Prendi una pazza, un Papa emerito e un orsacchiotto…

Il proverbio dice: excusatio non petita, accusatio manifesta. E infatti io mi sono accusata molto, prima di fare il grande passo: ché c’è la crisi, la gente soffre, i bambini del Botswana muoiono di fame, e io sto qui a spender soldi per comprarmi un peluche in edizione limitata.
Poi ho pensato che: non vado mai al ristorante, sabati sera in giro per locali non ne parliamo, non ho mai messo piede in un albergo in vita mia, non vado al cinema, quando mi hanno proposto di fare un viaggio di laurea all’estero ho risposto “ma che scherzate? Io vado in vacanza in Liguria nella casa dei miei nonni”, e sono così pitocca da evitare la pausa caffè al bar “perché cavolo, 1 euro per un caffè è tantissimo!”.
Dunque ho realizzato che, una volta ogni venticinque anni, potevo permettermi anch’io di spendere una cifra pari a quella che spenderei in tre sedute dal parrucchiere se avessi l’abitudine di farmi tingere i capelli… e quindi, mi son portata a casa il Papa Emerito.

Papa emerito

Ultimo pezzo di una serie di orsacchiotti da collezione prodotti dalla ditta Hermann, l’orsacchiotto Papa Emeritus è stato lanciato sul mercato il 28 febbraio 2013, in occasione della rinuncia di Benedetto XVI.

Il legame che lega Joseph Ratzinger e gli orsacchiotti della Hermann, però, è in realtà molto più antico. Minimo minimo, risale a circa otto anni fa, in quel giorno lontano in cui un cardinale bavarese venne eletto al Soglio di Pietro, e da qualche parte lì in Baviera gli abitanti della zona cominciarono a domandarsi come poter omaggiare il nuovo Papa. Qualcuno si ingegnò a distillare una Papa-Birra, qualcuno cominciò a preparare gadget in vista della GMG… e qualcuno, nella “sala dei bottoni” della ditta Hermann, cominciò a fare due più due.

Se c’era qualcuno che poteva (anzi: in un certo senso, doveva) cogliere la palla al balzo, questo qualcuno era proprio la ditta Hermann.
Storica azienda produttrice di peluche (nel 2012 ha festeggiato i suoi primi cento anni di attività), la Hermann è una ditta che, in qualche modo, è riuscita a far amare la Baviera in tutto il mondo. Con sede a Hirschaid, un paesino nei pressi di Bamberga, nel nord della Baviera, la Hermann è conosciuta come una delle più antiche e più prestigiose ditte di peluche di tutto il mondo. Se la gioca con la Steiff e pochi altri. Ma per chi è collezionista (o anche solo estimatore) degli orsacchiotti di peluche, “Hermann” è senz’altro uno dei marchi più prestigiosi al mondo. I Bavaresi vanno giustamente molto fieri di questa loro azienda, rinomata in tutto il mondo.

E quindi, poteva forse la Hermann lasciarsi sfuggire quest’occasione?
Signori! Ma quando vi ricapita di avere un Papa bavarese che per di più non ha mai fatto mistero della sua passione viscerale per gli orsacchiotti, fino al punto da farsi ritrarre in una fotografia ufficiale… seduto sul divano col suo orso di peluche? (Orso di peluche che, però, se la vista non mi inganna, non è della Hermann ma dovrebbe esser della Steiff. Ah-ah!)
Non approfittare di un’occasione del genere sarebbe stata una follia… e di conseguenza, la Hermann pensò bene di produrre un orsacchiotto di peluche, in edizione limitata, dedicato a Joseph Ratzinger.
Un orsacchiotto vestito da Papa, dedicato a quel Papa bavarese che così tanto ama gli orsetti. Una collezione di soli 265 pezzi – 265, come tutti i Papi che si sono seduti sul soglio di Pietro, dall’apostolo di Cristo fino a Benedetto XVI – …e che, comprensibilmente, è andata sold out in poco tempo.
Narrano le cronache che il duecentosessantacinquesimo orsacchiotto sia stato spedito a Roma, come regalo per il duecentosessantacinquesimo pontefice. Narrano le cronache (e non mi vien difficile crederlo) che Benedetto XVI abbia fatto sapere di aver apprezzato tantissimo quel dolce omaggio… e, così, la Hermann è andata avanti.

