Supporto amico

“Ehi! Lucia! Ho saputo la novità!”.
“Hm?”.
“Ma sì! Ho saputo che sarai tu a presentare la Biblioteca all’Importante Personalità in visita! Congratulazioni!”.
“Ah…”. Prendi un altro sorso di caffè, per nascondere il sorriso. “Sì, è vero. Grazie”.
“Sono contentissimo per te! Wow! E’ un bell’onore, a vent’anni!”.
“Beh… sì, in effetti si sono fidati, e…”.
“Allora. Agitata?”.
“Hm? No, beh… No, dai”.
Andiaaaamooo! Dovrai parlare all’Importante Personalità in visita, e non sei agitata? Suuu!”.
“… beh… sì, magari un po’, ma…”.
“Allora, Lucia. Calma. Non ti agitare”.
“… ma infatti guarda che non sono mica agitata, sto bene…”.
“Conta sulle tue capacità. E accontentati del risultato, qualunque questo possa essere”.
“… ma sì, ma infatti…”.
“Se sai cosa dire, poi le parole verranno da sole. Non ti agitare. Andrà tutto bene”.
“… ma io non metto in dubbio, anzi…”.
“E se all’Importante Personalità non importa niente di quello che stai dicendo, tu continua a parlare. Fallo per te. Sarà comunque una soddisfazione”.
“Cielo, ma io spero bene che gliene importi qualcosa, se no perché venire in visita?”.
“Nessuno ti chiede di essere perfetta, hai solo vent’anni”.
“… beh, ma posso essere discretamente perfetta anche a soli vent’anni…”.
“Fallo per te, non pensare agli altri. Sarà comunque un successo”.
“… sì, ma veramente io…”.
“Avrai tante occasioni in cui far meglio”.
“… ma guarda che a dire il vero io speravo…”.
“E comunque apprezzeranno la tua faccetta caruccia, anche se fai scena muta”.
“…”.
“Perché con l’agitazione del momento può anche capitare di fare scena muta, ma, dai, tu non ti preoccupare”.
“…”.
“E soprattutto stai tranquilla: nonostante tutto, sono sicuro che andrà tutto bene. Su! Più rilassata, ora?”.
“…”.

Prima o poi lo dovrei imparare, che sostare alle sette e venti davanti a una macchinetta del caffè è, sempre, foriero di sventura.

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