La “Musa’s Box” di gennaio

Benché ci abbia lungamente provato (giuro), non sono riuscita a risalire alle origini di Musa’Box, il meme che in questi ultimi mesi sta spopolando su molti blog. Sono quasi certa che non è la prima volta che vi imbattete in questo nome.
Non sono riuscita a capire chi se lo sia inventato, quando, perché, e in quale area geografica del pianeta (qui in Italia? Negli Stati Uniti?). Sono solamente riuscita a capire il senso dell’iniziativa: la Musa’s Box sarebbe un metaforico “portagioie” virtuale in cui tu custodisci tutte quelle cose belle che ti sono state a cuore e che vuoi conservare. Riaprire questo “box”, questo portagioie di ricordi, dovrebbe mettere in moto la “Musa”, cioè quell’entità che ci ispira (è inspirational, come direbbero gli Americani), e ci sprona a fare meglio.
Fuor di metafora: la Musa’s Box dovrebbe essere una lista, da pubblicare a cadenza settimanale o mensile o vattelappesca, in cui elenchi tutte quelle piccole cose belle che hanno reso felice la tua giornata. Tutte quelle cose senza un grande valore, in sé; ma che sono state capaci di farti sorridere e pensare “grazie, mondo!!”.

Tutto subito, imbattendomi in post di questo genere, li saltavo a piè pari perché mi dicevo “e a me che me ne importa, di leggere elenchi di cose belle delle vite altrui?”.
Poi, un giorno, avendo dato loro una possibilità, ho scoperto che (alcuni di) questi post riuscivano a trasmettermi un senso di pace e di serenità, come se, in qualche modo, la bellezza semplice di questi ricordi fosse quasi “contagiosa” e passasse dal blogger al lettore.
E poi, improvvisamente, mi sono resa conto che una Musa’s Box non stonerebbe affatto nel blog di un cattolico… anzi! In fin dei conti, è quasi un esercizio di riconoscenza, un “rendere grazie” per tutte quelle cose a cui, magari, non sempre diamo peso… ma che, sotto sotto, rendono più belle e più piene le nostre giornate.

Sì, insomma: vi unite a me? Partecipate al meme?
Per quanto mi riguarda, io penso che, una volta al mese o giù di lì, mi prenderò davvero cinque minuti di tempo per pensare a quelle cose piccole che magari, tante volte, passano inosservate… ma per quali invece val davvero la pena di dire “grazie”.
Guardate che è un esercizio mica da poco, secondo me!

