La mamma di San Pietro

Non so perché, ma così stanno le cose. Nel Nord Italia, c’è questa tradizione popolare secondo cui la madre di San Pietro (San Pietro apostolo, dico: il primo Papa e bla bla bla) sarebbe stata un’orrenda delinquente.
Non chiedetemi il perché. Se mai avessi dovuto inventarmi una leggenda sui parenti di San Pietro, io avrei detto peste e corna della suocera. Niente di personale verso la suocera di San Pietro, per carità, ma quantomeno vien citata nei Vangeli (e poi, sai com’è… la suocera…).
Fatto sta che, nel Nord Italia, c’è questa credenza popolare secondo cui la madre di San Pietro era una donna veramente disgustosa. Aveva fatto una sola cosa buona, in tutta la sua vita, secondo la leggenda: e cioè, dar la vita al figlio.
Per il resto, un fallimento completo: superba, avara, iraconda, lussuriosa; gelosa del prossimo, ripiegata su se stessa, troppo preoccupata del suo bene per pensare a quello di chi le stava attorno. Un disastro completo, totale: su tutta la linea.
Povero San Pietro.

Povero San Pietro: “povero San Pietro” per davvero!
Mentre sedeva di fronte ai cancelli del Paradiso, pronto ad accogliere tutte le anime destinate alla salvezza, San Pietro si straziava il cuore fra sé e sé, pensando alla sorte di sua mamma.
Sua mamma (evidentemente, una carampana ultracentenaria) era ancora sulla terra; ed era in fin di vita.
San Pietro sapeva di non poter fare niente per salvarla. Sapeva che si era scelta lei il suo destino; era lei che aveva scelto d’essere malvagia; era lei che si era condannata all’eterna dannazione.
Però…
Però…
Insomma: la mamma, è pur sempre la mamma.
San Pietro doveva fare qualcosa per salvarla; non avrebbe potuto sopportare la vista di sua mamma che sprofonda nelle fiamme orrende dell’Inferno.
“Signore. Ti prego. Aiutala”.

Gesù, evidentemente un po’ a disagio, prese un respiro profondo e triste, guardando negli occhi il vecchio amico. “Pietro… lo sai bene… Ogni persona è libera di fare le sue scelte, e tua mamma ha scelto il male. Lo sai che io non posso…”.
“Signore, Tu puoi tutto. Ti prego. È la mia mamma…”.
“Ma è tua mamma che ha scelto il suo destino! È tua mamma che ha scelto la via dell’odio: è stata lei ad auto-escludersi…”.
“Ti prego. È la mia mamma. La vedi: è sulla terra. Ha poche ore di vita: agonizza, sta morendo. Consentimi che io cali una corda sul suo letto. Lascia che ci si aggrappi. La strapperò alle fiamme dell’Inferno e la tirerò su fino al cielo, per portarla in Paradiso. Ti prego, Signore: è la mia mamma. Ti prego, per la Tua infinita misericordia…”.
Gesù sospirò, con sguardo triste. “Pietro… non servirà a nulla…”.
“Certo che funzionerà! Non può non funzionare! La tirerò su io, fino al cielo, con le mie stesse mani…”.
Gesù posò una mano sulla spalla di San Pietro, e lo guardò negli occhi. “Pietro. Fai quello che vuoi, ma tu sai che è tutto inutile”.

La madre di San Pietro, nel giaciglio, giacque immobile e spirò, esalato il suo ultimo respiro.

Si guardò attorno, attonita: inquieta, anzi spaventata.
Era in un grande spazio nero. C’era nero tutt’intorno.
Il nulla.
Accanto a lei c’era altra gente, altrettanto stupita e spaventata.
Aveva questa vaga consapevolezza d’esser morta, ma non si rendeva bene conto di cosa stesse capitando…
Alcune delle persone accanto a lei, salivano impercettibilmente verso l’alto.
Altre persone accanto a lei, sprofondavano inesorabilmente verso il basso.
La donna non sapeva cosa fare; e, nel dubbio, rimase immobile. Poi avvertì una specie di risucchio, una forza gelida e crudele che la tirava per i piedi, giù giù, sempre più in basso…
Spaventata, incominciò a gridare.
MAMMA!”.
Gridò più forte – si sentiva sprofondare – e un’altra voce gridò sulle sue urla, con altrettanta disperazione. “MAMMA!! Sono qui, sono Simone!”.
La voce le sembrava familiare: terrorizzata, la donna alzò lo sguardo verso l’alto, e vide suo figlio – il povero San Pietro – che tendeva verso di lei una cordicella bianca. “MAMMA!”, gridò San Pietro, l’angoscia nella voce. “Ti prego, afferra questa corda: ti tirerò su fino al Paradiso, godrai per sempre della pace eterna nella comunione con Dio e con i beat…”.
Senza farselo dir due volte (anche perché la forza che la trascinava verso il basso era fredda; cupa; spaventosa), la mamma di San Pietro si aggrappò alla corda. Si sentiva sprofondare; ma sentiva anche che suo figlio la stava tirando su, sempre più forte, sempre più veloce. Vide lo stupore negli occhi delle altre anime; vide la disperazione nello sguardo di chi stava sprofondando verso il basso. E allora rise: arrogante; vittoriosa. “Io avrò la vita eterna!”, gridò: “e voi, una eterna dannazione!”.
Rise ancora, e rise ancor più forte (“mamma, ti prego, stai ferma: sei pesante…”); rise così forte che le altre anime se ne accorsero, la guardarono, la fissaron stupefatti.
Fu un istante, e poi fu il cataclisma: decine di anime affannate si aggrapparono ai piedi, alle vesti, al corpo della donna. “Facci spazio: portaci con te!”.

