[Pillole di Storia] Il manualetto del perfetto assediatore

Quando racconti in giro di esser laureata in Storia medievale, le reazioni che puoi ottenere si suddividono in due tipi.
La reazione numero uno è quella di chi storce il naso, ti guarda con commiserazione, e mormora sconsolato qualche frase di cordoglio. “Poveretta, le piace il Medio Evo…”.
La reazione numero due è quella di chi ti guarda tutto esaltato, et indi esclama “figo!!”. Segue un convulso istante in cui tu incominci a sudare freddo, e ti prepari alla classica, immancabile, domanda: “allora, tu te ne intendi di castelli assediati e di scherma medievale, sì?!”.

Ehm, no.
Io me ne intendo di Chiesa, di manoscritti, e di devozioni popolari.
Ma questo poco importa: se hai la ventura di incappare in uno di quei ragazzi appassionati di scherma medievale e di film di guerra, verrai subissata di domande tecnicissime su balestre, fortezze inespugnabili, e tecniche d’assedio.
A me piacerebbe fare lunghe dissertazioni sulla genesi della scrittura onciale… ma, chissà perché, la gente sembra inspiegabilmente poco interessata al tema.

Ora. Come dicevo prima, io non me ne intendo affatto di guerre medievali.
Conosco giusto le guerre più importanti, nel senso che le ho studiate nella parte generale; ma poi, ho approfondito tutt’altri aspetti.
Purtuttavia, consapevole del fatto che le tecniche di guerra sono un aspetto che, tendenzialmente, appassiona un sacco, ho deciso di documentarmi un poco.
E quindi, mi produco oggi in un piccolo post storico, di Storia della Guerra.

Ovverosia: che nel Medio Evo ci siano stati un sacco di assedii, lo sappiamo tutti.
Ma quali sono stati gli assedii più improbabili della Storia?
E quale tecnica potresti adottare, tu, mio carissimo lettore, se decidessi di prendere d’assedio, domattina, il condominio affianco?

***

Seduci. Nel 1166, assediando il castello di Ludlow, Arnoldo di Lisle prese di mira una dama un po’ troppo romantica, e le dichiarò il suo amore. Le disse che voleva incontrarla, nonostante la guerra che li contrapponeva, e le suggerì di calare una scala a pioli oltre le mura del castello.
La cretina lo fece per davvero, acciocché il suo Arnoldo potesse entrare nella sua camera.
Peccato che, (mentre Arnoldo la intratteneva), sia entrato nella sua camera anche tutto il resto dell’esercito.

Passeggia. Nel 1099, durante l’assedio di Gerusalemme, Pietro Desiderio ebbe una idea semplicemente geniale. A suo dire, il modo più sicuro per conquistare Gerusalemme era quello di digiunare per tre giorni e poi marciare a piedi nudi attorno alle mura in processione, seguendo l’esempio biblico di Giosuè durante l’assedio di Gerico. Dopo di che, la città sarebbe caduta.
E il bello è che gli diedero pure retta!

Nasconditi. Nel 1152, a Wallingford, i castellani erano perfettamente consapevoli del fatto che l’esercito nemico, di lì a pochi giorni, avrebbe raggiunto le mura del castello e l’avrebbe preso d’assalto. Le possibilità di resistere, oggettivamente, erano piuttosto scarse.
Cosicché, gli abitanti di Wallingford si nascosero fuori dal castello. I nemici circondarono il castello, e gli assediati circondarono i nemici: presi di sorpresa e in condizioni di inferiorità numerica, gli aggressori non ebbero scampo.

Bara. La Chiesa, nel disperato tentativo di porre fine alla violenza endemica dell’età feudale, esortava i combattenti a non combattere… quantomeno, nei giorni consacrati. Niente guerra il giorno di Natale, a Pasqua, la domenica, alle feste dei Santi, e così via dicendo… l’espediente era banale, ma alla fine funzionava. Il caso plateale è quello della Catalogna, regione in cui, tenendo conto delle varie festività locali, erano rimasti a disposizione solo ottanta giorni all’anno per far guerra.
Ad ogni modo: ottemperando alle richieste della Chiesa, il 10 agosto 1174, re Luigi VII ordinò una tregua per il giorno di San Lorenzo.
I nemici sotto assedio, fiduciosi, ne approfittarono per riposarsi… e lui li attaccò a sorpresa, rompendo il giuramento!!

Bevi per dimenticare. I cittadini di Exeter, nel bel mezzo di un assedio, erano rimasti senza l’acqua.
Non sapendo come fare, la sostituirono col vino.
Mezz’ora più tardi, incaprettati dai nemici, realizzarono improvvisamente che andare in guerra a stomaco vuoto traccannando litri d’alcool, forse forse, non è una buona idea.

