La rosa

Quando un ragazzo normale comincia a frequentare una ragazza normale, la loro storia si evolve – appunto – secondo canoni normali.
Quando un ragazzo normale comincia a frequentare una ragazza cattolica (e non “cattolica per finta”: vi parlo proprio di una ragazza cattolica, convinta, praticante, e ogni giorno sempre più innamorata del suo essere cattolica)… quando un ragazzo normale comincia a frequentare una ragazza cattolica, dicevo, la loro storia incomincia a complicarsi.
Magari vi sembrerà eccessivo, ma vi assicuro che invece è tristemente vero. Conosco personalmente tanti bravi fanciullini(/e) che fanno una fatica dell’accidenti a conciliare il loro credo religioso con le convinzioni della controparte, che magari non è cattolica, o peggio ancora è proprio atea.

La storia che vi sto per raccontare vede protagonisti Lui e Lei.
Lui è carino, giovane, premuroso; follemente innamorato. Ha conosciuto Lei da un paio di settimane, e si sente veramente attratto.
Lei è carina, giovane, cattolica; follemente innamorata. Ha conosciuto Lui da un paio di settimane, e pensa che veramente potrebbe nascere qualcosa di serio, questa volta.

Lui e Lei si frequentano da una quindicina di giorni, e fanno sul serio. Al loro ultimo incontro, si sono dati appuntamento per il 22 maggio, a pranzo. Una pizza assieme, qualche chiacchiera, una passeggiata mano nella mano, e quel che sarà, sarà…

Lei era un po’ riluttante all’idea; diciamolo. Non che non le piacesse la prospettiva, chiaro: però, il 22 maggio, è la festa di Santa Rita. A Pavia, nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, si celebra ogni anno una grandiosa festa. I fedeli possono accendere ceri votivi alla cara Santa; si prega assieme, con grande raccoglimento; la chiesa è allietata dal suono dell’organo e dai cori dei fedeli. I fedeli ricevono una rosa – attributo iconografico di Santa Rita, per l’appunto – e possono portarla in chiesa, per farla benedire. E si passa del tempo assieme, fra un canto ed un rosario, per onorare in questo modo quella Santa tanto amata.

E lei avrebbe tanto voluto andarci, cavolo. Ci andava tutti gli anni
Ma aveva come il vago sospetto che Lui non fosse affatto interessato; e le sembrava brutto dirgli “no”, rifiutare un appuntamento per andare in chiesa a snocciolar rosari. Magari non capisce; magari poi si offende…

E infatti, Lui non aveva la più pallida intenzione di portar la sua ragazza in chiesa.
A dirla tutta, non sapeva manco che ci fosse una festa di Santa Rita, onestamente.
È dubbio che sapesse che a Pavia c’è una chiesa che custodisce le reliquie della Santa.
E in ogni caso, se anche l’avesse saputo, se ne sarebbe infischiato e grazie tante.

Lui, per quella giornata, aveva progetti ben diversi. Si era vestito bene, aveva scelto un bel ristorantino, aveva cercato un film romantico per preparare l’atmosfera, e si era sbarbato e profumato per esser ancor più affascinante. Tocco di classe: quando la sua bella era scesa in strada, lui le aveva piazzato in mano una enorme rosa rossa a gambo lungo, profumata e incellophanata. E aveva sorriso, certo ormai di averla in pugno: “un piccolo regalo per te, tesoro!”.

Quando un ragazzo normale regala una rosa rossa a gambo lungo a una ragazza normale, il messaggio sottinteso è decisamente univoco. “Tu mi piaci veramente un sacco; e se stasera me la dai, è anche meglio”.
Ma quando un ragazzo normale regala una rosa rossa a gambo lungo a una ragazza cattolica, (e quando lo fa, per somma disgrazia, nel giorno di Santa Rita)… allora, la reazione è un po’ inattesa.
Tipo che la ragazza si illumina d’immenso e poi si getta al collo del fidanzatino, incredula, riempiendolo di baci. E poi (proprio mentre lui sta già pensando ‘evvai, stasera ci si diverte’), lei, raggiante, si scioglie dall’abbraccio. “Ma che carino”, esordisce incredula:“è proprio quello che volevo!!”. E dopo una pausa a effetto, radiosamente aggiunge: “sei un tesoro! Sei già andato a farla benedire in sacrestia, o ci andiamo adesso assieme?”.

Fu proprio in quel momento, raccontano le cronache, che il povero ragazzo ebbe una epifania sul futuro della sua storia. Capì che si sarebbe trattato, insomma, di un affare luuuungo e complicato…

27 risposte a "La rosa"

  1. Lucyette

    Disclaimer: la ragazza cattolica non sono io, eh! Messa così, poteva anche sembrare, ma è una amica di una amica 🙂

    Disclaimer numero 2: non è che consideri normale la gente agnostica e che consideri anormali noi cattolici, eh.
    E' che non sapevo come fare la contrapposizione… ma non è che mi sto insultando da sola, ovviamente 😛

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  2. ago86

    Al posto di "normale" potevi usare il termine "comune". Ad ogni modo, non sei mai venuta a conoscenza di una storia del genere avvenuta a parti invertite, ossia un ragazzo cattolico e una ragazza "comune"?

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  3. filippociak

    AHAHAHAHAHA 😀
    Ma che forte!
    Uhm sulla faccenda proposta da Ago non saprei… sembra fantascienza.  Anche perché un ragazzo cattolico (di per sé forse già più raro rispetto alle ragazze), esclusi i presenti (of course), "può" sempre trasformarsi in un cattolico q.b. all'occorrenza :D. Ma no, che cinismo. Immagino però sia molto più raro che un ragazzo supplichi la fidanzata, con le lacrime agli occhi, di aspettare il matrimonio. Non so… è un'idea di inclinazione maschilista, immagino 😉

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  4. Lucyette

    Beh… secondo me, il problema non è solo quello della morale sessuale. Cioè: chiaramente è il primo ostacolo, e penso che, in molti casi, possa anche essere un ostacolo insormontabile, essendo una cosa totalmente fuori dal mondo agli occhi di tanti ragazzi d'oggi.
    Però, secondo me, i veri problemi vengono dopo.
    Il sesso prematrimoniale è un problema "superabile", nel senso che, se veramente ami e rispetti una persona, immagino che tu possa anche metterti il cuore in pace e decidere di aspettare per farla contenta, anche se non condividi. Magari ti sembra un sacrificio enorme, ma magari decidi che comunque val la pena. Se ami veramente tanto quella persona, magari decidi che val la pena di sopportare.
    (Non lo so. Dite che troppo utopistico? Si fanno tanti sacrifici, per amore; magari si fa anche quello, se la storia ti sta veramente a cuore…).

