[Ma che sant’uomo!] Conoscete TUTTI i Santi? Le soluzioni!

Okay: quando c’è qualcuno che da Google arriva al tuo blog digitando “lucyette risultato quiz sui santi”, pare decisamente evidente il fatto che è bene sbrigarsi a postarli, ‘sti risultati. Scusami, o visitatore che fremi per il responso: lo so che avrei dovuto pubblicarlo ieri, ma ieri ero troppo presa a imprecar ripassare sugli appunti di un esame, e non ho proprio avuto tempo.
Perdonatemi.In ogni caso – come si suol dire – “meglio tardi che mai!”. Ecco a voi i risultati, mentre io ringrazio tutti quelli che si sono cimentati in questo quiz, e soprattutto quelli che, per cimentarsi in questo quiz, si sono palesati in questo blog per la prima volta (devo fare quiz più spesso, se spuntano fuori così tanti bei commentatori!).


1) Io, semmai, lo vedrei più adatto agli spammer, ma la dura realtà è questa: Sant’Espedito di Metilene è il “patrono” – evidentemente ufficioso – degli hacker.
Sulla vita di sant’Espedito, obiettivamente, si sa molto poco. L’unica cosa certa è che stato martirizzato a Metilene, in Turchia, nel corso del III secolo: tutte le altre storie che lo riguardano, invece, sono perlopiù leggenda.
Ecco: in realtà c’è un’altra affermazione certa che si può fare su questo Santo – il nome “Expeditus” ha sicuramente favorito molti giochi di parole. Nelle rappresentazioni più antiche, addirittura, il pover’uomo veniva raffigurato con un orologio in mano, accompagnato da affermazioni sulla linea di “non rimandare a domani quello che puoi fare oggi”.
Insomma: col passare del tempo, il nostro Espedito è diventato il Santo della rapidità per antonomasia. Oggi viene invocato in tutte quelle occasioni in cui – potremmo dire – ci si gioca tutto nell’arco di un secondo: e quindi esami universitari, cause urgenti, procedimenti giudiziari, e operazioni commerciali di vario genere.
Con una apprezzabile applicazione di pensiero laterale, un ignoto internauta è passato quindi allo step successivo: sant’Espedito è il Santo della velocità? Benissimo! Allora potrà sicuramente diventare il patrono degli hacker, che agiscono velocemente e nell’arco di pochi secondi.
(Se lo dice lui…)Il reverendo Michael Amesse, pastore presso la chiesa di Nostra Signora di Guadalupe – l’unica a possedere una statua del Santo, in tutti gli Stati Uniti – ancora non si capacita. “Persone appassionate di computer vengono qui a pregare, sostenendo che sant’Espedito è il loro patrono. Non so perché l’abbiano scelto, ma insistono nel pregarlo. Come sempre, quando si ha a che fare con i Santi, si tratta di un mistero”.

Risposta corretta alla prima domanda: B – Gli hacker.


2) Ehm… d’accordo: questa povera donna, che aveva affidato il figlio alla Madonna e poi se l’era visto catturato dai nemici in guerra, era comprensibilmente un po’ sconvolta.
Nel disperato tentativo di convincere la Vergine ad intervenire, magari con un miracolo, per liberare il figlio guerriero, la madre disperata entrò in una chiesa…
… e si avvicinò alla statua della Madonna…
… e prese in ostaggio Gesù Bambino!

“Portandosi via la statua del Bambino che la Vergine teneva in grembo”, assicura la Leggenda Aurea, “se ne andò a casa, ravvolse l’immagine del bimbetto in un candido pannolino, e la nascose in un armadio che chiuse accuratamente a chiave. Era contenta di avere, al posto del figlio, un buon ostaggio”.

La Vergine, povera donna, evidentemente non s’era ancora abituata a vedersi sparire il Bambino da sotto il naso. Nella notte, fu costretta ad agire: e quindi s’inoltrò nelle carceri in cui era prigioniero il giovane soldato. “Figlio mio”, gli raccomandò liberandolo, tornando a casa tu dirai a tua madre di rendermi il mio Figlio, poiché io le ho reso il suo”.
Il fanciullo tornò a casa, abbracciò la madre, e le riferì il messaggio della Vergine: al che la donna corse nella sua camera da letto, liberò Gesù Bambino, e lo riportò festante alla statua della Madonna.
E tutti vissero per sempre felici e contenti.

Risposta corretta alla seconda domanda: C – prese in ostaggio Gesù Bambino.

