Notte prima degli Esami – Ieri III

E’ lì. Fermo, sulla seconda rampa di scale.
E fissa il vuoto. Immobile. Da oltre due minuti.

Io, che casualmente l’ho notato passando vicina alle scale del piano superiore, inizio a preoccuparmi, davanti a cotanta reiterata immobilità. “… Mario? Tutto bene?”.
Lui si riscuote, e mi guarda come se mi vedesse allora per la prima volta. “Sì”, mormora salendo piano le scale, “è solo… domani sarà l’ultimo giorno di scuola”.
“Eh”.
“Pensavo… chissà cosa proverò domani, quando salirò queste scale per l’ultima volta”.
Silenzio.
“Mario, ti prego, non incominciare, è da due settimane che ci penso e mi viene una stretta al cuore, non…”.
“E’ che io qua ci sono cresciuto. Ma per davvero”.
“Sì, va bene, ma pensiamo ad altro, o…”.
“In prima elementare, sul mancorrente di queste scale ci facevo lo scivolo. Il maestro mi aveva sorpreso e si era molto arrabbiato, mi aveva dato una nota sul diario. Ma era stato bello”.
“… sì, va bene… ma ci possiamo tornare…”.
“E poi, alle medie, su queste scale mi allenavo per la corsa campestre. Ci mettevo sette secondi per fare un piano”.
“…”.
“Ho visto costruire il centro sportivo: c’era un giardino, prima, tu non sai com’era fatto…”.
no…”.
“E alle Medie i professori ridono ancora del mio esame di Inglese: dovevo scrivere una lettere a un friend, e io ci tenevo molto a far capire che era un amico maschio, perché non pensassero male… e allora ho specificato che era per il mio boy-friend. Ridono ancora, quando mi vedono”.
“… ossignur.
“E non ridere pure tu! Ma che diamine! E poi te lo ricordi, il nostro primo giorno di quarta ginnasio? Io ero sconvolto da quei banchi così grandi, mi sembravano enormi…”.
“Io ero sconvolta da quei banchi così puliti, invece. Dove avevo fatto io le Medie, erano tutti imbrattati e pieni di gomme da masticare”.
“E poi la prima lezione di Greco… A un certo punto hai alzato la mano, e hai chiesto se il giorno dopo dovevamo portare il vocabolario”.
“Ah beh, e tu, allora? Quando ci hanno detto che per fare Educazione Fisica in piscina ci voleva il costume intero, e tu sei andato disperatamente a cercarne uno pensando che valesse anche per i maschi?”.
“… e ti ricordi l’ultima ora prima delle vacanze di Natale, quando il professore di Filosofia ci ha letto una storia sulle statuette del presepe, e poi ci ha offerto i cioccolatini?”.
“E quella volta che nell’intervallo la professoressa di Latino ci diceva che era un po’ triste, perché era il suo compleanno ma il marito era all’estero per lavoro, e quindi non avrebbe festeggiato? Che poi ci siamo messi d’accordo con gli altri ragazzi, e la mattina dopo le abbiamo fatto trovare una torta, e mentre cantavamo Tanti auguri a te lei si è commossa…?”.
“E quando per i settant’anni del preside gli abbiamo regalato i cioccolatini e gli abbiamo composto una poesia?”.
“Sì, e poi lui ci ha accusati di aver fatto tutto solo per perdere mezz’ora di lezione, si era arrabbiato!”.
“… e poi ci ha guardati negli occhi, ha capito, e ci ha chiesto scusa…”.
“E quando abbiamo battuto i Gesuiti al torneo locale di scuole cattoliche? Eh? Dopo diec’anni di loro vittorie incontrastate?”.
“… e poi si scherzava, La Salle batte Ignazio tre a zero!”.
“E il mio primo giorno di scuola, qui! Non mi ci far pensare: l’Amica Ritrovata mi chiedeva come fosse, e io le rispondevo: bellissima! Avevo visto gli animali in formalina lì nel corridoio, e le dicevo: sembra di essere a Hogwarts, c’è anche il laboratorio di Pozioni!”.
“E quando è morto mio nonno e voi a scuola eravate gli unici a farmi sorridere?”.
“E quando l’anno scorso è finita la scuola, e a me veniva da piangere perché mi sareste mancati un sacco, tutti quanti?”.Insomma.
L’ultimo giorno di scuola del nostro ultimo anno di liceo, in Terza Classico c’erano ventun ragazzi comprensibilmente festanti.
E poi due cretini seduti un angolo, che piangevano come due idioti.

