Per San Valentino, regalale un cazzotto

Questa ve l’avevo già raccontata, ma in un’epoca in cui il mio blog defunto era appena nato, e nessuno se lo filava. Siccome, probabilmente, vi eravate persi questa “chicca”, ne approfitto per riproporla… anche perché non potrebbe non potrebbe esserci occasione più adatta, se diamo ascolto al calendario!

Il caso vuole che, fra pochi giorni, sia San Valentino.
Se vi fate una passeggiata osservando le vetrine, le vedrete strabordare di orsacchiotti e cuoricini, rose rosse, baci Perugina, e bla bla bla. Lasciamo perdere tutto il resto, e concentriamoci sui baci. Lo sapete quando sono nati, i baci Perugina?

I baci Perugina, che hanno fatto sospirate così tanti innamorati, hanno esattamente l’età di mia nonna: sono nati infatti nel 1922. La cosa che probabilmente non sapete, è il nome di chi li ha inventati: non tanto la Perugina in sé, quanto più l’estro creativo di una singola dipendente: la signorina Spagnoli.
Luisa Spagnoli.
, proprio quella dell’atelier di moda: attualmente, veste le donne più eleganti… ma una volta, prima di far carriera, lavorava alla Perugina.

E, da brava ragazza-angelo-del-focolare, era una signora accorta ed oculata, che puntava, giustamente, a risparmiare il più possibile.

Osservando le operaie che preparavano i dolcetti, Luisa aveva notato, un giorno, che tanti piccoli frammenti di nocciola, ottenuti durante la lavorazione dei normali cioccolatini, venivano buttati a cuor leggero. In effetti erano scarti di lavorazione, non li si poteva riutilizzare nei cioccolatini “standard”… però, che spreco

La povera Luisa inorridì, e cercò disperatamente un qualche modo per riutilizzar quelle nocciole.
Pensa che ti ripensa, ebbe l’idea di impastare questi frammenti con altro cioccolato, e di completare poi il dolce con una nocciola intera in cima. Così; per dar più gusto.
Ne venne fuori uno strano cioccolatino dalla forma irregolare, che Luisa squadrò a lungo, con aria un po’ perplessa.

“Buono, eh”, mormorò Giovanni Buitoni, che era a capo della Perugina. “Il gusto è buono, bella idea, mi piace molto, ma… è informe. Come lo commercializziamo, ‘sto coso pieno di bozze?”.
“Non lo so”, esitò Luisa. “Potremmo, forse… puntare sul suo aspetto inconsueto? Per valorizzarlo?”.
“Hm…”.
“Magari, dargli un nome particolare. Che alluda alla sua forma”.
“Hhm…”.
“Lo sa, a me, cosa ricorda questo coso?”. Luisa prese fiato, per farsi coraggio. “Non so a lei, ma a me ricorda un pugno chiuso. Dove la nocciola intera rappresenta la nocca più sporgente”.
Hm”, commentò Buitoni, socchiudendo gli occhi per squadrare il dolcetto informe.
“Potremmo chiamarlo…”, tossicchiò Luisa. “Io la butto lì: potremmo chiamarlo ‘cazzotto’? Un cioccolatino per gente tutta d’un pezzo. Cazzotto Perugina. Yeah”.

Il signor Buitoni era un po’ perplesso, ma sul momento non aveva idee migliori.
E fu così che – siete liberi di non crederci, ma è drammaticamente vero – il dolce più amato di tutti gli innamorati esordì sul mercato con il nome di… “cazzotto”.

Per San Valentino, regalale un cazzotto.
Non suona incredibilmente bene, come slogan?

27 risposte a "Per San Valentino, regalale un cazzotto"

  1. Daniele

    Ahah 😛
    Io mi ricordo la storia del cazzotto, del resto come sai ho letto tutto il tuo blog ai tempi splinderiani 🙂

    Cazzotti per tutti dunque, e magari anche bianchi si, ho assaggiato a Natale i nuovi cazzotti… cioè i nuovi Baci bianchi e sono buoni, li credevo troppo sdolcinati e invece sono gustosi 🙂

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    1. Lucyette

      Ehi… baci bianchi??
      Non sapevo nemmeno che esistessero: mi incuriosisce perché, come forse ho già scritto, a me non piace la cioccolata… ma la cioccolata bianca non mi dispiace (se è di buona qualità).
      Però non riesco a figurarmi l’accoppiata cioccolata bianca & nocciola… hhmmm

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    1. Denise Cecilia S.