3) Vi sembrerà blasfemo, ma se una reliquia non concedeva il miracolo promesso… si poteva prenderla a frustate, per costringerla a collaborare con la forza bruta. Incredibile ma vero: era una consuetudine abbastanza diffusa in tutta Europa.

Risposta corretta alla terza domanda: C – picchiare le reliquie.

4) Aehm… sembra una barzelletta, ma è il Santo protettore dei malati di emorroidi!
Si tratta di San Fiacrio eremita, nato in Irlanda nel 628: avendo deciso di stabilirsi a Meaux, in Francia, Fiacrio ottiene dal vescovo locale la promessa di vedersi assegnata tanta terra quanta ne fosse riuscita a circondare con un fossato, in un solo giorno di lavoro.
San Friacrio fatica così tanto che, al termine della giornata, l’intenso sforzo gli provoca un gravissimo prolasso emorroidale. Stremato dalla fatica e dal dolore si siede su un masso a pregare, e viene guarito miracolosamente.
Da allora, San Friacrio è il santo protettore dei malati di emorroidi… e anche dei giardinieri.

In compenso, vorrei personalmente ringraziare tutti quelli che sono convinti che si possa diventare martiri restando bloccati all’interno di un organo a canne: sono davvero commossa, perché trattasi ahimè di triste esperienza autobiografica.

Riposta corretta alla quarta domanda: A – l’eremita col prolasso emorroidale.

5) Siete assolutamente liberi di non crederci, ma… sono vere tutte e quattro le risposte!!
Tutti questi Santi sono ritenuti Santi gay (dai gay), e non è finita! Nel caso vi potesse interessare, l’elenco continua con:

– Santi Sergio e Bacco martiri, perché prima di essere martirizzati furono vestiti da donna in segno di spregio;
– Sant’Agostino di Ippona, perché da giovane ne ha combinate così tante che sicuramente era anche omosessuale;
– Sante Perpetua e Felicita, perché in carcere si consolarono vicendevolmente nell’attesa del martirio, e quindi erano lesbiche;
– San Giovanni Bosco, perché – assicurano sul sito “Storia Gay” – non solo don Bosco era un omosessuale, ma era anche un pedofilo, e infatti si circondava di bambinetti (però riusciva a reprimere i suoi istinti, dicono).

E potrei ancora andare avanti…
(Però, come osservava giustamente Suibhne, la storia di San Sebastiano patrono dei gay è molto più complessa di come ve l’ho accennata adesso, e merita un approfondimento perché fra l’altro è pure divertente.  Quindi aspettatevi un approfondimento su San Sebastiano, ecco).

6) Effettivamente, Otto Neururer se l’era un po’ cercata – voglio dire, aveva fatto una cosa davvero molto ardita, per l’epoca…
Aveva letto la Bibbia.
Tutta.
Per intero.

Sembra una barzelletta, ma purtroppo non lo è: i nazisti non avevano proprio niente contro il Cristianesimo, a patto che il Cristianesimo diventasse la religione che volevano loro – e che specificamente avrebbe dovuto essere una specie di neopaganesimo, capace di infondere nel popolo tedesco una nuova religiosità della razza e del sangue germanico. L’obiettivo finale era quello di creare una “nuova” Chiesa germanica fondata sulla razza, sulla terra, e sul sangue tedesco (nel quale risiedeva la natura divina dell’uomo ariano).
Al fine di creare questa nuova religione, il “teorico” del nazismo Alfred Rosemberger prospettava in tal senso una attenta revisione del testo sacro – eliminando in toto l’Antico Testamento e le Lettere di San Paolo, ed epurando il Vangelo.
Don Neururer aveva innocentemente continuato a insegnare tutta la Bibbia, dalla Genesi all’Apocalisse… ed è finito a Buchenwald.

Peraltro: non c’entrerà molto con Otto Neururer, ma voglio far un piacere a Travaglio. Siccome Travaglio si lamenta che la Chiesa non l’ha detto, lo dico io: i primi ad aver l’idea di rimuovere i Crocifissi da tutti gli edifici pubblici, furono proprio i nazisti. E non ci riuscirono, nonostante la dittatura: nell’Oldenburg e in Baviera la protesta fu così forte e generalizzata che le gerarchie naziste furono costrette a retrocedere.
No, giusto per far contento Travaglio che se no si dispiace: spero che adesso sia più sereno.

Risposta corretta alla sesta domanda: B – quel pericoloso ribelle osava addirittura leggere la Bibbia!

