Nel presepio – Il gallo canta a mezzanotte

Àyish si tirò la coperta fin sopra le orecchie con un gemito di disperazione, affondando la testa nella paglia del cuscino. “Ma si può sapere qual è il problema di questa bestia, adesso?!”.
Nella notte silenziosa di Betlemme, il gallo cantò a squarciagola per l’ennesima volta.
Àyish si abbandonò a un plateale sbuffo di esasperazione; e poi, si rigirò nel suo giaciglio. “Ma non è che c’è un ladro?”, azzardò a bassa voce.
“Sì, come no: abbiamo un gallo da guardia”, annuì suo marito in tono canzonatorio.
Il gallo cantò di nuovo, ed Àyish lanciò un’occhiata stranita oltre le tende della sua finestra. “Ma non è ancora l’alba!”, insistette sconcertata. “È piena notte! Si può sapere cosa caspita gli è preso, al gallo? Ma è normale?”.
Il marito si limitò a stringersi nelle spalle, steso accanto a lei, con l’aria di uno che è disposto a prendere le cose della vita con gran filosofia.
Quanto al gallo, lui cantò di nuovo, come se l’intero scopo della sua vita gallica fosse stato solo quello di essere lì in quel preciso istante per cantare come un pazzo.
“Posso uscire e tirargli il collo?” scherzò la ragazza, tappandosi le orecchie.
“Ma non credo proprio!”, ridacchiò l’altro. “Prima o poi smetterà! Lascialo che canti – che ne so: sarà contento…”.
E il gallo cantò di nuovo, con tutta la sua forza, mettendo anima e corpo il quel chicchiricchì.

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Pastore con gallo (Presepio LEPI Folkloristico)

Punto primo, facciamo una gara di memoria: chi è che riconosce i “protagonisti” di questa scenetta?
Punto secondo: i veri protagonisti non sono, ovviamente, i due tipi. Il vero protagonista è il gallo.

Il gallo non dovrebbe mancare mai, all’interno di un presepio.
Nel mio presepio manca, ma questa è un’altra storia.
In un presepio serio, invece, il gallo dovrebbe esserci: lo si trova talvolta che razzola nell’aia per i fatti suoi; altre volte, è nelle braccia di un contadino che se lo trascina appresso, per poi offrirlo in dono alla Madonna e a San Giuseppe.
La tradizione, a dire il vero, non è italiana: in questo caso si tratta di una leggenda che è fiorita in Spagna e in Portogallo – e che, di conseguenza, è arrivata per via colonica anche in America Latina. Si tratta chiaramente di una leggenda natalizia – una di quelle solite leggende che vogliono sottolineare la partecipazione emotiva di tutto l’universo nell’istante preciso della nascita di Cristo.
E con “tutto l’universo” intendo anche i gallinacei.

Proprio così: la tradizione è questa.
Secondo l’antica leggenda, tutti i galli di Betlemme cominciarono improvvisamente a cantare a squarciagola, nel bel mezzo di una notte silenziosa e immobile.
Gli uomini di Betlemme non lo sapevano ancora; ma gli animali, in qualche modo, sì.
Gesù Cristo il Redentore era appena venuto il mondo.
E il gallo, con tutte le sue forze, faceva a gara a chi cantava più forte per dargli il benvenuto.

***

Ancora oggi, nella Penisola Iberica e nell’America Latina, la Messa che noi definiremmo “di mezzanotte” si chiama, molto semplicemente, “la Messa del gallo”.

16 risposte a "Nel presepio – Il gallo canta a mezzanotte"

  1. Cappellaio Matto

    Eh, Àyish è una vecchia conoscenza.
    L’hai già tirata fuori dallo scatolone, quest’anno?

    Una pollivendola l’avevo, sì. Solo che era un tantino più macabra. Teneva quei polli, palesemente stecchiti, per le zampe, a testa in giù.
    Ecco, mi sa che quei galli mica hanno cantato la Notte di Natale…

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    1. Lucyette

      🙂
      Sì!
      Già tirata fuori dallo scatolone, la statuetta che mi assomiglia… 🙂
      A ben vedere, la statuetta in cui mi identificavo l’anno scorso era una Tradizione mancata… dodici mesi più tardi, ho fatto passi avanti! 😀

      I polli morti, LOL: ma dove le trovi, certe statue? :-DD
      Enno: mi sa che non hanno cantato, un granché… 😉

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  2. Denise Cecilia S.

    Eh beh: d’altronde se il gallo, in quanto gallo, annuncia l’alba; e Cristo è l’alba di un nuovo mondo e un nuovo uomo… certo, il gallo canta quando Lui nasce – mica può andare in stand-by.

    Un saluto.

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    1. Lucyette

      :-))

      Peraltro, leggevo che in moltissime culture il gallo è sempre stato considerato come un “portatore di buone novelle”, proprio per la sua caratteristica di annunciare il giorno dopo le tenebre della notte. Il sentimento popolare ha sempre associato il suo chicchiricchì a una buona notizia (e se questa non lo è per eccellenza…).
      Dicono che, ad esempio, il fatto che su tante case in campagna ci siano tradizionalmente i galli segnavento (e non – chessò – le papere segnavento o i cagnolini segnavento) è proprio per questa valenza positiva che il sentimento popolare ha sempre attribuito al gallo. Era un po’ come metterselo a protezione della casa, insomma, a mo’ di augurio.
      Curioso: non lo sapevo affatto! 🙂

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      1. Denise Cecilia S.

        Vera, la cosa del gallo di buon auspicio.
        Mi risulta essere una delle “crasi” tra tradizioni pagane e tradizioni cristiane, evolutesi in modo naturale… credo.
        In effetti, quando capita di leggere enunciato questo simbolismo, si rimane un po’ e alla fine ci si dice: ma certo, ovvio! 🙂

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  3. rosenuovomondo

    E anche questa proprio non la sapevo.. la Messa del gallo… Questa lieta novella data dal canto del gallo è una cosa che mette allegria, l’inizio di qualcosa di nuovo e di bello, un canto per farsi sentire…

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    1. Lucyette

      A me ricorda vagamente (ma è solo una associazione mia, eh) i botti e tutto il fracasso con cui si da allegramente il benvenuto all’anno nuovo. In effetti si tratta a tutti gli effetti (con la nascita di Cristo) di una nuova era che comincia… e quindi ho sempre trovato molto suggestiva questa idea del gallo che canta con tutte le sue forze per accogliere il Signore!
      Allegro, sì! Festoso 🙂

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  4. marinz

    Àyish me la ricordo nel calendario dell’anno scorso, soprattutto perchè citavi la stalla di Tobia (nome bibblico a cui sono legato) :o)

    Ed anche questa statuina mi ha sorpreso felicemente… complimenti

    Un sorriso 🙂

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    1. Lucyette

      Ma sai che anch’io stavolta ho imparato un sacco di cose in più, preparando questo calendario?
      Perché non avevo delle idee così precise sulle statuette del presepio, quindi ho preso alcuni libri in biblioteca e sono andata a documentarmi meglio… ho imparato un sacco di cose anch’io! Che bello!! :-))

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      1. Pepita80

        beh, come si dice, non si smette mai di imparare nella vita :o) ed è una cosa bella. Le persone che arrivate ad una certa età si chiudono al nuovo o a quello che non conoscono mi hanno sempre fatto un po’ di tristezza….

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