San Pietro strinse i denti, esausto: continuò a tirar la corda verso l’alto.
La madre di San Pietro, inorridita, gridò per il disgusto, quando sentì le mani delle altre anime aggrapparsi alle sue vesti e alle sue membra. “Andatevene!”, gridò.
“Ti prego, portaci con te!”, le urlò qualcuno, stringendo la sua presa.
“Ti prego, aiutaci: anche noi vogliamo la salvezza! Lascia che anche noi ne approfittiamo…”.
“Non se ne parla proprio!”, gridò la vecchia donna, orripilata. E cominciò a scalciare, per scrollarsi di dosso quelle anime spaventate: “solo io posso salire dov’è mio figlio!”.
“Mamma, ti prego, stai ferma…”.
Solo io merito la grazia!”, e tirò una pedata a chi le stava addosso. “Solo io sono degna di…”.
“Mamma, per piacere, se ti agiti così andrà a finire che…”.
“Brucerete all’Inferno, tutti quanti!”, gridò la donna, dimenandosi rabbiosa. “Solo io avrò la salvezza” – e giù un altro calcio – “io sola, come è giusto!”.
“Mamma, per favore…”.
La vecchia tirò un calcio, con violenza; e la corda non resse all’ennesimo scrollone.
Si sfilacciò, divenne un filo; e poi, si ruppe definitivamente.

San Pietro gridò per la disperazione, vedendo sua mamma precipitare verso il basso.
La vecchia cadde, e cadendo rideva ancora, proclamandosi migliore di tutte le altre anime dannate.
E poi scomparve, con le sue risate; inghiottita dalle fiamme dell’Inferno.

***

È una vecchia storiella che mi raccontava la mia nonna, quand’ero una bambina.
Ovviamente è una leggenda: una vecchia fiaba piemontese.
Ma dietro ad ogni favola, c’è sempre la morale…

35 risposte a "La mamma di San Pietro"

  1. utente anonimo

    Ben le sta, a forza di prendere per i fondelli le altre anime ha avuto quel che meritava XD Beh, poverina però !!!Io non so perchè tutti quando pensano al nulla pensano che sia nero, scuro, forse perchè all'oscurità associamo l'imprevedibile, il misterioso, il non controllabile con i sensi umani, non lo so. :PDaniele

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  2. utente anonimo

    Non è una leggenda solo piemontese: questa storia della mamma di San Pietro la raccontava a me anche mio papà, quando ero piccola. La famiglia di mio padre è di origine friulana, quindi del nordest. Non so se lui l'avesse sentita da mio nonno o da mia nonna, che era invece di stirpe albanese, di quegli albanesi fuggiti in Italia per sfuggire ai Turchi. Perciò, rimane il fatto che non si parla male della mamma di San Pietro solo in Piemonte. E la morale della favola è determinante: nessuno può salvarsi da solo!Ciao, Ornella 

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  3. suibhne

    io questa storia non l'ho mai sentita, quindi non ha mai varcato gli Appennini e non è mai arrivata al mare ;-)però mi pare che ci facciano tutti una brutta figura, Gesù compreso…  mia nonna, invece, diceva che San Pe ne veu un pe le, cioè che san Pietro in pratica reclama un morto affogato il giorno di san Pietro, cioè oggi. Buon mare a tutti!

