Vuoi davvero aiutare la Patria? Compra per tempo i tuoi regali di Natale!

L’idea di base era quella di vietare per legge i regali di Natale.
O meglio: di incentivarli eccome, a patto che i regali rientrassero nelle tipologie di dono consigliate dal Governo – ovverosia, i buoni del tesoro.

Che era anche una cosa comprensibile, in fin dei conti: si era nel 1918 e persino gli Stati Uniti stavano cominciando a sentire il peso del prolungato impegno bellico. Se l’Europa era allo stremo, non è che gli USA fossero nelle condizioni di spassarsela: anche lì erano stati chiesti molti sacrifici ai cittadini; anche lì era stato registrato un generalizzato calo del benessere; anche lì il governo era stato costretto a istituire la giornata-in-cui-non-si-mangia-carne e la giornata-in-cui-tutti-quanti-evitiamo-i-farinacei (tutto sommato è bello far la fame in compagna!).

E la gente aveva affrontato tutti questi sacrifici con la quieta rassegnazione di chi è consapevole di dover fare fronte comune per raggiungere un bene più grande. Non avevano creato particolari proteste neppure le rigidissime restrizioni che il governo era stato costretto a introdurre a inizio autunno, nel tentativo di controllare il diffondersi della Spagnola. Ma la richiesta di rinunciare ai regali di Natale… beh: quella era apparsa immediatamente inaccettabile agli occhi dei più. Inaccettabile agli occhi dei genitori, ma soprattutto inaccettabile agli occhi dei negozianti, che infatti avevano dato origine a una protesta di massa nella speranza di portare il governo su più miti consigli.

E qui, uno potrebbe anche dire: in fin dei conti, perché il governo avrebbe dovuto curarsi dei progetti natalizi dei suoi cittadini? Se un privato cittadino aveva intenzione di stupire a Natale sua mamma con l’arricciacapelli che desiderava tanto, o di viziare il figlioletto regalandogli il trenino elettrico dei suoi sogni… saran pur stati fatti suoi. O no?
Ecco, in effetti no – non in un’ottica di guerra: a impensierire il governo statunitense, erano almeno tre potenziali effetti collaterali della shopping-mania natalizia.

Problema numero uno: che mrs. Smith voglia regalare a suo figlio un trenino giocattolo è senza dubbio cosa bella e naturale; e tuttavia, sarebbe decisamente meglio rimandare il dono a tempi un po’ migliori. Non è bene che vengano destinate alla produzione di giocattoli componenti meccaniche che, tra qualche mese, potrebbero invece rivelarsi necessarie per sostenere lo sforzo bellico del Paese. Non è il momento di sprecare in sfizi inutili risorse che potrebbero rivelarsi preziose: ecco dunque che il governo cominciò a premere sull’opinione pubblica al fine di far passare il concetto “quest’anno, visto che siamo in emergenza, per piacere siate responsabili e fate solo regali utili”.

Vestiti per sostituire il cappotto ormai liso? Perfetto.
Gioielli che potrebbero essere monetizzabili in futuro? Benone.
Cesti alimentari assemblati mano a mano con quanto era possibile comprare di volta in volta? Fantastico.
Buoni del tesoro da mettere da parte e da spendere con creatività quando arriveranno tempi migliori? Sarebbe la soluzione di gran lunga preferibile.
Ma cose totalmente inutili, per piacere no. Persino nella scelta dei giocattoli per bambini, una propaganda martellante aveva cercato di dirottare le scelte su balocchi molto semplici che non richiedessero una lavorazione particolarmente complicata. Bambole di pezza, costruzioni in legno e libri di fiabe avrebbero dovuto diventare il must del Natale 1918.

Problema numero due: che Natale sia il 25 dicembre è cosa nota. E tuttavia – faceva notare il governo – non per questo sarà bene affollare i centri commerciali il 24 dicembre nel tardo pomeriggio, nella ressa dei ritardatari che comprano i regali all’ultimo minuto.
Se non altro, perché questo malcostume costringe i commercianti ad assumere commessi stagionali per gestire il maggior flusso delle vendite… col piccolo problema che, quell’anno, i commessi stagionali non avrebbero potuto essere assunti affatto. Impensabile pensare di sottrarre forza lavoro alle industrie che sostengono lo sforzo bellico!
Ergo: se ci tenete a fare i vostri regali di Natale – diceva il governo – partite per tempo; nessuno ha intenzione di fare i salti mortali per venire incontro agli smemorati dell’ultimo momento.