Ignorali. Nel 1191, alla guida di un immenso esercito, Riccardo I d’Inghilterra arrivò a Messina. Si piazzò sotto le mura del castello, e guardò male gli assediati.
Gli assediati ci persero diec’anni di vita, e incominciarono a difendersi furiosamente, scaricando addosso agli assedianti una granugola di frecce.
Gli assedianti, molto pacatamente, si coprirono con uno scudo, e rimasero lì a girarsi i pollici lasciando che gli avversari li prendessero a frecciate in testa.
Cinque ore più tardi, (dopo cinque ore di battaglia totalmente unilaterale), gli abitanti di Messina, convinti di essere ormai prossimi a finire l’avversario, realizzarono di non aver finito proprio un bel niente… tranne che le loro frecce. Nel senso che avevano fisicamente esaurito le scorte: basta, non ce n’erano più.
Allora, l’esercito nemico passò all’assalto, e scaricò i suoi giavellotti sugli arcieri disarmati. Tempo una mezz’oretta, e la città cadeva.

Sii gentile. Tendenzialmente, si è inclini a provare compassione nei confronti degli assediati: poveri piccoli piccini, circondanti da milizie spietate e senza cuore!
Beh. Non era sempre così.
Nel senso: nelle prime fasi dell’assedio, gli assediati stavano sicuramente meglio. Occielo: tendenzialmente, erano destinati a una brutta fine; ma nel frattempo, continuavano a vivere nelle proprie case e a dormire nei propri letti, attingendo acqua dai loro pozzi e dando fondo alle loro dispense.
I soldati che prendevano in assedio un castello, invece, erano costretti a vivere in un accampamento improvvisato, con serie difficoltà a procurarsi cibo e acqua.
Gli abitanti di Hosn al Akrad, nel 1099, furono mossi a compassione dai disagi dei loro assalitori, che eran praticamente morti di fame. Cosicché, a tarda sera, decisero di liberare, un giorno, un bel po’ di pecore.
Le pecore uscirono dalla fortezza.
I Crociati le videro.
Deboli ed affamati, decisero (ovviamente) di appropriarsene.
Le pecore scapparono verso la collina.
I Crociati le inseguirono.
Ebbe inizio una battuta di caccia.
E mentre l’esercito crociato dava la caccia ai pecoroni, la popolazione di Hosn al Akrad sgusciò fuori dalle mura: silenziosamente, al buio. Del resto, l’attenzione dei nemici era stata calamitata da ben altro…

La cosa veramente assurda è che, l’indomani mattina, i Crociati attaccarono la fortezza. E la fortezza, che era completamente vuota, non oppose resistenza alcuna.
I Turchi di Hosn al Akrad trovarono rifugio altrove, e i Crociati ne uscirono super-vittoriosi… senza che un solo uomo venisse ucciso o catturato, da entrambe le parti!!

Mica scemi, veh?

14 risposte a "[Pillole di Storia] Il manualetto del perfetto assediatore"

  1. Rici

    All'attaaaaaaaaccoooooo!!! 😛 Eccomi a rapporto, mon capitain! 😉 Archeologa e castellana a disposizione! 😀 Assediamo le menti stranite di coloro che, sentendo parlare di lauree in storia medievale o archeologia, pensano subito ad assediare il vicino con l'aiuto di Gicobbo prima che i Maya abbiano distrutto il mondo! 😛

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  2. Lucyette

    LOL
    Sì, in effetti credo, (ma forse è una mia impressione, non so) che si tenda a guardare agli archeologi come a una specie di Indiana Jones, tutti tesi a scoprire le antiche maledizioni Maya con l'aiuto di Giacobbo & co.
    Per mia disgrazia, da qualche tempo a questa parte, hanno cominciato a andar di moda anche i manoscritti misteriosi. Tendenzialmente, se trovi un manoscritto e non capisci cosa c'è scritto dentro, (magari, perché sei una capra in Paleografia), allora stabilisci che quello è un manoscritto segreto, tipo profezia di Nostradamus, che va in qualche modo decriptato.

    Incredibile ma vero, son riusciti a ficcar misteri irrisolti persino in quella che, fino a poco tempo fa, era considerata la professione noiosa per eccellenza: quella della bibliotecaria storica! ;-P

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  3. utente anonimo

    Certo che la fantasia spopola! E meno male che qualcuno pensa al medioevo come ad un'epoca oscura!
    se si va ai voti, io appoggio la numero uno: seduci.
    un ante litteram di "fate l'amore e non la guerra"  con epilogo sorpresa…

    Diego

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  4. Lucyette

    "Fate l'amore non fate la guerra"?
    Secondo me, era esattamente il contrario… non fate l'amore, se volete vincere la guerra!! :-DD

    Ah… e comunque, per la cronaca, alla fin fine lo stratagemma ha funzionato: nel senso che, alla fine, la città è caduta.
    La castellana però si è arrabbiata un sacco, si è sentita presa in giro, e ha fatto fuori Arnoldo di Lisle con un colpo di pugnale.

