Il delirio di Lucyette

“Ossignore”. Mi specchio nella finestrella di Skype che trasmette la ripresa della mia webcam, e mi prendo un colpo. “Claudio… è un’impressione mia, o mi è venuto un occhio più piccolo dell’altro?”.
Dall’altro capo del computer, Claudio mi contempla con attenzione. “No”, dice infine, lentamente. “Io non credo”.
“Ma come, no?! Guarda!! È evidente!!”.
“Non è vero, guarda meglio. Gli occhi sono uguali; è che da una parte hai un’occhiaia molto più accentuata dell’altra. Tipo che t’arriva a mezza guancia. Quindi sembra che l’occhio sia più grande, ma è solamente un effetto ottico”.
“Oh”.
“Sì: comunque è inquietante lo stesso, questa cosa”.

Sono tanto stanca.
Tanto, tanto stanca.

Corro come una matta per mezza Pavia, sommersa dal lavoro e dagli impegni.
Mi alimento a panini, perché mi manca il tempo per mangiare.
Cerco di consolarmi pensando ‘fra quarantott’ore è finita’, e poi vado nel panico perché non ce la faremo mai, in quarantott’ore!!!
Mi relaziono quotidianamente con religiosi e sacerdoti, che quando mi vedono mi chiedono come mi chiamo e poi mi assicurano delle preghiere; tante preghiere. Temo di avere l’aria di una che ne ha bisogno.
Entro nei negozi per fare delle commissioni, e mi dimentico il nome delle cose che sto cercando. (“Buongiorno. Mi serviva un. Ehm. Quei cosi trasparenti. Ha capito? No. Quei cosi trasparenti. Che si appendono al seno delle ragazze con una spilla da balia”. “…ommioddio, signorina: che brutta immagine!”).
Dipendo da signori simpaticissimi e professionali, che però sono stranieri e non spiaccicano una parola d’Italiano. (“Presto! Mi serve una scopa, subitissimo!! Mi passate la scopa, per cortesia?”. “Io no capire, miss. Cosa essere scopa?”. “La scopa!! Quella per togliere la polvere dal pavimento!!”. “Io no sapere cosa essere, polvere…”).
Ho un’agenda che straborda, mi dimentico gli impegni (“buongiorno, senta: io mi ricordo che devo passare da Lei venerdì pomeriggio, ma non mi ricordo l’ora: è alle 17, vero? Come dice? Ah, mi sono prenotata per giovedì alle 14:30? Fantastico. Grazie molte, arrivederci”).
Ho talmente tante commissioni da fare che corro come una pazza scatenata per tutta Pavia, perché non ho tempo di aspettare i mezzi pubblici. E quando dico “corro”, intendo proprio “corro”.
Mi caracollo dietro una ventiquattr’ore che raggiunge a fine giornata le dimensioni e il peso di una balenottera azzurra (ieri pomeriggio pesava 6 chili e 4, non sto scherzando).
Comincio a dare lievi segni di esaurimento nervoso (“Lucia, Lei di dov’è?”. “Lucia”. “Come scusi?”. “Mi chiamo Lucia”. “Ehm… . Lo so benissimo”. “Scusi, non mi aveva chiesto il nome?”. “…no”).

In ritardo di mezz’ora, ansimante per la corsa, con quattro chili di ventiquattr’ore al seguito, stamane correvo angosciosamente lungo un parco pubblico di Pavia, attirando l’attenzione di un gentile signore che ha urlato qualcosa alla mia volta.
Non avevo tempo per fermarmi, non avevo tempo per sentire, non avevo il fiato per rispondere, ero solo in ritardo e dovevo semplicemente correre. Non sono nemmeno stata ad ascoltare quello che mi stava dicendo, e mi sono limitata a urlargli di rimando, in tono di sincera scusa: “mi dispiace, non ho tempo!!”. E giustamente, ho continuato a correre.

Il mio cervello prostrato ci ha messo qualche frazione di secondo, a processare i dati che gli venivan trasmessi dalle orecchie. E solo allora – quand’ero già dieci metri più in là, e continuavo a correre – ho elaborato l’informazione.
Il gentile vecchietto mi aveva appena proposto: “lo vuoi, il caz*o?”.

