E io ti sequestro l’ovetto!

Era cominciato tutto in sordina, quasi svogliatamente, alla frontiera fra Stati Uniti e Canada: gli ufficiali bloccano un’automobile, si avvicinano; spiegano alla conducente che la tratterranno solamente pochi istanti, per ispezionare il bagagliaio dell’autovettura in un controllo di routine.
E la signora Linda Bird, in quel frangente, si era limitata a dare un’occhiata all’orologio. “D’accordo”, aveva sospirato, arrendevolmente: “ci vorrà molto?”.

E il controllo era cominciato: in sordina, quasi svogliatamente, come succede millemila volte al giorno per quei controlli di routine. Gli ufficiali avevano aperto il bagagliaio, controllato la borsetta della signora, avvicinato all’automobile un cane antidroga appositamente addestrato, e poi si erano chinati per controllare che non ci fosse niente di illegale nascosto della cassetta degli attrezzi, o fra la seduta dei sedili e lo schienale.
E la signora Bird rimaneva un po’ in disparte attendendo che i soldati le rendessero l’automobile; e tutto filava liscio, in sordina, quasi svogliatamente; fino a che…
“Ehi, Bob. Vieni un po’ a vedere!”, aveva detto uno.
La signora Bird non ci aveva neanche fatto caso: stava pensando ai fatti suoi.
Non aveva notato che Bob si avvicinava a Jim, e che quei due pezzi di marcantonio si chinavano per contemplare un oggetto che, evidentemente, era saltato fuori da qualche anfratto della macchina.
Quando Bob sollevò il capo e puntò il suo sguardo in quello di Linda, l’espressione sul suo volto aveva perso ogni traccia di noia e di cordialità. “Ehi, signora!”, aveva sbottato in tono marziale. “Si può sapere cos’è questo?”.

Linda aveva lanciato un’occhiata all’oggetto che Bob teneva in mano; ed era sbiancata, improvvisamente. “Oddio…”, aveva sussurrato piano.
“Stava cercando di far entrare negli Stati Uniti d’America questo prodotto?!”, aveva ripetuto Bob, glaciale.
“Io…”. La signora Linda si era passata una mano fra i capelli, sentendo crescere la tachicardia: “io… no, non sapevo assolutamente di averlo in macchina… ommiddio: chissà da quanto tempo era lì; ce l’avrà messo mio figlio, io non sapevo…”.
“Ce ne sono altri?”, l’aveva interrotta Bob.
No! No, mio Dio, no… almeno, non che io sappia…”.
“Signora, le conviene collaborare. Questo è contrabbando. Se ne rende conto? Sono centinaia ogni anno le persone come lei, che cercano di superare la frontiera con queste sostanze per poi spacciarle entro gli Stati Uniti”.
Io…”. Linda aveva preso un respiro profondo, per cercare di frenare l’ansia. “Vi prego, cercate di essere comprensivi. Io vengo dal Canada. Sono una cittadina canadese. Da noi, questa cosa non è illegale… si compra comunemente al supermercato…”.
“Non è un problema nostro!”.
“No, certamente, ma io volevo solo dire… Non sapevo nemmeno di averne uno in macchina, mi dev’essere caduto dai sacchi della spesa, o forse c’era mio figlio che ci giocava sul seggiolino e poi l’ha lasciato cadere in terra, io non so come sia successo…”. Nuovo respiro profondo. “Vi prego, cerchiamo di essere ragionevoli: in fin dei conti è solo…”.
Bob l’aveva guardata malissimo, con quello sguardo da poliziotto-cattivo-che-se-la-prende-coi-criminali. “Dovremo sequestrare il prodotto, evidentemente”, aveva detto.
Sì!! Sì, certo, tutto quello che volete, mi sembra giusto…”.
“E teoricamente dovremmo anche farle una multa di trecento dollari”.
“Trecento doll…?!”. Linda stava per protestare; ma allo sguardo di Bob, aveva prudentemente deciso di zittirsi. “Sì… sì, va bene, certamente, sono disposta a paga…”.
Bob si era stretto nelle spalle, in un inatteso gesto di umanità. “Per questa volta sorvoleremo”, aveva detto.
E poi, recuperando il suo solito cipiglio, aveva consegnato al suo collega, con tutta la precauzione che si utilizzerebbe maneggiando un bazooka, il Terribile Oggetto Di Cui Era Appena Stato Sventato Il Contrabbando.
E cioè, un ovetto Kinder.

