Del perché si mangia pesce, il venerdì

Informazione di utilità sociale: quest’oggi è venerdì. Avete già deciso quale piatto di pesce portare in tavola, stasera? 
Nel frattempo, già che ci siamo, io vorrei provare a dare una risposta a quella domanda che tutti quanti, prima o poi, ci siamo posti nella vita. Ma perché proprio il pesce?

Voglio dire: perché la carpa sì e il maiale no?
Che c’hai contro la carpa? Solo perché è squamosa e vive in acqua, merita d’essere ammazzata mentre il maiale se la gode?
E perché, insomma, l’astinenza dalle carni, in Quaresima? Che senso ha?

Beh: in primo luogo, ha un senso marcatamente penitenziale. Se siete amanti del pesce, buon per voi e sappiate che di questi tempi avete tutta la mia invidia: a me, il pesce non piace affatto. Una fetta di cotechino mi sembra di infinitamente più invitante di una sogliola impanata o di un passato di verdure, e Storia conferma che avevano i miei stessi identici gusti i nostri antenati dei secoli passati.

In secondo luogo, nei primi secoli del Cristianesimo, non doveva esser stato facile abbandonare il pregiudizio che vedeva il consumo di carne come qualcosa di “pagano”. Gli Ebrei avevano tutta una sfilza di alimenti proibiti che non potevano essere mangiati, e molti tipi di carne rientravano nel novero. D’accordo, Gesù era stato chiaro nel condannare queste prescrizioni fini a se stesse… ma per un poveraccio che aveva vissuto per tutta la sua vita come un buon ebreo osservante, non doveva essere stato facile mettersi in testa che “carne di maiale” non equivaleva a “dannazione eterna”. Diciamo che, nei primi secoli di cristianesimo e in certi ambienti, la carne era ancora vista con un certo sospetto, come dire.
Certamente, i primi cristiani non erano tutti di provenienza ebraica. Ma non è che andasse molto meglio ai cristiani di origini romane: nella religiosità dell’Urbe, il sacrificio di animali e il consumo delle loro carni erano sempre stati elementi molto importanti nella ritualità. E quindi, se il sacerdote pagano onora gli dèi mangiando ritualmente cosciotti d’agnello, e io devo allontanarmi in ogni modo dal credo pagano dei miei padri… mhm

Infine, last but non least, la medicina medievale riteneva che il consumo di carne fosse un valido aiuto per aumentare la focosità delle persone. Nel letto coniugale, intendo. Che forse forse non era una grande idea, se sei in un periodo in cui si presuppone che tu faccia penitenza

Ma se la carne è esclusa dal menù per quaranta, lunghi, giorni, bisogna urgentemente trovare cibi alternativi con cui sfamarsi. Verdure, ortaggi, legumi, pesce…
Ecco, appunto: il pesce.
In realtà, non è il pesce sia sempre stato visto come “naturale” alternativa alla carne nei giorni di Quaresima: nei primi secoli del Cristianesimo, era escluso dalla dieta alla stregua di arrosti e salumi; pian piano, gradualmente, si fa strada un atteggiamento di tolleranza tacita, che non ne vieta il consumo ma nemmeno lo incoraggia. È solo a partire dal IX secolo (quindi, abbastanza tardi!) che il pesce entra a buon diritto nel menù quaresimale. E ci resta, fino ad oggi.

***

Ahò: non è che il pesce fosse più economico della carne, eh!
La carne, contrariamente a quanto credono i più, non aveva prezzi inaccessibili, nel Medio Evo. Del resto, perché avrebbe dovuto?
Di selvaggina, bene o male, ce n’è tanta in tutto il mondo: non sempre i poveri avevano la possibilità di andare a caccia quando e come pareva a loro, ma per i nobili questo antico sport era un hobby tra i più amati.
Il pesce, invece, c’è solo se c’è acqua: il suo trasporto crea grossi problemi di conservazione – e, se non hai la fortuna di abitare vicino al mare, l’unico pesce che potrai trovare al mercato sarà secco come un vecchio ciocco o pieno di sale da far venir la nausea.
Alla lunga fa un po’ schifo, dai: diciamolo.