21 risposte a "Il delirio di Lucyette"

  1. Lucyette

    Stella, Cecilia: non so perché, ma ultimamente attiro vecchietti bavosi. A parte quello di oggi, pure ieri in coda dal calzolaio mi son trovata di fronte a un vecchietto che certamente non era a questi livelli, ma se avesse avuto cinquant'anni in meno avrei detto che ci stava provando con me.

    Sospetto che sia una questione di aspetto fisico.
    Cioè, sono così esaurita che sembro una settantenne ben conservata (ma neanche troppo): forse li attiro per quello…

    Rici, ti ringrazio per il tifo. Ne avrò bisogno. Tanto.
    @___@

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  2. ClaudioLXXXI

    Cavolo, dovrei proprio inorgoglirmi: la mia fidanzata viene regolarmente molestata gerontofilamente!
    Potrei usarti come ragazza-oggetto di vanto, come i tamarri che vanno in discoteca con la ragazza scollata e godono a farsi invidiare dagli allupati che la guardano.
    Ho deciso: andiamo in un ospizio, così gli anziani con catetere e sedia a rotelle ti urleranno i loro decrepiti apprezzamenti e io potrò fare la ruota del pavone.

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  3. ClaudioLXXXI

    E comunque, probabilmente sarà la stanchezza intellettiva post- dura giornata di lavoro, ma io  non ho capito cosa sono "quei cosi trasparenti che si appendono al seno delle ragazze con una spilla da balia" (sembra una pratica sadofeticistica).

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  4. flalia

    Ehm… sto cominciando a preoccuparmi per te… però anche a me capita di dovere organizzare per lavoro eventi internazionali e so che, non so come!, ma si sopravvive! Per il vecchiaccio sarà stata la prima volta che si è sentito rispondere così a modo! Resistiii!!!

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  5. Lucyette

    Flalia. LOL. In effetti sì, io sono una persona molto beneducata, con chiunque…

    Claudio (e tutti gli altri che leggono): maddai, veramente neanche voi avete capito cos'è il cosino trasparente?

    Ma davvero?

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  6. shinykida

    Bella gente a Pavia!

    ma cmq…forse sono poco sveglia io…ma cosa sono "Quei cosi trasparenti. Ha capito? No. Quei cosi trasparenti. Che si appendono al seno delle ragazze con una spilla da balia" ?

    Chiara

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  7. fiordicactus

    Dai, ancora 24 ore ed è finita . . . ce la puoi fare!

    Vecchietti, vegliardi e sporcaccioni, non solo a Pavia!

    Sarà che stanotte non ho dormito abbastanza, ma non riesco ad immaginarmi cosa attacchi tu con le spille da balia al seno???  Trasparente??? Mia mamma ci ha abituato a tenere attaccato alla maglietta la medaglietta della Madonna, con spillina adeguata, ma non era trasparente! Dai, svela questo "Mistero di Pavia"!

    Ciao, R

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  8. marinz

    Anche io non ho capito cosa sono quegli oggetti :oP

    Per tutto il resto non c'è molto da commentare se non unirmi al tifo per il tuo lavoro e la stranezza dei vecchietti di Pavia :o)

    Un sorriso 🙂

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  9. martayensid

    secondo me si tratta di una di quelle cose che se hai fatto bene è tutta luccicante…

    ma se è trasparente forse assomigliaa uno di questi:

    Se ci ho preso .. penso che l'equivoco nasca dal fatto che non si appende al seno, ma o si appende al collo o si appunta al petto!

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  10. cecilia2day

    In effetti anch'io non l'avevo capito, ma l'ipotesi di Marta mi ha illuminato… sì sì, dev'essere una bustina per il cartellino di riconoscimento!!

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  11. utente anonimo

    Già detesto i vecchi che criticano i giovani per tutto, e loro sono peggio!
    Ho sempre pensato infatti che i giovani hanno imparato da qualcuno.
    Me ne dai (ulteriore) conferma purtroppo…
    Però c'è di meglio, dall'una e dall'altra parte…
    Forza, arriverà anche la quiete dopo la tempesta!

    Diego

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