7) Napoleone!
Non credo che a Napoleone gliene importasse un granché di avere un Santo col suo nome – però gli importava molto di avere un onomastico, anche perché sarebbe stata una splendida occasione di culto della personalità.
Cortesemente invitati a trovare una soluzione all’annoso problema, i fidati di Napoleone passarono un intero anno a spulciare il Martirologio romano, alla disperata ricerca di un qualche Santo adatto alla bisogna.
Alla fine, il loro sguardo si posò sulla vita di un certo san Neopolo martire, festeggiato il 2 maggio.

“Neopolo” non era “Napoleone”, ma quantomeno c’assomigliava.
Quindi il povero San Neopolo fu ribattezzato San Napoleone, e addirittura si provvide a trasferire la sua memoria: dal 2 maggio, data del suo martirio, al 15 agosto, data di nascita di Bonaparte.
Il 15 agosto 1806, di conseguenza, l’intera Francia fu costretta a gioire per la festa di un inesistente San Napoleone (sotto la cui protezione, peraltro, fu posto anche l’Arco di Trionfo: la prima pietra fu posata proprio quel giorno).
Questa pagliacciata andò avanti fino al 1814 – anno in cui, alla prima occasione utile dopo il crollo del regime, Luigi XVIII abolì la festa di San Napoleone e ristabilì quella di San Neopolo.

Risposta corretta alla settimana domanda: B – Napoleone Bonaparte.

8) Lo portarono a predicare in una chiesa assicurandogli che c’era una vasta folla ad aspettarlo, ma in realtà la chiesa era vuota. San Beda si mise a parlare con molto fervore ai banchi vuoti, ma alla fine fu lui a fare lo scherzetto ai due monaci mascalzoni: la chiesa – stando a quanto riporta la leggenda – si riempì improvvisamente di angeli scesi dal cielo, che ascoltarono con molta attenzione l’omelia di San Beda, e alla fine lo applaudirono.

Risposta corretta all’ottava domanda: C – Lo portarono a predicare in una chiesa vuota.

9) Ammetto che l’idea di San Filippo Neri che prende a turibolate in testa una povera disgraziata mi sembra assolutamente esilarante… ma purtroppo non andò così. San Filippo Neri, che evidentemente optava per la non-violenza, preferì alzare i tacchi… e scappare via urlando.
Scrive a tal proposito il suo biografo, che “da allora in poi [Dio] gli concesse grazia di non sentire più moti di carne, e nemmeno di subire illusioni notturne”.
Niente turibolo, mi spiace.

Risposta corretta alla nona domanda: D – scappò via urlando.

10) Avrebbe voluto chiamarsi Stanislao, dal nome del famoso vescovo di Cracovia, come avete intuito in molti.
Però, anche gli altri tre nomi erano quelli di famosi santi polacchi: Sant’Adalberto di Praga, la cui salma è adesso in Polonia; San Casimiro di Cracovia, Principe di Polonia e Granduca di Lituania, e San Giosafatte Kuncewycz, che peraltro viene ricordato proprio oggi.

Risposta corretta alla decima domanda: A – Stanislao.

11) Ma che schifo! 😛
Al primo che m’ha risposto “baciò sulla bocca la testa di Sant’Etelburga”, ho pensato “va beh, sarà un maniaco”… invece ve ne siete convinti tutti quanti! Ma siete matti come dei cavalli matti!
Da qualche parte in giro per il mondo, la testa di Sant’Etelburga starà arrossendo per l’imbarazzo… e invece, da qualche altra parte in giro per l’Aldilà, la povera Maria Maddalena starà piangendo le sorti del suo gustosissimo braccio.
Ebbene sì.
Visitando l’abbazia di Fécamp alla fine del XII secolo, Sant’Ugo di Lincoln “estrasse con un morso due piccoli frammenti dall’osso del braccio della veneratissima seguace di Cristo, Maria Maddalena”, suscitando lo scandalo dell’abate e dei monaci.
Sant’Ugo di Lincoln, tuttavia, seppe difendersi con argomentazioni inoppugnabili. “Se poco fa”, disse, “malgrado la mia indegnità ho maneggiato con le mie dita il santissimo corpo del Signore di tutti i Santi, e se ne ho mangiato toccandolo con le mie labbra e i miei denti… perché non posso fare altrettanto con il corpo di Maria Maddalena?”.
Il ragionamento era ineccepibile.
E l’agiografia prosegue raccontando, con evidente compiacimento, di come Sant’Ugo, in una successiva visita all’abbazia di Peterborough, “tagliò con un coltello un tendine che sporgeva” dal braccio di Sant’Osvaldo, re di Northumbria nel VII secolo.