Eppoi, il pesce è cibo di serie B: non nutre affatto come la carne.
I nutrizionisti di oggi mi prenderebbero per pazza; i nutrizionisti medievali, però, erano profondamente convinti della cosa. Il pesce non riempie, non nutre; non aiuta a crescer forti e sani.
E – aggiungerebbe a questo punto un ricco uomo medievale – è anche un cibo da poveracci: vuoi mettere, con il sapore forte e potente della selvaggina? Quella stessa selvaggina che hai inseguito per ore ed ore sul tuo cavallo, col sudore che ti rigava la fronte e l’adrenalina che cresceva mentre la battuta di caccia aveva inizio?
Un pescatore fa la stessa cosa? Un pescatore se la gode allo stesso modo? Un pescatore dà mostra di essere eroico, virile, forte, mentre sta lì attaccato a un bastone ad aspettar la sorte? Puoi onestamente definire “una conquista“, quel pesciolino che ti si appiccica all’amo mentre tu stai lì a girarti i pollici?

Diciamo pure che il pesce, nel Medio Evo, era disprezzato sotto tutti i punti di vista.

Da un punto di vista gastronomico, si era più o meno tutti concordi nel dire che in sostanza faceva schifo: i surgelati del Capitan Findus non erano ancora stati inventati e davvero era difficile poter gustare un pesce di qualità per chi non viveva vicino al mare.
Da un punto di vista nutrizionale, si era decisamente tutti concordi nel dire che il pesce era un alimento scarsamente utile: niente a che vedere colla carne, quantomeno.
Da un punto di vista sociale, culturale, il pesce era considerato il cibo… dei poveracci, appunto. Era il cibo di quelli così poveri, con le pezze ai piedi, da non poter manco tirare il collo al gallo (sennò poi perdi anche la tua fonte di uova); di quelli che dovevano andare al fiume a cercare di pescare qualche pescetto pieno di spine.

Certo: i nobili non rifiutavano di spendere un capitale per riuscire a portar sulla sua tavola del pesce “serio”, di mare, magari anche trasportato al galoppo su lunghe distanze, e quindi ancora fresco.
Ma lo facevano, in ogni caso, con una smorfia di malinconia: bella cosa, far sfoggio di ricchezza per portarsi in tavola un cibo cattivo, poco nutriente, e socialmente disprezzato! Come se oggi prendessimo un gran gourmand e lo costringessimo a impiegare mezzo stipendio per poter mangiare il tonno in scatola. Sott’olio. Del discount.

Non è che la carne fosse particolarmente costosa, all’epoca. Davvero!
D’accordo: era lo status symbol di nobili e borghesi, specie se si trattava di carne di selvaggina; ma la carne di allevamento non era preclusa alla gente comune. Mettendo da parte un po’ di soldini, quasi tutti riuscivano a gustarla, di tanto in tanto.

È che, semplicemente, la carne era buona. Era gustosa, e nutriente. Privarsene era un sacrificio.
E mangiare pesce, se possibile, era un sacrificio in più ancor più grave (nonché una salutare umiliazione, per chi era abituato a menù ben diversi).

Avete presente il vostro collega d’ufficio? Quello che vi dice “per la Quaresima rinuncio al mio cornetto al bar e faccio colazione a casa con le fette biscottate di sottomarca”?
Ecco. Il discorso carne/pesce, in illo tempore, partiva esattamente dagli stessi presupposti.

34 risposte a "Del perché si mangia pesce, il venerdì"

  1. Lucyette

    Sulla questione carne / pesce e annessi e connessi potrei anche dire qualcosa di più, se vi interessa (vi interessa? :-P).
    Ma intanto, se siete interessati alla Storia dei cibi e della cucina, vi consiglio due libri molto… gustosi (giusto per restare in tema :-P).

    Il primo è La civiltà della forchetta di Giovanni Rebora, ed. Economica Laterza.
    Il secondo è La fame e l’abbondanza di Massimo Montanari, ed. Economica Laterza (sempre loro).

    Il primo l’ho letto interamente; il secondo è ancora in lettura ma mi sembra, in effetti, più completo, con un buon numero di notizie in più. A parità di prezzo, dovendo sceglierne uno, sceglierei forse il secondo 😉

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  2. agapetòs

    Mi chiedo quale sia il più antico documento della Chiesa in cui si parli dell’astinenza dalla carne in Quaresima…
    Credo comunque che per molta gente, secoli fa, il consumo di carne o di pesce fosse tutt’altro che quotidiano e che, Quaresima o non Quaresima, non mangiassero carne se non forse la domenica.

