[In viaggio con Lucyette] Mai fermarsi alle apparenze

Non è tutto oro quel che luccica; l’aspetto fisico non conta; l’abito non fa il monaco. Nei detti popolari, sono moltissimi i proverbi che esortano la gente a andare a fondo delle cose: perché le apparenze possono ingannare; perché non sempre bontà e bellezza coincidono, e così via dicendo. (Nella Francia medievale, era legalmente consentito ripudiar la propria moglie se si poteva dimostrare che, nel corso del fidanzamento, la tua promessa sposa andava in giro con troppo trucco. Pubblicità ingannevole, suppongo. Non c’entra niente con il resto del mio post, ma è da quattro o cinque anni che cercavo un’occasione adatta per farlo sapere al mondo, e forse l’ho trovata).
Comunque: non fermarsi alle apparenze è una buonissima abitudine, che tutti quanti dovrebbero far propria. I Torinesi, bontà loro, l’hanno già interiorizzata: non perché siano particolarmente più intelligenti del resto del pianeta, ma perché è la città stessa a costringerli in tal senso.
Fate un giro in Piazza Castello, quassù a Torino, e imparerete anche voi a non fermarvi alle apparenze.

Piazza Castello è la piazza principale di Torino, cuore del centro storico sabaudo.
Piazza Castello è quella dei servizi al telegiornale, quando fa caldo.
Avete presente quegli illuminanti servizi dei Tg, quando il termometro supera i trentacinque gradi? Quelli in cui ti dicon che fa caldo, e che se fa caldo è bene stare all’ombra e bere molto? Ecco.
In genere, questi servizi sono accompagnati da immagini di repertorio; e in genere, queste immagini di repertorio riguardano Piazza Castello, quassù a Torino.

Ora, voi dovete sapere che Piazza Castello è stata recentemente rammodernata; e, nel corso di quest’ultimi lavori, qualcuno ha avuto questa idea geniale di inserire delle fontanelle minimal nel bel mezzo della piazza. “Fontanelle minimal” vuol dire che han fatto dei buchi in mezzo al lastricato, e da questi buchi zampilla in alto l’acqua.

A dar retta ai telegiornali, parrebbe che a Torino, ogni volta che fa caldo, orde di pazzi scatenati incomincino a correr come folli su e giù in Piazza Castello, sostando sulle fontanelle e traendo refrigerio dal getto d’acqua che zampilla ai loro piedi.
(In alternativa, le fontanelle minimal hanno un altro grande momento di popolarità attorno a San Valentino, quando ci sono altre immagini di repertorio di giovanotti che pomiciano appassionatamente sotto il getto d’acqua della fontana, in una scena che suppongo voglia essere romantica).
Il motivo per cui due giovani innamorat dementi possano desiderare farsi una doccia gelata a Torino IN PIENO INVERNO francamente sfugge alla mia umana comprensione; e del resto non ho mai potuto ammirare lo spettacolo di gente in bikini che va a fare il bagno nella fontanella a Ferragosto. Più che altro, le fontanelle di Piazza Castello sono lo Spauracchio Di Tutte Le Madri Torinesi, perché attirano inevitabilmente l’attenzione dei bambini gattonanti.
Ma forse questo non dovevo dirvelo, per lasciarvi l’illusione. Quindi, , confermo: a Torino noi ci facciamo il bagno in mezzo alle fontane, e quando siamo in dolce compagnia passiamo il pomeriggio a rotolarci in mezzo al ghiaccio in pieno inverno. Come no.

Ad ogni modo: adesso che avete inquadrato iconograficamente Piazza Castello, andiamo avanti con il post. Piazza Castello è un monito all’umanità, un’esortazione a non fermarsi alle apparenze. Fate un’affermazione su Piazza Castello, e scoprirete inevitabilmente che avete clamorosamente errato.
Piazza Castello è misteriosa, sorprendente, affascinante.
Ci va una Torinese vera, per farvela conoscere.

In Piazza Castello – va beh – c’è un castello.
È il Palazzo Reale, progettato alla fine del Cinquecento da Ascanio Vitozzi, e rimasto sede della dinastia regnante fino al 1865, quando i Savoia si sono trasferiti al Quirinale con grande smacco di tutti i Torinesi. (Uno dei graffiti più frequenti sui muri di Torino, per la cronaca, è “ROMA PROVINCIA, TORINO CAPITALE”. E non è un rigurgito leghista: è da quando hanno spostato la capitale a Roma, che i Torinesi non si capacitano. Porelli).
Comunque. A Torino c’è Palazzo Reale – che, voglio dire, era un palazzo anche importante. Sede di una dinastia potente e prestigiosa. Il Regno di Sardegna, santo cielo. E che diamine.
Bene: voi l’avete mai visto, un Palazzo Reale senza balconata?

