Bacetti, a Pasqua

C’era una volta l’Hocktide Festival. I libri di Storia, pacatamente, ti spiegano che serviva a ricordare il massacro dei Danesi, che nel 1002 erano stati scacciati dall’Inghilterra liberando infine la bella Albione.
Sembrerà poco carino organizzare un festival per ricordare un massacro (… ma del resto, non facciamo altrettanto, noi moderni?). Ma tant’è.
L’Hocktide Festival si svolgeva in Inghilterra, immediatamente dopo Pasqua: i giorni prescelti erano il lunedì dell’Angelo… e il martedì seguente.
L’Hocktide Festival è, allo stesso tempo, la dimostrazione dell’indubbia superiorità intellettuale del gentil sesso su voi maschietti (aehm), nonché la dimostrazione che tutte quelle frottole sulla donna sottomessa nel Medioevo sono, per l’appunto, frottole.
Durante l’Hocktide Festival, la mattina dopo Pasqua, i popolani d’Inghilterra approfittavano dell’atmosfera di festa e facevano un “bello” scherzetto alle concittadine femmine.
Ovvero, le rapivano.
Le insaccocciavano come un bel salame, e poi avanzavano richieste per restituir loro la libertà.
O meglio, ne avanzavano una sola: un bacio.
La fanciulla che avesse concesso un bacio al suo sequestratore, sarebbe stata liberata.
Non ho idea di cosa accadesse alle ragazze che rifiutavano, ma pare che non lo facesse nessuna. Era un gioco, una goliardia: era così.

Voi potreste dire che non era una tradizione un granché gentile, nei confronti delle ragazze.
E in effetti è vero.
Ma vi ho detto che l’Hocktide Festival continuava anche il giorno dopo, e prevedeva una rivalsa: sapete cosa facevano, le ragazze liberate?
Si mettevano d’accordo, organizzavano una vera ronda, e ricambiavano il favore ai maschi. Insomma: li sequestravano con tutta la violenza del caso, e li legavano ben bene. Li portavano in un luogo isolato, e chiedevano il riscatto…
… che NON ERA quell’idiozia del bacio, naturalmente.
Si dice tanto che i maschi hanno una sola cosa in testa; le femmine britanniche, a quanto pare, no.
Da brave econome, le ragazze se ne infischiavano dei baci: pretendevano un riscatto in soldi (sonanti monetine!)… altrimenti, nisba. Non liberavano il ragazzo.
E così, in cambio di un bacetto rubato con l’inganno, ottenevano rivalsa, vendetta, e soldi veri e propri.
Che venivano raccolti tutti assieme e poi donati alla parrocchia, affinché li utilizzasse per far la carità: perché scherzare va sempre bene, e siam d’accordo tutti… ma le cose importanti, naturalmente, son ben altre.

Col passar dei secoli, la tradizione dell’Hocktide è stata abbandonata. Sopravvive ancora oggi in un singolo paese: l’amena città di Hungerford, nel Berkshire.
Eliminata la componente “sequestro di persona”, che forse potrebbe crear qualche problema con la legge, gli uomini di Hungerford continuano ancor oggi a alzarsi di buon mattino, nel giorno di Pasquetta. E ancor oggi bussano alla porta di ogni casa del villaggio abitata da una donna: annunciano di esser lì per un bacio, e non si smuovono finché non lo ricevono.

E la donna?
La donna, in cambio delle sue moine, riceve un dono una succosa arancia.
Ché se fossi una femminista, potrei anche scandalizzarmi: “ma come?! Il mio bacio, veduto in cambio di un pompelmo?!”.
Ma io non sono una femminista, e mi faccio due conti in tasca: a Hungerford soggiornano oltre seimila anime: tremila di costoro, suppergiù, saranno uomini. Facciamo un po’ di conti: tremila uomini bussano alla porta di casa mia e mi chiedono un bacetto; concedo tremila sbrigativi baci (sulla guancia, naturalmente), e ottengo in cambio tremila doni

Ahò!
Altro che maschilismo: con un niente, le donne di Hungerfort si risparmiano cinque o sei viaggi al supermercato!
Provate a dir che sono stupide

14 risposte a "Bacetti, a Pasqua"

  1. s.m.t.

    Ha un che di cerimoniale, tutta questa gazzarra di sacchetti e di pompelmi… Certo che ritrovarsi casa invasa da tremila agrumi, può essere un problema. Peggio ancora per gli agrumeti dei dintorni…

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  2. s.m.t.

    Ha un che di cerimoniale, tutta questa gazzarra di sacchetti e di pompelmi… Certo che ritrovarsi casa invasa da tremila agrumi, può essere un problema. Peggio ancora per gli agrumeti dei dintorni…

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  3. Lucyette

    Beh, la signora della foto mi sembra una normalissima signora della porta accanto, mica è brutta

    E… beh: secondo me, la gazzarra di agrumi è un affarone sotto tutti i punti di vista! Gli agrumeti ci guadagnano… e le arance si conservano per un mucchio di tempo: quindi, spremute a gogò 😀

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  4. Lucyette

    Beh, la signora della foto mi sembra una normalissima signora della porta accanto, mica è brutta

    E… beh: secondo me, la gazzarra di agrumi è un affarone sotto tutti i punti di vista! Gli agrumeti ci guadagnano… e le arance si conservano per un mucchio di tempo: quindi, spremute a gogò 😀

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  5. utente anonimo

    "Come sono solite dire le donne cristiane a questo punto, ci sarà una ragione per cui Dio ha creato Adamo e poi ha creato Eva!
    Adamo era il prototipo; con Eva ha corretto i bug"

    E' proprio vero ^_^

    Aerie

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  6. utente anonimo

    "Come sono solite dire le donne cristiane a questo punto, ci sarà una ragione per cui Dio ha creato Adamo e poi ha creato Eva!
    Adamo era il prototipo; con Eva ha corretto i bug"

    E' proprio vero ^_^

    Aerie

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