[Ma che sant’uomo!] Menthe de Notre Dame

“Giuseppe… basta”, sussurrò lei, pianissimo.
L’uomo si girò. Lei gli rivolse un sorriso stanco, che sapeva quasi di supplica. “Ti prego… fermiamoci un attimo. Non ce la faccio più, mi gira la testa”.
Giuseppe aprì la bocca per protestare, ma si azzittì lanciando un secondo sguardo a sua moglie. La fronte di Maria era imperlata di tante goccioline; e i suoi capelli scuri, da sotto al velo azzurro, erano umidi per il sudore. Maria era pallida, con gli occhi cerchiati – e il bambino piangeva furiosamente, nelle sue braccia. Quando Giuseppe le accarezzò la fronte per farle forza, ebbe un brivido nel sentire che scottava.
“D’accordo. Va bene”.
San Giuseppe sorrise, cercando di dissimulare la preoccupazione. “Coraggio, manca poco. Siamo quasi arrivati, Maria… Davvero: non manca tanto”.
La ragazza sorrise debolmente, porgendogli il bambino. Quando ebbe le mani libere, smontò (un po’ troppo faticosamente…) dall’asinello, e si appoggiò a Giuseppe per trovare l’equilibrio. “Devo solo sedermi un poco. Magari all’ombra”, sussurrò pianissimo. “Mi spiace tanto, rallentarti… ma non mi sento molto bene…”.

Quando Giuseppe tornò da lei, un quarto d’ora più tardi, Maria s’era addormentata.
Appoggiata ad una palma, col bambino fra le sue braccia, e il capo leggermente reclinato sulla spalla, Maria dormiva. Giuseppe stette a guardarla, mordicchiandosi il labbro inferiore. Una ragazza così giovane, indebolita, che aveva appena partorito, senza cure, senza assistenza, che allattava, mezza morta di sete, nel deserto
San Giuseppe si passò una mano fra i capelli, rabbiosamente, e fu tentato di prendere a insulti il tipo che gli aveva detto di partire per l’Egitto: se fosse successo qualcosa a Maria od al Bambino…

Lei riaprì gli occhi, lentamente.
San Giuseppe le sorrise, cercando di essere il più rassicurante possibile; la ragazza accarezzò il bimbo e ricambiò il sorriso, debolmente.
“Sono andato a cercare un po’ d’acqua”, sussurrò Giuseppe. “Ma non l’ho trovata”.
La Madonna non disse niente; si limitò a chiudere gli occhi.
“Ho solo trovato…”. L’uomo esitò: era visibilmente imbarazzato, come uno che vorrebbe essere d’aiuto ma non sa che cosa fare. “Ho trovato una pianticella piena di queste foglioline verdi”. Gliene porse un paio. “Hanno un buon profumo, ho pensato di… portartele”. Esitò. “Lo so che non serve a niente, ma…”.
Maria gli sorrise, con uno sguardo stanco ma colmo di gratitudine. Prese una fogliolina di menta e se la portò al naso, inspirando a lungo. “Che profumo rinfrescante!”, esclamò. “Se solo ci potesse anche dissetare…!”.
San Giuseppe abbassò lo sguardo, imbarazzato. Rimase a capo chino per un paio di secondi – sembrava quasi umiliato – … e poi Maria lo vide sgranare gli occhi, improvvisamente.
“Maria…”, sussurrò lui, con la voce roca. “Guarda”.
La Madonna seguì lo sguardo di Giuseppe, senza capire. E poi fu lei stessa a sgranare gli occhi, quando vide che i suoi vestiti si erano bagnati di tante, fresche, goccioline d’acqua. “Ma cosa…?”, sussurrò confusa.
“Maria”, ripeté Giuseppe; e stavolta i suoi occhi erano lucidi, di lacrime e di emozione. “Guarda: sono le foglie. Il Signore ha voluto proteggerci!”.

Maria portò lo sguardo sul rametto di menta nelle sue mani, e sgranò gli occhi per la sorpresa.
Dalle piccole foglie verdi, avevano improvvisamente cominciato a cadere nelle sue mani tante piccole goccioline d’acqua, fresche e profumate.
“È come la manna, dal cielo!”.

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“Riposo nella fuga in Egitto”, Giuseppe Cesari, sec. XVI

Non me la sono inventata, ahò. Si tratta di una antica leggenda medievale, (che vuole per l’appunto rendere evidente la protezione divina accordata ai tre fuggiaschi, come del resto era accaduto con il popolo di Israele in fuga dall’Egitto). La leggenda era talmente diffusa che, in molte lingue, sono rimaste tracce evidenti di questo stretto legame fra la menta e la Madonna. Nel Latino medievale, era frequente riferirsi alla menta con il nome di Herba sanctae Mariae, termine tradotto successivamente anche in Tedesco (Unser Frauen Minze) e financo in Francese (Menthe de Notre Dame).

E con questo post mariano, vi auguro un felice Ferragosto, ovverosia una buona festa dell’Assuzione della Beata Vergine Maria…

…e comunque festeggiate pure, eh!
Se domani, fra una cosa e l’altra, vi vien voglia di andare in spiaggia, e di gustarvi anche una bella granita alla Menta…
…beh…
adesso, sapete che la Madonna approva.
Oh!

8 risposte a "[Ma che sant’uomo!] Menthe de Notre Dame"

  1. Lucyette

    Ehm… in effetti, ci sta pure il mojito: solo che io sono astemia e non avevo idea che il mojito fosse alla menta, son dovuta andare a guardare su Wikipedia per capire il legame 😛

    Comunque. In caso, penso che anche il mojito vada bene

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  2. Lucyette

    LOL.
    Ma sai che non ci avevo assolutamente fatto caso?!
    In effetti è un po' inquietante, aehm…

    Sospetto che ci siano tutti questi mordicchiamenti di labbra perché è una cosa che faccio sempre io quando sono a disagio: è un tic!
    Ma non pensavo di averlo trasmesso anche ai miei "personaggi"… gulp! :-DD

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  3. utente anonimo

    Lo fa anche la stessa ditta che fa lemonsoda, si trova nei supermercati…
    Invece nei bar dove fanno cocktail analcolici si fa con lime, acqua tonica, menta, sicuramente zucchero e sicuramente del ghiaccio.

    Daniele

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