Le ricchezze di Torino

Ci sono momenti, nella tua vita, in cui ti guardi attorno e lo realizzi. Realizzi, cioè, di aver detto addio a qualcosa di grande.

Torino, è grande.
Immensa.
Smisurata.

Pavia è piccina.
Equilibrata.
Coi suoi confini.

Torino è moderna.
Avanzata.
Cambia di continuo.

Pavia è antica.
Medievale.
Uguale a se stessa, da interi e lunghi secoli.

Torino ti sorprende.
Ti stupisce.
Ti coglie alla sprovvista.

Pavia ti accoglie.
Ti conforta.
Trasmette sicurezza.

È in giorni come questi, che ti senti un’emigrata. Se non fosse stato per tua madre, che al telefono ti segnala l’imperdibile episodio, questa chicca torinese… non l’avresti mai saputa.

___________________________________

«Oddio, ma sono nudi? Ma l’hanno scritto, sulla richiesta?».
Certo che l’hanno scritto. Per compilare i moduli si sono pure fatti aiutare da amici che con le manifestazioni di piazza hanno una certa familiarità. E, tanto per non creare equivoci, l’hanno messo in chiaro fin dal titolo. Peccato che sia in inglese, ed è forse lì che qualche funzionario del Comune è cascato.

Si sarà chiesto un po’ dubbioso cosa volesse dire che «qualsiasi genere di espressione creativa» sarebbe stata «altamente incoraggiata».
Avrebbe dovuto cominciare a procedere sospettoso di fronte a invocazioni del tipo: «Prima del giro ci si raduna per dipingersi il corpo».
Alla peggio, di fronte all’oggetto della richiesta – «World Naked Bike Ride» – avrebbe dovuto sobbalzare, visto che sta per corsa ciclistica internazionale per nudisti.

Invece nulla: la pratica per autorizzare «Ciclonudista», la manifestazione per pedalatori senza veli di sabato 12 giugno alle 14,30 è andata in porto senza ostacoli. Gli uffici del settore Viabilità hanno concesso il via libera: tra otto giorni qualche centinaio di ciclisti sfilerà per la città senza vestiti.

Torino come Amsterdam? Potere ai ciclisti e abbasso i tabù? Ieri Palazzo Civico era chiuso, ma già serpeggiavano le prime battutacce e qualche malcelato imbarazzo. «Io non ne sapevo nulla e poi mica c’è bisogno di chiedere i permessi per una manifestazione ciclistica spontanea[…]», diceva l’assessore alla Viabilità Maria Grazia Sestero.
Ma questi sono nudi
«Ah. Ora mi informo».

___________________________________

Ci sono cose che in una cittadina non potrai mai ottenere.
Ci sono cose che una metropoli è sempre in grado di proporti.

Aprire la finestra e trovarsi con ottocento tizi nudi che pedalan sotto al sole, perché un funzionario del Comune ha autorizzato la manifestazione senza manco sapere cosa fosse… beh, ecco. Questa, è una di quelle cose.

E ora, come potrò sopportare di mancare a questo imperdibile, formativo, evento?
Mi dite come?
Figlioli?
Come?

26 risposte a "Le ricchezze di Torino"

  1. marinz

    In effetti in dovresti mancare!!!!Sono cose che capitano poche volte nella vita :o)Aspettiamo un resocondo "indiretto" dell'avvenimento appena tua mamma ti chiama per dirti cosa ha visto e le impressioni che ha avuto :o)Un sorrio :o)Ps Guarda che era Milano, la grand Milan diceva una canzone, e non Torino 😉

    "Mi piace"

  2. utente anonimo

    Magari a Pavia un impiegato che conosceva l'inglese c'era!In ogni caso , da amante della bici che si ritira spesso dolorante dopo qualche chilometro, non oso immaginare cosa significhi salirci sopra e pedalare senza alcuchè a proteggere il contatto col mezzo. Mah! forse avranno i sellini imbottiti . Auguri, un evento davvero "formativo"!Ornella 

    "Mi piace"

  3. utente anonimo

    Magari a Pavia un impiegato che conosceva l'inglese c'era!In ogni caso , da amante della bici che si ritira spesso dolorante dopo qualche chilometro, non oso immaginare cosa significhi salirci sopra e pedalare senza alcuchè a proteggere il contatto col mezzo. Mah! forse avranno i sellini imbottiti . Auguri, un evento davvero "formativo"!Ornella 