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    1. Lucyette

      Uhm. Domanda interessante!
      Non so quale sia il più antico documento, ma so per certo che i Padri della Chiesa – più o meno tutti quanti in massa – esortavano i fedeli ad astenersi dalle carni. Era proprio una tendenza diffusa già dai primissimi secoli, per quanto so io.
      Però in effetti sarebbe curioso sapere qual è il primo documento – diciamo – “dispositivo”, di una qualche “autorità”, che prescrive l’astinenza dalle carni… quasi quasi dovrei provare a chiedere, o a cercare! 🙂

      Per il consumo di carne e pesce: mah, dipendeva anche dai secoli. Ad esempio, sono tutti concordi nel dire che, dopo la Peste Nera, anche a causa del crollo demografico della popolazione (ma non solo per questo motivo), la maggior parte della gente, in Europa, poteva permettersi il consumo di una discreta quantità di carne, anche più volte a settimana. Per dire.
      Dipendeva da periodo a periodo, e – ovviamente – da zona a zona: ad esempio, in città la carne e il pesce costavano infinitamente più che in campagna (o in riva al mare); la gente “povera” (intendendo, diciamo, il “ceto medio”) poteva consumare quei tipi di carne, o di pesce, che i ricchi non volevano perché considerati troppo umili…

      Ciò non vuol dire che la gente comune si mangiasse l’arrosto ogni due giorni; ma, in certi periodi della Storia e in certe aree geografiche, la carne non era così proibitiva come si potrebbe immaginare oggi. Ma a questo punto ci ritorno: farò un altro post 😀

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      1. Anonimo

        Ciao, sono Lucio da Parma. Volevo precisare una cosa. Il non mangiare carne al venerdì è un precetto cattolico ma non biblico, in nessuna parte della Bibbia (antico o nuovo testamento ) c’è qualche versetto che ne avvalori l’idea.
        Vi erano leggi che vietavano di cibarsi di carni di alcuni animali, ma non il venerdì, bensì ogni giorno dell’anno. Questa giornata (il venerdì) in cui non si deve mangiare carne è solo un precetto cattolico, non cristiano (cioè derivante da Cristo), è solo un’usanza imposta dalla chiesa cattolica. Non si và a finire all’inferno, anche questo non si trova in alcun versetto biblico cristiano…
        La Bibbia bisogna leggerla davvero se vogliamo identificarci come Cristiani.

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        1. Ago86

          Il fondamento del non mangiare carne il venerdì è onorare il sacrificio di Cristo, avvenuto appunto di venerdì, un piccolo sacrificio che si fa per amore di Dio e per commemorare la Redenzione. Divenuta poi prassi – peraltro antichissima – col tempo venne ufficializzata a livello ecclesiale.

          Questo discorso si inserisce sul fatto che la Bibbia non è il fondamento del cristianesimo: santo Stefano morì prima che venisse scritto qualsiasi libro del nuovo testamento, eppure era cristiano senza avere mai visto un Vangelo. Il cristianesimo non è fondato su un libro, ma sulla persona di Gesù Cristo – persona con tutte le sue facoltà intellettuali e razionali, come noi, ed è appunto la ragione il primo fondamento della legge evangelica che porta a fare dei piccoli sacrifici per la quaresima e per amore di Dio. Gesù è la Parola di Dio, il Logos al quale partecipa la creazione, per cui è del tutto insensato ridurlo ad un testo scritto. La Bibbia è parola di Dio, ma la Parola di Dio non è la Bibbia.

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        2. Lucia Graziano

          Ciao Lucio, grazie della visita e del commento! 🙂

          Beh sì, certo: il divieto di mangiare carne il venerdì arriva ben più tardi dei Vangeli, è ovviamente una mortificazione che viene fatta per ricordare il giorno della settimana in cui morì Gesù. Ma penso onestamente che questo sia abbastanza chiaro anche al cattolico-medio, cioè non mi è mai capitato di parlare con qualcuno che si aspettasse di trovare questa proibizione nel Vangelo (per fortuna) 👀 Per carità, d’accordo essere ignoranti, ma questa sarebbe davvero parecchio grossa 😂

          Credo, mi corregga se sbaglio chi ne sa di più, che al di là dei cattolici anche gli anglicani tendano ad astenersi dalle carni il venerdì. Non so se sia proprio un precetto vero e proprio o un semplice suggerimento, ma mi pare che anche tra di loro sia quantomeno una consuetudine diffusa.

