[Ma che sant’uomo!] L’ostinazione della mula

Il 4 aprile è Sant’Ambrogio; disgraziatamente, però, il 4 aprile è anche Pasqua.
Sant’Ambrogio, in realtà, è anche il 7 di dicembre; disgraziatamente, però, il giorno prima è San Nicola.
Gli Ortodossi, poi, lo commemorano il 20 di dicembre, ma disgraziatamente mancan cinque giorni al giorno di Natale.
A questo punto, mi sorge il dubbio che una maledizione incomba su Sant’Ambrogio, o più probabilmente sulla sottoscritta: un anno fa avevo scritto un bellissimo post sul dottore di Milano, ma non sono ancora riuscita a trovare l’occasione per pubblicarlo. Dopo dodici mesi d’inutile frustrazione, ho perso la pazienza e ho deciso di postarlo ora: oggi non è Sant’Ambrogio – è Santa Lea – ma in fin dei conti cosa importa?
Ma che sant’uomo!

ovverosia
Tutto quello che non volevate sapere sui Santi,
e che men che meno avreste osato chiedere


Trasformò la città di Milano, cacciò dal duomo l’Imperatore ingiusto, convertì Sant’Agostino, scrisse opere così preziose da venir annoverato fra i dottori della Chiesa. Eppure, Sant’Ambrogio non aveva la benché minima intenzione di farsi prete, e tentò disperatamente di scappare alla folla inferocita che voleva proclamarlo Vescovo.
Successe molti anni fa, nei pressi di Milano. Correva l’anno 374.

Da qualche giorno era morto Aussenzio, il controverso vescovo di Milano. “Uom rozzo, vizioso, digiuno d’ogni dottrina e persin del latino”, Aussenzio sarebbe stato un vescovo bravissimo, se non fosse che per un piccolo dettaglio: nel 369, Papa Damaso l’aveva scomunicato. Aussenzio, infatti, aderiva all’eresia ariana, e la sua morte aveva gettato i Milanesi nello scompiglio: chi doveva succedere, a un vescovo ariano? Un altro ariano, coerentemente col predecessore, o piuttosto un cattolico, coerentemente col concilio di Nicea? La discussione si accendeva, e in quell’inverno milanese la tensione era già alle stelle: fu così che Aurelio Ambrogio, governatore dell’Italia settentrionale presso la corte dell’imperatore Valentiniano, alzò gli occhi al cielo e s’infilò le ciabatte, rassegnandosi all’idea di uscir di casa, per dare una calmata a quel branco di teste calde.

Il governatore parlò a lungo e parlò bene, attirando su di sé l’attenzione della folla. Esortò i fedeli ad agire secondo coscienza, evitando inutili disordini e anzi collaborando alla scelta del vescovo migliore. Parlò a lungo, parlò con sapienza e ispirazione – del resto, Ambrogio era un rètore – e la fine del suo discorso fu accolta da uno scrosciante applauso.
Durante il quale, una voce si levò dalla folla e urlò. “AMBROGIO VESCOVO!!”.

Ambrogio, che aveva sentito, increspò le labbra in un sorriso deliziato, come quando qualcuno ti ha appena raccontato una bella barzelletta.
Poi le voci divennero due, cinque, dieci: “AMBROGIO VESCOVO!”, urlavan dalla folla.
Aurelio Ambrogio, divertito da quella battuta esilarante, scoppiò in una grassa risata.
AMBROGIO VESCOVO!!”, urlavano cinquanta, cento, duecento voci: “avete sentito come ha parlato bene? È il candidato migliore, è al di sopra delle parti, è saggio e acculturato: vogliamo lui alla nostra guida! Ambrogio vescovo! AMBROGIO VESCOVO!!”.
Il sorriso sulle labbra di Ambrogio, nell’arco di un secondo, si trasformò in una smorfia del tutto orripilata.

