Ecco.
Se ho aspettato fino ad oggi per “consegnare” al vincitore il primo premio, non è stato per punire la dubbia osservanza delle regole cui s’è attenuto il Cappellaio Matto (che secondo me ha barato: un punteggio di 12/15 non è razionalmente spiegabile senza trucchi, in un quiz del genere).
No, non è stato per quello.
E non è nemmeno stato perché la sua richiesta mi aveva messo in crisi: questo piccolo lestofante – a differenza di tutti gli altri, che mi avevano lasciato libertà di scelta nel vasto ventaglio di Santi loro omonimi – ha preteso di farmi scrivere su un Santo in particolare.
E non perché ravvisasse nella sua vita episodi particolarmente interessanti, tali da essere pubblicati in questa sede: no no, lui agiva con lo specifico intento di mettermi i bastoni fra le ruote. Cito testualmente dalla sua e-mail: “è forse il santo più conosciuto a questo mondo”… “per cui vediamo cosa riesci a tirare fuori!”.
Era una sfida, mi pare ovvio. E io non potevo non accettarla.
Per cui, se ho aspettato fino ad oggi per parlarvi del “suo” Santo, è stato per una ragione ben precisa: sto per parlarvi di un Santo che, presumibilmente, in questo periodo avete sotto gl’occhi tutti i giorni, e più volte al giorno.
Proprio così: sto per parlarvi di San Giuseppe.

San Giuseppe è San Giuseppe, e che diamine: mi rifiuto di raccontarvi la storia dell’angelo, e di Gesù Bambino, e dei Re Magi e dei pastori, e della fuga in Egitto e della strage degli Innocenti. La sapete già tutti.
E non ho nemmeno voglia di raccontarvi la sua storia tramite i Vangeli apocrifi… no, io faccio un discorso molto più terra a terra. Vi parlo del San Giuseppe del presepe.
Proprio così.
E grazie tante.
Un presepio, in casa, dovreste averlo (quasi) tutti. Andate a guardarlo, o se no fate mente locale e immaginatevi gli ultimi presepi che avete avuto sott’occhio: noterete che San Giuseppe e la Madonna, nonostante le ovvie varianti del caso, sono sempre rappresentati in un certo modo. Il caso estremo sono due presepi di casa mia (in famiglia siamo degli psicotici con la passione dei presepi, cosicché attualmente ne abbiamo otto, più di uno per camera): il presepio di mia mamma, fabbricato negli anni ’40 in cartapesta, e il presepio della sottoscritta, con statuine anni ’90 in pura plastica, hanno una Madonna con l’identico vestito. Il corpo no – la posizione varia – ma il vestito è identico: stesso taglio, stesso colore, stessi abiti. Non sarà mica un caso.
Non è un caso, perché anche le statuette dei presepi seguono una loro “iconografia” specifica. San Giuseppe, ad esempio, indossa sempre abiti di colore piuttosto scuro, di bassa fattura, semplici; ed ha un bastone. Un “guardaroba” studiato ad hoc da generazioni di presepisti: e non perché il marrone stesse particolarmente bene sull’incarnato di San Giuseppe, ma perché vestiti di questo tipo volevano indicarne la sua umiltà e la sua modestia.
Detto questo, facciamo un passo avanti. Cosa sta facendo, nel vostro presepio, San Giuseppe?
Ogni tanto, se ne sta lì imbambolato ad ammirare il “suo” Bambino.

Nelle raffigurazioni della Natività – non solo nei presepi, ma anche nei quadri e negli affreschi – San Giuseppe e la Madonna se ne stanno spesso ai lati della mangiatoia, in posizione simmetrica, inginocchiati e a mani giunte; e contemplano il Bambino.

Natività di Lorenzo Lotto, 1523
Ma adesso fatelo per davvero, su. Andate a guardare il vostro presepio: cosa sta facendo San Giuseppe, lì dalle vostre parti? È inginocchiato in preghiera?
No?
Non mi stupisce.
Tiro a indovinare: non è che per caso sta reggendo una lampada?
Proprio così: in numerosissimi presepi, San Giuseppe porta una lanterna. Poco fa, cercando una immagine di un presepio con San Giuseppe inginocchiato, ho dovuto metterci un bel po’ di fatica: non ne trovavo, c’erano solo enormi lampade.
Ci avete mai fatto caso? E, soprattutto, ve ne siete mai chiesti il motivo?
Se non l’avete mai fatto, ci sono io per approfondire: il topos della lampada nasce attorno al 1350 grazie a una nobile svedese che si era fatta monaca: la signorina Birgitte Persson, che adesso fa la co-patrona d’Europa sotto il nome di Santa Brigida.
Santa Brigida, oltre che per la sua vita esemplare, è universalmente nota per le sue famosissime Rivelazioni: una volta diventata suora, infatti, la pia donna aveva cominciato ad avere frequenti visioni di Cristo, che l’aveva eletta “sua sposa” e “messaggera del Signore”. Queste divine rivelazioni – per l’appunto – dopo essere state messe per iscritto hanno avuto un successo dilagante in tutta Europa: e, negli otto volumi di quest’opera, a un certo punto si dice anche che San Giuseppe, durante il parto di Maria, era andato a cercare una lanterna per fare un po’ di luce nella grotta.
Bene: se vi chiedevate da dove saltasse fuori quella onnipresente lampada, adesso avete la risposta. La lucerna di San Giuseppe salta fuori dalle Rivelazioni di Santa Brigida: e, adesso che lo sapete, scommetto che siete tutti più contenti.