    Secondo me, questo è un problema superabile; i problemi seri vengono dopo. Penso anche solo all'educazione dei figli: come faccio a dire ai miei bambini che questo è giusto e questo è sbagliato, se il loro papà è intimamente convinto del contrario? Mettiamo pure che lui acconsenta a educare i figli in maniera cattolica; ma se è lui il primo a non condividere certi insegnamenti…
    Insomma, secondo me è proprio difficile.
    Beh, immagino che sia difficile anche in altri casi. Tipo, se i due fidanzati hanno "ideologie" completamente opposte, in qualsiasi altro ambito, credo che si ripropongano quasi gli stessi problemi.
    E comunque secondo me è difficile a priori, sia che ad essere cattolico sia il maschio, sia che lo sia la femmina 😀

    In ogni caso… no: adesso che mi ci fai pensare, Ago, non mi vengono in mente storie in cui il ragazzo è cattolico e la ragazza non lo è.
    Magari però ce ne sono un sacco che non conosco, eh: è solo che, quando sono in compagnia dei miei amici maschi, in genere si parla d'altro. Il pettegolezzo circa le reciproche storie d'amore è una attività tipicamente femminile 😛

    Per caso, c'è qualche lettore, qui dentro, che s'è fidanzato da cattolico con una ragazza non cattolica e vuol raccontarci le sue avventure? u__u

    (Detta così, sembra una riunione in stile Alcolisti Anonimi… :-P)

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  5. AlphaT

    Un compromesso del genere non credo che possa esistere, salvo casi molto particolari che devono avere qualche spiegazione complessa dietro.
    E parlo proprio di compromesso. Prendiamo però la versione più classica e fattibile, in cui la credente è lei.
    Poteva aver senso fino al dopoguerra, nella campagne forse fino a metà anni '60: lei cresciuta a vespri e processioni, lui rude uomo dei campi od operaio comunista, scettico e "superiore a queste cose" (che però apprezzava la religiosità della moglie come una cosa naturalmente femminile, ed una sorta di garanzia di fedeltà e controllabilità).
    Era un compromesso di atteggiamento, un gioco dei ruoli (dove si supponeva che sotto la scorza lui fosse un bravuomo), possibile in una società naturalmente cristiana.
    Ma oggi essere cristiano è una scelta precisa che costa un distacco da tanti, a volte il dileggio; e non implica solo un modo radicalmente diverso di impostare la vita. Questo sarebbe vero in un sistema in equilibrio. Qui c'è in più un cambiamento dinamico in corso. Che la "parte vincente" intende come la totale obliterazione degli odiosi residui della cultura cattolica.

    Allora, quanto più i due piccioncini vivono lontano da tutto, magari a produrre formaggi sui monti della Sila, tanto più possono forse andare avanti ignorando questo scontro e vivendo due cuori ed una capanna. Ma in questo mondo, è ben difficile tirarsi fuori.
    La coppia può funzionare se lei non è poi così determinata nel suo essere cristiana fino in fondo, o se lui non è poi così contro, o se i due sono passivi, non molto profondi (vivono del solito tran tran, ma subiscono i trend culturali… e dunque non possono controllare cosa diventeranno loro stessi col tempo, figuriamoci i figli).
    Oggi poi che parlare di conversione è dire una parolaccia, è facile che la parte che cede sia quella religiosa.
    Non credo incontrerò mai una coppia lui credente convinto, lei atea. Ho però conosciuto più o meno di striscio diverse coppie del tipo opposto. E mi pare di poter dire che scavando saltava fuori comunque, nella lei credente, un qualche disaccordo con la dottrina della Chiesa.

    Il fatto è questo. Se ricevo giornalmente, come mi accade, rilanci entusiastici su FB di contenuti del tipo "la Chiesa è peggio della Mafia, i preti sono pedofili", una persona che si unisce a questo gregge e si riempe di ignorante indignazione contro le cose non solo in cui credo, ma che ritengo fondamentali per la civiltà in cui vivo, mi fa soffrire, provo pena per lei e per il mondo che stiamo costruendo. Cerco magari comunque di tenermela amica, ma non riesco proprio ad averne stima. E come potrei dunque innamorarmene perdutamente?

    Sinceramente non capisco, nello scontro in atto, come si possa accettare il "ti amo lo stesso, anche se credi in una cosa mostruosa che opprime la nostra vita" oppure anche il "non mi interessa, la religione non è importante, penso alle mie cose".

    Poi, il discorso sull'educazione dei figli è solo una conseguenza ultima.
    Mettere le tende in una palude malarica piena di sabbie mobili non è una grande idea, e l'osservazione che non ci si potranno in seguito costruire dei palazzi vale solo per vedere meglio quanto l'idea non funzioni dall'inizio.

    Ehm, forse questo commento è stato un zinzinello esagerato…

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  6. berlic

    Beh, io almeno un paio ne conosco. Almeno, hanno cominciato così e poi…sono finiti dalla stessa sponda.
    Io ci ho tentato. C'è abbondanza di "materiale umano" non propriamente cattolico, là fuori…il guaio è che se la "forma mentis" è "mondana" allora problemi ce ne sono proprio. Fai in fretta ad accorgerti che i miti che il mondo impone non stanno in piedi. Già è difficile per un cattolico non "usare" l'altro, se usare è proprio quello che si vuole allora il conflitto insorge.
    Quantomeno il disagio. E poi la domanda: ma chi me lo fa fare.
    l punto fondamentale è come sempre, cosa, o chi, ami di più.  

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  7. Lucyette

    Stella, non conosco di persona i due tizi, ma stavano ancora assieme quando mi è stata raccontata questa storia. Incrociam le dita… 🙂

    Eh lo so, ho aggiunto il disclaimer perché in effetti sembrava fatto apposta per essere equivocato 😀
    Anche se, in realtà, io mi unisco ai commenti precedenti: fidanzata con un ragazzo non cattolico? Brr… non mi ci vedo proprio! Troppi problemi, non credo proprio che sarei disposta ad affrontarli e/o capace di superarli. Magari potrei anche innamorarmi di un ragazzo che non è cattolico, ma non credo proprio che avrei voglia di “concretizzare” la cosa in una storia.
    Cioè: non avrei nessuna voglia di complicarmi la vita, ecco.