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  3. vogliadichiacchiere

    Interessante . . . io piuttosto che un piatto di pesce, preferisco pane e olio . . . c’è una foto dei miei figli (chissà dove sta “infrattata”) a una cena di pesce, ma di pesce pesce, non quelle cose uone e gustose che abitano nel mare e non sono pesci . . . pesce con le spine! Hanno una faccia lunga disgustata . . . e pensare che la materia prima arrivava fresca fresca da un peschereccio e avevamo come cuoco il pescatore e la famiglia (qui da noi, il meglio del meglio). 🙂
    Ordinato il libro (il secondo) consigliato . . . 😉

    Ciao, Fior

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  4. AlphaT

    Io sinceramente pensavo che il pesce fosse molto usato in zone adatte alla pesca, e semplicemente poco usato, se non qualche trota ecc., fuori dalle zone giuste.
    Sapevo dei crostacei. Gente che pasteggiava regolarmente ad aragoste, avendole in zona, perchè, poverini, non potevano davvero permettersi niente di meglio…

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  5. dabogirl

    e… il fatto che ichthus (“pesce” in greco) fosse la parola in codice per riconoscersi tra (proto)cristiani c’entra? (Iesus Christos Theou Yios Soter – Gesù Cristo, figlio di Dio, Salvatore)

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    1. Lucyette

      Uhm.
      Non lo so. Onestamente, non ne ho idea: che ci fosse questo simbolismo è ovviamente vero, ma non so se ha mai avuto “ripercussioni” nel regime alimentare. Che io sappia, no – o meglio, non ho mai letto niente che lasciasse intendere questa cosa, quantomeno.

      In compenso, nella predicazione medievale (soprattutto in quella predicazione che aveva simpatie per il pauperismo), pare fosse abbastanza frequente evidenziare il fatto che, fra tutti i professionisti che Dio avrebbe potuto scegliersi come suoi discepoli, aveva proprio scelto quegli accattoni di pescatori, a dimostrazione che lui prediligeva i poveri. Quello di pescatore, all’epoca, era un mestiere da disperati perché richiedeva tanti sacrifici, non portava grandi guadagni, comportava infiniti rischi, e il frutto del duro lavoro non era neanche un granché apprezzato da tutto il resto della società…
      …e Gesù aveva preso in simpatia proprio questi disgraziati: vedi tu che roba!

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  6. Khayr-Al-Din

    Non potrebbe esserci una ragione anche nella diversa qualità dei muscoli dei pesci rispetto a quelli dei mammiferi e degli uccelli?
    Personalmente non lo so, ma com’erano “classificati” i pesci tassonomicamente parlando? Magari il fatto di non avere zampe li poneva talmente in basso nella creazione…
    Dopotutto nella genesi sono stati creati, assieme agli uccelli, il giorno prima dei mammiferi. Però a differenza dei pennuti, sono vistosamente più “primitivi”.
    Erano forse visti come meno carne della carne.
    (personalmente una sogliola la trovo più simile ad una melanzana bollita che non ad una fiorentina…)
    Questa è la spiegazione che mi ero sempre dato io, ma sono pure illazioni.

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    1. Lucyette

      Uh, intendevi Martone?!
      Ci ho messo un po’ di tempo a fare il collegamento… no, non stavo assolutamente pensando alla sua frase, mentre scrivevo: m’era quasi passata di testa :-))

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  7. Daniele

    Io ho mangiato pasta. e verdure… altro che pesce economico al giorno d’oggi 😛
    E quello Findus diciamolo, non è poi COSI’ economico come si pensa, certo non costa come un’aragosta (non è aragosta in effetti) ma manco poco.

