In caso di incidente

Beh.
Che i nostri fratelli di fede che abitano oltreoceano abbiano una insana passione per il merchandising religioso… beh: quello, s’era già capito.
Che le automobili siano un ricettacolo di paccottiglia religiosa varia… anche quello, è cosa nota.

Chiariamo: anche io sono abituata a recitare una preghiera tutte le volte che mi metto in viaggio – è una cosa ragionevole, e naturalmente non voglio derider questo.
Però, obbiettivamente, dovete darmi ragione su una cosa: sono proprio le automobili a riempirsi di vetrofanie di San Cristoforo, santini di Padre Pio, rosari sul cruscotto, e così via dicendo.
E non c’è niente di male, per carità: fin lì, è normale.

Ma pensate agli Americani, amici.
Pensate agli Americani.
Pensate, insomma, a quei simpatici pazzoidi che producono inginocchiatoi per bambini, set di peluche per dir Messa, crocifissi ergonomici, e action figure sui patriarchi biblici.
Pensate al genio commerciale di questi benemeriti dell’umanità del mio blog, e applicatelo all’oggettistica dedicata alle automobili.

Vi stanno venendo i brividi?

L’invenzione migliore in assoluto è avvolta dalla leggenda – nel senso che ne avevo sentito parlare, tempo fa, sulla Settimana Enigmistica (aehm), ma non sono riuscita a trovare nessun link su Internet.
Ad ogni modo, era una statuetta di San Cristoforo collegata col tachimetro. San Cristoforo, notoriamente, è il protettore degli automobilisti: sennonché, quando il tachimetro superava una certa soglia, il San Cristoforo elettronico si illuminava di luce rossa e cominciava a lampeggiare. E poi commentava, con vocina elettrica “amico mio: se ci tieni tanto, continua pure a correre – ma sappi che, da questo momento, io me ne lavo le mani. Uomo avvisato…”.

Pensavo che niente e nessuno potesse superare la genialità di San Cristoforo.
Ma poi.
Poi.
Un giorno, mi sono imbattuta in questo.

Ora.
Scherzi a parte, io posso anche capire che un aggeggio di questo genere possa essere effettivamente utile per risolvere un problema pratico.
Perché – ahò – è vero: se proprio devi morire, magari sei più tranquillo se sai che c’è al tuo fianco un sacerdote tutto per te, che è pronto a benedirti e ad ascoltare la tua confessione.

Okay.

Però

Però, seriamente: voi, questo affare, lo acquistereste a cuor leggero?
E ve lo mettereste in macchina?
Ben attaccato sul cruscotto?
In un posto ben visibile, ma riparato al tempo stesso?
In maniera tale che, in caso di incidente, i soccorritori siano innanzi tutto informati… sul vostro Credo?

“L’autista di questa macchina è un cattolico romano. In caso di incidente [mortale o comunque grave, visto che l’autista è privo di coscienza e non riesce a dirvelo di persona] siete pregati di chiamare un sacerdote. [Così mi becco pure l’estrema unzione, e poi schiatto tranquillo]

Davvero.
Seriamente: voi riuscireste a guidare tranquilli, con questo aggeggio lì incombente?

11 risposte a "In caso di incidente"

  1. Emilia

    Alla Libreria San Paolo della mia città vendono una cosa simile, ma è un tranquillissimo pieghevole da portafogli con custodia plastificata. Il senso – un po’ macabro – è lo stesso.

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    1. Lucyette

      Sì?!
      Non l’avevo mai visto!
      Alla San Paolo di Pavia, qualche tempo fa, in compenso, vendevano un piccolo adesivo per automobili raffigurante San Cristoforo. Non li avevo mai visti, prima, e mi aveva fatto sorridere un sacco! 🙂

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      1. Emilia

        Conosco quell’adesivo: l’ho regalato ad una mia amica sopravvissuta ad un incidente stradale. Nei prossimi giorni m’informo meglio sul pieghevolino.

        Un piccolo OT: oggi è san Riccardo Pampuri! Hai ancora qualche copia della sua biografia?

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  2. Denise Cecilia S.