Un dipendente della ditta "Hermann" fa gli ultimi ritocchi a un orsacchiotto dedicato a Papa Benedetto
Un dipendente della ditta “Hermann” fa gli ultimi ritocchi a un orsacchiotto dedicato a Papa Benedetto

Nel corso di questi anni, la ditta ha immesso sul mercato diversi papa ursini. Sempre in edizione limitata di 265 esemplari, sono state create – e sono andate quasi tutte in “tutto esaurito” – anche altre serie di orsacchiotti: una, per celebrare l’ottantesimo compleanno di Joseph Ratzinger e altre due per commemorare le visite in Germania del Papa tedesco, nel 2006 e nel 2011. Inoltre, la Hermann ha anche prodotto un “orsacchiotto San Pietro” (che a me ricorda mia mamma in camicia da notte, ma vabbeh), un “orsacchiotto-orso-di-San-Corbiniano”, che riprende la leggenda citata da Ratzinger nel suo stemma, e un “orsacchiotto-guardia-svizzera”. Sì, quell’orsacchiotto-guardia-svizzera.
Vi ricordate? Quell’orsacchiotto che era stato consegnato a Benedetto XVI durante la sua prima visita in Germania, e che il Papa, ogni sera, prima di andare a letto, metteva fuori dalla porta della stanza d’albergo in cui dormiva, perché l’orsacchiotto potesse fargli la guardia durante la notte.
Quello.

***

E insomma: io ho ceduto.
Quando un’amica blogger mi ha segnalato che la Hermann aveva prodotto un ultimo orsacchiotto per concludere la sua collezione, e aveva messo sul mercato un “orsacchiotto Papa emerito” dedicato, per l’ultima volta, a Benedetto XVI… beh: non ho resistito.
O meglio: ho provato a resistere stoicamente, giuro, ma quel tentatore di mio padre ha mandato a monte ogni mio sforzo commentando: “Lucia, ma sei pazza? È da giorni che ti struggi per ‘sto orso! Compratelo!”. E io me lo son comprata.

Altare

Dall’inizio della Settimana Santa, il Papa emerito in versione ursina dimora nella mia casa e io mi son ulteriormente rincretinita.
Non che prima mi comportassi come una persona normale, eh, ma adesso son peggiorata. Ad esempio, acciocché il mio orsetto-Papa potesse dire una Messa-gioco a pro’ di se stesso e di tutti gli altri pupazzi di questa casa, gli ho preparato un grazioso altare da orsacchiotto, con tanto di finti calici e ostia, sottoforma di bicchierino per bambole coi disegni di Winnie Pooh, e pezzo di pasta rubata a una confezione di croxetti quella pasta per la pastaciutta fatta a forma d’ostia, che producono in Liguria).

Messadettaglio
Per chi dovesse riconoscerlo dal logo: sì, il libro è purtroppo un Vangelo protestante. Non è colpa mia se una associazione di Evangelici vaga per gli uffici pubblici a regalare agli sconosciuti Vangeli in miniatura “formato orsetto”, e nessuna associazione cattolica mi ha mai fatto lo stesso favore. L’orsetto Benedikt ringrazia fin d’ora qualsiasi benefattore volesse regalargli un Vangelo cattolico in miniatura che possa tenere nelle sue zampette.

(Non so se lo sapete, ma papa Francesco è un grande estimatore del gioco. Ritiene che sia importante conservare una dimensione ludica della vita, anche da adulti. In quel suo bel libro-intervista che aveva concesso da cardinale, dice che la prima cosa che chiede, in confessionale, quando si confessa da lui un genitore con figli piccoli, è: “Lei passa del tempo a giocare coi suoi bambini?”.
Quindi, aehm, non sono pazza! Anzi, aehm, sarei un ottimo genitore cristiano! Se mai avrò dei figli, aehm, donerò loro dei momenti di intensa gioia, prima che i servizi sociali comprensibilmente me li sottraggano!)

(Pure Joseph Ratzinger e suo fratello Georg, da bambini, giocavano a dire Messa con altare e paramenti giocattolo! Come dite? Arrivati a venticinque anni però avevano già smesso? Ehm).