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  5. utente anonimo

    Per carità, approvo sicuramente la strategia non-violenta… xD dico solo che militarmente parlando non è questo gran successo… xDD

    Non sono nuova su questi lidi, commentai "harry potter e l'orrido mezzoharmony"… ^^

    Comunque grazie. 🙂

    Francesca080389

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  6. utente anonimo

    Mi fai venire in mente Guccini che canta "Basta l'amore, fate la guerra! sano rimedio per questa terra…".
    Non è guerrafondaio il Guccio, questa è tratta da "Opera Buffa", dovrebbe dire tutto…
    Tornando a noi, hai ragione, io dicevo la frase come inizio dell'inganno, se fosse stata una guerra normale, l'avresti mai citata? Ma in amore e in guerra tutto è lecito…

    Diego

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  7. utente anonimo

    Mi ha colpito la sezione "nasconditi" (geniali!) ma anche molto quella "bara". Se non mi sbaglio i giuramenti erano il collante della società all'epoca… Non sono esperto e magari la mia è un'asserzione un pò grossolana per una addetta ai lavori, nel caso ricordo che il mio campo di studi è la medicina 🙂

    Il suddetto re Luigi VII non ci avrà rimesso in definitiva per questa sua scelta in termini di popolarità? Insomma non sarà stata una mossa da fare a cuor leggero, giusto?

    Il_grande_FraTollo

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  8. Lucyette

    Francesca, ops… allora, "bentornata" su queste pagine: la mia memoria fa cilecca, ohimè! 😉
    Beh, sì… militarmente, non è proprio un successone… ma poteva anche andar peggio!

    Diego: beh, in effetti… 😛

    Il_grande_FraTollo: ciao! 😀
    Beh… la tua, in effetti, è una valida obiezione, sai? Non ci avevo pensato, e non ho approfondito l'argomento… però sarebbe interessante, andare a indagare le reazioni delle truppe di Luigi VII dopo il suo "voltafaccia"…
    In effetti, è vero. Nel Medio Evo, i giuramenti erano tenuti in altissima considerazione. Mica per altro: ma tipicamente, si giurava sul Vangelo; e di conseguenza, giurare il falso sul Vangelo voleva dire, automaticamente, irritare il Padreterno e di conseguenza dannarsi l'anima, mettiamola così. Mi vien da pensare che, forse, Luigi VII si era limitato a dare la sua parola, ma senza giuramente ufficiali sui libri sacri… In quel modo, si sarebbe giocato solo il suo buon nome e non la salvezza della sua anima, che è già qualcosa.

    In realtà, c'è anche da dire che noi moderni tendiamo a sopravvalutare l'importanza del giuramento nel Medio Evo. Cioè, tendiamo a pensare a questa società ordinata piena di onore e di ideali cavallereschi e di "hai la mia parola" e così via dicendo, mentre invece non era proprio così…
    Preparando un esame sulle tecniche giudiziarie nel Medio Evo, ero stata colpita dalla re-introduzione della legge sul duello (cioè, l'opportunità di usare il duello a mo' di "ordalia", per stabilire chi dei due contendenti fosse nel giusto). Se non ricordo male (sono collegata da un Internet Point in vacanza, non c'ho i libri dietro u_u) era stata reintrodotta da Oddone III… che non era un imbecille sanguinario che voleva spargimenti di sangue: anzi!
    In realtà, le cose erano andate così. Teoricamente, quando c'erano due contendenti in un processo che si davano torto a vicenda, il giudice chiedeva loro di giurare sui Vangeli. L'idea di commettere spergiuro di fronte a Cristo era un valido deterrente, e molte persone, di fronte a questa prospettiva, scendevano a più  miti consigli e rinunciavano ad ogni pretesa. E lo facevano veramente in tanti, eh!
    Ma a quanto pare, non lo facevano tutti. Talvolta capitava che qualcuno fosse disposto anche a giurare il falso pur di vincere la causa, e quindi Oddone III (o chi per lui) aveva sentito l'esigenza di introdurre l'opzione B: se con il giuramento non si ottiene niente, si passa direttamente al duello giudiziario. Passi che qualcuno sia disposto a giurare il falso: ma la prospettiva di prendersi una coltellata nella pancia, tendenzialmente, costituiva un pericolo più concreto. E quindi, capitava che i contendenti decidessero improvvisamente di ritrattare o lasciar perdere.
    Io l'avevo trovato sorprendente: o no?
    Insomma, non pensavo che ci fosse così tanta gente disposta a giurare il falso in un processo; senz'altro non pensavo che ce ne fosse un numero così elevato da costringere l'imperatore a creare una legge apposta! E invece…
    Insomma: è vero che il giuramento il collante della società dell'epoca… ma a quanto pare, non tutti lo tenevano in così alta considerazione!
    Questo non c'è scritto nei romanzi storici, in genere… 😛

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  9. Anonimo

    Beh manca la bara utilizzata d Ruggero il normanno, :). Oppure il famoso Assedio di Forlì del 1281, quello citato da Dante con Guido di Montefeltro.Vuoi sfuggire ad un assedio? Ubriaca gli assedianti!

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