    Uhm… sì, è inquietantino, ma d’altronde a ben pensarci non è meno inquietante andarsene in giro con bglietti plastificati che spiegano che sei epilettico, diabetico (evabbeh), che non vuoi donare gli organi ecc.
    Perciò perché no, l’oggetto è appunto un’americanata, ma devo dire che l’han pensata proprio bene. Dopotutto, se reputo importante questa cosa per me, me ne starò serena e pregherò di non avere incidenti ma conserverò un realismo sufficiente per sapere che può capitare. Eccome.

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  3. Emilia

    Rettifico quanto scritto sopra. Il pieghevolino, in realtà, è il “Bancomat Spirituale”, prodotto dalla ditta Marchetti di Verona (http://www.artesacramarchetti.com/). Non ha la funzione di aiutare un potenziale soccorritore a riconoscere nell’incidentato un cattolico, bensì di far ricordare a chi lo porta con sé come “ricaricarsi” nella preghiera.
    In generale, vado matta per i simbolini prodotti da questa ditta(http://www.artesacramarchetti.com/i-nostri-prodotti/segni-e-simboli-per-catechesi): costano circa € 2,00 e sono adoperabili in occasione di ritiri, ricorrenze e quant’altro.

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    1. Lucyette

      No, vabbeh.
      Ma tu non puoi farmi questo.

      A parte che i ciondolini della Marchetti sono un più bello dell’altro.
      A parte il fatto che io ho la clessidra e la trovo fantastica, non sapevo da chi fosse prodotta e ti sono grata di avermelo fatto scoprire.
      A parte il fatto che adesso ho un tot. di ciondolini da mettere nella mia lista dei desideri.
      A parte tutto questo.

      Ma la ditta Marchetti produce ciondolini a forma di mattoncino!!!! Guardali!!!
      E’ lo stesso identico mattoncino che, eoni fa, l’ex parroco della mia ex parrocchia consegnò a tutti noi giovani catechisti, con un bellissimo discorso sul fatto che siamo i mattoncini di cui è costruita la parrocchia, ognuno al suo posto, ne mancasse uno la parrocchia sarebbe incompleta, completiamo la facciata, ci vogliamo bene, e bla bla bla.

      Solo che noi l’avevamo intesa come se l’idea del mattoncino fosse stata un’idea del nostro parroco, fatta apposta pensando a noi e realizzata mattoncino per mattoncino con le sue proprie sante mani! Ci aveva colpito tantissimo proprio per quello, e me lo ricordo a distanza di anni proprio per quello!
      E adesso mi vieni a dire che invece ne aveva ordinato uno stock dalla ditta Marchetti al modico prezzo di 2 euro l’uno?
      ç____ç

      Per carità.
      Non che non vada bene.
      L’idea resta splendida comunque.

      Ma mi hai appena procurato un trauma 😀

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  4. Emilia

    Figurati la mia sorpresa quando ho appreso che il mio don dell’oratorio non inventava lui i racconti con cui concludeva le sue omelie alla Messa dei bambini, bensì li prendeva dalle raccolte di Bruno Ferrero, edite da Elledici. Delusione… e passaggio a leggere direttamente quei racconti quando il don è stato destinato ad un’altra missione!
    Quanto ai ciondolini, nell’ordine io ho:
    – l’ancora, che mi è stata regalata quand’ero nel gruppo adolescenti;
    – il portachiavi con l’immagine del “Seminatore” di Van Gogh, che ho appropriatamente attaccato alla cerniera lampo della mia custodia per la Bibbia;
    – la stradina coi passi, che rimanda ad un noto testo di Margareth Fishback Powers (cfr. http://www.edizionimessaggero.it/ita/catalogo/scheda.asp?ISBN=978-88-250-2546-0);
    – la clessidra, che ho suggerito all’attuale prete del mio oratorio per regalarla agli animatori dell’Oratorio Estivo 2011, che per le diocesi lombarde era legato al tema del tempo
    L’anno scorso avevo visto, invece, dei ciondoli a forma di tavolozza da pittore, che ho regalato ad alcuni cresimandi di mia conoscenza. Chissà se li hanno ancora…
    I mattoncini ci sono anche in variante Prima Comunione, col calice e l’ostia in metallo dorato.

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