***

Comunque. Ormai da qualche settimana, l’orsacchiotto Papa emerito dimora felicemente nella mia casa. Di tanto in tanto mi siedo sul divano e lo vedo che mi fissa con quell’aria tipo “questa è completamente suonata, e se me ne rendo conto io che sono un orso di peluche vuol proprio dire che sta messa male”… ma io – come tutti i pazzi – continuo imperterrita per la mia strada.

Oggi, ad esempio, essendo il suo compleanno, gli ho preparato una piccola festicciola. Contestualmente, gli ho parlato del mio blog e l’ho pregato di lasciare un saluto a tutti quanti miei lettori, richiesta che – essendogli sembrata giusta ed onesta – l’orsacchiotto Papa emerito ha graziosamente scelto di esaudire.
Sì, insomma: il mio orsacchiotto Benedikt vi porta i suoi saluti e la sua simpatia, di tutto cuore. Inoltre, assicura i suoi pensieri a tutti i peluche e i bambolotti della gente che mi sta leggendo – ché, tutto sommato, essendo un Papa peluche, si sente abbastanza autorizzato a considerare “sue pecorelle” tutti i suoi consimili di pezza e plastica.

Il Papa mostra orgogliosamente i suoi regali per il compleanno: un soprammobile con contenuto spirituale e una fetta di strudel, per ricordargli la sua Germania.
Il Papa mostra orgogliosamente i suoi regali per il compleanno: un soprammobile con contenuto spirituale e una fetta di strudel, per ricordargli la sua Germania.

Grazie di cuore, amici cari, per il vostro affettuoso interessamento, dice il Santo Padre prima di andare a mangiare (?) la sua fetta di strudel. E aggiunge anche: statemi bene (e fate qualcosa per questa psicopatica che mi detiene, ché io non so mica se c’è da star tranquilli nelle mani di ‘sta gentaglia).

 

48 risposte a "Prendi una pazza, un Papa emerito e un orsacchiotto…"

  1. marinz

    Sempre divertente e bello leggerti… certo che potevi far un ordine con tutta la collezione (magari ti facevano un largo sconto, dicendogli che avresti pubblicato un post ad-hoc) … ringrazia l’orsetto Benedikt e ricambio i saluti

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    1. Lucyette

      In realtà le altre collezioni sono quasi tutte “sold out”, sai?
      E poi… brr… mannò, un orso-Papa mi basta e avanza! Ma pensa te ad avere quattro o cinque orsetti dello stesso tipo, come me li gestivo? Mi ritrovavo con un Papa, un Papa emerito, un Antipapa, un Antipapa-emerito, un Papa emerito ad honorem… LOL!
      ;-))

      Semmai mi ci vorrebbe la guardia svizzera per garantire un’adeguata protezione all’orso Benedikt, ecco… 😛

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    1. Lucyette

      Purtroppo non è che ci si sia arrivati solo negli ultimi tempi… 😛
      Quando avevo sette o otto anni, avendo trovato un’amica compiacente che mi faceva da chierichetta, passavo i pomeriggi a dir Messa a mia mamma e mia nonna. Poi facevo a cambio con la chierichetta, e le servivo Messa mentre lei faceva il sacerdote (sacerdotessa? u_u)
      Mollare l’orso di peluche di fronte a un altare giocattolo, se vuoi, è già un miglioramento… 😛

      (Veh che davvero facevano lo stesso identico gioco anche i fratellini Ratzinger, da piccoli, eh 😀 Lo raccontava Georg!)

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      1. Lucyette

        E non ti ho ancora raccontato di quando avevamo abbandonato l’idea del sacerdozio femminile e avevamo puntato, più realisticamente, a farci suore.
        A parte il fatto che io mi ero cucita un piccolo velo da suora e me lo mettevo tutte le volte che giocavo a far la suora, il che potrebbe anche essere un dettaglio mediamente irrilevante se non fosse che il mio velo era fatto di LANA nera e io me lo mettevo in testa IN PIENO AGOSTO per tutto il pomeriggio.
        A parte quello, tu immaginati due bambinette sui nove anni che si divertono a fingersi suore e quando si vedono si salutano con i normali saluti da religiose.
        Anche quando si incontrano in un luogo pubblico.
        Tu immaginati di essere al mercato e di vedere una bambina che urla all’amica: “SIA LODATO GESU’ CRISTO!”.
        E l’altra che, senza fare una piega, urla di rimando “SEMPRE SIA LODATO!”.