    Per rispondere a AlphaT… beh: ovviamente, ci sono varie gradazioni di “ragazzo non cattolico”. Un conto è l’attivista della UAAR e un conto è il giovanotto che non va a Messa e si disinteressa del tutto delle cose della Chiesa, ma non è anticlericale a priori. Con un anticlericale convinto, non riesco proprio a immaginare come possa essere possibile portare avanti una storia; con un agnostico disinteressato, ancora ancora…
    Se riesci a superare il primo scoglio della morale sessuale, e se poi, in caso di matrimonio, lui accetta di educare i figli in maniera cattolica, “tanto quanto”…

    Però, secondo me, c’è una marea di ostacoli comunque.
    Io, egoisticamente, soffrirei tantissimo a innamorarmi di una persona che, per sua scelta di vita, rifiuta consapevolmente e ostinatamente la salvezza. Vabbeh che non sono io a stabilire chi si salva e chi no, ma diciamo che se uno vive rifiutando Dio, consapevolmente, costantemente, e in piena coscienza, il rischio c'è…
    Io ci soffrirei veramente un sacco. Mi sembrerebbe di stare con una specie di tossicodipendente che si sta condannando a un progressivo degrado fisico.
    Questo è un ragionamento egoistico, ma non so mica se sarei in grado di sopportare una situazione simile! Magari altri ce la fanno ma io no, non avrei nessuna voglia di impelagarmi in problema simile…

    Secondo punto, io continuo a pensare a quando ci si sposa (peraltro, sperando che, per un agnostico, un “per sempre” giurato di fronte allo Stato equivalga in tutto e per tutto al “per sempre” che io giuro di fronte a Dio…). Metti pure che il marito, non praticante ma molto aperto alle mie iniziative, acconsenta di mandare i figli a catechismo e educarli cristianamente ecc.
    Eh.
    Ma come faccio io a far capire ai miei bambini la meravigliosa bellezza di andare a Messa ogni domenica, se il papà è il primo a non volerci andare ed entra in chiesa solo per battesimi e per matrimoni?
    Come faccio io a insegnare ai figli a pregare ogni giorno, se il padre non si ricorda nemmeno l’Ave Maria e ovviamente non si unisce alle nostre preghiere?
    E come faccio (orrore degli orrori!!) a spiegare ai miei figli che questa cosa è peccato, se il loro papà è il primo a farla ogni santo giorno? Che gli dico, a un bambino di sette anni? “Sì, effettivamente il tuo papà si sta dannando l’anima ma tu non ci pensare, pensiamo a cose belle”?
    Io non riesco assolutamente a immaginare come possa essere gestibile una situazione simile.

    Sposare una persona che non è cattolica… vabbeh. Ci sono tante gradazioni di “non cattolicesimo”, magari trovi quella giusta.
    Ma se si tratta di avere dei figli, io penso che veramente nascano dei problemi enormi… non so, io non mi ci vedo proprio. Non credo che riuscirei 🙂

    Ma vista questa schiera di commenti unanimi, mi domando… ma c’è qualcuno che è un po’ più possibilista, per curiosità? Oppure abbiam scoperto l'acqua calda? 😀

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  8. StellaSenna

    Io li conosco!

    Lui credente…lei no!
    (ma non credente abbastanza da rinunciare al sesso, questo lo devo dire…)
    Comunque lei si è fatta battezzare e ha cominciato il catechismo…e tutta la trafila! (tutto questo non è successo dopo qualche mese è..)

    Dopo tutto questo volevano sposarsi… ma sposarsi con la festa e tutti i correlati costa un sacco e loro, i soldi, non ce li avevano… insomma, alla fine hanno optato per un rito civile e un pranzo con le famiglie…

    A fine luglio si sposaranno con rito religioso, la chiesa, l'abito bianco, la festa e il viaggio di nozze

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  9. IlParra

    Be', teniamo presente che l'abito bianco, la festa & il viaggio di nozze non sono affatto necessari per un buon matrimonio cattolico. Mia madre odiava l'abito bianco, oltre al fatto che proprio non se lo poteva permettere, e ha addirittura provato a sposarsi in pantaloni. Il prete non glielo ha concesso, e allora ha ripiegato su una gonna blu. Tuttavia quando ho detto questo a un mio amico, questo mi commenta a caldo "ah, ma i tuoi sono cattolici?" MA CHE CAVOLO C'ENTRA? Per la festa… i miei non hanno organizzato niente, e per il viaggio di nozze… hanno aspettato qualche anno, quando hanno avuto tempo e soprattutto denaro, e sono andati in Terra Santa. Più cattolici di così 😉
    Cmq, per rispondere a Lucia… io penso che sia possibile costruire una vita anche se non si condivide la fede, ma c'è una condizione fondamentale: la serietà umana. Il problema è che la maggioranza dei non credenti, o peggio anticlericali, hanno uno spessore umano inesistente. Chi è non credente, ma è umanamente pieno, ha una domanda sulle cose stringente, bruciante, cioè è serio con la propria condizione di essere umano, non può essere veramente anticlericale, cioè non può odiare l'esperienza della Chiesa, non può non confrontarsi con le questioni che pone, non può rifiutare consapevolmente Dio. Può certamente essere critico, essere problematico, essere dubbioso, non arrivare a dire "Dio" e nemmeno "Cristo", ma chi non è superficiale non può essere "contro".
    E' per questo che a mio parere ci può essere affetto, amore, e anche stima: se si condivide la propria domanda, se si prende sul serio il proprio bisogno di una risposta… anche se tutto, chiaramente, diventa più difficile.

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  10. Lucyette

    Il Parra, "costruire una vita" sì, secondo me è possibilissimo (con un po' di fatica). Costruire una famiglia, non so.
    Cioè: finché si tratta di stare con una persona che non condivide la tua fede, vabbeh, basta un po' di serietà e di maturità e eventualmente di spirito di sacrificio (se devi accettare precetti di una religione non tua che però sono importanti per l'altro/a). Ma se si tratta di tirar su una famiglia, secondo me i problemi diventano molto più seri…

    Insomma: anche secondo me ci può essere affetto, amore, e anche stima (occielo: pure io, come AlphaT, ho un po' di difficoltà a stimare una persona che mi dice che tutti i preti sono dei pedofili pervertiti e che io sono una cretina frustrata, ma ci sono appunto varie gradazioni di non cattolicesimo 😉
    Insomma: io mi ci vedo anche, a stimare un ateo, a affezionarmici, e anche a innamorarmici. Però non mi ci vedo proprio a portare avanti una storia con lui, penso che lascerei perdere di partenza, forse sono una codarda 😛

    Stella, beh, è molto bello quando il non-credente pian piano si converte, certo. Quand'è così è meraviglioso 🙂
    Forse, lui è un cattolico con qualche disaccordo con la dottrina della Chiesa (altrimenti suppongo che avrebbe aspettato di potersi permettere il matrimonio religioso e basta), però è molto bello che lei si sia riavvicinata alla Chiesa grazie a lui… è bellissimo, quando capita così 🙂

