Fra amici e ragazzi, si sa, si scherza. Così, una notte, tutti i ragazzi ospitati nel convitto si sono radunati nella stanza di uno dei loro amici, per raccontarsi storie di fantasmi e passare assieme un po’ di tempo. Poi, col favore delle tenebre, si sono avventurati nei corridoi: e pensate che sorpresa quando, dopo aver raccontato per ore racconti di paura, si sono trovati davanti l’immagine di un vampiro!
Sì, un vampiro. Uno degli studenti alloggiati nel convitto aveva avuto la bella idea di appendersi sulla porta della camera il poster di un bel vampiro: dentoni sporgenti, mantello nero, ali da pipistrello… un vampiro.
E i ragazzi del convegno, giovani e con tanta voglia di divertirsi, hanno pensato di scherzarci un po’, con questo vampiro.
Ritagliato un cerchiolino di carta, l’hanno colorato di rosso e l’hanno attaccato con lo scotch sul poster, facendo al vampiro un naso da clown. Poi, ci hanno appiccicato sopra anche due baffetti giallini, in modo tale che quel temibile vampiro assumesse un’aria davvero buffa e ridicola.
Al che, felici per aver occupato così allegramente la loro serata, sono tornati a letto, certi che il proprietario del poster avrebbe sorriso di quello scherzo innocente.
Peccato che il proprietario del poster fosse uno studente rumeno, arrivato in Italia per un master al Politecnico di Torino.
Peccato che il poster appeso sulla sua porta non fosse il semplice disegno di un vampiro, ma il simbolo della regione della Romania di cui lui è originario.
Peccato che lo studente rumeno si ricordasse ancora molto bene della diffusa ondata di odio verso i suoi connazionali, dopo il triste episodio della cittadina italiana uccisa da due rumene in una stazione della metropolitana.
Peccato che il ragazzo rumeno abbia interpretato il gesto come un affronto diretto alla sua nazionalità, come un palese esempio di xenofobia razzista arrivato per di più da un gruppo di ragazzi che si professano cristiani.
Insomma: costui stava (comprensibilmente) per chiamare i giornalisti, e per denunciare l’eclatante episodio di razzismo contro uno stimato Ingegnere rumeno, in Italia per un master.
Nel frattempo, ignari di tutto, i giovani partecipanti del Convegno si gustavano la colazione, ridendo spensieratamente al ricordo della notte di scherzi appena passata.