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        1. Elisabetta

          Allora. Beh insomma..
          Avrei delle domande ma essendo personali non mi aspetto che tu risponda. Sono giocosamente irriverenti ,non le prendere male eh
          – dopo quanti anni il moroso scoprì la Messa dell’orso? 😄 eh lo dico con simpatia anche perchè sono convinta che lui abbia o avrà avuto l’equivalente dell’orso che tu dovrai sopportare ( che so , fari per fare foto, gadget di guwrre stellari ecc).
          – in caso di figli(non so se ne hai) sei o saresti favorevole a vestirli come santi per 1 novembre,vedi le blogger cattoliche?
          – l’orso indossa sempre i paramenti sacri? Perchè nell’ultima foto non li ha. In tal caso l’orso ha un guardaroba?
          – da piccole dicevate la messa col messalino o un tanto al braccio?
          – hai mai fatto la suora di fronte alle suore e se sì, qual e stata la reazione?

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          1. Lucia

            🤣🤣🤣
            Ma no, altro che “prenderle male” ! 🤣

            1) Il moroso era già tale da alcuni anni all’epoca di questo post: probabilmente mi conosceva già sufficientemente bene da accettare il dato fato con rassegnazione di fronte all’ineluttabilità degli eventi 🤣
            Peraltro da quando siamo sposati e quindi viviamo assieme il marito ha imparato a convivere (letteralmente!) con le orde di orsi che popolano casa mia (sono una grande amante degli orsetti in generale) e ormai trova la loro pelosa presenza una cosa abbastanza naturale.
            Pover’uomo 😐

            2) Insospettabilmente, nonostante i miei trascorsi, non sono una grande fan dell’idea di travestire i bambini con costumi di santi e/o di religiosi in generale, a meno che la cosa non sia fatta con criterio.
            Nel senso: se in oratorio organizzano la festa a tema nella quale tutti quanti sono invitati a mascherarsi come il loro santo preferito, è una cosa divertentissima e che offre tanti spunti di educazione.
            Se tuo figlio deve essere l’unico derelitto a vestirsi da santo alla festicciola di Halloween della scuola: ecco, magari anche no. Esageruma nen, si dice qui in Piemonte: non esageriamo a voler fare quelli strani (tanto più che, come ho detto più volte, io non nutro timori verso la festa di Halloween).

            Inoltre: noto che negli USA sta prendendo piede la consuetudine di regalare ai bambini costumini da prete o suora, invitando poi i maschietti a giocare a dir Messa. Per un bambino che va a Messa tutte le settimane, non dubito che possa essere divertente giocare a fare il sacerdote (così come sarà divertente giocare a fare il cuoco, il medico, il cassiere e vattelapesca). Ma a me sembra che adesso molte famiglie vogliano attribuire un valore spirituale molto alto, quasi vocazionale, all’avere il bimbo di sei anni che gioca a dire la Messa in salotto 👀
            Se gliela proponi come un gioco di ruolo tra i tanti a sua disposizione (es. gli regali la cucina giocattolo, il kit da dottore e il set per dire Messa, ed è lui a decidere quale gli va di usare), magari il bimbo si diverte davvero a replicare un mestiere con cui viene a contatto nella vita quotidiana. Ma se l’attaccamento alla fede del tuo amato pargolo deve esplicarsi grazie al fatto che gioca a dire Messa, ehm…

            Ecco: probabilmente, sono cose che possono essere carine se vengono inserite in un contesto di “normalità”. Se un anno vesti il pargolo da Cristoforo Colombo e ne approfitti per fargli la lezioncina di Storia e l’anno dopo lo vesti da san Francesco e ne approfitti per fargli la lezioncina di catechismo: ok. Se la tua deve diventare una abitudine ricorrente e martellante alla quale attribuisci chissà quale valore salvifico: anche no.