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  11. ClaudioLXXXI

    Mah Lucyette, questa volta non sono d'accordo al 100%, io sono più possibilista. Sono stato fidanzato con una ragazza non cattolica praticante (peraltro non anticlericale e comunque con una morale "laica" abbastanza tradizionale), poi è finita per altri motivi e prima che si cominciasse a progettare concretamente il futuro insieme. All'epoca mi domandavo quanto la diversità di vedute su una cosa così importante (per me) potesse essere di ostacolo ad una famiglia come l'avrei voluta io, ma tendevo a pensare che fosse un ostacolo superabile, e in astratto tendo a pensarlo tuttora, anche se il problema non mi riguarda più. Anzi l'idea che i cattolici "debbano" sposarsi tra loro, non so, mi sembra un po' disturbante, come se fosse una sorta di autoghettizzazione endogametica; anche se d'altra parte è normale, oserei dire "darwiniano", selezionare il partner anche in funzione dell'interesse della prole (e perciò, se voglio educare bene i figli, cerco un marito/moglie che voglia educarli altrettanto bene).
    Insomma tendo ad essere possibilista, ma è una questione su cui non ho maturato un'idea precisa e nitida.

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  12. poveromabello

    Probabilmente, di fronte ad un simile bivio, in quel preciso istante, bisognerebbe fare appello alla propria fede e trovare in essa una risposta, come in altre occasioni della vita dove ci viene chiesto di compiere una scelta sapendo che la via migliore non sempre è quella che richiede minor sacrificio.

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  13. KhayrAlDin

    Il trucco e', credo, vivere pienamente il proprio essere Cattolici SOPRATTUTTO nella coppia. Non credo possa esistere un miglior testimone del proprio compagno, ne occasione migliore di far vivere la bellezza della nostra Fede.

    Non posso pensare che una coppia possa astenersi dal sesso prematrimoniale(che tra l'altro non vuol dire nulla) solo per rispetto delle credenze dell'altro. Ci deve esere una condivisione di vedute e di intenti.

    Io, almeno, non potrei mai astenermi solo per rispetto dell'altro. Obietterei che l'altro, allora, per rispetto delle mie esigenze, deve darmela. Quale dei due diritti e' piu' forte? Non si andrebbe da nessuna parte. Se invece condividessi i suoi motivi, e quindi (NON) lo facessi non per un vago rispetto dell'altro, ma perche' cosi' la nostra, e quindi anche la MIA, vita sentimentale e anche sessuale ne trae beneficio. Se non riusciamo a dimostrare all'altro che la nostra Fede ci salva, o quantomeno a farglielo intuire, tanto vale lasciar stare ogni pretesa di condividere con lui la nostra fede.

    Tuttavia non parlo per esperienza direttissima ma sto attingendo dai vissuti di amici.
    Spero pero' di non dover mai pormi un problema dela genere.

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  14. Lucyette

    Sono di corsa: metto un paio di appunti al volo giusto per dare segni di vita e poi mi dileguo, ma torno dopo 😀

    KhayrAlDin (benvenuto!!) diceva: "Io, almeno, non potrei mai astenermi solo per rispetto dell'altro. Obietterei che l'altro, allora, per rispetto delle mie esigenze, deve darmela".
    ROTFL. Beh, in effetti è anche vero 😀
    Immagino che ci siano, coppie cattolico/agnostico in cui la parte non praticante accetta di astenersi dai rapporti in rispetto all'altro. Certo che però deve essere mostruosamente difficile, se non capisci il perché e se non lo condividi: un non-cattolico che accetta una cosa del genere, secondo me, è un santo… 🙂

    Peraltro, anche la vita sessuale dopo il matrimonio deve essere abbastanza complicata, se la coppia decide di aspettare ancora un po' per avere figli e se sceglie (cattolicamente) di usare i metodi naturali per la regolazione delle nascite invece di un contraccettivo di quelli che ti permettono di fare quello che ti pare quando ti pare.
    Anche quello dev'essere un sacrificio mica da poco, se non condividi e se accetti tutto 'sto caos solo per rispetto della controparte!
    Discutiamo tanto delle difficoltà di un cattolico che si fidanza con un cattolico non praticante, ma secondo me il cattolico non praticante che si fidanza con un cattolico sta messo peggio ancora (da questo punto di vista)… 😛 😛 😛

    Argh, è già l'una e venti, devo scappare: aiut! @__@

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  15. KhayrAlDin

    Ossignur, ero di corsa e mi sono mangiato parte di un periodo…
    Provvedo subito.

    *Se invece condividessi i suoi motivi, e quindi (NON) lo facessi non per un vago rispetto dell'altro, ma perche' ho compreso che cosi' la nostra, e quindi anche la MIA, vita sentimentale e anche sessuale ne trae beneficio, non avrei alcun peso, anzi, lo vivrei come un tanto di guadagnato e ne sarei riconoscente.

    Corretto questo, appoggio AlphaT.
    Al di fuori di un discorso di comprensione dell'altro e di convinzione personale, l'astinenza non ha senso ed e' inaccettabile.

    In coscienza non potrei mai imporla alla mia ragazza.
    Posso invece convincera della ragionevolezza della mia scelta, affinche' la scelta diventi condivisa e il "peso" di questa decisione sia sorretto da entrambi.

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  16. Lucyette

    Mah… secondo me, l'astinenza non è nemmeno il problema principale.
    Cioè, sì, per carità, è una grande rinuncia da parte di quel poveraccio che accetta di sottostare a un precetto che non capisce e non condivide, ma immagino che ce la si possa anche fare, con tanta buona volontà. Capita che si facciano tante rinunce, per amore, figuriamoci se non si può rinunciare al sesso per qualche anno.
    Avessi un fidanzato non cattolico, io gliela imporrei eccome, l'astinenza.
    Se lui decide che è una rinuncia troppo impegnativa, e quindi (se proprio non si riesce a risolvere la cosa) alla fine ci lasciamo… pazienza, non gliene faccio una colpa, anzi è molto comprensibile. Però non credo affatto che sia il problema principale, insomma.

    E' già peggio la questione della regolazione delle nascite, secondo me.
    Un'atea che accetta di non usare contraccettivi perché lui è troppo religioso non esiste al mondo, concordo con AlphaT. (LOL, sto cercando di immaginarmi la faccia di quella povera ragazza atea quando il futuro marito se ne esce con questa brillante idea… ma ROTFL :-D).
    Ma anche un marito ateo (o comunque "non cattolico praticante") che deve segnarsi sull'agenda con largo anticipo i giorni in cui può sperare di unirsi alla sua sposa, solo perché lei è troppo religiosa e si rifiuta di usare la pillola o il preservativo… ehm
    Passi per l'astinenza prematrimoniale (si tratta solo di aspettare un po', in fondo in fondo), ma questo secondo me potrebbe diventare un problema molto più serio.