Problema numero tre: gli smemorati dell’ultimo momento, oltretutto, creano problemi logistici a catena. Pensate allo stress cui viene sottoposto il servizio postale, sotto il carico di migliaia di pacchi regalo spediti all’ultimo momento a quei parenti che abitano lontano. O peggio ancora alla difficoltà logistica di rifornire all’ultimo momento gli scaffali ormai vuoti dei negozi presi d’assalto.
Nulla di ingestibile in tempi di pace, evidentemente. Ma, nel bel mezzo di una guerra, lo Stato sentiva di doversi dare priorità ben più importanti rispetto al correre dietro allo shopping natalizio dell’ultimo minuto.

Nelle stanze dei bottoni si discusse a lungo di questi temi per buona parte dell’estate 1918 (quando cioè tutti speravano che un armistizio sarebbe stato siglato a breve ma, ovviamente, non avevano la garanzia e si preparavano a sostenere altri mesi di guerra).
Fu problema serio e affrontato con la massima serietà, anche perché si trattava di andare a toccare una delle libertà individuali più care ai cittadini (decidere in santa pace cosa cavolo fare nel giorno della festa più importante dell’anno). Attorno alla questione ‘regali di Natale’ sorse un dibattito politico fra i più accesi, che i quotidiani d’epoca ribattezzarono ironicamente “il caso Santa Claus”. Si discusse del problema a lungo e minuziosamente; poi, improvvisamente, qualcuno ebbe l’idea.

Per evitare tutti i problemi di cui sopra, la soluzione non poteva che essere una: convincere i cittadini ad anticipare il loro shopping natalizio, spalmando gli acquisti sul trimestre di settembre – ottobre – novembre.
Come a dire: fate pure i vostri regali (a patto che non si tratti di oggetti totalmente inutili), ma acquistate i doni con largo anticipo: in tal modo eviterete la ressa dell’ultimo secondo, farete girare l’economia in modo controllato ed eviterete di creare disservizi ai servizi di logistica e di trasporto su strada. Insomma: no a un “no” allo shopping in toto; ma “sì” a uno shopping più fluido e controllato.

Col senno di poi, non fu una grande idea; o meglio, il governo prese questo provvedimento con un tempismo molto infelice (e una certa incapacità a prevedere gli sviluppi della pandemia), giacché invitò la popolazione a riversarsi nei negozi proprio nelle settimane in cui la seconda ondata di spagnola iniziava a mietere le sue vittime e le autorità mediche consigliavano di tenersi lontani dai luoghi affollati: una incoerenza che non mancò di essere fatta notare, dai detrattori del governo in carica.

Ma ormai, la decisione era già stata presa e i muri delle città statunitensi erano già stati tappezzati da poster come questi. Strano ma vero!

 (E voi? Come state messi? Li avete già comprati, i regali di Natale?)

20 risposte a "Vuoi davvero aiutare la Patria? Compra per tempo i tuoi regali di Natale!"

  1. Lucyette

    N.B. Lo so che a Natale 1918 la guerra mondiale era praticamente già finita (e quindi teoricamente non c’erano più ostacoli allo shopping selvaggio, finanze permettendo); ma nell’estate del ’18, quando era stato fatto questo regolamento, non lo si sapeva ancora 😉

    Peraltro il Presidente degli Stati Uniti fu molto criticato anche perché, mentre negli USA si diffondeva la Spagnola, lui continuava a insistere perché la gente si precipitasse a fare shopping (e radunare centinaia di persone potenzialmente infette in piccoli luoghi chiusi se non ce n’è reale bisogno, beh, forse non era il massimo delle idee). Ma più della prevenzione, potè Babbo Natale 😉

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  2. vogliadichiacchiere

    Mi verrebbe da dire: “quando lo Stato si interessa troppo dei fatti privati dei cittadini!” 🙂

    Non ho ancora comprato regali specificatamente per Natale, ho un cassetto con dentro un po’ di carabattole acquistate d’impulso, si potrebbero definire, parafrasando, “regali in cerca di padrone”.