Appurato che quei pazzi non stavano scherzando, Aurelio Ambrogio cominciò a sudare freddo: i Milanesi lo acclamavano come vescovo? Ma erano impazziti?
“State scherzando, sì?”, balbettò nervosamente. “Io sono un politico, non un prete!”.
“AMBROGIO VESCOVO! AMBROGIO VESCOVO!”.
“Non sono nemmeno battezzato!”, strillò Ambrogio con crescente angoscia. “Sono solo un catecumeno! Non posso fare il vescovo!”.
AMBROGIO VESCOVO! AMBROGIO VESCOVO!!”.
“Ma sono un peccatore: mi piace la bella vita, ho condannato criminali, vivo nel lusso e nella lussu…”.
AMBROGIO VESCOVO!! AMBROGIO VESCOVO!!”.
Lanciando uno sguardo di puro orrore a quell’assembramento di pazzi assatanati, il povero Ambrogio reagì nell’unico modo in cui era vagamente logico poter reagire.
Fece dietrofront, montò in sella alla sua mula, e correndo come un matto se la diede a gambe.

Galoppò per tutta la notte, terrorizzato, come quel poveretto che cercava inutilmente di salvarsi a Samarcanda. Galoppò verso Pavia, visto che Samarcanda era un po’ lontana, ma purtroppo si perse in mezzo ai boschi: la mattina dopo realizzò di aver girato a vuoto e di essere di nuovo nei pressi di Milano…
… e infatti, nei pressi di Milano, una folla inferocita lo inseguì all’urlo di “AMBROGIO VESCOVO!” e lo ricondusse oltre le mura, fra grida osannati e acclamazioni di santità evidente.
Aurelio Ambrogio, a cavallo della sua mula, aveva solo una gran voglia di piangere.

Fece passare qualche giorno, e poi architettò la sua seconda fuga. Quei pazzi lo tenevano d’occhio, lo sorvegliavano, l’avrebbero inseguito non appena scoperta la sua scomparsa. Così, il povero Ambrogio portò la mula dal maniscalco e la fece ferrare all’incontrario: gli zoccoli avrebbero lasciato impronte tali da depistare qualunque inseguitore, e finalmente Ambrogio avrebbe guadagnato la salvezza.
Tornò a casa, dissetò la mula, e poi aspettò il calare delle tenebre. Nella nebbiolina fredda e umida dell’inverno lombardo, controllò che tutti fossero profondamente addormentati e poi scappò dalla città, incitando la sua mula a correre il più veloce possibile. Questa volta si era preparato: conosceva bene la strada; stava andando a Magenta. Questa volta, i boschi non lo avrebbero tradito.

E infatti, i boschi non lo tradirono: all’alba del 7 di dicembre, Ambrogio era già ad Abbiategrasso, a circa venti chilometri da Milano.
Venti chilometri è una buona distanza, pensò Ambrogio con gran sollievo. E incitò la mula a proseguire, e a proseguire senza sosta…
… se non che…
… per cause totalmente inspiegabili…
… oserei dire quasi “per volontà divina”…
… la mula di Ambrogio piantò gli zoccoli nel terreno e si rifiutò di andare avanti.
Immobile, e ostinata. Come solo una mula può esserlo.

A nulla valsero i tentativi del povero Ambrogio. La mula non si smuoveva: era lì piantata nel terreno, si rifiutava di andare avanti; nemmeno le frustate sortivano alcun effetto. Sembrava una statua, immobile come un pezzo di marmo: se ne stava lì piantata nella terra, e non c’era davvero modo di farla andare avanti.
Ambrogio aveva di nuovo una gran voglia di piangere.

Nel frattempo, i Milanesi s’erano svegliati: avevano scoperto la scomparsa del loro vescovo; erano partiti alla ricerca; non si erano fatti ingannare dal trucco degli zoccoli montati all’incontrario, e galoppavano di buona lena in direzione di Abbiategrasso. Scorgendo di lontano quell’orda di pecorelle festanti che correvano incontro al loro amato pastore, Ambrogio decise di prendere con filosofia quell’intera faccenda, e abbozzò un sorriso per smettere di piangere.
“Non fatelo mai più, buon Vescovo”, gli sorrisero raggianti i Milanesi: “questa volta, temevano di avervi perso per davvero!”.
La mula ragliò, dando una musata sulla pancia di Ambrogio e cominciando a trotterellare con aria incoraggiante lungo la strada per Milano.
I Milanesi sorridevano come dei pazzi, applaudivano forsennatamente al loro vescovo, lo sospingevano, festanti, verso la sua bisognosa diocesi.