Risposta corretta all’undicesima domanda: C – si mangiò il braccio di Maria Maddalena.

12) In effetti, mi fa strano che non esista un Santo dei Mafiosi… ma, a quanto pare, non esiste. L’unico ad esistere, fra i Santi citati in questa domanda, per quel che ne so io è Jesus Malverde, patrono dei narcotrafficanti.
Premesso che, forse, questo Jesus Malverde non è mai nemmeno esistito, la tradizione collocherebbe la sua nascita nel dicembre 1870, in Messico. In sintonia con le credenze locali, Jesus Malverde sarebbe stato un bandito buono, una specie di Robin Hood dei nostri giorni, che rubava ai ricchi per donare ai poveri.
Colpito da un proiettile durante uno scontro con le forze dell’ordine, Malverde si sarebbe procurato una inguaribile cancrena: al che, avrebbe chiesto a un suo compagno di “farlo prigioniero” e di consegnarlo alle forze dell’ordine, in modo da intascare la taglia che pendeva sulla sua testa. I soldi, ovviamente, sarebbero poi stati donati ai poveri.
La Chiesa Cattolica non gli riconosce lo status di Santo, anche perché non risulta che ‘sto Malverde sia mai nemmeno esistito… però il suo culto si è diffuso, dentro e fuori Sinaloa. In tutto il Messico sono state edificate delle cappelle in suo onore, che peraltro sono perennemente invase dai gamberetti sott’alcol (pare che Malverde apprezzi molto i gamberetti sott’alcol, e quindi i pescatori glieli offrono nella speranza di una pesca fruttuosa).

E il patronato dei narcotrafficanti?
Beh, quella è una tradizione recente. Pare che, negli anni Settanta, il narco Julio Escalante abbia dato ordine di far uccidere suo figlio Raymundo, il quale aveva la brutta abitudine di intromettersi negli affari del padre.
Fucilato e gettato in mare, il povero Raymundo pregò Malverde e fu salvato da un pescatore: da quel momento, sperando in un analogo miracolo nel momento del bisogno, famosissimi narcotrafficanti come Rafael Caro Quintero, Ernesto Fonseca e Amado Carrillo Fuentes cominciarono a frequentare la cappella di Malverde, dando origine a un patronato… ormai accettato quasi universalmente, in Messico.

Risposta corretta alla dodicesima domanda: A – Narcotrafficanti.

13) L’ipotesi della madre di San Brendano rappresentata nell’atto di dare alla luce il figlio è molto ingegnosa… ma no, non è la risposta giusta.
La risposta giusta è la B: secondo la tradizione popolare, la donna rappresentata in queste sculture sarebbe stata una certa Sheela, fantomatica moglie del Patrono d’Irlanda. E in effetti, queste sculture prendono proprio il nome di Sheela-na-gig, probabilmente derivante dal gaelico Sile na gGioc, “Sheela dei seni”.
Sulle Sheela-na-gig si potrebbe fare un discorso più ampio, che eventualmente rimando a un altro post, ma nel frattempo vi segnalo due siti. Uno è interamente dedicato a queste strane sculture, e contiene studi, immagini, e teorie varie sull’argomento; un altro, invece, è un sito in cui potete comprare un gadget a tema.
Essì, perché una donna nuda che mostra i genitali dall’alto di una chiesa era una immagine troppo ghiotta, per non diventare “the ultimate feminist icon”. A quanto pare, per certe donne, “dignità femminile” è sinonimo di “andare in giro con una vulva stampata sulla maglietta”.

Risposta corretta alla tredicesima domanda: B – La moglie di San Patrizio

14) Ehm… San Guiniforte era un cane.
A detta della popolazione locale, era un levriero che aveva salvato dai morsi di un serpente il figlioletto del padrone. Nonostante ciò, il padrone lo aveva ucciso ingiustamente, facendone così un martire.
Sulla tomba del “martire”, i contadini erano soliti portare i figli ammalati: facevano passare il bambino fra due tronchi d’albero, lo lasciavano nudo in terra circondato da candele, e poi sottoponevano il bambino a una specie di ordalia, tuffandolo nell’acqua gelida del fiume lì vicino. Delle due, l’una: o il bambino moriva, o era abbastanza forte da sopravvivere.
Il nostro povero Inquisitore, inorridito, fece abbattere gli alberi, dissotterrare il cane, e dare tutto alle fiamme davanti agli occhi attoniti dei contadini – ma fu tutto inutile. Abbiamo di nuovo testimonianze del culto a partire dal Seicento, fino ai primi anni del Novecento.