 

Siete liberi di non crederci, ma vi giuro che è così: il commercio, la vendita, l’importazione e il consumo personale di ovetti Kinder sono severamente vietati, negli Stati Uniti d’America. Non è una leggenda metropolitana, ma è la pura verità: la US Consumer Products Safety Commission considera gli ovetti Kinder una sorta di insidiosa arma letale a causa della sorpresina contenuta al loro interno. A detta loro, potrebbe capitare che un bambino addenti l’uovo di cioccolato e poi rimanga soffocato dal contenitore in plastica che racchiude la sorpresa. Altra cosa sarebbe se la piccola sorpresa fosse contenuta al di fuori del cibo (esempio: un pupazzetto nascosto in una confezione di merendine; ma non dentro la merendina). Per quanto riguarda il Kinder Sorpresa, si ritiene per l’appunto che rappresenti un grave rischio per la salute pubblica: col risultato che, nel solo 2010, sono stati confiscati oltre 25.000 ovetti, e che su Yahoo Answers potete trovare (vi giuro, non sto scherzando) utenti che cercano di procurarsi uno spacciatore di ovetti Kinder per provare l’ebbrezza almeno una volta nella vita; o per farla provare ai loro figli.

E quanto alla signora Bird?
Cosa ne fu di lei?
Beh: dopo aver consentito che il suo carico illegale di ovetti Kinder di contrabbando le fosse sequestrato alla frontiera, poté proseguire il suo viaggio verso gli U.S.A.
Un po’ di tempo più tardi, fu raggiunta a casa sua da un plico di sette pagine da parte del Governo di Obama, in cui le si chiedeva di autorizzare formalmente gli ufficiali statunitensi a provvedere alla distruzione del suo ovetto Kinder sequestrato. Era facoltà della signora Bird fare ricorso per impedire la distruzione dell’uovo, se riteneva; ma, nel frattempo, avrebbe dovuto pagare una tassa di 250 dollari per finanziare la custodia dell’ovetto, in attesa della sentenza.
[Voglio andare negli Stati Uniti a fare l’archivista che custodisce gli ovetti Kinder sequestrati, N.d.R.]

È una storia così assurda che, quando l’ho letta per la prima volta, ho pensato “è senz’altro una leggenda metropolitana”, ma…
…invece, è tutto drammaticamente (e surrealmente) vero!

18 risposte a "E io ti sequestro l’ovetto!"

  1. ediaco

    Uh, mi hai fatto ricordare un episodio capitato a me alcuni anni fa!
    Era la settimana Santa del 1997 e io stavo accompagnando un paio di amici a Mostar, in Bosnia. La guerra era finita da circa un anno ma non si può certo dire che la situazione fosse tornata alla normalità. La nostra macchina era strapiena: i frati di Mostar ci avevano chiesto di tutto, dalle medicine alla biancheria, dalle ostie ai pannolini. Arrivati alla “frontiera” fra Croazia e Bosnia, naturalmente i militari perquisirono l’auto e vollero qualcosa per farci proseguire…. Sai cosa trattennero soprattutto? le uova di Pasqua che avevamo preso per i bambini della parrocchia! Anche loro avevano dei figli, tutto sommato fecero comunque una buona fine… 🙂
    Ora questo non c’entra molto con gli ovetti kinder e gli Usa, ma mi hai acceso il flashback! 😀

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    1. Lucyette

      Ma poi mi domando quanti bambini in giro per il mondo siano già morti soffocati addentando un ovetto Kinder… per giustificare un provvedimento simile, a rigor di logica dovrebbe esserci stata un’ecatombe… O.o

      Siamo dei sopravvissuti, altroché :-DD

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  2. vogliadichiacchiere

    Da giovane non ho mai aprezzato gli ovetti Kinder: il cioccolato non mi piace, le sorprese che “montavo” per i miei fratelli piccoli, si rompevano sempre e io dovevo sempre cercare pezzetti piccoli . . . da mamma li ho odiati ancora di più! Tifo per gli USA! 🙂

    In OT . . . passa da me, c’è una sorpresa per te! 🙂

    Ciao, Fior

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      1. AlphaT

        http://en.wikipedia.org/wiki/Medical_cannabis_in_the_United_States
        Basta dire che hai l’emicrania, o magari che hai poco appetito, e la marijuana ti fa bene per la salute!