Fateci attenzione: non c’è il balcone. Ci sono tante belle finestrelle – un palazzo sobrio ed elegante – ma nessuna balconata. Nessun balcone da cui il re possa affacciarsi. Nessun balcone da cui gli sposi possano salutare la folla osannante. Nessun balcone da cui possa essere esposto il neonato erede al trono. Niente.
Noi, oggi, lo rifiuteremmo un po’ schifati, un appartamento sprovvisto di balcone. I nobili Savoia (che di balconi potevano permettersene anche cento, voglio dire), si son fatti appositamente costruire un palazzo che era un po’ una prigione. Il re è lì dentro, ma non può uscire e non può farsi vedere.
Tutti matti, questi Torinesi.

Fortunatamente, in Piazza Castello, non c’è solo il palazzo del re senza balcone. C’è anche Palazzo Madama, che vedete così, con la sua splendida facciata di Juvarra:

Bello, vero?
Splendido palazzo seicentesco?
Ma manco per idea: fate un giro attorno a Palazzo Madama, ed ecco cosa si presenta ai vostri occhi:


Non ci credete?
Un castello medievale.
Palazzo Madama, formalmente, esisteva dai tempi dei Romani; era l’antica porta cittadina. Poi è diventato un castello, ha attraversato indenne duemila anni di Storia, e adesso è così: nel corso del Seicento, le donne Savoia hanno avuto questa idea geniale di appiccicare una facciata seicentesca ad uno splendido torrione medievale. Cosicché, a Torino abbiamo uno splendido castello, nascosto sotto una facciata barocca e un po’ farlocca (e non contenti di ciò, abbiamo anche un castello ottocentesco che fa finta di esser medievale. Ma questa è un’altra storia).
Pensate a Palazzo Madama, prima di emettere giudizi affrettati.

Di fronte a Palazzo Madama, c’è la chiesa di San Lorenzo. Quando la Sindone è arrivata a Torino, in fretta e furia, e non esisteva ancora una cappella apposita, è stata custodita lì per un po’ di tempo. Nella stupenda chiesa di San Lorenzo.
La chiesa di San Lorenzo è bella per davvero; ha una cupola bellissima, e merita una visita.
Infatti, la cupola la vedete bene, se vi guardate attorno da Piazza Castello: è lì, svettante, in mezzo ai bei palazzi. Vi avvicinate un poco per guardare la facciata dalla chiesa… e vi sentite un po’ cretini, perché non riuscite a capire da dove caspita si entri.
Bene: se la cosa vi può consolate, non siete dei cretini. È che la chiesa di San Lorenzo è probabilmente l’unica chiesa al mondo che non ha una sua facciata: praticamente c’è ‘sta cupola che sbuca in mezzo alle casette, e voi dovete entrare da un normalissimo portone d’ingresso che sembra quello di un palazzo. La prima volta che ho provato a entrare a San Lorenzo (non c’ero mai stata in vita mia, ero sola, e avevo dodici anni), vi assicuro che mi son persa. Ero a due metri dalla porta d’ingresso, e non riuscivo a capire da dove entrare.

E poi…
… e poi, in Piazza Castello, c’è il Teatro Regio.
Bello, il Teatro Regio.
Bellissimo.
Bellissimi balletti.
Mi piace un sacco, il Teatro Regio.
Mi piace un sacco la sua bellissima facciata, fronte:

Mi piace molto di meno (ma solo perché non amo molto l’architettura più recente) la sua bellissima facciata, retro:


E aborro totalmente i suoi interni, che trovo oggettivamente orrendi: guardate un po’!

Com’è possibile che un teatro così antico, con facciata ottocentesca, abbia questi interni evidentemente futuristi (se guardate bene, noterete che il palcoscenico richiama la forma di un televisore)?
Molto semplice.
Un incendio.
Correva l’anno 1936, e un disastroso incendio sconquassa il teatro regio. La facciata ottocentesca resta intatta, ma è l’unica cosa che non cada a pezzi dopo questo incendio disastroso, che ha letteralmente sventrato tutto il teatro, distruggendolo dall’interno.
Dal 1936 si pone il problema di chi debba ricostruire il teatro, e infatti nel 1937 viene fatto un bando, subito vinto da due architetti. Ma siccome siamo in Italia, le cose vanno un poco per le lunghe e nel 1973 non c’è ancora traccia del Teatro Regio: viene promosso un nuovo progetto, e finalmente il Teatro Regio risorge dalle ceneri.
È qualcosa di molto diverso dal Regio di una volta, ma in fin dei conti è grande architettura. Così grande che – giusto per la cronaca – l’architetto che l’ha progettato, noto sciupafemmine, si è esplicitamente ispirato alle forme femminili, per costruire il suo teatro.
Avete notato la fotografia di sopra? Avete notato le linee ondulate? Ecco: quelle linee ondulate rimandano esplicitamente a un corpo femminile (e non lo dico io perché son pazza: l’ha proprio dichiarato l’architetto, più e più volte). E anche l’interno del teatro, con quella forma di conca che si dischiude, pare non si ispiri solo a un televisore, ma anche a qualcos’altro… insomma, arte moderna. Molto moderna. Molto innovativa.