Ma c’è un altro arnese che Giuseppe si porta appresso, in molte scene della Natività (evidentemente, più che nei quadri che nei presepi; e, comunque, non certo nei presepi da salotto). Giuseppe, da bravo piccolo stacanovista, si porta appresso gli attrezzi del mestiere: sega, scalpello, martello e chiodi. Un esempio molto antico ci arriva da un Evangeliario del Duomo di Milano, datato niente popò di meno che al quinto secolo: nella sua copertura in avorio riccamente decorata, si intravvede un piccolo “presepio”… con San Giuseppe che tiene in mano una grossa sega, suo attrezzo del mestiere.

E dagli attrezzi del mestiere di San Giuseppe, possiamo arrivare molto facilmente alle rappresentazioni di San Giuseppe l’artigiano (e se vi ho già stufati abbastanza, smettete pure di leggere: con l’Evangeliario di Milano, si conclude la parte natalizia del messaggio).
San Giuseppe è ritratto nella sua attività di falegname fin dai primissimi secoli del Cristianesimo: è un pater familias lavoratore e operoso, che si affatica per il bene dei suoi cari e che è sempre chino sull’ultimo lavoretto da portare a termine. È dolcissima la testimonianza offerta dallo Pseudo-Bonaventura nelle sue Meditationes: parlando della fuga in Egitto con Gesù Bambino, l’autore descrive Maria e Giuseppe che “trovano una casetta e vi restano per sette anni”, e aggiunge: “ho letto da qualche parte che la Signora procurava il necessario alla vita per sé e per suo figlio tessendo e cucendo. In più, c’era quel santo vecchietto di Giuseppe, che si dava da fare come falegname”.
Un padre attento e premuroso, quindi: ma non solo. Fin dai primi secoli, si è teso a vedere in San Giuseppe, che lavora per fabbricare oggetti utili, l’immagine di Dio Creatore, che lavora per fabbricare il mondo. San Massimo il Confessore (un poveraccio vissuto nel VII secolo, che dopo aver fatto arrabbiare una setta d’eretici si era ritrovato senza lingua e con una mano monca), scriveva testualmente (presumibilmennte prima di perdere la mano destra): “San Giuseppe esercitava il mestiere di carpentiere, ed era esperto nell’arte più di tutti gli altri carpentieri. Infatti doveva essere al servizio del vero architetto, creatore e carpentiere di tutte le creature”.
Insomma: San Giuseppe, ritratto nel suo mestiere di falegname, lavora il legno.
E sapete cos’altro fa? In genere, chiede l’aiuto di un Gesù fanciullo: che fa l’apprendista nella bottega del padre, e che facendo l’apprendista… viene a contatto con gli strumenti della sua Passione. Chiodi, tenaglie, martello, o addirittura assi a forma di croce o giochi di ombre che formano una croce sullo sfondo. Giusto per non mettere nessuno sotto pressione, insomma.
Forse questa immaginetta è troppo piccola perché notiate i dettagli, ma fidatevi di me che l’ho vista anche ingrandita: se guardate bene fra le mani di Gesù Bambino, noterete un grosso chiodo ed un martello.

Ma prima di lasciarvi devo mostrarmi un’altra immagine, che forse è anche la mia preferita.
A me ha sempre fatto molta tenerezza, da quando l’ho visto qualche giorno fa per la prima volta, quest’olio su tela. È ad opera di Maestro di Serrone, e s’intitola La Bottega di San Giuseppe: mi piace particolarmente perché raffigura San Giuseppe e la Madonna occupati nei loro lavorucci, mentre Gesù Bambino gioca tranquillo fra di loro.
Una bella famigliola, insomma.