E Sant’Ambrogio, Vescovo di Milano, con un sospiro rassegnato mormorò fiat voluntas tua.

21 risposte a "[Ma che sant’uomo!] L’ostinazione della mula"

  1. marinz

    Che bella storia… che poi di storia non si tratta :)Essendo milanese, e anche oserei dire liturgista, non posso che complimentarmi con te per come hai raccontato la vicenda dell'ascesa alla cattedra milanese di Ambrogio divenuto poi santo e fondatore del "rito ambrosiano"… la storia della mula e della folla festante ricorda l'ingresso di Gesù a Gerusalemme e un po' tutta la storia di Ambrogio quella di San Paolo: guerriero della Fede.Un sorriso :)Ps siamo in primavera e mi aspettavo un cambio di template stamattina 😉

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  2. marinz

    Che bella storia… che poi di storia non si tratta :)Essendo milanese, e anche oserei dire liturgista, non posso che complimentarmi con te per come hai raccontato la vicenda dell'ascesa alla cattedra milanese di Ambrogio divenuto poi santo e fondatore del "rito ambrosiano"… la storia della mula e della folla festante ricorda l'ingresso di Gesù a Gerusalemme e un po' tutta la storia di Ambrogio quella di San Paolo: guerriero della Fede.Un sorriso :)Ps siamo in primavera e mi aspettavo un cambio di template stamattina 😉

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  3. Lucyette

    Sì, hai ragione, siamo in primavera… ma visto il tempo infame che c'è fuori dalla mia finestra mi sembrava un po' una presa in giro, mettere un template tutto colorato… >.>No: scherzi a parte, ho pensato che, visto che non manca molto, cambierò il template a Pasqua… per adesso, intanto, questo qua è parecchio in linea con la situazione metereologica attuale… In compenso, il paragone con l'ingresso a Gerusalemme è davvero davvero bello! Sai che non ci avevo mai pensato? 🙂

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  4. Lucyette

    Sì, hai ragione, siamo in primavera… ma visto il tempo infame che c'è fuori dalla mia finestra mi sembrava un po' una presa in giro, mettere un template tutto colorato… >.>No: scherzi a parte, ho pensato che, visto che non manca molto, cambierò il template a Pasqua… per adesso, intanto, questo qua è parecchio in linea con la situazione metereologica attuale… In compenso, il paragone con l'ingresso a Gerusalemme è davvero davvero bello! Sai che non ci avevo mai pensato? 🙂

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  5. flalia

    Ah ah, eh, povero Ambrogio, se ti tocca ti tocca… 😉 Hai fatto bene a postarlo, anche se è fuori data, ma d'altra parte Ambrogio e il calendario non vanno d'accordo, viste anche le sfasature tra rito ambrosiano e romano 😉

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  6. flalia

    Ah ah, eh, povero Ambrogio, se ti tocca ti tocca… 😉 Hai fatto bene a postarlo, anche se è fuori data, ma d'altra parte Ambrogio e il calendario non vanno d'accordo, viste anche le sfasature tra rito ambrosiano e romano 😉

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  7. marinz

    Io non sapevo che esistesse anche la data del 4 aprile… sei sicura che è lo stesso Ambrogio del 7 dicembre?@Flalia mica ci sono così tante sfasature tra un rito e l'altro… noi ambrosiani abbiamo due settimana in più di Avvento… per il resto cambiano le letture, e qualche ricorrenza domenicale, ma siamo abbastanza allineati 😛

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  8. marinz

    Io non sapevo che esistesse anche la data del 4 aprile… sei sicura che è lo stesso Ambrogio del 7 dicembre?@Flalia mica ci sono così tante sfasature tra un rito e l'altro… noi ambrosiani abbiamo due settimana in più di Avvento… per il resto cambiano le letture, e qualche ricorrenza domenicale, ma siamo abbastanza allineati 😛