    Avevo pensasto, per la parte femminile della famiglia a qualche accessorio in lana o cotone, fatto da me . . . ma ogni giorno c’è un “emergenza” nuova e per fare queste cose bisogna stare fermi in casa, con le mani e la testa concentrati solo su quello, almeno per un paio d’ore al giorno! Non più “tempo libero” ma un vero e proprio impegno.

    Alla fine ho pensato, a tanti bei buoni (tipo banca del tempo, da quel che ho letto) per prestazioni future da fruire nel prossimo anno!
    Leggerò attentamente tutti i commenti che arriveranno e prenderò spunti! 🙂

    Comunque, anch’io dico bando agli sprechi e alle cose inutili, ma poi, come sempre: predico bene e razzolo male! 😉

    Ciao, R

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  3. Jervis

    Ah, fosse per me….
    Dovrebbero metterli ancor oggi ‘sti manifesti, sì!
    Dovrebbero costringerci!

    Ohibò… Perchè devo sempre ridurmi all’ultimo momento?!
    Già lo so che lo farò anche quest’anno, sì!

    Ma se ci fossero stati questi manifesti…

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    1. Lucyette

      Ma ci credi che io in genere li faccio a luglio?
      Approfitto dei saldi estivi, oppure delle vacanze al mare (dove ci sono un sacco di negozietti carini che vendono cose un po’ fuori dal comune).

      Perché ridursi all’ultimo momento?
      Suvvia!
      Esci di casa, e vai a comprare il primo dono!

      Non procrasticare: DO IT NOW!

      :-PPP

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  4. Lucyette

    Io/noi (come famiglia) siamo abbastanza a posto, con i regali di Natale.
    Non posso descriverveli tutti perché alcuni dei destinatari leggono il mio blog, ma posso darvi qualche idea (visto che Vogliadichiacchiere chiedeva consigli :-P)
    In un negozietto di Pavia piccolo e delizioso, ho scoperto che esistono dei caffè aromatizzati. Tipo, caffè alla mandorla, caffè alla nocciola, caffè alla vaniglia, e così via dicendo.
    Ne ho comprata una piccola selezione per alcuni parenti, accompagnadola da altri “accessori” carini che ho trovato in giro. Nel negozio di Pavia, ho comprato dei cucchiaini per il caffè fatti di biscotto: tu mescoli lo zucchero col cucchiaino, e poi te lo mangi. In una panetteria di Torino ho visto giusto oggi delle tazzine da caffè fatte di cioccolato (tu ci bevi il caffè e poi lo mangi), e quasi quasi le compro per regalare un servizio da caffè vero e proprio :-DD
    Trovo che regalare cibi particolari per Natale sia comunque una buona idea: il classico cesto col pandoro e la bottiglia di spumante no, lo trovi anche al supermercato; ma se riesci a trovare qualcosa di originale, perché no? Peraltro non ingombra neanche casa (dopo che l’hai mangiato).

    Poi ho regalato alcuni libri, e avrei anche intenzione di fare prossimamente un post di consigli di lettura/regalo per quanto riguarda i libri sul Natale da regalare ai bambini (ne ho trovati di bellissimi!!).

    Poi – non per far pubblicità a una marca, ma le ho trovate davvero carine – ho comprato un paio di confezioni regalo dalla Bottega Verde. La cosa bella è che con dieci euro riesci già a comprare una confezione molto graziosa, presentata bene, e che in genere contiene “qualcosa in più” rispetto al solo shampoo e bagnoschiuma. In alcune confezioni c’è uno shopper, in altre c’è una spugna, in altre puoi conservare il cestino di plastica che può essere riutilizzato… insomma, hanno tante cose graziose, di tutti i prezzi (anche da uomo) 🙂

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  5. leonardobiondo

    Comprati o comunque già trovati.
    Ma solo per la mia bella, che ha pensato bene di nascere a Dicembre quasi a Natale e a fidanzarsi con me sempre a Dicembre ma poco dopo Natale.
    3 date in una manciata di giorni.
    Se non mi muovo per tempo rischio la pelle.
    Per tutti gli altri, Artigiano in Fiera. Non perdo nemmeno tempo a pensarci, una giornata e trovo tutto.