Risposta corretta alla quattordicesima domanda: C – San Guiniforte era un cane.

15) Quale di questi Santi esiste davvero? Protettore delle ragazze madri, o protettore contro le malattie veneree, l’AIDS, o le disfunzioni sessuali?
Sorpreeesa! Siamo talmente bigotti e sessuofobi, che… esistono tutti quanti!

(Specificamente: Santa Maria da Cortona per le ragazze-madri; Sant’Antonio per le malattie veneree; Sant’Aloysius Gonzaga per i malati di AIDS; San Luca evangelista per le disfunzioni erettili. Non è dato conoscere la reazione di San Luca quando gli hanno comunicato la notizia).



Insomma: se non ho sbagliato i conti – cosa che è assolutamente possibilissima, quindi se avete dubbi ricontrollate – il vincitore di questo quiz dovrebbe essere il Cappellaio Matto, con l’esorbitante punteggio di 12 risposte esatte su 15!
Secondo me non è umanamente possibile: o è andato a documentarsi apposta per il mio quiz, o è un hacker che si è intrufolato nel mio computer per leggere le risposte (con la protezione di SantEspedito).Nel dubbio… io premio anche il secondo e il terzo classificato.
Che – se ho contato giusto – dovrebbero essere Alessandro, con 8 punti (benvenuto Alessandro!); e, a parimerito, Alice e la Sorella DellAmica Ritrovata, con 7 punti  ciascuna (benvenute, Alice e Sorella Dell’Amica Ritrovata!).

I fortunati (?) vincitori adesso possono farmi sapere di quale Santo vogliono sentirsi raccontare la storia… e prima o poi riuscirò ad accontentarli!
Se hanno voglia di ricevere anche una cartolina, dalla città della Sindone o dalla città di Sant’Agostino a loro scelta, possono anche mandarmi un recapito (all’indirizzo lucyette [at] gmail.com).

Per tutti gli altri, invece, ho un premio di consolazione, che vi sollerà sicuramente: ecco a voi [rullo di tamburi] … la mitica testa di Santa Etelburga!

(Non so voi, ma io trovo che abbia unespressione inequivocabilmente perplessa).

9 risposte a "[Ma che sant’uomo!] Conoscete TUTTI i Santi? Le soluzioni!"

  1. utente anonimo

    Chapeau al Cappellaio, allora! Però protettore dei malati di Aids è anche, a quel che mi risulta, il friulano Luigi Scrosoppi. A questo punto, visto che di Alessandro ce n’è più d’uno, devi per forza cimentarti sul santo nostro omonimo…

    Saluti, Alessandro (l’altro)

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  2. Cappellai0Matto

    Non sapevo che le regole imponessero di spararle a casaccio

    Comunque, Lucy CaVa!
    Non è che nel tuo pc io abbia trovato solo le risposte al quiz. Ora sono anche in possesso di scomode verità. GiàGiàGià.

    Ora, l’anno scorso abbiamo tirato in ballo la faccenda della storia, quest’anno nel dubbio…
    Hai forse deciso di lottare per salvare la mia anima dal peccato di superbo gongolamento? U.U

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  3. utente anonimo

    grazie per il benvenuto, è da un po’ che leggo il tuo blog..molto carino devo dire 🙂
    Non so come abbia potuto fare 7 punti, sono molto sorpresa! Comunque trovo davvero inquietante che qualcuno si sia potuto mangiare le reliquie di un santo O_O
    Riguardo al premio..mi piacerebbe tanto sapere se esiste una santa mia omonima, me lo sono sempre chiesta..se non lo sai tu, chi altro potrebbe :-)?

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  4. utente anonimo

    Ciao Lucyette!
    Ho imparato un sacco di cose con questo quiz…sul serio, dovresti farne più spesso!

    Mi mangerei le mani per la risposta sbagliata su Beda, la sapevo-la sapevo-la sapevo. Beda "il bardo" è una vecchia conoscenza di chiunque studi filologia medievale, evidentemente nel mio caso è una conoscenza troppo vecchia.

    Per quanto riguarda il premio, sarei curiosa di leggere qualcosa su san Corrado, in onore della mia dolce metà che mi ha ben suggerito la risposta sul santo patrono degli hacker.

    Un bacio,
    la Sorella ecc…

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