    Per non parlare poi dell'educazione dei figli.
    Il problema, secondo me, non è educare bene i figli, come diceva Claudio: senz'altro ci sono centinaia di genitori atei che educano benissimo i loro figli, anche meglio di tanti genitori cattolici.
    Il problema non è educarli bene; è educarli bene e cattolicamente. Già è difficile se gli dai il buon esempio a casa (tanto, poi ci pensano gli amici, la scuola, i media, la società a indurli in tentazione). Ma se pure i genitori sono in disaccordo fra di loro… brr
    Peraltro, KahyrAlDin ha toccato un punto verissimo quando ha parlato del rispetto per l'altro (io non posso imporre un precetto mio a un altro che non lo condivide). Ed è vero: come faccio, io, a imporre a mio marito di insegnare ai suoi figli dei precetti che lui magari ritiene folli?
    Non parliamo di aborto o eutanasia o senso della vita o massimi sistemi; parliamo di cose terra a terra. Io, nei giorni di digiuno, faccio digiuno. Magari, mio marito non capisce e pensa che io sia una pazza scatenata, ma a me non me ne importa niente e intanto continuo a far digiuno nei giorni di digiuno. E finché lo faccio io, saranno anche fatti miei, voglio dire.
    Ma con che faccia posso esortare i miei figli a digiunare assieme a me (quando arrivano all'età giusta e se la sentono, ovvio) se il loro padre è convinto che sia una cosa da pazzi scatenati (che magari fa pure male alla salute)?
    Io non acceterei affatto che mio marito invitasse deliberatamente i miei figli a fare una cosa a cui sono fortissimamente contraria da anni, e che magari reputo anche pericolosa. Io non lo accetterei; e quindi come posso pretendere che lo accetti lui da me?

    E ho volutamente fatto un esempio idiota: non stiamo parlando di come gestire la gravidanza indesiderata di una figlia quattordicenne; stiamo parlando di cosa mettere in tavola il giorno dopo le vacanze di Carnevale…

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  17. utente anonimo

    a me piace molto segnalare questo filmato
    è molto bello e "moderno", ma è lingo essendo il viedo di un incontro per giovani, sul rapporto affettivo tra fidanzati
    qui è in america e con liceali

    consiglio di vedere almeno i primi 3-4 minuti, cosi si capisce se può interessare:

    http://materialegrezzo.blogspot.com/2009/05/la-castita-e-appassionante.html

    l'autore del blog si è poi spostato qui, giusto per saperlo…
    http://lavorincorso.blogspot.com/

    grazie e saluti.. 🙂
    gio'

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  18. Lucyette

    Bellissimo video. E' lungo ma vale la pena: lo consiglio a tutti quelli che sono interessati al tema anche solo di striscio (perché catechisti, educatori, ecc.). E' davvero bello.
    Io l'avevo già visto un paio di volte tempo fa, ma son contentissima che sia stato segnalato sul mio blog così magari lo scopre anche chi passa di qui per caso.
    Davvero bello, e con un linguaggio adatto ai giovani.

    Occielo: in questo video, ci sono anche due argomentazioni che mi fanno storcere particolarmente il naso, e che secondo me rischiano pure di diventare controproducenti se il ragazzino che ascolta non le sa capire. (Se interessa a qualcuno, posso anche approfondire; ma magari invece non ve ne importa niente :-P)
    Ma a parte questo, è un video davvero bellissimo. Mi domando se anche in Italia ci siano iniziative di questo genere: un conto è sentirsi parlare di castità dal catechista di ottant'anni, e un conto è poter parlare faccia a faccia con due fidanzati che la praticano per davvero, giorno dopo giorno, quotidianamente 🙂

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  19. AlphaT

    Che combinazione, proprio stamattina sono passato dalla casa del mio parroco, che sudando-sette-camicie sta imparando ad usare il pc passati i 70. Aveva ricevuto una delle sue prime email, e mi chiedeva delucidazioni, interessato. La email conteneva il link proprio a quel video, l'avevo mandato io qualche giorno fa ad un ragazzo della parrocchia come esempio del fatto che ci sono tante cose intelligenti ed importanti da insegnare a questi teenager che una volta fatta la cresima spariscono…
    Per dirgli che mi piacerebbe creare un gruppo giovani, ma non so da che parte cominciare…

    Comunque il link mio è
    http://vimeo.com/15752959
    che è migliore come qualità video, lo consiglio per chi è interessato.

    Tra l'altro per chi è interessato in quella pagina ci sono link a video integrali di conferenze varie "cattoliche", alcune sono fatte molto bene, alcune molto male, altre discrete.

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  20. AlphaT

    A questo punto però mi incuriosiscono le due argomentazioni (sono molto curioso). Se ti va. Poi non è che mi ricordo tutto quello che dicevano nel video, magari siamo d'accordo…

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  21. Lucyette

    Figuriamoci se non mi va!
    Più che altro, non volevo dilungarmi in un commento lunghissimo se non interessava a nessuno 😛

    Dunque: premetto che io non sono proprio una fan di tutte le iniziative pro-castità che si fanno in America. In alcuni casi esagerano, a mio modo di vedere. Il purity ring è una idea molto carina; il purity ball è una idea che sulla carta sembrava (forse) essere carina, ma che secondo me si è evoluta con risvolti veramente inquietanti, oltre che controproducenti. (Non so se conoscete i purity ring e i purity ball e le altre iniziative di questo genere. Se volete, spiego le cause del mio astio :-P).

    Comunque. Premesso che, talvolta, negli USA, si fanno iniziative che non mi convincono del tutto (credo che siano principalmente iniziative coordinate dalla Chiesa Evangelica, a onor del vero), questo video mi è piaciuto un sacco; è meraviglioso. Ha solo due difetti, secondo me.

    (Difetto zero, che poi non è neanche un difetto ma anzi potrebbe anche essere un pregio: non si parla minimamente di religione. Leggevo su Internet che questi due sono cristiani, organizzano incontri per ragazzi cristiani in cui ovviamente parlano in un’ottica più “catechistica”. In questo caso, parlavano in una scuola multi-culturale, e quindi giustamente hanno tagliato l’elemento religioso. È un “difetto” nel senso che, da un punto di vista cattolico, manca “qualcosa”; è un immenso pregio nel senso che questi insegnamenti si rivolgono a tutti quanti, indipendentemente dalla religione, e i ragazzi sono stati molto in gamba a fare un discorso totalmente svincolato dalla fede del singolo ascoltatore. Voglio dire: gli stessi insegnamenti valgono anche per un ateo o un buddhista).