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  4. Lucyette

    Daniele: ma dai, io direi che se l'è voluta… ;-)In effetti, ora che mi ci fai pensare, se penso al nulla io me lo immagino più sul grigio che sul nero. Il nero forse è troppo "deciso" per rappresentare il nulla.Boh? :-POrnella: insomma, 'sta povera mamma di San Pietro è presa a male parole da mezza Italia, a quanto pare!Povera donna: magari invece era una persona splendida, e noi siam qui a sparnarne… :-PSuibhne: San Pietro reclama un morto affogato?? Ossantocielo, ma questo è peggio ancora! E da dove spunta?! :-DPer il resto… uhm… per curiosità: perché dici che Gesù ci fa una brutta figura? Ovviamente questa è solo una storiella popolare e io non ho nessunissima pretesa e soprattutto intenzione (:-P) di addentrarmi in alte discussioni, ma alla fin fine siamo noi a escluderci volontariamente dalla comunione con Dio, (se fino all'ultimo rifiutiamo il suo amore). No?E la mamma di San Pietro aveva volontariamente scelto di essere ciò che era, (e che è rimasta fino all'ultimo)…Claudio, vorresti forse criticare il modo in cui mia nonna mi ha tirata su?! 😀

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  5. Lucyette

    Daniele: ma dai, io direi che se l'è voluta… ;-)In effetti, ora che mi ci fai pensare, se penso al nulla io me lo immagino più sul grigio che sul nero. Il nero forse è troppo "deciso" per rappresentare il nulla.Boh? :-POrnella: insomma, 'sta povera mamma di San Pietro è presa a male parole da mezza Italia, a quanto pare!Povera donna: magari invece era una persona splendida, e noi siam qui a sparnarne… :-PSuibhne: San Pietro reclama un morto affogato?? Ossantocielo, ma questo è peggio ancora! E da dove spunta?! :-DPer il resto… uhm… per curiosità: perché dici che Gesù ci fa una brutta figura? Ovviamente questa è solo una storiella popolare e io non ho nessunissima pretesa e soprattutto intenzione (:-P) di addentrarmi in alte discussioni, ma alla fin fine siamo noi a escluderci volontariamente dalla comunione con Dio, (se fino all'ultimo rifiutiamo il suo amore). No?E la mamma di San Pietro aveva volontariamente scelto di essere ciò che era, (e che è rimasta fino all'ultimo)…Claudio, vorresti forse criticare il modo in cui mia nonna mi ha tirata su?! 😀

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  6. utente anonimo

    Che poi, se uno si trova nel nulla, allora quel nulla non è più nulla poichè c'è qualcosa dentro O_O e da fuori il nulla com'è? Ma ci può essere un fuori dal nulla?  Se ci fosse come sarebbe? E l'universo è immerso nel nulla o in qualcos'altro? E nel nulla esiste lo spazio e il tempo? Se esiste com'è possibile, se non esiste allora se vi finisse qualcosa cosa accadrebbe? 😛 EvvivaComunque io lo immagino bianco. La storia io non l'avevo mai sentita ma mi piace, è carina!Daniele

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  7. utente anonimo

    Che poi, se uno si trova nel nulla, allora quel nulla non è più nulla poichè c'è qualcosa dentro O_O e da fuori il nulla com'è? Ma ci può essere un fuori dal nulla?  Se ci fosse come sarebbe? E l'universo è immerso nel nulla o in qualcos'altro? E nel nulla esiste lo spazio e il tempo? Se esiste com'è possibile, se non esiste allora se vi finisse qualcosa cosa accadrebbe? 😛 EvvivaComunque io lo immagino bianco. La storia io non l'avevo mai sentita ma mi piace, è carina!Daniele

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  8. Lucyette

    Daniele, mi sto affaticando per i fatti miei su un esame di Filosofia medievale, e quindi non sono perfettamente certa di riuscire a controbattere anche ai discorsi sulla nullità del nulla nel poco tempo libero che mi resta da dedicare al blog, (per quanto affascinanti possano essere i tuoi quesiti, e lo sono veramente!) :-DSob…Stella, povera donna innocente!(Non tu: la madre di San Pietro, dico. Che secondo me era una splendida persona, a dispetto delle nostre leggende infamanti… ;-P)

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  9. Lucyette

    Daniele, mi sto affaticando per i fatti miei su un esame di Filosofia medievale, e quindi non sono perfettamente certa di riuscire a controbattere anche ai discorsi sulla nullità del nulla nel poco tempo libero che mi resta da dedicare al blog, (per quanto affascinanti possano essere i tuoi quesiti, e lo sono veramente!) :-DSob…Stella, povera donna innocente!(Non tu: la madre di San Pietro, dico. Che secondo me era una splendida persona, a dispetto delle nostre leggende infamanti… ;-P)