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  9. Lucyette

    Flalia: ahahahahahaha… in effetti è vero! Ha voluto far l'originale? E mo' gli tocca il post in un giorno che non c'entra niente con la sua festa… è la legge del contrappasso… ;-)Marinz: NON dire neanche per scherzo che siete abbastanza allineati!! Da quando vivo a Pavia, ogni anno mi devo sopportare le prese in giro (scherzose, ovviamente) dei miei amici di rito ambrosiano, che il Mercoledì delle Ceneri vengono a gozzovigliare sotto ai nostri occhi mentre noi romani siamo già lì a far Quaresima come degli idioti! :-PAh, ma adesso sono preparata, eh. Mi hanno spiegato come rispondere. A quanto pare, da queste parti si dice che, se tutto il resto del mondo inizia la Quaresima prima dei Milanesi (e dintorni), lo fa per espiare con il proprio sacrificio le colpe di voialtri peccatori ;-P ;-PQuanto al 4 aprile… sì, a quanto pare è lo stesso Sant'Ambrogio :-)Noi cattolici lo ricordiamo il 7 di dicembre, che è il giorno della sua ordinazione; il 4 aprile però è la data della morte, ed è il giorno in cui Sant'Ambrogio è festeggiato dai Luterani e dai vetero-cattolici.(Immagino che la data del 20 di dicembre usata dagli ortodossi, invece, dipenda solo dal loro calendario…).Sì, insomma: il 4 aprile era una data di ripiego, ma evidentemente son capitata nell'anno sbagliato per usarla… ;-P

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  10. Lucyette

    Flalia: ahahahahahaha… in effetti è vero! Ha voluto far l'originale? E mo' gli tocca il post in un giorno che non c'entra niente con la sua festa… è la legge del contrappasso… ;-)Marinz: NON dire neanche per scherzo che siete abbastanza allineati!! Da quando vivo a Pavia, ogni anno mi devo sopportare le prese in giro (scherzose, ovviamente) dei miei amici di rito ambrosiano, che il Mercoledì delle Ceneri vengono a gozzovigliare sotto ai nostri occhi mentre noi romani siamo già lì a far Quaresima come degli idioti! :-PAh, ma adesso sono preparata, eh. Mi hanno spiegato come rispondere. A quanto pare, da queste parti si dice che, se tutto il resto del mondo inizia la Quaresima prima dei Milanesi (e dintorni), lo fa per espiare con il proprio sacrificio le colpe di voialtri peccatori ;-P ;-PQuanto al 4 aprile… sì, a quanto pare è lo stesso Sant'Ambrogio :-)Noi cattolici lo ricordiamo il 7 di dicembre, che è il giorno della sua ordinazione; il 4 aprile però è la data della morte, ed è il giorno in cui Sant'Ambrogio è festeggiato dai Luterani e dai vetero-cattolici.(Immagino che la data del 20 di dicembre usata dagli ortodossi, invece, dipenda solo dal loro calendario…).Sì, insomma: il 4 aprile era una data di ripiego, ma evidentemente son capitata nell'anno sbagliato per usarla… ;-P

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  11. marinz

    Puoi anche dire che noi ambrosiani iniziamo l'Avvento due settimana prima perchè siamo più "duri" e dobbiamo prepararci meglio :o)Circa gli ortodossi pensa che quando ero in Etiopia avevano tutte le date sfasate.. l'assunzione del 15 agosto è stata celebrata il 22… ed è una grande festa per loro… peccato che ero già sulla via del ritorno e il 22 ho partecipato ad una messa alle 6:30 del mattino quindi senza nessuna festa :PPer il resto l'anno sarà sbagliato ma la Pasqua che coincide con Sant'Ambrogio potrebbe essere un monito per farti convertire al rito ambrosiano :o)un sorriso 🙂