            3) L’orso veniva già venduto con i suoi paramenti addosso e, francamente, non ho la più pallida idea del perché nell’ultima foto glieli avessi tolti 👀 non lo faccio mai, oltretutto se dovessero andare persi l’orso perderebbe un po’ del suo valore come pezzo da collezione. Probabilmente, dopo averlo fotografato nel corso della celebrazione liturgica 🤣, mi era sembrato ragionevole fargli togliere i paramenti per mangiare 🤣🤣🤣

            4) Da piccole dicevamo la Messa con uno stupidissimo messalino edito dalla San Paolo (o giù di lì) che mia nonna mi aveva preso alla libreria paolina. A distanza di anni resto ancor oggi stupefatta dal grado di inutilità di quel libretto, che in teoria doveva essere un sussidio per seguire “la Messa dei piccoli” (cioè: tu bambino te lo porti a Messa e grazie a quello segui cosa fa il sacerdote); all’atto pratico saltava a piè pari pezzi di Messa, così come se niente fosse. Boh?
            Ricordo che da piccola mi faceva sorridere lo scambio di battute “è cosa buona è giusta” / “è veramente cosa buona e giusta” (sì, grazie, te l’ho appena detto io, cosa me lo stai a ripetere? 🤣)
            Solo che il mio messalino farlocco non lo riportava (!!) e io non mi ricordavo a memoria cosa si dovesse dire dopo il “è veramente cosa buona e giusta”. Quindi nelle mie messe c’era sempre questo momento meraviglioso sulle linee di:
            “Rendiamo grazie al Signore nostro Dio”.
            “E’ cosa buona e giusta”
            “E’ veramente cosa buona e giusta”
            “…”
            “…”
            “?”
            “Sì, ehm. Un attimo che ho perso il segno”.
            🤣🤣🤣🤣

            5) 🙈🙈🙈 Non ho mai fatto la suora davanti alle suore, ma ho raccontato più volte questa mia passione alla mia insegnante suora (ho frequentato dalle suore l’asilo e le elementari NdR). Costei mi ascoltava tutta compiaciuta e (sei libera di non crederci ma è la pura verità) quando ero in quinta elementare ha preso da parte mia mamma proponendole di studiare per me un percorso vocazionale, perché secondo lei io ero destinata al convento 🤣🤣🙈
            A dieci anni! Per il fatto che mi vestivo da suora!
            Va detto che la mia maestra era una anziana suora ottantenne, che era stata giovane in un momento in cui era effettivamente normale mandare i bambini in aspirantato al minimo segno di vocazione, “e poi vediamo come va, se non gli piace sceglie un’altra strada”.

            Col senno di poi, peraltro, mi sono chiesta cosa avremmo fatto se la folle proposta avesse avuto luogo – che ne so – negli anni ’40 e non a inizio 2000. All’epoca capitava davvero di frequente, ogni anno entravano in aspirantato diverse decine di bambini, e di questi magari solo uno o due arrivavano alla vestizione.

            Secondo me, se tutto fosse accaduto una cinquantina d’anni fa, i miei genitori avrebbero accettato e io (conoscendo il mio carattere) sarei stata una delle poche a perseverare, salvo colpi di testa causati da innamoramenti occasionali e avendo una maestra delle novizie minimamente sana di mente.
            Questo è un commento serio da storica: sono persuasa che il calo di vocazioni sia dovuto in parte anche al fatto che (per fortuna) i novizi non vengono più raccattati per strada in questo modo e le vocazioni sono molto più tarde e più mature. Che ovviamente è un bene (non c’è manco bisogno di dirlo). Però secondo me questa è una delle concause.

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          2. Elisabetta

            2. Intendevo le feste con tutti i bambini cattolici vestiti da santi, per me sono agghiaccianti.
            3. Io da piccola non avevo la minima idea delle parti della Messa, figuriamoci giocare.la messa era scandita da schitarrate e tamburellate anni ’80 dei ragazzi più grandi e dal momento clou in cui ci era permesso redigere e leggere la preghiera dei fedeli ( la mia era sempre per chi soffrivala fame e per averela pace nel mondo, molto anni 80 90 anche quella). Poi naturalmente l eucarestia, momento per me come il sacro graal che pensavo mi avrebbe vatapulatato nel mondo degli iniziati. Prima della prima comunione feci anche le prova con le ostie che vendono in farmacia perchè ero troppo agitata 💆‍♀️
            4. Anche io ho fatto la scuola elementare dalle suore e volevo entrare nel movimento dei focolai ma mia madre non volle (era contraria a gruppi religiosi da quelli agli scout quindi non ho mai vissuto lo spirito comunitario, manco in parrocchia per altri motivi).
            Lei aveva fatto il collegio e le condizioni all’epoca per le ragazzine ti posso assicurare che non favorivano di certo la voglia di seguire l’esempio delle suore… per esempio le bambine venivano usate per le veglie dei morti non stop. 😔cioè se tieni il morto in casa, per non essere sempre due gatti a dire le preghiere, cosa c’è di meglio di una suora con le sue bambine che dicono rosario davanti allo scatafalco?immaginati a 10 anni la paura….
            Io alle elemntari ero in fissa con la “chiamata” , cioè quando avviene? Cosa senti? Non ho mai ricevuto una riposta uguale all’altra e non ho mai capito questa cosa misteriosa. Per esempio, tu eri fidanzata, e bam la chiamata, e diventi suora. Oppure eri quasi medico, e no, chiamata al noviziato. Oppure da piccola eri in chiesa per la cresima, e via, la chiamata. Quindi ero arrivata a considerarla una sorta di raggio alieno che ti interrompe e ti rende suora.

