[Ma che sant’uomo!] Il mal di testa di Gesù Bambino

C’era una volta Santa Rosa da Lima.
Santa Rosa da Lima, di professione, faceva la Terziaria Domenicana. Nel tempo libero, le capitava di tanto in tanto da far da tata a Gesù Bambino: sì, perché periodicamente la Madonna entrava nel suo salotto e le affidava temporaneamente il bel marmocchio, con grande gioia reciproca della Santa e del bel Pargolo.
I due avevano un rapporto così idilliaco che Gesù Bambino veniva a trovarla spesso – e ingannava il tempo con tutte quelle occupazioni tipiche di un Bambino: che vi credete? Saliva in braccio a Santa Rosa, la guardava cucire, chiacchierava con lei. Capitava pure che giocassero assieme, di tanto in tanto.

Ora. A questo punto, il testo agiografico che ho sottomano parte con una tirata idilliaca ed edificante: “particolarmente significativo e simpatico è un episodio avvenuto durante una di quelle visite”.
Occielo.
Se dovessi scegliere un aggettivo per descrivere questa storia, “simpatico” non sarebbe proprio la mia prima scelta (e neanche la seconda o la terza)… ma pazienza. In ogni caso, mi ha fornito il materiale per una nuova puntata di

Ma che sant’uomo!

ovverosia

Tutto quello che non volevate sapere sui Santi,
e men che meno avreste osato chiedere


Dunque: ci siete?
Immaginiamoci la scena.
C’è Santa Rosa da Lima che sta ricamando uno scialle, seduta nel salotto. E c’è Gesù Bambino, tutto contento, che le trotterella ai piedi.
Il Bambinello è annoiato, si stufa, fa i capricci: avrebbe voglia di giocare. E allora, Santa Rosa – come farebbe una qualsiasi madre per suo figlio – mette da parte il suo ricamo e incomincia a giocare col Bambino.
Non ci è dato sapere a cosa stessero giocando: possiamo immaginarlo. Nascondino? Belle statuine? Il mimo? Vedete voi. In ogni caso, Rosa e Gesù si stanno divertendo assieme, e il pegno del gioco è molto semplice: colui che vincerà la sfida, potrà chiedere che l’altro gli esaudisca un desiderio.
Vince Rosa, guarda caso. E, sventolando in aria il pugno della vittoria, la nostra Santa esprime il desiderio: “senti un po’, Gesù. È da stamattina che ho un mal di testa atroce, non ne posso più: visto che sei Onnipotente, ti costerebbe tanta fatica, farmelo passare?”.
Gesù Bambino annuisce, allegramente. E di lì a pochi minuti, Santa Rosa comincia improvvisamente a sentirsi sollevata: le sfitte di cefalea se ne vanno rapidamente, così come son venute.
“Adesso però voglio la rivincita!”, esclama Gesù Bambino.
E Santa Rosa si lancia, divertita, in una nuova appassionante sfida. Si gioca assieme, si ride, ci si dà un abbraccio… e questa volta vince Gesù Bambino, guarda un po’ il caso.
“Okay, hai vinto Tu”, si arrende Rosa; e sorride allegra al Salvatore. “Che cosa vuoi che faccia, per penitenza?”.
Il Bambinello la contempla con quel mezzo sorrisetto angelico, che in bocca ad un marmocchio è generalmente sinonimo di ‘grossi guai in vista’. E poi dischiude la boccuccia, annunciando seraficamente: “io sarei tanto, tanto contento, se tu accettassi di riprenderti il mal di testa che avevi prima, mia cara Rosa”.

Ma io dico…!!
Umpf.

9 risposte a "[Ma che sant’uomo!] Il mal di testa di Gesù Bambino"

  1. Lucyette

    N.B. Scherzi a parte, io trovo in realtà che questo episodio abbia un significato profondissimo e bello, di serena accettazione delle proprie sofferenze e bla bla bla.
    E siam d'accordo.

    Ma nulla toglie che, in questa storia, il povero Gesù Bambino ci faccia la figura di un bambinetto pestifero e dispettoso, pover'Uomo :-DDD

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  2. utente anonimo

    io ho avuto un momento di paura. Alla frase _ e ingannava il tempo con tutte quelle occupazioni tipiche di un Bambino  mi son vista il piccolo Redentore che cercava di colorare il gatto coi pennarelli indelebili.

    che episodio simpatico, via.   Sicura che non si tratti della vita di San MomentAct protettore delle sfigate soggette a mal di testa?

    Lucy una cosa: ma un post sulla tua santa l'hai mai fatto? me lo linki?

    Seavessi

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  3. Lucyette

    "mi son vista il piccolo Redentore che cercava di colorare il gatto coi pennarelli indelebili"

    LOL.
    Fortunatamente, all'epoca di Santa Rosa non esistevano ancora i pennarelli: forse, il gatto di casa l'ha scampata… ;-D

    Un post su Santa Lucia, dici?
    Ehm.
    Sissì, l'ho fatto. Ma la mia povera Santa non ci faceva questa gran figura edificante, a dirla tutta – pora stella… :-S
    In realtà, prima o poi vorrei fare un secondo post su Santa Lucia; però più serio, questa volta. A parte il fatto che porta il mio nome, Santa Lucia mi sta simpaticissima perché ci sono certi punti della sua vita che la fanno sembrare una specie di femminista cristiana ante litteram, impegnata a sottolineare la dignità della donna e la parità dei ruoli. Bisognerebbe ricordarla l'8 marzo: altro che mimose!
    Magari prima o poi lo scrivo… 😉

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  4. Lucyette

    Proprio così! E l'ha sostenuto anche davanti a alcuni Padri Inquisitori, che hanno attentamente analizzato il suo caso e poi hanno giudicato essere le sue visioni totalmente attendibili, veritiere, e di origine divina (e non, ad esempio, demoniaca).

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  5. filippociak

    Ehhh. Posto che l'insegnamento è veritiero e…bla bla bla, ci ricorda, in più, come qualche volta anche noi siamo tentati di pensare che Dio sia dispettoso… e come lo facciamo a sproposito! E' un raccontino davvero da tenere sul comodino.

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  6. Lucyette

    Filippo, io non penso che Dio sia dispettoso. Io sospetto che Dio mi usi, di tanto in tanto, a mo' di candid camera, per guardare qualche gag comica assieme a tutta la Comunione dei Santi, in Paradiso, (sorseggiando caffè Lavazza).
    .

    Marinz, ehm, no. In effetti, oserei dire che non è molto titolata per far passare l'emicrania al prossimo, visto come le è andata la prima volta… ;-P

    Daniele, potremmo prenderla come esempio della Vera Umanità di Cristo, come per Gesù Bambino che prende il latte, & co…

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