9 risposte a "Notte prima degli Esami – Ieri III"

  1. Stardust781

    Io me lo ricordo ancora…l’ultimo giorno delle superiori.. (anche se è passato qualche anno in piu dal tuo ultimo…) e ricordo ancora l’euforia del sapere che era l’ultimo… e ricordo ancora la preoccupazione per la maturità in arrivo…e ricordo anche la tristezza che sapevamo non sarebbe piu stato uguale… e un po’ di preoccupazione per il mio domani…;PP

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  2. Lucyette

    Star… eh 😉
    Io io ricordo anche la consapevolezza che la Maturità sarebbe stata sostanzialmente l’ultima cosa fatta nella mia città, con la mia famiglia, e con i miei amici. Dopo di che, l’inevitabile stravolgimento della mia vita intera.
    Non era un bel pensare…

    kcMao, io ho le foto che mi hanno fatto in teatro nella festa di addio ai finalisti, durante la premiazione degli studenti meritevoli.
    E le conservo come cosa cara, nonostante la mia espressione si addica più a un funerale che a un party 😛

    E quanto al Folle Giocattolaio…
    Io ho il piacere di informarti, caro mio, che l’anno dopo la mia scuola si è portata a casa tredici medaglie d’oro, su quindici discipline totali. Tiè.
    E’ opinione comune che, quell’anno e nel corso di quelle gare, il nostro professore di Educazione Fisica abbia provato il piacere più duraturo e intenso di tutta la sua intera vita 😛

    (La rivalità fra Serpeverde e Grifondoro, by the way, è nulla in confronto all’atmosfera che si respira in occasione quei tornei, credimi! :P)

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  3. Lucyette

    Oui. Ogni anno, due odiosissimi blocchi da cinque o sei lezioni l’uno… odiati da tutti gli studenti, contrariamente a quanto si possa immaginare. Pesantissimi, faticosissimi, difficilissimi… avevamo un istruttore che soprannominavamo “il Negriero”, in base alla gentilezza e alla premura con cui ci impartiva gli ordini 😛

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  4. AstridPurple

    hemm avevo risposto, ma chissà dov’è finita la mia risposta O.o

    Beh dicevo…

    so che non è bello, ma provo tanta invidia per quei due ragazzi.

    Una che non ha bei ricordi della scuola, ma avrebbe tanto voluto averne.

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  5. Lucyette

    Uhm… FolleGiocattolaio, hai ragione.
    Dici quindi che l’anno prossimo dovremmo caritatevolmente ritirarci per dare gloria a qualcun altro, visto che i nostri cinque minuti durano ormai da cinque anni?

    (Signur, sembriamo davvero… che so… Ginny Weasley e Draco Malfoy prima di una partita di Quidditch! 😛 Il bello è che tu non sei nemmeno un Serpeverde! 😉 )

    Astrid, in realtà quei due ragazzi sono perfettamente consapevoli di aver avuto una fortuna incredibile e immeritata, per finire in quella scuola 🙂
    Detto così suona male, ma quei due ragazzi sono perfettamente consapevoli di aver vissuto / star vivendo / voler vivere qualcosa di veramente invidiabile…

    … soprattutto adesso, ché è passato lo shock traumatico del distacco dai banchi di scuola. Se mi avessi invidiata 365 giorni fa, credo che avresti rischiato botte… 😛

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