    "Mi piace"

  4. Lucyette

    Marinz, tecnicamente hai ragione, qui abbiamo il Cit Turin semmai ("Cit" vuol dire piccolo, in Piemontese… da che deriva questa splendida e romantica usanza di chiamare "Cita" le bambine e ragazzine torinesi. "Io Tarzan, tu Cita"… ;-P)Comunque leggo che a Milano l'hanno fatto nel 2007, quindi non credere!!E raccontaci le impressioni che hai avuto (muahahahaha, son morta dal ridere a legger questa frase :-P)Claudio, hai ragione. E' questa flebile speranza a darmi le forze per andare avanti… ;-)Ornella, ma infatti! E poi, oltre tutto, io la troverei anche una cosa tremendamente anti-igienica… ma chi glielo fa fare? :-SPeraltro, su Repubblica c'è una galleria fotografica di una precedente manifestazione (non la linko per ovvi motivi, cercatevela voi se avete voglia :-P). E, visto che te lo stavi chiedendo… i sedili erano normalissimi, altro che imbottiti!

    "Mi piace"

  5. Lucyette

    Marinz, tecnicamente hai ragione, qui abbiamo il Cit Turin semmai ("Cit" vuol dire piccolo, in Piemontese… da che deriva questa splendida e romantica usanza di chiamare "Cita" le bambine e ragazzine torinesi. "Io Tarzan, tu Cita"… ;-P)Comunque leggo che a Milano l'hanno fatto nel 2007, quindi non credere!!E raccontaci le impressioni che hai avuto (muahahahaha, son morta dal ridere a legger questa frase :-P)Claudio, hai ragione. E' questa flebile speranza a darmi le forze per andare avanti… ;-)Ornella, ma infatti! E poi, oltre tutto, io la troverei anche una cosa tremendamente anti-igienica… ma chi glielo fa fare? :-SPeraltro, su Repubblica c'è una galleria fotografica di una precedente manifestazione (non la linko per ovvi motivi, cercatevela voi se avete voglia :-P). E, visto che te lo stavi chiedendo… i sedili erano normalissimi, altro che imbottiti!

    "Mi piace"

  6. marinz

    La mia frase era "le impressione che HA avuto" cioè tua mamma visto che tu sarai a Pavia… se inviece sarai a Torino spero davvero in un resoconto diretto della cosa :o)Un sorriso :)Ps sapevo che le ragazze di Torino erano le "cita" ma non sapevo da dove derivava.. altra cosa scoperta in questo blog 🙂

    "Mi piace"

  7. marinz

    La mia frase era "le impressione che HA avuto" cioè tua mamma visto che tu sarai a Pavia… se inviece sarai a Torino spero davvero in un resoconto diretto della cosa :o)Un sorriso :)Ps sapevo che le ragazze di Torino erano le "cita" ma non sapevo da dove derivava.. altra cosa scoperta in questo blog 🙂

    "Mi piace"

  8. Lucyette

    Beh, ma visto che tu hai già vissuto il tutto tre anni fa a Milano… anticipaci le tue impressioni! :-DIo sarò a Pavia, quel giorno, ma in compenso ho scoperto, linkando l'elenco su FaceBook… che quattro dei miei amici sono fra gli iscritti confermati alla pedalata :-SIn compenso, l'onomastica femminile torinese è quanto ci più complicato esista al mondo, sai? Approfitto di questo post per fare una cosa di pubblica utilità, e informare il mondo di tutti i passaggi di stato cui è soggetta una povera donna torinese nel corso della sua vita :-PDa piccola, quando sei una bambina (al limite ragazzina), sei una CITA, da "cit", piccolo. Cita vuol anche dire "figlia piccola", da cui: "ciao, Paola! Come sta la tua cita?".Per indicare una bambina, ma solo al vocativo, puoi anche utilizzare il termine NINI, NININ (es. "fai la nanna, bel ninin!"). E' un termine molto dolce e affettuoso, motivo per cui può occasionalmente essere riciclato come soprannome per la propria fidanzata da parte dei Torinesi innamorati (anche perché, rispetto a cita, non implica il paragone con una bertuccia :-P).Una ragazza giovane, non sposata, tipo me, diventa una TOTA.Quando si sposa, diventa una MADAMIN-A fintantoché la sua suocera conduce esistenza terrena.Quando muore la suocera, la madamin-a diventa MADAMA.(La cosa si spiega se pensi che, una volta sposata, prendi il cognome del marito. Tipo: io sposo Mario Rossi, e divento Madamin-a Rossi, perché ovviamente Madama Rossi esiste già, ed è sua mamma. Quando la poveretta muore, posso finalmente spodestarla :-P).Se una tota non si sposa, e diventa quindi una zitella, abbiamo un termine anche per questo: TOTUN.Ecco E poi si lamentano che le donne sono complicate: non è colpa nostra, è il mondo che ci fa diventare tali!!! 😛 😛

