Se cercate “cosleeping” su Google, vi vengono fuori 143.000 risultati. Si va dal “breastfeeding and co-sleeping in anthropological perspective” al più italico “co-sleeping: una scelta consapevole”.
È un peccato che mia madre mi abbia partorita in un momento in cui non c’era ancora Internet, perché probabilmente si sarebbe sentita una madre molto meno fallita di quanto non abbia pensato inizialmente. Per lei, “co-sleeping” voleva dire “cedere al ricatto di quel mostro piagnucoloso che si rifiuta di addormentarsi al di fuori del lettone, e che tira giù dal letto tutto il condominio a forza di urla belluine se non la prendiamo immediatamente a dormir con noi”.
Altro che “scelta consapevole” o “prospettiva antropologica”. Mia mamma faceva co-sleeping animata solo ed esclusivamente dalla atavica, ed efficacissima, “forza della disperazione”.
Ad ogni modo: questa era la premessa teorica per giustificare il fatto che la sottoscritta, a mo’ di cimice dei letti, infestasse il talamo nuziale dei propri genitori con pervicace ostinazione, spalmandosi a pelle d’orso in mezzo a quei due poveri derelitti e riempiendoli di manate in faccia, e di calci nelle reni.
A un certo punto (avrò avuto intorno ai due, tre anni), si è verificata in casa mia la seguente situazione.
Camera da letto dei genitori di Lucyette. Luci spente. Interno notte.
La mamma di Lucyette dorme beatamente, da un lato del suo letto.
Il papà di Lucyette dorme beatamente, dall’altro lato del suo letto.
La piccola Lucyette, imbozzolata in mezzo ai due parenti, si rigira nel sonno e (musichetta di Psycho in sottofondo) apre i suoi due grossi occhioni.
Si guarda attorno, immobile (la musichetta di Psycho aumenta di volume), e crede di intravveder qualcosa. Qualcosa di strano. Ed inquietante.
Si spaventa, e si stringe al petto della mamma.
Poi, essendo davvero veramente spaventata, decide di intervenire più massicciamente, e incomincia a scuoter la sua mamma.
“Mamma! Maaamma!”.
“Dormi…”.
“Mamma! Non posso! Ho paura!”.
“Recita un’Avemaria e ti passa tutto…”.
“Non serve! Mamma! Aiutami! C’è uno sconosciuto in casa!”.
“Sì, puciunin, me lo racconti doma… checcosa?!”.
Le sinapsi insonnolite di mia mamma incominciano improvvisamente a lavorare: oddio c’è un ladro in casa. Oddio, la bambina ha visto un ladro.
“Checcos… Lucia, sssht, devi stare zitta, adesso ci pensa la mamma, ma tu non muoverti dal letto”.
“Mamma! Ma io ho paura!”.
“Sssht!”.
“Guarda anche tu! È mostruoso!”. E strattonando mia mamma per un braccio, le indico, orripilata, la sagoma del mio inconsapevole papà, che dorme beatamente appoggiato al suo cuscino.
“Guarda anche tu! Mamma! C’è un uomo vecchio che dorme nel letto! È bruttissimo! Mandalo via!!”.
(Pare che, dopo aver appurato che quell’uomo vecchio era suo padre, Lucyette si sia sentita in dovere di svegliarlo, (alle tre di notte), per chiedergli conferma.
Pare che, alla sua risposta affermativa, Lucyette abbia sgranato gli occhi, incredula. E abbia commentato, scandalizzata: “papà! Ma tu sei vecchio e brutto, allora! Vergognati! Che schifo”.
Non è ben chiarito il motivo per cui Lucyette abbia raggiunto l’età adulta: per molto meno, un sacco di gente è già stata uccisa).
brownprincess
ahahhaha a me invece all'età di 2 anni è capitato di sentire i miei in fase di aMMMore. Ovviamente la cosa mi è stata raccontata 15 anni più tardi ma sembra che io (fortunatamente si abitava in prossimità di una stazione FFSS) fossi stata svegliata da un treno che faceva "ciuff ciuff ahhh ahhh"
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Lucyette
Ecco, quello dev'essere VERAMENTE imbarazzante, io credo che morirei dalla vergogna. Siccome esistono in natura i fratelli minori, immagino che ci sia un qualche modo per superare l'angoscia di esser "beccati" dai figli… ma io penso che sarei vagamente angosciata all'idea, per l'appunto 😛
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utente anonimo
Però sono chiare le motivazioni per cui Lucy è stata mandata nel suo lettino a dormire ^_^
Cmq, questa è una cosa che mi preoccupa non poco…
Visto il momento, anche io vado in giro su internet a cercare informazioni e sono stupende le diverse teorie e esperienze.
