Contessa, che è mai la vita? È l’ombra d’un sogno fuggente. La favola breve è finita, il vero immortale è l’amor

Iddio che fece quel che viene e va
assecondando il mio amor lontano,
mi dia potere, che l’animo ne ho,
ch’io veda presto questo amor lontano.

Correva l’anno 2004, e Lucia studiava Letteratura sotto la guida del suo mitico professore di Italiano. Mentre Jaufré Rudel si struggeva d’amore per la contessa Melisenda, Lucia si struggeva di folle amore per quel periodo luminoso e incantato che stava incominciando a conoscere: il Medio Evo.

Jaufré Rudel (1125 – 1148) è uno dei trovatori francesi che preferisco in assoluto: il suo amor de lonh, “amore di lontano” è l’amore malinconico e insoddisfatto dell’amato che ama, non riamato. Ma è anche l’amore gratuito e disinteressato di chi ama senza poter avere nulla in cambio… e ama lo stesso, anche senza possedere: ama di vero amore; ama per il solo amare.

Ci sono poche certezze, nella vita, ma una di queste è Jaufré Rudel: spiegate (bene) una sua poesia a una ragazza adolescente, e la vedrete sciogliersi.  Lucia è molto meno sentimentale dell’adolescente-media, ma non ha fatto eccezione.

La biografia di Jaufré Rudel è molto scarna; più che altro, sono sorte sul suo conto varie leggende, del tutto inverosimili. Ma l’importante, in certi casi, è il pathos della vicenda, e non la realtà storica: e allora, sempre per far appassionare la liceale-tipo che sogna Edward Cullen, sappiate che è di sicuro effetto raccontarle questa storia. Secondo una popolare  leggenda medievale,

Giaufré Rudel fu molto gentile uomo, e principe di Blaia. Innamorossi della contessa di Tripoli senza vederla, per lo gran bene e la gran cortesia ch’egli sentì dire di lei ai pellegrini che tornavano d’Antiochia. E per volontà di vederla si crociò, e misesi in mare per andare a vederla. E allora nella nave lo prese una grande malattia, sì che quelli che erano con lui pensarono ch’ei sarebbe morto nella nave; ma tanto fecero che lo condussero a Tripoli in un albergo. E fu fatto assapere alla contessa; ed ella venne al suo letto, e preselo entro le sue braccia. E quando egli seppe ch’era la contessa, lodò Iddio e il ringraziò che gli aveva la vita sostenuta tanto ch’ei l’avesse vista. E in questo morì, tra le braccia della contessa.

È una storia così romantica e straziante da passare alla leggenda: l’amore non corrisposto, la lunga attesa, il primo bacio… e poi la morte, che però arriva proprio quando hai ottenuto tutto quello che volevi.
Sono storie da film: nella vita, ovviamente, non succedono davvero.

… o forse sì?

Un poeta medievale sarebbe andato avanti per decenni, a cantare questa storia.
Siccome siamo nel 2011, mi sembrava doveroso almeno un post su un blog.

11 risposte a "Contessa, che è mai la vita? È l’ombra d’un sogno fuggente. La favola breve è finita, il vero immortale è l’amor"

  1. utente anonimo

    Mi spiace per gli amori non ricambiati, ma lasciarci le penne ancora di più!
    … meno male che questa non l'hai pubblicata prima di San Valentino, sarebbe stato palesemente terrorismo psicologico…

    Diego

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  2. utente anonimo

    Fa un po'Studio Aperto però è interessante la storia della ragazza uccisa dal primo bacio, io l'avevo letta su yahoo 😛

    Colgo l'occasione per fare un appello disperato (ma nemmeno tanto ormai…): a scuola, leggiamoli pure i testi in francese-inglese antico (non mi addentro sullo specifico) ma insegnanti di tutta Italia, non lasciate tradurre quei testi da adolescenti che obiettivamente non sono capaci di farlo >_< Da me l'insegnante di inglese ci faceva tradurre i racconti di Canterbury… a francese pure qualche trovatore provenzale… ma gli insegnanti non si rendono conto che è un attimo difficile? 😛 Meno male che c'è Google

    Daniele

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  3. utente anonimo

    Amors de terra lonhdana,
    per vos totz lo cors mi dol;  
    E no.n puesc trobar mezina  
    si non vau al sieu reclam 
    ab atraich d'amor doussana 
    dinz vergier o sotz cortina  
    ab desiderada companha.

    "p"

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  4. Lucyette

    Diego, io l'ho pubblicata il 18, ma i telegiornali ne hanno parlato il 12/13 febbraio (non mi ricordo più la data precisa, ma comunque era vicinissima a San Valentino)… loro sì che sono stati inquietanti! 😀

    Daniele, vi facevano tradurre i racconti di Canterbury?!
    Ma son matti? Non si capisce niente!
    E i testi i Francese antico? Ma io ne ho studiati alcuni per l'esame di Filologia Romanza, sono complicatissimi (c'è pure la declinazione bicasuale!)… mi sembra folle, pretendere che dei liceali sappiano tradurre 'ste cose O.o
    Ma poi… che liceo facevi, tu? Non era nemmeno un linguistico, o ricordo male?

    P, che bellezza 🙂

    Flalia, beh, il mio professore di Italiano ce li paragonava (lui, e tutti gli altri poeti dell'amore di lontano) a quelle ragazzine che si invaghiscono dell'attore famoso, del cantante di successo, del principino William, e così via dicendo.
    E' una cosa un po' folle, ma è anche molto comune, in fin dei conti 🙂

    Ago, in realtà io trovo che ci siano epoche molto ma molto più violente del Medioevo!
    Peraltro, all'epoca, raramente si assisteva a una violenza fine a se stessa, aveva sempre uno scopo (anche solo i tornei, per dire). Che lo scopo possa non sembrare valido agli occhi di noi moderni, è un altro discorso… però, insomma, il concetto non era "mi prudono le mani e quindi vado in giro ad ammazzar qualcuno, finché non trovo qualcuno più forte di me che mi ammazza".
    A parte che, ovviamente, il Medioevo non è solo questo a prescindere 🙂

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  5. utente anonimo

    Facevo lo scientifico con la doppia lingua XD
    Comunque saranno stati 3-4 spezzoni tratti da "I racconti di Canterbury" probabilmente anche non esageratamente difficili ma comunque non proponibili ad un liceale O_O
    Invece dei trovatori avrò tradotto un 5-6 testi diciamo, già lì era meglio mi pare.
    E' stato l'anno che a inglese avevo una capra che manco parlava bene inglese, figuriamoci insegnarlo, a francese invece ho avuto sempre un'ottima insegnante che comunque non ha valutato mai molto la traduzione… capirei leggerli (per una questione anche banale di sonorità) con la traduzione vicina, ma farli tradurre… O_O il bello è che lo facevano con naturalezza ma intanto io mi trovato a tradurre cose che manco sapevo pronunciare

    Daniele

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  6. Lucyette

    Sì, è vero, c'è l'abbraccio che in effetti è tutt'altra cosa, ma mi sono presa una piccola licenza poetica… mica colpa mia, se quella poveretta è morta dopo il suo primo bacio, e non dopo il suo primo abbraccio 😛

    (Mi direte: che ci fai in piedi alle 2:40 di notte, scema?
    Studio: ecco che ci faccio, in piedi >_>)

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