    "Mi piace"

  9. Lucyette

    Beh, ma visto che tu hai già vissuto il tutto tre anni fa a Milano… anticipaci le tue impressioni! :-DIo sarò a Pavia, quel giorno, ma in compenso ho scoperto, linkando l'elenco su FaceBook… che quattro dei miei amici sono fra gli iscritti confermati alla pedalata :-SIn compenso, l'onomastica femminile torinese è quanto ci più complicato esista al mondo, sai? Approfitto di questo post per fare una cosa di pubblica utilità, e informare il mondo di tutti i passaggi di stato cui è soggetta una povera donna torinese nel corso della sua vita :-PDa piccola, quando sei una bambina (al limite ragazzina), sei una CITA, da "cit", piccolo. Cita vuol anche dire "figlia piccola", da cui: "ciao, Paola! Come sta la tua cita?".Per indicare una bambina, ma solo al vocativo, puoi anche utilizzare il termine NINI, NININ (es. "fai la nanna, bel ninin!"). E' un termine molto dolce e affettuoso, motivo per cui può occasionalmente essere riciclato come soprannome per la propria fidanzata da parte dei Torinesi innamorati (anche perché, rispetto a cita, non implica il paragone con una bertuccia :-P).Una ragazza giovane, non sposata, tipo me, diventa una TOTA.Quando si sposa, diventa una MADAMIN-A fintantoché la sua suocera conduce esistenza terrena.Quando muore la suocera, la madamin-a diventa MADAMA.(La cosa si spiega se pensi che, una volta sposata, prendi il cognome del marito. Tipo: io sposo Mario Rossi, e divento Madamin-a Rossi, perché ovviamente Madama Rossi esiste già, ed è sua mamma. Quando la poveretta muore, posso finalmente spodestarla :-P).Se una tota non si sposa, e diventa quindi una zitella, abbiamo un termine anche per questo: TOTUN.Ecco E poi si lamentano che le donne sono complicate: non è colpa nostra, è il mondo che ci fa diventare tali!!! 😛 😛

    "Mi piace"

  10. marinz

    "Purtroppo" mi sono perso l'evento… non sapevo che ne avessero già fatta una a Milano quindi non posso raccontarci le impressioni :PNel milanese si dice "nanin" per indicare quello che da voi è il "ninin" mentre da più grande diventa "nani" (immagino il corrispettivo di "nini")… però tutti quei termini da sposa, non sposa, madama non madamina non li abbiamo, almeno forse se ne è persa la memoria… purtroppo il dialetto si sta perdendo e quindi si rischia di perdere anche le tradizioniUn sorriso "béla tùsa" (bella signorina) 🙂

    "Mi piace"

  11. marinz

    "Purtroppo" mi sono perso l'evento… non sapevo che ne avessero già fatta una a Milano quindi non posso raccontarci le impressioni :PNel milanese si dice "nanin" per indicare quello che da voi è il "ninin" mentre da più grande diventa "nani" (immagino il corrispettivo di "nini")… però tutti quei termini da sposa, non sposa, madama non madamina non li abbiamo, almeno forse se ne è persa la memoria… purtroppo il dialetto si sta perdendo e quindi si rischia di perdere anche le tradizioniUn sorriso "béla tùsa" (bella signorina) 🙂

    "Mi piace"