Personalmente, spero che il mio piccolino dorma tutta la notte (come facevo io) e non rompa troppo.
Ovviamente nel suo bel lettino!
Speriamo!!
Aerie
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Lucyette
Ehm, in realtà non mi hanno mandata a dormire nel lettino. Cioè, ci hanno provato una infinità di volte, ma è stato tutto inutile.
Confesso la mia colpa: ho dormito nel lettone per un sacco di anni (ho smesso che andavo già alla scuola elementare): i miei genitori non erano gente che cedeva facilmente ai capricci, ma quello del sonno era un problema reale. Io mi svegliavo terrorizzata, piangevo fino a diventare viola, la tecnica dell' "ignora e aspetta che gli passi" non serviva a un bel niente, e non era realisticamente pensabile, passare tutta la notte con una bambina in lacrime che teneva svegli i genitori e anche i vicini di casa.
E quanto a me, ero abbastanza grande per ricordarmi che non si trattava di un capriccio: ero terrorizzata per davvero, non riuscivo assolutamente a riprender sonno.
Poi, da un giorno all'altro, è cambiato tutto: mia mamma (che le aveva già provate tutte, inutilmente) ha fatto una battuta stupidina sul mio letto che si sentiva mortificato, siccome io non lo volevo… e di punto in bianco, io sono andata a dormire nella mia stanza, sola e serenissima.
In base alla mia esperienza, mi verrebbe da dire che il cosleeping è una grandissima fregatura per i primi anni, ma poi si risolve da solo. Per dire: anche adesso, ogni tanto sento qualche mia compagna di università che si stupisce per il fatto che io dorma da sola in casa (senza dividere l'appartamento con un coinquilino). Loro – mi dicono – avrebbero paura; e pare che sia un timore abbastanza diffuso, fra le donne. (Me lo son sentita dire mille volte, anche da donne adulte).
Io, per dire, non ho questo problema… quindi, insomma, non vuol dire.
Certo che, a breve termine, ti ritrovi col bambino che non vuol saperne di dormir da solo…
In bocca al lupo! 😉
Ti auguro davvero di avere un bimbo tranquillo: non ti far spaventare da quello che ho scritto sopra, perché io ero un caso particolare! Non tutti sono come me (grazie al cielo :-P)
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utente anonimo
beh lucy, adesso DEVI andare dalla mamma e spiegarle i risvolti psico-sociali del vostro co-sleeping!
Google per quest è fantastico. Qualunque sciocchezza (mammesca, per lo meno…) tu faccia, basta cercarla e scopri che c'è fior fior di sapientoni che c'ha studiato e pubblicato sopra!
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StellaSenna
Io non ho dormito una notte fino al Battesimo.
Poi mi hanno battezzata e io ho cominciato a dormire, mi dicono.
Però non ho mai dormito con i miei…:)
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Lucyette
Seavessi, ci ho già provato, ma mia mamma è stata stranamente riottosa ( = aveva la bava alla bocca) all'idea di dover ascoltare uno psicologo illuminato, (probabilmente, senza figli) che le spiegava gli incredibili e palesi benefici del dover dividere il letto con un mostro sudaticcio che ti si schianta addosso a pelle d'orso, e ti riempie di manate in faccia.
Stella, ma allora ti hanno ESORCIZZATA!
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StellaSenna
Sarà…però poi ho sempre dormito nel mio letto…IO!!
:)))
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Lucyette
No, ma infatti, non era una critica… anzi, sono molto ammirata per questo esorcismo andato a buon fine: con me, non ha mai funzionato! 😀
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utente anonimo
Seriamente, penso che ci siano bambini che davvero hanno la necessità di avere un contatto con i genitori. Come te Lucy
Però spesso sono le mamme che hanno la necessità di avere vicino i loro piccoli.
a me non piace molto l'idea del bimbo nel lettone, cmq sta in mezzo a due adulti, con i loro odori-umori, la polvere, ecc.
Meglio il suo lettino
Oppure i lettini per il co-sleeping, quelli si che sono belli e comodi, non ti devi alzare per allattare la notte e penso che rendano pure più facile l'abitudine al lettino.