***

Musa’s Box di Gennaio

  •  La mamma e la zia che, senza saperlo e senza accordarsi prima, ti regalano per Natale rispettivamente un piumino, ed una borsa. Che sembrano stati fatti apposta per essere indossati assieme
  • Un sacchetto di Cri-Cri coloratissimi e croccanti, buoni come solo i Cri-Cri di Torino riescono a essere
  • Dire definitivamente addio – e nella più soddisfacente delle maniere – a una materia che non t’è mai piaciuta, ma su cui t’è comunque toccato dare una lunga serie di esami
  • Il sapore dolce e caramellato dello sciroppo d’acero
  • Il mio “calendario della Quaresima” che pian piano prende corpo
  • Una collanina che cattura la tua attenzione in un negozio: costava 10 euro, adesso è in saldo al 50%, e d’accordo che mi piace tanto e che 5 euro sono un’inezia, però 5 euro per una collanina così, bigiotteria da poco, e ne ho già una non troppo diversa, che faccio: la prendo o non la prendo? La prendo o non la prendo? Massì, vabbeh, la prendo.
    E scoprire alla cassa che il cartellino del prezzo non era aggiornato: i saldi proseguivano, e la collanina era scesa a un euro e trenta
  • I dolci di Carnevale di cui giustamente ci si strafoga, per prepararsi alla Quaresima
  • La boule dell’acqua calda da infilare sotto le lenzuola e tenere in grembo, mentre sorseggi a letto il tuo tazzone di camomilla
  • Entrare nella sede centrale dell’Università per dare un esame, e pensare che questa è l’ultima volta che entri in quell’edificio “da studente” (da alcuni anni a questa parte, la maggior parte delle cose le faccio in una sede distaccata).
    E la neve che comincia a cadere – fitta, fitta, fitta – mentre tu aspetti il tuo turno per l’esame. E soffermarsi a guardare il turbinio di fiocchi di neve che imbiancano i cortili dell’università dall’altra parte della finestra, pensando che, tutto sommato, questo è un bellissimo modo per dirsi addio.
  • Una candela multicolore, che profuma di vaniglia. Sedersi sul divano, di sera, a luci spente, e guardarla in silenzio mentre, bruciando, cambia colore.
  • Trovare in uno scaffale un vecchiiissimo libretto di quando eri bambina, avente come protagonista quello stesso orso di peluche che il tuo ragazzo ti avrebbe regalato, a vent’anni di distanza
  • Essere incaricati, su due piedi, di leggere a Messa un brano lunghissimo, lunghissimissimo, di una lettera di San Paolo apostolo. (Pare ormai evidente a tutti che San Paolo apostolo era affetto da una seria forma di grafomania). E leggerlo tutto alla perfezione, senza incertezze e sbafature (e calcolando che da solo occupava tre pagine del lezionario (!), e che non te l’eri preparato prima, è già abbastanza sollevante)
  • Una spruzzata di quel profumo dolcissimo e speziato, che sa d’inverno e di biscotti di Natale
  • La prospettiva di passare un week-end invernale al mare, per spellarsi la pelle di salsedine e addormentarsi ascoltando la risacca delle onde
  • Svegliarsi alle undici meno un quarto, in un letto morbido e calduccio, il giorno dopo il tuo (odiato) esame. E decidere che, tutto sommato, puoi anche girarti dall’altra parte, e dormicchiare ancora un po’

8 risposte a "La “Musa’s Box” di gennaio"

    1. Lucyette

      Ma vero che non è niente male, come esercizio?!
      (Poi peraltro, a parte “chi” si ringrazia (se si ringrazia qualcuno a parte il karma :-P) per le cose belle che ci succedono, trovo che sia anche un modo per infondere ottimismo alla gente… per la serie: nonostante tutti i problemi e i giramenti di scatole della mia vita quotidiana, sono comunque una persona fortunata! E già solo quello non è poco.. 🙂

      "Mi piace"

  1. poveromabello

    Al momento non riesco a partecipare al meme, ma più avanti ci proverò, comunque l’argomento mi fa riflettere: sottolineare i momenti belli passati forse ci permette di “attirarne” degli altri e a viverli con più attenzione.
    Leggendo la tua lista, il punto che mi ha trasmesso più emozioni è il penultimo, perché parla di una prospettiva futura e per il fatto che amo il mare… anche se, leggendo le notifiche INGV degli ultimi giorni, il solo tuo pensarci ha già avuto certe ripercussioni!

    "Mi piace"

  2. Lucyette

    Sì, secondo me è una cosa che fa riflettere. Poi non è mica così facile compilare una lista di piccoli momenti belli, bisogna già pensarci sopra perché, sul momento, non è detto che ti venga sempre così facile… insomma, è proprio un esercizio non da poco 🙂

    … anche se, leggendo le notifiche INGV degli ultimi giorni, il solo tuo pensarci ha già avuto certe ripercussioni!

    :-S
    Io ormai non sto nemmeno più a sottolinearlo perché se no divento noiosa, ma mi fa piacere sapere che non sono l’unica pazza a notarlo… Ma poi la cosa surreale è che sembra davvero esserci una costante: io ci sto pure attenta, ma nei momenti in cui sono lontana dalla Liguria non ci sono mai, MAI, e dico MAI scossette in zona 😀
    Comunque… salve a tutti, io impacchetto il pc e me ne vado al mare… ci si rilegge fra quattro giorni! 😀

    "Mi piace"

  3. Denise Cecilia S.

    Anch’io ho incontrato questo esercizio in un blog.
    Una specie di Te deum su piccola scala, no?
    Ma come Nihil preferisco farmi l’elenchino tra me e Lui, ‘ché già proprio come Paolo son grafomane, se mi metto pure a sciorinare periodicamente tutti i miei appuntini stiamo freschi 😉

    "Mi piace"

Lascia un commento