Ma con che cosa sta giocando, così spensieratamente, Gesù Bambino?
Se guardate un ingrandimento, vi prende un senso di tenerezza… o forse anche di malinconia.
AstridPurple
Io non ho capito che gioco è O.o
E il mio S.Giuseppe non ha la lanterna 🙂
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AstridPurple
Scrivo e poi mi viene in mentre altro, sarò distratta dal panettone :-P, anche io ho le statuine in cartapesta del 40 e anche un paio in antica porcellana. Ho due S. Giuseppe, ma uno è stato declassato a semplice pastore. Ne risentirà?
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Lucyette
Ma sai che in effetti neanche il mio ("mio" del mio presepe) ha la lanterna?
Non riesco a ricordarmi i dettagli di tutti i presepi che abbiamo in casa, ma sono assolutamente certa che tre San Giuseppe hanno la lanterna, e che un altro è identico al mio, quindi inginocchiato.
Però San Giuseppe con la lanterna è davvero molto comune: qualche giorno fa curiosavo al centro commerciale nel reparto "decorazioni natalizie", e i San Giuseppe con la lanterna erano decisamente in maggioranza…
Quanto al gioco… ehm, dici il quiz? Era il mio quiz sui Santi fatto secoli fa, a Ognissanti… lo so, c’ho i miei tempi
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utente anonimo
Con che sta giocando Gesù bambino non lo vedo manco io XD
Io ho tre presepi a casa, ma ne abbiamo "fatto" solo uno.
In realtà sta sempre lì tutto l’anno che ci guarda, è di una ceramica molto costosa (e famosa credo, Lladrò, ma io non l’avevo mai sentita…) e spagnola tipo. L’abbiamo comprato negli USA 😛
Ti posso dire che in quel presepe San Giuseppe è in piedi con le mani giunte vesti sul marrone chiaro tutt’altro che povere (vabbè sembra una coppia agiata, questa penso sia una fissazione della casa produttrice) senza bastone, senza attrezzi, senza lanterna 😛
In un altro presepe, che tecnicamente è il mio, San Giuseppe ha solo il bastone ed è in piedi. Nell’altro che sta chiuso in una scatola da dieci anni, non ti so dire 😛
Non c’avevo mai fatto caso della lanterna O_O del bastone si
Daniele
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AstridPurple
I miei due sono inginocchiati e senza lanterna… e per il gioco… intendevo quello in mano a Gesù Bambino 😛
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Cappellai0Matto
Innanzitutto, la parte iniziale del post è pura diffamazione, sappilo! u.u
E non solo perchè continui a sostenere che io abbia barato al quiz (Che San Raimondo mi aiuti!), ma soprattutto perché hai pubblicamente sostenuto che io abbia voluto metterti in difficoltà! Ora capisco perché da Santa Lucia non ricevo mai una cicca… Ha dei cattivi informatori, ecco!
Comunque, dato che siamo sotto Natale, farò finta di non aver letto, e, nonostante il trucco, ti dico che è venuto fuori davvero un bel post! Complimenti!
Sai che anch’io sono un vero appassionato del presepe, per cui non ho potuto che apprezzare.
In effetti neanch’io ho mai avuto un S. Giuseppe con la lanterna, però.
L’attuale….
E’ in piedi (sia in quello principale che nel presepe “secondario”). Mentre i precedenti erano, se non erro, tutti inginocchiati.
Ora, non so se si utilizza anche lassù da te, ma la stragrande maggioranza dei S.Giuseppe dei nostri presepi qui in Sicilia (almeno per quanto riguarda quelli in plastica o comunque più facilmente commercializzabili) vestono sempre con abito viola (il mantello rimane marrone). La Madonna, invece, veste rosa e velo azzurro.
P.s – Uhm, non credo sia un gioco ben preciso quello che il Bambino ha in mano.. Si sta fabbricando la croce
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AstridPurple
E’ vero, è una croce…
oddio però… se è così… povero bimbo.
XD
Confermo i colori dei vestiti del matto qui su. Sono come quelli dei miei.
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Lucyette
Astrid, Daniele: uh, scusate! Davo per scontato che si vedesse, che era una croce: io l’avevo notato subito, quindi ero convinta che si vedesse bene…
Daniele, è vero: ci sono certi presepi in cui Maria e Giuseppe sono vestiti molto riccamente, per indicare la "regalità" della famiglia di Dio… non credo che sia un’usanza italiana, però. Avevo letto qualcosa da qualche parte, ma non mi ricordo più dove (io sono assolutamente convinta di aver letto un libro sul presepe, anni fa, anche perché se no non riesco a capire da dove mi vengano queste "nozioni" – da una vita precedente? 😛 – ma mia mamma non si ricorda di averne mai avuto uno…
Boh! Forse un sito Internet?)
Cappellaio, nego fermamente ogni accusa! è__é
Innanzi tutto, sul tuo risultato hai fatto tu stesso una mezza confessione; quanto al resto, ho ancora la tua e-mail e non ho paura di usarla
Nel libro inesistente o nella mia passata reincarnazione, sono convinta di aver letto qualcosa anche sui colori dei vestiti di Maria e Giuseppe (che sono uguali anche qui, comunque!), ma adesso non mi ricordo cosa…
Che bella la tua capanna, mi piace molto!
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Cappellai0Matto
Appunto!
Ho ammesso di non "averle sparate a casaccio…". Se così non fosse stato, non ne avrei prese tante!
Comunque taccio, su.
Brutta cosa le intercettazioni. U.U
Grazie per la capanna.
Girovagando (poco approfonditamente) per la rete ho letto che il viola su S.Giuseppe denota la sua maturità.
Si, non mi sono poi applicato molto nella ricerca… Gh
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