    Premesso che è da tanto tempo che non guardo più il video, ricordo a un certo punto il ragazzo ti butta lì un ragionamento di questo genere: tu non puoi andare a letto con una persona adesso, perché “ti sprechi” con un tizio che magari ti lascerà fra due settimane. La tua verginità è una cosa importantissima, quindi devi conservarla per la persona giusta: per quella persona che sposerai e che sarà il padre o la madre dei tuoi figli.
    Okay.
    Nulla da eccepire; sennonché, messo così, il ragionamento non è molto chiaro. Mi avesse parlato di sacralità del matrimonio, sarebbe stato perfetto: ma siccome aveva deciso di non farlo, il messaggio rischia di diventare fraintendibile. A questo punto, io potrei dire: okay, non vado a letto col primo che capita, ma posso andare a letto con quell’uomo meraviglioso che penso ragionevolmente di sposare, prima o poi. Con questa logica, non appena mi fidanzo ufficialmente e inizio a pensare al matrimonio, posso darmi alla pazza gioia perché tanto l’ho incontrato, l’uomo della mia vita. Prima o dopo, cosa conta?
    Certo: se avesse parlato a una platea di credenti, il ragazzo avrebbe parlato di sacralità del matrimonio e tutto sarebbe filato liscio. Ma messa così, l’affermazione suonava molto fraintendibile.

    In questo caso, c’era il rischio di essere fraintesi. Nel secondo difetto che ho riscontrato, c’era il rischio di esser capiti fin troppo bene, paradossalmente.
    A un certo punto, il ragazzo dice che ogni tanto gli chiedono “sì, okay, ma fino a che punto possiamo spingerci, con la nostra ragazza attuale? Ad esempio: la tal cosa possiamo farla, o è sbagliato comunque?”. E lui tira fuori un ragionamento AGGHIACCIANTE che mi fa accapponare la pelle: comincia col dire che, da qualche parte, nel mondo, c’è la persona che noi sposeremo. (E okay). Dice che noi non la conosciamo ancora, ma lei c’è già. (Fantastico). E quindi dobbiamo metterci nell’ottica di “portare rispetto” al nostro futuro sposo, e di non fare cose di cui poi avremmo a pentirci (… evvabbeh. Ovviamente, non vedo per quale ragione dovrei essere fedele a un tizio che non conosco ancora, ma in astratto il discorso mi sta pure bene. Per la serie: non faccio cose che potrebbero danneggiare la mia salute, perché magari i miei futuri figli vorrebbero evitare di restare orfani a vent’anni. È un modo – un po’ inquietante, invero – di responsabilizzarsi: il tuo futuro è collegato a quello di tante altre persone. Passi).
    Detto ciò, il ragazzo parte con il delirio più totale. Ti esorta a immaginare la donna della tua vita. Quella che non hai ancora conosciuto ma che da qualche parte esiste già: magari sta uscendo da scuola in questo preciso istante, cammina mano nella mano con il suo attuale fidanzatino, e poi lo porta a casa, la casa è vuota, e i due fanno sesso orale sul divano. E poi ti incita: immaginati la scena! La donna della tua vita sta facendo sesso orale con altro uomo! Ti da fastidio? Vero che ti da fastidio? La donna che darà il bacio della buona notte ai tuoi figli sta facendo sesso orale con un altro! (Giuro, evoca testualmente queste due scenette in sequenza). Ti da fastidio, vero? Perfetto: allora capisci bene che anche il sesso orale è “troppo”. È sbagliato lo stesso, anche se tecnicamente non comporta la perdita della verginità, quindi non farlo. Non è corretto. Anche questa è una cosa troppo grande per essere fatta con una persona “di passaggio”.

    Nulla da eccepire sulle conclusioni finali, per carità, ma questo ragazzo si sarà reso conto del modo in cui c’è arrivato?! Ha praticamente sdoganato (senza volerlo, non metto in dubbio) la gelosia retroattiva: roba che, appena io mi fidanzo con qualcuno, sono autorizzata a chiedergli fin dei minimi dettagli quali pratiche sessuali o para-sessuali abbia messo in atto con tutte le sue ex, e a fargli una scenata se scopro qualcosa che non mi garba.
    E poi: se ne facciamo un discorso di rispetto per il futuro sposo che ancora non conosci, tutto può virtualmente diventare una mancanza di rispetto. Chessò: a me magari irrita pensare che mio marito ha dedicato una poesia d’amore a un’altra donna. Niente di più casto (e ovviamente non mi darebbe nessun fastidio, chiariamo :-D), ma magari io son fatta strana e mi irrita più una dichiarazione d’amore che una sveltina. E allora che si fa?
    Insomma, ho capito dove voleva andare a parare il ragazzo, ma secondo me ci è arrivato sfruttando l’esempio peggiore in assoluto che potesse passargli per la testa. Così, rischi di far passare il messaggio che bisogna mantenersi casti per essere fedeli a una persona che non si conosce ancora (e che magari poi non esiste proprio. E se il tuo destino è quello di rimanere nubile?).

    Certo: se avesse potuto tirare in ballo Dio, questi problemi sarebbero scomparsi come per magia.
    Aaaah, quant’è difficile vivere ignorando Cristo… ;-P ;-P

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  22. AlphaT

    Ma lol! Ecco le immagini che mi hai evocato parlando di due iniziative parallele, purity ring e purity ball (quest'ultimo non lo conoscevo).

    …PURITY RING…

    …PURITY BALL…

    Che ti fa pensare, ok, originale è originale, e ti prepara ad un futuro di matrimonio… dopo un simile allenamento, non ti lamenterai così facilmente, come fanno tanti, della "tua palla al piede"…
    Ma è un zinzinello impegnativo, nella sua indiscutibile efficacia (perchè se maschio le cheerleaders, e se femmina gli atleti della squadra della scuola, ti gireranno mooolto alla larga).
    Idea carina, ma con risvolti inquietanti, come hai detto tu…

    Ovviamente una frazione di secondo dopo ho pensato ad una serata di trattenimento danzante, ma mi piaceva condividere questa immagine scema.
    (Tra l'altro una palla di ferro al piede mi sembra proprio in tema col tuo blog: uno strumento dall'aria vagamente medievale che dà problemi ad un piede…).

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  23. AlphaT

    Sul video: credo che i due siano cattolici; quello che li sposa ha un accento strano, potrebbe essere ispanico, e lei si chiama Padilla.
    (Così, come coppia mista, rappresentano bene l'America di oggi, sempre più messicana… poi è tipico che lei abbia un nome assurdo… dico, Crystalina!??!)