Torino aborre le modernità, ma stranamente ama molto il suo teatro. Ama molto questo suo teatro strano, moderno e futurista, che solo i Torinesi conoscono davvero. Un turista non potrebbe mai immaginare ciò che si cela dietro a quella facciata sobria e ottocentesca, morigerata e rigida come tutte le cose torinesi.

È una piazza strana, Piazza Castello. Strana, e ricca di sorprese.
Come tutte le cose torinesi, per l’appunto.

6 risposte a "[In viaggio con Lucyette] Mai fermarsi alle apparenze"

  1. altarf

    Bellissimo post e bellissimi posti, davvero pieni di sorprese.E io che pensavo a Torino come una città grigia e triste, strade lunghe e tutte uguali!Ora, anche se decisamente non ho riconosciuto le forme femminili nell'interno del teatro ( ma sto architetto chi é ?) , non posso che ammirare Lucyette, che proprio stasera, quando Raidue trasmette l'ultima puntata di Lost, trova il tempo di descriverci le piazze della sua amata città!Come ringraziarla? Con tanto affetto,Ornella 

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  2. utente anonimo

    Ringraziamo sentitamente infatti 😛

    Io di questa piazza ricordo solo la guida che ci chiede di che epoca é Palazzo Madama (ovvia risposta come dici tu) per poi farci notare il "piccolissimo" dettaglio 😛

    Veramente bello

     

    Daniele

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  3. Lucyette

    "proprio stasera, quando Raidue trasmette l'ultima puntata di Lost"…AAAAAHHHHHHH!!!Lost è finito, è finito, è finito, e adesso come farò? Buaaaaahhhhh!!Ornella, sai una cosa? Tutti quelli che non conoscono Torino dicono che è grigia… ma non è affatto vero! Torino è molto verde, anzi: ha un sacco di parchi pubblici (cinquantuno, dice Wikipedia: cinquantuno mi pare una cifra esorbitante!!), e per di più è famosa per i suoi lunghissimi viali alberati. Leggo sul sito del comune che Torino ha 18.400.000 mq di aree verdi (escluse strade alberate, aiuole, e simili), il che la rende la città italiana con più verde pubblico per abitante.Non so da dove si sia originato questo "pregiudizio" sul grigiume di Torino (probabilmente dalla FIAT, immagino), ma ti assicuro che non è affatto vero! Torino è verde, verdissima, così verde che più verde non si può! :-)L'architetto che ha progettato il Teatro Regio è Carlo Mollino: beh, ovviamente le forme femminili non sono così esplicite, ma lui stesso ha dichiarato più volte di essersi ispirato al corpo femminile per le linee ondulate del teatro.(Che poi, corpo femminile… ma che diamine c'entra con un teatro?! Mi stanno bene le linee ondulate, ma non potevi dire di esserti ispirato – che so – ai nastri delle scarpette da ballerina o che so io? Che razza di senso ha, fare un teatro pensando ai fianchi di una donna? Cioè, qual è il legame? :-P).Daniele, già. Torino è ricchissima di sorprese 😉

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  4. Cappellai0Matto

    Quel teatro è aberrante, si. E non sto scherzando, no. Comunque… Ho attraversato Piazza Castello un paio di volte, ma non ho notato ilc astello, no u.u. Almeno non quello nascosto dalla Madama.Però mi son fatto un bel giro turistico dentro il Palazzo Reale, ma mi sa che, essendone passato di tempo, le immagini delle sue stanze si sovrappongono a quelle del Palazzo Stupinigi. Anche se, se non erro, quelle non ammobiliate dovrebbero essere proprie di quest'ultimo.Doh… Una bella ripassata ci vorrebbe, si.La chiesa? Che domande!Non ho notato nemmeno quella u.u

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  5. Lucyette

    Sì, molto probabilmente ti ricordi le stanze di Stupinigi (bellissime!): se vuoi fare una bella ripassata, ricordati di mettere in tour anche la visita a Venaria (l'altra grande palazzina di caccia dei Savoia, assieme a Stupinigi appunto), che è stata restaurata e riaperta al pubblico a fine 2007. Merita una visita!Il teatro è orrendo, sì, sono felice di trovare qualcuno che concorda

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  6. utente anonimo

    ho potuto visitare anche io la chiesa di San Lorenzo, e credimi non è l'unica senza facciata. Vieni a Bergamo a vistare in città alta la basilica di Santa Maria Maggiore: non ha facciata e neanche una porta centrale, ma solo quelle laterali… però merita, un capolavoro, romanica fuori e barocca dentro. penseresti ad un abominio stilistico, ma ha tutto il suo fascino…Diego

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