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    1. Lucyette

      Io ieri ho mangiato pasta, a pranzo, e uova strapazzate, a cena… avevo anche del pesce nel freezer, ma non ho avuto cuore di addentarlo: ieri non avevo proprio voglia 😛 (L’ho già detto, sì?, che non mi piace il pesce? ;-P)

      Vero, il pesce Findus non è che sia economico, anzi!! L’unica cosa è che è “già pronto”: per me, che non sono abituata a mangiare il pesce e figuriamoci a cucinarlo, questa è una cosa molto utile.
      In freezer ho per l’appunto una confezione del mitico “branzino all’acquapazza” della Findus, tanto decantato in televisione… appena mi vien voglia lo assaggio, così vediamo se è così buono come dicono ;-))

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  8. Andrea

    tra carne e pesce nessun dubbio, pesce!
    Che sia di mare, di fiume o di lago non mi interessa!
    la maggior parte della carne che mangio io la mangio sotto forma di hamburgher al Mac Donalds, sempre in giro per lavoro per non perdere troppo tempo e sopratutto per non sentirmi un abbandonato (quanto triste è mangiar da soli) ho preso l’abitudine di fermarmi ai Mac, (almeno due volte a settimana il mio pranzo è al Mac) in casa mangio carne praticamente solo sotto forma di salume, bresaola sopratutto, diversamente è pesce, dai findus (piuttosto che niente è meglio piuttosto) a qualsiasi altro pesce che compro in pescheria a volte già cotto ma il più delle volte me lo cuocio io personalmente.

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    1. Lucyette

      Innanzi tutto: massima solidarietà per il problema “mangiar da soli”. Mangiar da soli non deprime me, nel senso che io non mi sento abbandonata (amo molto la solitudine); però, trovo deprimente vedere gli altri che lo fanno. E di conseguenza, siccome trovo deprimente questa visione, non mangio mai da sola perché non voglio trovarmi nella condizione di far pena al prossimo. Non so se mi sono spiegata: non è tanto un problema di tristezza mia; è più che altro un problema di imbarazzo all’idea di far pena agli altri ;-P
      (Strano, perché in genere non mi faccio mai problemi tipo “chissà cosa penseranno gli altri di me”; ma in questo caso mi sembra una cosa così socialmente deprimente – LOL! – che va evitata per questioni di benesse pubblico ;-D)

      Detto ciò… massima invidia (:-D) per i tuoi gusti in cucina!
      Niente da fare: io non sono abituata al pesce e mi dà proprio fastidio il gusto (per non parlare dell’odore). Da un po’ di tempo a questa parte sto cercando di abituarmi pian piano al sapore, ma temo che non diventerò mai una amante del genere…
      E comune sono sempre ferma a pochi tipi di pesce, perlopiù impanati, o comunque surgelati e “già pronti” (di quelli che hanno anche un po’ di condimento, per capirci). Sono costosi; ma li mangio talmente poco e così malvolentieri che non penso mi impoverirò per quello… ;-D

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  11. Mara nada

    Questo per informare Lucyette che dopo l’ultimo mio commento che la riguardava, su “” Strana Matematica “” di Claudio
    (http://deliberoarbitrio.wordpress.com/)
    Non mi è più possibile aggiungere ulteriori commenti, sono stato bannato (si dice cosi?) senza che neppure la cosa sia stata dichiarata.. senza che nessuno dei suoi utenti, Shosta per esempio, sappia che:
    “””” Ciao. Se vuoi commentare, accomodati. Non c’è bisogno di nome o e-mail, non c’è approvazione preventiva, no censura. Hai il libero arbitrio e io lo rispetto, anche se potresti usarlo male. Ricorda però che la libertà implica la responsabilità. Se sei un troll, ignorerò i tuoi commenti. Se pensi che quello che dico è sbagliato, fammelo notare. Attenzione però, perchè chiunque tu sia, se non sei d’accordo con me, proverò a convincerti del contrario. Qui il dialogo non sono belle chiacchiere per scambiarsi “secondo me” e sentirsi più buoni e tolleranti: qui il dialogo serve a cercare, trovare, amare la Verità. “””

    Sono solo false parole, in realtà si può scomparire dai commenti esattamente come sparivano le persone nella russia di Stalin…..

    Allora, in che cosa è migliore la fissazione Cattolica di Claudio con la fissazione Marxista di Stalin?
    Entrambe prevedono che di fronte ad opposizioni scomode, si eliminino i fatti, per salvare l’ideologia!!!

    Cone fidanzata dovevi saperlo! (interessante però che a scatenare la reazione sia stato il mio interloquire con te…)

    Ciao

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  12. Mara nada

    Incredibile, non so cosa sia ma da venerdi non riesco più a scrivere sul tuo blog, ed esclusivamente li, se scrivo qualcosa l’effetto è identico a quando provo scrivere su Berlicche, dal quale si sono stato bannato, misteri di WordPress???
    I temi che stai trattando mi interessano moltissimo, ed interverrei volentieri!