      A me, per la verità, il ripieno era parso parecchio diverso. Anche perché il fondente non mi piace, e non basta il topping per coprirlo. Forse. Che il mio palato mi abbia ingannato?

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    2. Lucyette

      Bleargh, allora no… se il ripieno è sempre al gianduja, niente: quello, non lo reggo proprio 😛

      (P.S. Ma che frasi iperglicemiche c’hanno, sul sito dei Bagi Perugina?? Ho dato un’occhiata al volo alla pagina “Un Bacio è Bianco se…” dal link di Cecilia, e mi son cascate le braccia… ma che stucchevolezza… O.o)

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  2. giudig

    Ah, che bei tempi l’epoca della IBP, cioè industrie Buitoni e Perugina! Ricordo che fino che sono state insieme( 1969-1979) le due grandi ditte, i dipendenti potevano avere i prodotti a costo agevolatissimo. Mia sorella, che lavorava alla Buitoni(fondata dalla signora Giulia Buitoni a Sansepolcro) portava a casa cioccolata e pasta buitoni che comprava a prezzo riservato ai dipendenti. Anche a me non piace molto la cioccolata. Finchè l’azienda era in mano alle famiglie Buitoni Spagnoli, le cose andavano molto meglio. Adesso la Buitoni ha mantenuto solo il marchio ma la proprietà e passata da De Benedetti, alla Nestlé e ora alla Newlat e i dipendenti sono pochissimi e quasi tutti a tempo determinato! La Nestlé gestisce la vecchia Perugina. Che peccato!
    p.s.: scusa l’O.T. ma alla Buitoni hanno lavorato diverse persone della mia famiglia, mia mamma compresa!|

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    1. Lucyette

      Bello lo spot? :-S
      Ehm.
      Se un povero sventurato pensasse bene di farmi una sorpresa di questo genere, io sarei felicissima…
      così mi tolgo lo sfizio di mollarlo in diretta televisiva ricoprendolo d’insulti: farei alzare l’audience :-DD

      Ehm, proprio non è il mio genere :-PP

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  3. Ilaria

    Questa non la sapevo… ma santo cielo, per fortuna poi si è passatti da “cazzotto” a “bacio”, lo preferisco! Io ho sempre trovato geniale, dal punto di vista del marketing, l’introduzione del fogliettino con la frase in ogni bacio, anche se effettivamente parecchie di quelle frasi sono davvero un po’ troppo melense.

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    1. Lucyette

      Io credo di non aver mai mangiato in vita mia un bacio Perugina, ma alcune frasi che ci son sul sito fanno veramente cascar le braccia…
      Ma di chi sono, ‘ste frasi??
      Cioè: sono citazioni da poeti, scrittori, e simili, oppure se le inventa un impiegato alla Perugina che è pagato per far quello?

      Comunque sì: dal punto di vista del marketing, la trovo effettivamente anch’io un’idea geniale 🙂

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      1. Ilaria

        Sono citazioni da poeti, scrittori, poi a volte ci sono delle frasi di cui l’autore è anonimo (dove di solito c’è scritto il nome dell’autore scrivono proprio “Anonimo”)… e in quel caso piacerebbe anche a me sapere chi sia quell’anonimo…

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  4. Lucyette

    Toh: a proposito di San Valentino, ho pure inaugurato una grafica a tema 😛

    Continuo a trovarla una festa senza senso, ma è una rivicinta su WP.
    Tu mi impedisci di installare un template personalizzato?
    E io allora mi personalizzo la testata a TUTTE le feste comandate: tiè!!

    u_u

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  5. Pingback: Amarsi un po’ « Seme di salute

  6. Lucyette

    Ehi!!
    Mi hanno appena regalato (mio padre) una piccola confezione di Baci Perugina (non in quanto baci, ma in quanto contenuti in un orsacchiotto di peluche che mio padre aveva trovato scontatissimo al supermercato a fine febbraio).
    A Pasqua, vi saprò dire se ‘sti benedetti baci mi piacciono o no! 😀

    E soprattutto… guardate: ecco l’orsetto di peluche!
    L’ho chiamato Otto. Diminutivo di Cazzotto.
    u__u

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  7. ClaudioLXXXI

    Allora.
    Conversazione via skype tra me e Lucia.

    Lei: mio padre mi ha regalato un orsetto di peluche
    Lui: che bravo
    Lei: era una confezione di baci perugina
    Lui: ah
    Lei: per questo l’ho chiamato [parola incomprensibile, come sovente accade su skype], che è il diminutivo di Cazzotto
    Lui: (risate incontrollabili)
    Lei: cosa?

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