    La tua prima obiezione è più che altro sul fatto che non completano il discorso del "matrimonio in una prospettiva di fede" per parlare ad una platea più ampia, di gente che non respinga istintivamente il messaggio appena risulti "troppo confessionale"; una scelta direi davvero ragionevole, che condivido, visto il target.

    Mi sembrava di ricordare che, nello specifico, il giovane dicesse anche qualcosa per obiettare alla tua obiezione, in sostanza: "Ti sembra di avere trovato la persona della tua vita, ma se non lo è nei fatti, se è una convinzione del momento e fate l'amore come se fosse un assoluto, state mentendo a voi stessi, e facilmente vi sorprenderete, qualche tempo dopo, a lasciarvi! E scoprire che pensavate di avere un amore esclusivo, invece avete avuto "rapporti" proprio come fanno gli altri."
    Diciamo che in un corso questo aspetto è da approfondire.

    Ma anche guardando la tua seconda obiezione, direi, scusami, che adoperi Dio come una scorciatoia. "avrebbe parlato di sacralità del matrimonio e tutto sarebbe filato liscio"… "se avesse potuto tirare in ballo Dio, questi problemi sarebbero scomparsi come per magia": in questo modo svilisci il discorso agli occhi di un non credente, perchè il tuo sistema di valori diventa una semplice conseguenza dell'appartenere ad una religione, quindi una cosa nè oggettivamente buona, nè credibile. Anzi, sembri pure una persona ingenua ed autoreferenziale.
    "Lotto" spesso con persone che mi mettono un muro davanti: quello che dico non lo considerano, perchè danno per scontato che, dato che sono cattolico, devo per forza dire così, e difendere quello che mi hanno inculcato.

    La sfida invece è un'altra. Quella di fare una analisi minuziosa (difficile!) e stringente della realtà, che porti a ben precise conclusioni. E poi far notare che, ma guarda, sono le stesse conclusioni della morale cattolica. Allora la credibilità si rafforza. Una volta che per una persona libera ed obiettiva le scelte giuste diventano quelle, c'è comunque un plus nella fede, che è nella pienezza, nel trovare un senso, un simbolismo, eccetera.
    Il punto fondamentale è che la visione di fede insegna ragionevolezza ma è prima di tutto ragionevole perchè confermata dalla conoscenza del mondo.

    Quindi escludiamo il discorso di fede, e veniamo all'esempio che tu ritieni agghiacciante. A me è piaciuto perchè esprime bene concetti che sostenevo già, magari in forma un po' diversa.
    Analizziamo.
    Tu in pratica staresti dicendo che non sposeresti Dante Alighieri perchè si era troppo fissato con 'sta Beatrice e sei gelosa; però sposeresti il bulletto che ne ha avute letteralmente 100, perchè per lui era solo un divertimento senza coinvolgimenti sentimentali, quindi non avresti competizione per il suo cuore…
    Insomma, sei fatta mal… ehm, sei proprio una don… ehm… 'spetta che cerco di convincerti.

    Quando parli di gelosia retroattiva, stai confondendo il piano delle intenzioni, dei pensieri, con quello dei fatti concreti.
    E' proprio la fede cristiana che ci insegna che bisogna sempre tenere conto della realtà materiale. I sacramenti, ad esempio, sono peculiari perchè sono eventi che vedi e tocchi, non solo preghiere o idee. Ma queste cose le sai bene.

    L'istinto a garantirsi una discendenza è per il maschio la motivazione per impedire prima di tutto il tradimento fisico: l'importante è che non rimanga incinta di un altro! Al contrario, la donna teme soprattutto il tradimento "spirituale", perchè sempre l'istinto le insegna a massimizzare le probabilità di sopravvivenza dei propri figli garantendosi la vicinanza di un uomo che scelga di starle vicino, proteggerla, aiutarla.

    Dunque quello di cui potresti essere gelosa, magari a posteriori, è comprensibile visti gli istinti, ma non in sè giustificato. Va invece valutato di cosa puoi essere gelosa avendo ragione ad esserlo?

    C'è un ordine naturale delle cose, in cui il sesso è il coronamento, invece scriversi delle poesie d'amore è un primo passo, roba da ragazzini.

    Nei fatti non puoi tagliare le gambe ad uno pretendendo che non provi sentimenti forti per altre prima di conoscerti, è assurdo.
    Ma è invece perfettamente ragionevole che debba fermarsi ad un certo punto nell'intimità fisica con altre, perchè esiste una verità del corpo che va oltre le semplici buone o cattive intenzioni.
    I sogni, i sentimenti, le promesse, le parole dolci, sono proiezioni nel futuro, appartengono al mondo del possibile (Anche l'amore più intenso non avrebbe senso se non in funzione di un dopo, ma perde di consistenza e non riguarda davvero la persona amata tanto più quanto più non si appoggia ad eventi ed esperienze concreti, condivisi). Invece impegnare i corpi fissa le cose nella storia concreta, appartiene all'ormai.

    Crystalina ha un bel coraggio ad andare davanti a delle platee a raccontare che è andata a letto con il mondo, e ancor di più ad ammettere che è stato un grosso sbaglio. Lui deve essere geloso? Non esattamente. Diciamo che, dato che lei ha avuto una conversione, tutto ciò appartiene al passato; ma è comunque una ferita, una cicatrice.

    Non essendo una cosa che pensi, ma una cosa che ti è successa, la subisci, e ti condiziona anche oltre il tuo controllo.

    E' un problema anche e soprattutto di come imposti la vita, di come certe esperienze ti frenano dal crescere. Sarebbe un discorso lungo.
    Ad esempio ne ho conosciuto, ed immagino anche tu, di persone che hanno rinunciato ad una storia importante perchè non si trovavano bene a letto (facendo il confronto con storie precedenti).

    L'esempio della sposa futura poi non è tanto un tirare in ballo una persona che non conosci (e darle diritti e doveri preventivi), ma un metro utile per imparare a vedere le cose con criterio.
    Se anche non dovessi mai trovare una donna con cui costruire un progetto di vita, l'aver rinunciato ad una certa occasione con una bella figliola non è un rimpianto, perchè è un modo di dimostrare rispetto di me stesso; che però capisco proiettandomi in un modello futuro, di coppia esclusiva. Anzi, se vuoi è un criterio ancor più rafforzato da questo esempio che hai fatto, dell'eventuale non sposarsi: il testimoniare di non scendere a compromessi, o tutto o niente.

    Beh, avrai forse notato che ho uno spirito critico molto sviluppato; questo non vuol dire che ti volevo criticare; anzi, mi fa piacere scambiare pensieri proprio in ragione della tua intelligenza. Comunque, visto che stavolta hanno ragione gli uomini? 