  12. Lucyette

    Chiara, io la trovo pericolosamente assimilabile ad alcune torture medievali, ma comunque… Marinz, in realtà anche a Torino il dialetto sta scomparendo alla velocità della luce. forse ancor più che a Milano (non so: non conosco Milano, vado a naso… però a Torino c'è stata una fortissima immigrazione che credo sia stata più massiccia che da voi. E quindi, ritrovandosi nella stessa città Italiani da ogni parte d'Italia, ovviamente il dialetto è caduto in disuso molto molto velocemente per ragioni pratiche: forse, a Milano, non è stata una cosa così improvvisa).Io sono una fra i pochi giovani che continuano a capirlo (benissimo), leggerlo (bene) e parlarlo (discretamente)… NON POSSO SOCCOMBERE!! 😛 :-PComunque, sì, l'avvicendamento onomastico delle donne piemontesi è quello di cui sopra (e poi dicono che siamo contorte u__u). In realtà, da noi non c'è differenza fra "nini" e "ninin": semplicemente, il secondo è il vezzeggiativo, senza distinzioni d'età.Certo che… noi femminucce siam messe bene, eh…Se sto a Torino, mi chiamano come una scimmia; se vado a Milano, mi dicono "nanin" che fa tanto "nana piccola"…… meno male che adesso sono troppo vecchia per questi, aehm, appellativi

    "Mi piace"

  13. Lucyette

    Chiara, io la trovo pericolosamente assimilabile ad alcune torture medievali, ma comunque… Marinz, in realtà anche a Torino il dialetto sta scomparendo alla velocità della luce. forse ancor più che a Milano (non so: non conosco Milano, vado a naso… però a Torino c'è stata una fortissima immigrazione che credo sia stata più massiccia che da voi. E quindi, ritrovandosi nella stessa città Italiani da ogni parte d'Italia, ovviamente il dialetto è caduto in disuso molto molto velocemente per ragioni pratiche: forse, a Milano, non è stata una cosa così improvvisa).Io sono una fra i pochi giovani che continuano a capirlo (benissimo), leggerlo (bene) e parlarlo (discretamente)… NON POSSO SOCCOMBERE!! 😛 :-PComunque, sì, l'avvicendamento onomastico delle donne piemontesi è quello di cui sopra (e poi dicono che siamo contorte u__u). In realtà, da noi non c'è differenza fra "nini" e "ninin": semplicemente, il secondo è il vezzeggiativo, senza distinzioni d'età.Certo che… noi femminucce siam messe bene, eh…Se sto a Torino, mi chiamano come una scimmia; se vado a Milano, mi dicono "nanin" che fa tanto "nana piccola"…… meno male che adesso sono troppo vecchia per questi, aehm, appellativi

    "Mi piace"

  14. utente anonimo

    L'avevo sentito in TV :PImperdibile però… mi chiedo come sia possibile, dai non ci credo proprio, come fanno? No dico… come fanno a portarsi il documento? Dove lo mettono? E se li ferma la polizia? XD E il cellulare se si perdono? XD Dubbi esistenziali…Daniele

    "Mi piace"

  15. Lucyette

    LOL.Per chi chiedeva aggiornamenti, la cosa si è evoluta in tal maniera. A un certo punto, la Questura ha informato gli organizzatori circa il fatto che sarebbe stata tollerata la nudità parziale, ma i genitali dovevano risultar coperti in una qualche maniera, a scelta dei proprietari delle pudenda.I proprietari delle pudenda si sono arrabbiati tantissimo e adesso vanno in giro a lamentarsi, perché in Italia siamo talebani, e oscurantisti, e tutto il mondo ci ride dietro, e che ottusità, e quanto siam bigotti, eccetera eccetera.Comunque la manifestazione si è svolta e effettivamente trovate tutti i video su YouTube: a quanto ho visto, andavano molto di moda le donnine nude ridipinte d'azzurro dalla testa ai piedi, per imitare i tizi di Avatar 😛

    "Mi piace"

  16. Lucyette

    LOL.Per chi chiedeva aggiornamenti, la cosa si è evoluta in tal maniera. A un certo punto, la Questura ha informato gli organizzatori circa il fatto che sarebbe stata tollerata la nudità parziale, ma i genitali dovevano risultar coperti in una qualche maniera, a scelta dei proprietari delle pudenda.I proprietari delle pudenda si sono arrabbiati tantissimo e adesso vanno in giro a lamentarsi, perché in Italia siamo talebani, e oscurantisti, e tutto il mondo ci ride dietro, e che ottusità, e quanto siam bigotti, eccetera eccetera.Comunque la manifestazione si è svolta e effettivamente trovate tutti i video su YouTube: a quanto ho visto, andavano molto di moda le donnine nude ridipinte d'azzurro dalla testa ai piedi, per imitare i tizi di Avatar 😛

    "Mi piace"

  17. Pingback: Le ricchezze di Pavia « Una penna spuntata

Lascia un commento