    Khayr-Al-Dincheavevafattounaccountsplindersolopercommentareblogche dopoqualchemesestannomigrandoinwordpressechehafattounaltroaccount solopercommentareglistessibloguffa.

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    1. Lucyette

      Sto crollando dal sonno e adesso scappo a dormire, ma già solo la tua firma meritava di ricevere un commento-encomio (e una pacca sulle spalle di solidarietà) seduta stante 😀

      Toh, anche io ho una amica il cui fidanzato ha compiuto gli anni, festeggiato Natale e iniziato la loro storia a pochi giorni di distanza. Certo che dev’essere un bello stress, provvedere a tre regali così importanti nell’arco di una settimana o giù di lì 😉

      Artigiano in Fiera… uuuhh! Me ne parlano tutti benissimo dicendo meraviglie: non ci sono mai andata (anche perché non è proprio comodissimo), ma mi state incuriosendo 🙂

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  6. rose

    mmmmm…. dunque io ho cominciato a comprarli ma quest’anno sono regali poverissimi davvero. NOn posso permettermi un bel niente soffocata da bollette, diminuzioni di stipendio, rate, figliola che cresce…

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    1. Lucyette

      Beh, ma mica bisogna necessariamente spendere chissà che, per fare un regalo bello ed azzeccato!
      Io trovo che, molte volte, una confezione carina o una idea adatta (nel senso di un regalo scelto proprio per il destinatario, perché combacia coi suoi gusti) sia mille e diecimila volte più importante del prezzo :-))

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  7. Daniele

    Mi ricordo un film dove si parlava dei problemi legati ai regali di Natale in America negli ultimi anni di guerra, era abbastanza carino perchè parlava di tutte le fabbriche che erano state convertite per scopi bellici… Bene, detto questo, dilatare i regali è una buona idea se ne devi fare tanti oppure se vuoi proprio essere originale, il che non guasta mai, sti panettoni hanno stufato proprio 😛

    Io come ogni anno faccio veramente subito, cioè non li faccio (e non li ricevo), non so se sono l’unico (forse le ragazze tendono a tenerci di più?) ma dopo diversi anni di fila disastrosi, in cui ci scambiavamo tazze, candele, oggetti improbabili, libri orrendi, ecc… tutte cose da buttare (nella raccolta differenziata eh!) tra amici stretti abbiamo smesso, e tra amici non stretti è naturale non tenerci più di tanto quindi niente, mentre tra parenti non abbiamo proprio iniziato mai 😛
    Facile!

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  8. Aerie

    A me piace tanto fare i regali, però sta diventando davvero un salasso, soprattutto se ci si butta sull’abbigliamento. Spendere un occhio per qualcosa che dopo 15 giorni (a volta anche meno) lo trovi alla metà è davvero sciocco.

    Gli altri anni di solito avevo già comprato qualcosa, ma quest’anno sono in ritardo.
    Tra i miei regali preferiti assolutamente ci sono i libri, sia farli che riceverli, perchè è un regalo facile da fare, non costano un occhio e fanno sempre piacere.
    Sono abbastanza contraria a spendere tanto anche perchè secondo me si perde il vero significato del Natale, che non è scambiarsi regali stratosferici.

    Cmq è davvero buffo vedere che alla fine la storia si ripete sempre, momento di crisi = invito a spendere e a far girare la moneta ^_^

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    1. Lucyette

      Ripeto: io i regali li faccio tipicamente durante i saldi estivi (escludendo i capi di abbigliamento per ovvie ragioni) (ma un paio di volte m’è capitato di comprare ai saldi di febbraio degli accessori (tipo sciarpe e guanti) da regalare a Natale dell’anno successivo, giuro, non sto scherzando).
      Perché altrimenti è vero, rischia di diventare un salasso vero e proprio! Oppure ci si ritrova a comprare un regalo a caso giusto per fare in fretta e per non spendere troppo, quando magari uno avrebbe piacere di riuscire a scegliere il regalo giusto per la persona giusta (senza dover rendere un rene).

      I libri sono un bellissimo regalo, ma io ho paura a regalarli per una banalissima ragione: spesso, non ho modo di sapere se il destinatario ha già letto il libro!! Anobii è una benezione in questo senso (ha pure la lista desideri!), ma altrimenti evito: un libro doppio è la cosa più inutile in assoluto!