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  24. Lucyette

    Nonnonnò, aspetta: alcune delle obiezioni che io ho fatto sono obiezioni che *magari avrebbe potuto fare una ragazza media*: non è che io la pensi veramente così su tutto 😀
    In effetti, rileggendomi, realizzo che alcuni punti sono un po’ fraintendibili: in realtà siamo d’accordo su molte cose.

    Innanzi tutto: la questione di parlare a una platea di ragazzi non (necessariamente) cristiani. Concordo con te, questo è ovviamente un bene immenso: questi valori sono universali, non si tratta di precetto religioso ma di semplice buonsenso e rispetto (e autotutela) e il discorso non deve assolutamente essere etichettato come “una stramberia dei cattolici” e bla bla bla.
    Io – ma a rileggermi, in effetti mi sono resa conto di non averlo chiarito bene – lo definivo “un difetto” dal mio punto di vista; nel senso che, nell’ottica di un cristiano, ovviamente manca “qualcosa”, l’argomento non è esaurito. Cioè: dovessi fare una lezione di catechismo su questo tema a ragazzi cattolici, integrerei le argomentazioni del video con altre osservazioni “confessionali” per completare la panoramica. Ma trovo assolutamente IMPORTANTISSIMO che questi discorsi vengano fatti anche a dei non-credenti, ovviamente tirando in ballo argomentazioni che non siano “perché Dio lo vuole”. E del resto, è fondamentale che anche i credenti si rendano conto della ragionevolezza di questo comandamento, invece di astenersi dal sesso solo per una generica paura di dannarsi l’anima. Quindi, anche in quel caso è importante parlarne usando argomentazioni “laiche”, al fianco di quelle che parlano di Dio.
    Quindi, tanto di cappello ai due ragazzi del video, perché è una cosa che andava assolutamente fatta.

    Solo che… ecco: secondo me, forse a causa di questa impostazione a-confessionale, alcuni passi del video “scricchiolano” un poco.
    L’impressione mia è che i due ragazzi abbiano preso la loro conferenza “standard” (quella che magari fanno in parrocchia), e si siano detti “okay, dobbiamo andare a parlare in una scuola statale: teniamo tutto quello che non implica un’adesione religiosa, ed eliminiamo il resto”. Solo che, in questa maniera, l’argomentazione sul matrimonio – ripeto – mi è sembrata un po’ debole. Peraltro è un’argomentazione che ho sentito fare spesso in occasione di altri incontri “chiaramente confessionali”, anche qui in Italia. Il punto di partenza è esattamente identico: tu devi avere cura di te e conservarti per la persona che sposerai; è più giusto così, non rischi di sprecarti per una persona che magari lascerai fra qualche tempo, e peraltro il matrimonio è una cosa sacra e bla bla bla. Così, il discorso fila.
    Ma se non spieghi bene perché il matrimonio è così importante, secondo me apri la strada a tante obiezioni. Ad esempio, uno potrebbe dire: “okay, d’accordo, aspettiamo ancora per essere proprio sicuri di aver trovato la persona giusta… e allora, a due mesi dal matrimonio? A una settimana dal matrimonio? Il giorno prima?”. A ‘sto punto ormai ci siamo, voglio dire.
    Al limite, seguendo questa logica, va bene anche fare un figlio e andare a convivere. C’è qualcuno che ha bisogno di una cerimonia ufficiale per avere la certezza che quello lì è proprio l’uomo della sua vita, e magari c’è qualcun altro che matura la stessa certezza nel momento in cui decide di farci un figlio assieme. Per dire.
    Da un certo punto di vista, si potrebbe dire “meglio di niente”: nel senso che, se parlo a una ragazza atea, in questo caso il mio obiettivo non è di convertirla ma di evitare che passi la sua giovinezza a saltellar da un letto all’altro… che è già comunque un risultato.
    Però, insomma, non so: questo discorso qua del matrimonio mi sembra un pochetto debole, se non spieghi come mai bisogna aspettare proprio il matrimonio e non un qualche altro evento epocale della vita di coppia. La logica è ineccepibile finché si tratta di convincerti che bisogna concedersi a una sola persona (e solo quando hai le dovute garanzie che quella sarà davvero la persona della tua vita), ma forse avrei sprecato qualche parola in più per giustificare l’aggettivo “castità pre-matrimoniale”. Escludendo l’aspetto della sacralità delle nozze, (che giustamente era improponibile in quella sede), ora come ora non saprei su quale altra argomentazione far leva…
    Forse, la tutela legale? Magari, avrei sottolineato che il matrimonio è comunque un impegno solenne di fronte allo Stato, e che quindi è difficile che qualcuno ti sposi “alla leggera”, tanto per fare, se non è convinto al diecimila per cento di voler passare tutta la sua vita con te. Okay, c’è il divorzio, ma in genere non credo che ci si sposi tenendo nel taschino il biglietto da visita di un avvocato matrimonialista, voglio dire.
    Ecco: forse avrei citato la storia di una mia conoscente, che si è innamorata di uno che dichiara di non credere al matrimonio (?), e quindi ci è andata a convivere, e quindi ci ha fatto un figlio… e quindi ci è rimasta un po’ male, qualche anno dopo, quando ha sentito il suo convivente che diceva, in una discussione su matrimonio e convivenza “no, io non mi sposerei mai: come faccio a giurare di amare una persona per tutto il resto della mia vita? È una roba da pazzi!”.
    Che vuol dire: che se lui a un certo punto smette di amare questa ragazza, la molla con un figlio a carico (ma anche se non ci fosse il figlio è grave comunque) e se ne cerca un’altra? E soprattutto: vuol dire che aveva messo in conto questa eventualità fin dal principio, quando ha deciso che “il matrimonio è solo un pezzo di carta, non è poi così importante”?
    Io non sarei mai disposta a donarmi al 100% a una persona che non è disposta a impegnarsi con me al 100%.

    Ecco, magari avrei usato un’argomentazione del genere (beh: magari ne avrei cercata una un po’ meno ansiogena :-D).
    Sennò, si corre il rischio di parlare a dei ragazzini che sono convinti di ufficializzare solennemente la propria unione nel momento in cui attaccano il lucchetto a Ponte Milvio, “tanto il matrimonio è solo una formalità, non è così importante, quel che conta è il sentimento”… 😀

    Volevo parlare anche della mia seconda obiezione ma adesso si è fatto tardi e devo uscire: ci ritorno dopo u__u
    Permettimi solo di sottolineare che la palla (al piede) della purezza era assolutamente MERAVIGLIOSA, ci ho riso sopra per cinque minuti: ROTFL… 😀

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