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  10. utente anonimo

    La storiella la conoscevo, non mi ricordo da dove, ma senza nomi.Il significato è chiaro, senza fare filodofia perchè non ci capisco un'acca, ma forse dicendo chi sono i personaggi, e che personaggi, è ancora più forte! Non basta avere santi in paradiso… neanche fosse uno dei più importanti!Figurati quelli che chiedono alle suore di pregare la posto loro…… un po' di sana responsabilità per le proprie azioni…Diego

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  11. utente anonimo

    La storiella la conoscevo, non mi ricordo da dove, ma senza nomi.Il significato è chiaro, senza fare filodofia perchè non ci capisco un'acca, ma forse dicendo chi sono i personaggi, e che personaggi, è ancora più forte! Non basta avere santi in paradiso… neanche fosse uno dei più importanti!Figurati quelli che chiedono alle suore di pregare la posto loro…… un po' di sana responsabilità per le proprie azioni…Diego

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  12. Lucyette

    Diego: beh, io l'ho sempre interpretata come "ognuno si sceglie il suo destino". Cioè: di occasioni per salvarsi (o anche solo fare il bene) ne abbiamo a centinaia, ma siamo noi, molto spesso, a rifiutarci. Fino all'ultimo, e fino alle estreme conseguenze.Io l'avevo sempre letta così :-)Daniele:

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  13. Lucyette

    Diego: beh, io l'ho sempre interpretata come "ognuno si sceglie il suo destino". Cioè: di occasioni per salvarsi (o anche solo fare il bene) ne abbiamo a centinaia, ma siamo noi, molto spesso, a rifiutarci. Fino all'ultimo, e fino alle estreme conseguenze.Io l'avevo sempre letta così :-)Daniele:

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  14. utente anonimo

    salve, volevi dirvi che anch'io ho sentiti raccontare questa storiella da piccolo da mia nonna, qui in Sicilia.
    Evidentemente è una storiella moraleggiante che ha sempre avuto il suo fascino e si è propagata dappertutto (penso per la notorietà del figlio!!!).
    Comunque grazie per avermela fatta ricordare (era un vago ricordo d'infanzia).

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  15. utente anonimo

    salve, volevi dirvi che anch'io ho sentiti raccontare questa storiella da piccolo da mia nonna, qui in Sicilia.
    Evidentemente è una storiella moraleggiante che ha sempre avuto il suo fascino e si è propagata dappertutto (penso per la notorietà del figlio!!!).
    Comunque grazie per avermela fatta ricordare (era un vago ricordo d'infanzia).

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  16. Lucyette

    Davvero? Fino in Sicilia?!
    Chissà come ci è arrivata: io pensavo fosse una storiella tipica delle regioni del Nord; anche quando l'avevo raccontata a qualcuno del Centro, loro non la conoscevano…
    Insomma, povera mamma di San Pietro: la sua fama di vecchietta malefica si è sparsa in tutta Italia, a quanto pare! 😛

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  17. Lucyette

    Davvero? Fino in Sicilia?!
    Chissà come ci è arrivata: io pensavo fosse una storiella tipica delle regioni del Nord; anche quando l'avevo raccontata a qualcuno del Centro, loro non la conoscevano…
    Insomma, povera mamma di San Pietro: la sua fama di vecchietta malefica si è sparsa in tutta Italia, a quanto pare! 😛

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    1. Fernanda

      Questa storiella non è solo del nord Italia, a me la raccontava una vecchietta in Calabria quando ero piccola. Si tratta evidentemente di una leggenda popolare diffusa in tutta Italia

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  20. Anonimo

    Solo perchè si trattava della madre di San Pietro avrebbe mai potuto essere “raccomandata” da Gesu’ ? La ” Giustizia ” non è di questo mondo.

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    1. Lucia

      Beh, col sorriso sulle labbra mi verrebbe da dire che, lassù nelle alte sfere, è abbastanza facile farsi raccomandare (ricordo una barzelletta su San Pietro che si lamenta di come metà gente del Paradiso sia riuscita a entrare perché raccomandata dalla Madonna ;-))) – raccomandata in senso di misericordia e affidamento, ovviamente, quindi in senso buono).

      Però ahimè: come sempre, la raccomandazione, da sola, non basta!

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  21. Anonimo

    Questa storia della mamma di S. Pietro è diffusa anche nel Sud Italia e in Calabria con qualche variazione nel racconto, ma il risultato finale è sempre quello ed ha come morale della leggenda che la raccomandazione da sola non basta… deve meritarsi le cose…altrimenti si finisce male…

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    1. Fernanda

      Questa storiella non è solo del nord Italia, a me la raccontava una vecchietta in Calabria quando ero piccola. Si tratta evidentemente di una leggenda popolare diffusa in tutta Italia

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