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  12. marinz

    Puoi anche dire che noi ambrosiani iniziamo l'Avvento due settimana prima perchè siamo più "duri" e dobbiamo prepararci meglio :o)Circa gli ortodossi pensa che quando ero in Etiopia avevano tutte le date sfasate.. l'assunzione del 15 agosto è stata celebrata il 22… ed è una grande festa per loro… peccato che ero già sulla via del ritorno e il 22 ho partecipato ad una messa alle 6:30 del mattino quindi senza nessuna festa :PPer il resto l'anno sarà sbagliato ma la Pasqua che coincide con Sant'Ambrogio potrebbe essere un monito per farti convertire al rito ambrosiano :o)un sorriso 🙂

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  13. Lucyette

    :-PMa sai che quando stavo per trasferirmi a Pavia, ero abbastanza convinta che ci fosse il rito ambrosiano anche qui? Ci son quasi rimasta "male", quando ho scoperto che invece restava tutto identico… :-DIo sarei curiosissima di vedere il rito del faro di cui parla Wikipedia: ma si fa ancora? 😀 Un giorno o l'altro, finché son qui, andrò a Milano nel giorno di Santa Tecla sperando di vedere qualcosa di esotico… 😛

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  14. utente anonimo

    A Milano, nonostante il calendario sia poco benevolo nei suoi confronti, è molto sentito il 7 Dicembre, almeno! :PMa… che differenza c'è tra rito ambrosiano e… romano? Ok, wikipedia!Daniele

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  15. utente anonimo

    A Milano, nonostante il calendario sia poco benevolo nei suoi confronti, è molto sentito il 7 Dicembre, almeno! :PMa… che differenza c'è tra rito ambrosiano e… romano? Ok, wikipedia!Daniele

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  16. marinz

    Sai che non so se si fa ancora?Mi informo subito e poi te lo dico :)Molto suggestivo è l'esposizione del Santo Chiodo con il cardinale che sale con la Nivola.Se qualche volta vuoi assistere o partecipare a qualche rito fammi sapere non ho problema a farti da cicerone.. e ho molti agganci :)@Daniele se hai qualche dubbio, wikipedia sarà molto precisa, ma non si scrive proprio tutto, chiedi pure… sai che abbiamo anche cambiato un anno fa il lezionario? Non ne siamo molto contenti ma ci adeguiamo alle direttive del nostro pastore 🙂

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  17. marinz

    Sai che non so se si fa ancora?Mi informo subito e poi te lo dico :)Molto suggestivo è l'esposizione del Santo Chiodo con il cardinale che sale con la Nivola.Se qualche volta vuoi assistere o partecipare a qualche rito fammi sapere non ho problema a farti da cicerone.. e ho molti agganci :)@Daniele se hai qualche dubbio, wikipedia sarà molto precisa, ma non si scrive proprio tutto, chiedi pure… sai che abbiamo anche cambiato un anno fa il lezionario? Non ne siamo molto contenti ma ci adeguiamo alle direttive del nostro pastore 🙂

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  18. flalia

    Anch'io vivo il simpatico sberleffo del mercoledì delle ceneri… i miei parenti stanno a Milano e i miei cugini non perdono occasione 😉 Poi c'è pure la colf dei miei che è ortodossa e quindi col "suo" calendario… insomma vivo un po' di sfasamento anch'io 🙂

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  19. flalia

    Anch'io vivo il simpatico sberleffo del mercoledì delle ceneri… i miei parenti stanno a Milano e i miei cugini non perdono occasione 😉 Poi c'è pure la colf dei miei che è ortodossa e quindi col "suo" calendario… insomma vivo un po' di sfasamento anch'io 🙂

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  20. utente anonimo

    Complimenti vivissimi per la storia della fuga da Milano del futuros.ambrogio e delle bizze della sua mula , anche se a me a suo tempo fu raccontata in modo leggermente diverso.Ambrogio , fuggito da Milano in direzione di Magenta ,aveva percorsouna quindicina di chilometri quando , improvvisamente Betta ,così sichiamava la mula ,s'impuntò ,rifiutandosi di proseguire." Cor Betta! Cor Betta !". Le incitazioni non servirono a smuovere l'animalee così Ambrogio ,interpretando l'accaduto come la volontà divina , decisedi tornare indietro. Quel luogo diede il nome all'attuale comune di Corbetta.Cordiali saluti.MARIO RICCI

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