Aerie
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Lucyette
Sì, anche io trovo un pochino inquietante l'idea del bambino che dorme nel letto dei genitori… ma mica per altro: paradossalmente, potrei capirlo per un bambino già grandicello… ma per un neonato? Cioè, io avrei banalmente paura di fargli male: come fai a essere perfettamente certo che non ti capiterà mai di rigirarti nel sonno, di allungare un braccio, di agitarti mentre fai un incubo…? Voglio dire, un neonato è delicato…
Eppure pare che non succeda… miracoli di Madre Natura!
I lettini li avevo visti anch'io (li aveva segnalati l'autrice del blog Machedavvero, che leggo sempre perché è uno spasso!), e in effetti, per non capirci niente, mi sembrano una buona soluzione. Temo che non esistessero ancora, quand'ero piccola 😛
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JParra
Grande Lucyette! Ho riso per mezz'ora!
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StellaSenna
ahhahah ho passato i primi tre mesi della mia vita posseduta…:))
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utente anonimo
Ah, anche io leggo sempre quel blog e ho visto lì i lettini ^_^
Ho anche comprato il libro, è il prossimo che leggerò!
Aerie
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berlic
Il "lettone" è il miglior antidoto a quanto descritto dal #1…
"Se vuoi un fratellino, vai nel lettino"!
😉
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anonimok
I neonati non sono delicati, sono sorprendentemente robusti.
L'unico co-sleeping da praticare è quello nel tempo, ossia far dormire i bambini quando vogliono dormire anche i genitori. Ma in spazi rigorosamente diversi.
Ma perché il fatto che tuo padre fosse "vecchio" ti era tanto schifoso?
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Lucyette
JParra, grazie a te! E benvenuto! 😀
Aerie, il libro è bellissimo, ti piacerà un sacco, è meraviglioso.
Fermi tutti, voi che passate: devo consigliarvi un libro!!
(Aerie, tu invece smetti di leggere, se non vuoi qualche piccolo spoiler :-P)
Se non conoscete il blog Machedavvero, beh, potete darci un'occhiata e ne apprezzerete la leggerezza, l'ironia, lo stile… insomma, è piacevole e divertente. Il libro è tutto questo, ma è anche molto di più: perché è la storia di una mamma felice, innamorata della sua bimba, e così via dicendo, che però non ha paura di raccontare anche i momenti più cupi della sua storia. Uno è il baby blues; un altro, invece, era stato la scoperta di essere incinta: perché la ragazza era giovane (cioè, "giovane": 27 anni…), e non aveva nessunissima intenzione di avere un figlio. Nel blog viene appena accennato, ma nel libro è molto più presente il tema dell'aborto. Perché lei ci aveva pensato, aveva avviato le pratiche, si era presentata all'ospedale, e poi ha rinunciato all'ultimo momento, e adesso ha questa bimba meravigliosa che ama tantissimo.
Non è un libro sull'aborto, è un libro sulla maternità in generale, ed è un libro che fa morir dal ridere, giusto per capirci (non è un sermone pro-life, voglio dire). Però, ho apprezzato molto che abbia trattato anche questo tema (anche perché sul blog era stato appena accennato, quindi non me lo aspettavo).
Consigliatissimo a tutte le mamme, ma non solo. (Io non ho figli e me lo sono goduto un sacco, per dire).
Berlic, non a caso sono figlia unica… 😉
Anonimok, i neonati sono robusti? Davvero? Danno l'idea di essere così… fragili! Io avrei paura di tirargli una gomitata nel sonno e di fargli male, insomma…
Sul co-sleeping nel tempo e non nello spazio… LOL 😀
E sul perché il padre vecchio mi fosse tanto schifoso… non lo so!!
I miei genitori sono oggettivamente "vecchi" (hanno avuto la prima figlia a 41 anni), e peraltro non sono mai stati particolarmente giovanili. Mia mamma non si è quasi mai fatta la tinta, per dire. Quando ero un po' più grandicella, e loro erano attorno alla cinquantina, capitava anche che li scambiassero per i miei nonni.
Ma questo non mi ha mai creato alcun problema: quindi… boh? Povero papà: semplicemente, gli è andata male 😛
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utente anonimo
Ok, lo spoiler non l'ho letto, grazie per l'avviso, sono comunque davvero perplessa.
Leggi i miei stessi libri, mi hai suggerito un negozio di vestiti premaman, ragazza mi preoccupi.
Non è che sei una mamma con 3 figli che si nasconde dietro ad una studentessa torinese? ^_^
Aerie
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Lucyette
Ahahahahaha!
Il negozio di vestiti premaman è vicino alla mia biblioteca, ci passo davanti ogni giorno da anni e trovo che abbia dei vestiti bellissimi… non potevo non consigliartelo 😀
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