        Tecnicamente sarebbe illegale per il Governo Federale, ma hanno messo ben in chiaro che non ti perseguono se a livello locale sei coperto da qualche legge “compassionevole” per chi ha una qualunque malattia per la quale il tuo medico pensa possa servire.
        Che vuol dire che se vuoi, la scusa la trovi sempre.
        Mi ha impressionato che basta la raccomandazione a voce (!) di un medico compiacente, ma soprattutto:
        “Across California there are an estimated 2,100 dispensaries, co-operatives, wellness clinics, and taxi delivery services in the sector known as “cannabusiness”. That is more than all the Starbucks, McDonald’s, and 7-Eleven outlets in the state put together.”

        Per cui, in effetti, è estremamente semplice per chiunque, in molti stati, drogarsi legalmente. Ma l’ovetto Kinder quello no, te lo tolgono per il tuo bene.

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  3. Daniele

    Teoricamente per fini medici anche in Italia è consentito usare cannabis, ma c’è un iter burocratico molto complicato 😛

    Mia mamma quando ero piccolo mi diceva sempre di stare attento che tanti bambini sono morti per le sorpresine dell’ovetto kinder o per il guscio delle sorpresine o.o boh? Però ora ho cercato e trovato questo articolo che parla di 50 morti all’anno solo in Italia:

    http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-04-24/limit-lovetto-kinder-081600.shtml?uuid=Aa2McbRD

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    1. Lucyette

      50 morti all’anno nella sola Italia???
      Ma mi sembra assurdo, mi permetto di dubitarne: morissero 50 bambini all’anno nella sola Italia a causa dell’ingestione accidentale delle sorpresine degli ovetti Kinder (O.o), penso proprio che, alla lunga, avrebbero preso provvedimenti… 50 all’anno sono tantissimi, voglio dire :-S

      Per la cannabis: uhm, in effetti è vero – ora che ci penso, l’autore di Zigulì (padre di un figlio gravemente disabile) ammetteva di usare con regolarità la cannabis per calmare le crisi del bambino. Dice che funzionava.
      😐

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      1. AlphaT

        Beh, che volendo una sostanza attiva possa dare effetti considerati benefici in casi particolari non è strano; fa problema che, anche con possibili alternative, si scelga felici proprio quella che altera lo stato mentale; e che l’alterazione dello stato mentale sia anzi considerato uno degli effetti farmacologici più desiderati. E che poi diventi la scusa per dire “liberi tutti”.

        Invece, sugli ovetti… 50 morti, che è una statistica da verificare, riguardano i morti per soffocamento per _qualunque_ oggetto.
        Ammesso che tra questi ci siano 1 o 2 casi di sorpresine da ovetti, non è che dei bimbetti si sono mangiati un ovetto intero, con capsule di plastica e sorpresina interna, tutt’assieme. Si sono ingoiati un oggetto piccolo, che avrebbero potuto tranquillamente trovare allegato ad un pacco di merendine, in vendita su di uno scaffale… il venire da dentro un uovo non cambia nulla.
        Insomma, non ci sono scuse per la follia americana.

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  4. Aerie

    Mhh, forse i bambini americani sono stupidi.
    Scusa, ma io non riesco a immaginare un bambino che si ingoia un ovetto kinder intero e resta soffocato, è verò che negli usa ci sono un sacco di obesi, ma qui si tratta di essere scemi!!

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    1. Lucyette

      Eh, infatti O_o
      Ma poi, più che altro… io non riesco proprio a immaginare un bambino che si ingoia un ovetto kinder prima di aver ansiosamente guardato qual è la sorpresina: ma gli Americani l’hanno mai visto, un bimbo alle prese con gli ovetti?? Generalmente, distrugge l’uovo per arrivare subito alla sorpresina, e il cioccolato non se lo fila proprio (almeno in un primo momento)… altro che ingoiarlo tutto intero… ;-PPP

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  5. Nick

    Gli ovetti Kinder sono pericolosissimi. Ricordo quando mio figlio li mangiava con tutta la sorpresa senza nemmeno scartarli. La stagnola intorno era la parte migliore mi diceva. Adesso che è grandicello ha un impiego di fachiro precario, ma spera in un’assunzione definitiva. In compenso un suo amichetto di Phoenix, Arizona, all’etá di 7 anni andava nel deserto col papá a sparare ai barattoli con una 44 magnum, che come tutti sanno, non è per niente pericolosa. Non quanto gli ovetti kinder, comunque. Ciao 😉

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  6. Emanuela

    Gli ovetti kinder sono pericolosi secondo loro? Però le armi fanno di peggio. Ma ragionano? C’è bho. Le armi uccidono,non gli ovetti Kinder.

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