    Ciao!

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  13. ClaudioLXXXI

    Credo di aver capito.
    I tuoi commenti vanno automaticamente in spam – che io di solito non controllo, non me ne ero proprio accorto – da quando hai fatto un fine ed originalissimo gioco di parole, nel mio post sul paradosso temporale della chiave, usando il verbo ch…are.
    Très chic.
    La tua battutaccia su Lucyette l’avevo letta (è ancora lì), ma non sopravvalutarti, non spreco emozioni a offendermi per le tue piccole amenità.
    Adesso dovrei capire come despammizzarti. Ma ne ho voglia?

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  14. Mara nada

    Non so in che mondo vivi, ma parlando di chiavi ed amore quel verbo ci entrava proprio, era chiuso fra tre parentesi fra l’altro, ed invece di fingere di scandalizzarti meglio sarebbe per te cercare di capire come li sostengo giri l'”Amore” (A proposito, secondo alcune religioni proprio così si scende nel grembo materno), e se la cosa non t’illumina almeno come i viaggi nel tempo di cui tratti….
    Viaggi nel tempo per cui vorrei sprecare almeno qualche parola: Leonardo da Vinci, come lo spieghi?
    Non è possibile con un viaggio nel tempo? O almeno che le idee compiano questo viaggio?
    Altri casi potrei portare alla vostra attenzione..
    Di quale battutaccia parli? E’ stata Lucyette (Ciao Lucyette) che mi ha specificato di che sito si trattasse… (io casto ed innocente non c’ero arrivato!!!)
    E’ solo dopo quella battuta che mi son trovato impossibilitato a commentare, da qui la deduzione di aver forse toccato qualche tua emozione.. Del resto come facevo a contattarti per dirtelo?

    ciao Claudio.

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  15. Lucyette

    Ciao Mara nada!

    Beh, sono contenta che il mio blog vi sia servito come “piattaforma” per i chiarimenti 😀
    E, Mara nada, sono felice di apprendere che Claudio non ha fatto sparire le tue tracce confinandoti in un freddo gulag come nella Russia staliniana… fiùù, scampato pericolo! ;-))

    (Comunque in effetti WordPress ha un bizzarro modo di gestire lo spam – nel senso che anche io mi trovo diverse volte commenti bellissimi che WP mi classifica automaticamente come “spam”, non perché la gente ci abbia scritto cose oscene ma perché sono stati inseriti più di due link nel commento. In quel caso WP me li cassa automaticamente e devo andare a recuperarli a mano. Vabbeh).

    Comunque – a proposito della battuta incriminata – in realtà il sito è aperto anche a donne libere che vogliono diventare le amanti lesbiche di donne sposate, da quanto ho capito 😀 (Non mi sono iscritta, eh :-P, ho dato un’occhiata alla presentazione del sito).
    (Peraltro c’era anche un interessantissimo articolo di comprovata scientificità che ti spiegava quale tipo di amante è il più adatto a te, in base al tuo taglio di capelli. Sono stata molto delusa dallo scoprire che il mio taglio di capelli non era incluso: forse vuol dire che quelle col mio taglio sono fedeli per natura? :-P)

    (Per gli altri lettori che si chiedessero “ma di cosa diamine stanno parlando, questi?!”. Tutto ciò è partito da un post sul blog di Claudio nel quale si parlava di un sito per incontri clandestini 😉

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  16. ClaudioLXXXI

    Mara Nada, ringrazia la beata intercessione di Lucyette che mi ha convinto a despammizzarti…
    però non mi inondare il blog con decine e decine di commenti inutili, altrimenti cambio la mia politica di moderazione.

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  17. Nick

    Ho una ventina di polli qui intorno a me che mi chiedono se hai dei pregiudizi verso di loro. Il piu’ sfacciato mi ha chiesto se sei pollifoba. Per ora li ho tranquillizzati, ma non escludo rivendicazioni sindacali di una certa entita’.

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  18. Pingback: …ma veramente, la carne costava tanto? « Una penna spuntata

  19. vogliadichiacchiere

    “Eppoi, il pesce è cibo di serie B: non nutre affatto come la carne.
    I nutrizionisti di oggi mi prenderebbero per pazza,” . . . Mio padre, dev’essere medievale, anche lui pensa che a parità di peso, il pesce non “riempie”!!!

    Ciao, Fior

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