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  9. Elisabetta

    Buongiorno
    No, non ho iniziato a comprar regali Natale. Stavo cercando un post ma non l’ho trovato, per non andare del tutto off topic chiedo qui.
    Cerco il post in cui consigli siti internet per fare acquisti, se mi ricordo bene anche in sito con le monache che producevano e spedivano….mi pare anche cose prodotte artigianalmente, cartoleria…
    Sempre che non mi stia confondendo con qualche altro sito/ blog 😀
    Grazie mille

    Ps. La libreria vaticana di cui parli in un altro post ancora ( quella che hai ” svaligiato” tempo fa) è quella dentro al Vaticano? Mi han parlato di una che ti cerca e ti spedisce anche libri usati sulla Chiesa, religione e sta zona via della Conciliazione, a destra…se non è troppo fare pubblicità metterei il nome.

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    1. Elisabetta

      Uhm però già che ci sono leggo che tu in estate pensi gia ai regali di Natale…e quindi….idee? Cosa va di moda quest’ anno? A me piacerebbe regalare a tutti un libro oppure una sorta di kit fatto da me ( ma lo faccio praticamente sempre) o qualcosa di simbolico uguale per tutti.

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    2. Lucia

      Non hai trovato il post perché era su Instagram 😁 è questo qua:

      https://www.instagram.com/p/CH3HxxqF5Ye/

      Le suore che fanno cartoleria, in particolar modo, sono le trappiste di Vitorichiano, consigliatissime: io avevo ordinato da loro dei segnalibri da distribuire agli amici, a mo’ di bomboniera, dopo il matrimonio, e mi ero trovata veramente bene sia per la varietà, che per la qualità del prodotto (la carta era ottima), che per l’esperienza di acquisto e la rapidità.
      Ma in effetti mi hai dato una buona idea e nelle prossime settimane provo a creare una lista degli e-shop meritevoli (😛) da linkare in qualche posto che sia facilmente trovabile e da aggiornare a mano a mano!

      Sulla libreria che cerca e spedisce libri usati, invece, ho in testa un grosso punto di domanda 😶 Ma era una generica libreria cattolica, o proprio una libreria vaticana? Nel senso:

      1) no, nella libreria vaticana interna a San Pietro sono andata solo una volta in vita mia e non progetto di tornarci a breve 😂 ho trovato (inevitabilmente) un mucchio di calca, turisti di corsa, commessi esausti e troppa confusione per i miei gusti. Dipende inevitabilmente dalla zona e non dalla libreria, ma diciamo che non è quella che consiglierei per farsi un giro con calma.

      2) in via della Conciliazione sulla destra (o meglio: non è nemmeno più in via della Conciliazione ma siamo già a Città del Vaticano, nella piccola piazzetta Pio XII che sta davanti al colonnato di San Pietro. Alla fine di via della Conciliazione, insomma) c’è effettivamente una minuscola libreria vaticana perennemente vuota, che onestamente non capisco perché sia ancora aperta visto che apparentemente sembrerei l’unica anima ad andarci 😂 ma finché dura tanto meglio). Sarebbe una libreria vaticana internazionale, con una maggiore scelta di libri in lingue straniere (ma ci sono anche moltissimi libri in Italiano, è ben fornita), e in effetti sta su via della Conciliazione sulla destra. Onestamente però non ho idea se faccia spedizioni o se rivenda anche libri usati 👀 non mi ha mai dato questa impressione, ma boh? Provo a chiedere in giro se qualcuno ne sa di più!

      3) la mia libreria vaticana di fiducia però non era in zona Vaticano, ma bensì… in piazza di Spagna. LOL. Fino a qualche anno fa, esisteva una bella libreria vaticana ospitata nel palazzo di Propaganda Fide, che purtroppo ha chiuso quattro o cinque anni fa. In effetti non so quanto fosse redditizia e immagino che il locale commerciale adesso sia stato affittato ad altri, mi dicono amici Romani che era stata aperta “a esperimento” e da non moltissimi anni. Sigh, era la mia libreria preferita e mi è rimasta nel cuore, mi è davvero spiaciuto quando ha chiuso!

      Ora come ora questo è tutto quello che so (per le idee regalo torno dopo con più calma 😆)

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