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          3. Lucia

            Mia nonna ha frequentato negli anni ’30 un collegio gestito dalle Figlie di Maria Ausiliatrice (ma nel suo caso era collegio e basta: nella stessa struttura esisteva anche l’aspirantato ma lei era semplicemente in convitto) e a lei piaceva un sacco andare a dire il rosario per i morti 😂😂😂
            Ma quello credo sia molto soggettivo e penso dipenda anche dal carattere. Io da piccola non andavo a dire il rosario a casa di morti sconosciuti, ma ricordo che “mi piaceva” andare ai funerali: quando moriva qualche conoscente/parente/vicino di casa, mia mamma mi portava sempre (anche quando ero molto molto piccola: ti parlo di età d’asilo) e ricordo perfettamente di aver visto il mio primo cadavere all’età di quattro anni (il papà di un caro amico di famiglia). Quindi immagino che sia molto soggettiva la reazione di un bimbo a situazioni di quel tipo.

            Comunque ho maneggiato per lavoro le carte di diversi aspirantati della prima metà del ‘900, e concordo nel dire che certi atteggiamenti e certe fissazioni erano indubbiamente lodevoli se avevano lo scopo di mettere duramente alla prova la vocazione dei fanciulli (ma onestamente dubito fosse quello lo scopo 🤣); se invece erano fatti in buona fede… brr! Davvero ci sono aneddoti che rasentano sul serio la fissazione, peggio che stare in carcere. Infatti, molti capivano che non era cosa e se ne andavano quietamente per la loro strada.

            Questione Messa: io grossomodo ne conoscevo le parti principali (e ho sempre avuto un’ottima memoria, quindi conoscevo anche le “battute” del sacerdote), ma il messalino della San Paolo, ancorché brutto, mi aiutava sicuramente 😉 Le tamburellate e le canzoni pop abbondavano anche alla Messa a cui andavo allora, ma devo dire che all’epoca mi piacevano tantissimo e probabilmente mi aiutavano anche a vivere con entusiasmo la celebrazione, senza deconcentrarmi.
            Adesso tendono a farmi l’effetto opposto, ma riconosco che all’epoca mi aiutavano molto invece!

            Questione feste in maschera: mah – come dicevo, non ho particolari problemi all’idea di una festa in maschera a tema nella quale ci si maschera tutti secondo un certo tema. A me divertirebbe molto, ad esempio, l’idea di una scuola che organizza una festa di Carnevale chiedendo ai bimbi di vestirsi come un personaggio storico e poi presentare una mini-ricerca sul personaggio che hanno scelto.
            In quell’ottica, una festa a tema “santi” in oratorio può anche essere carina, secondo me – possibilmente a patto di non aprire una polemica con Halloween festa satanica e bla bla bla. Non la trovo blasfema o altro, così come non la trovo salvifica o che altro.
            Fondamentalmente, non le attribuisco nessuno dei valori che sembrano tanto infiammare i suoi sostenitori e i suoi detrattori 😆

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      2. Lucyette

        No, aspetta… dove li hai visti? Sulla pagina che avevo linkato io, quella del sito australiano?
        Lì mette dei costi assurdi ma perché si riferisce alla quotazione sul mercato che hanno adesso questi orsacchiotti (quando magari ne sono rimasti solo uno o due esemplari in commercio, e il prezzo è salito esponenzialmente). Appena messi sul mercato, avevano sì dei costi alti (comunque nella norma, se si parla di orsacchiotti da collezione, che aumentano di valore nel corso del tempo), ma non così eccessivi. A seconda delle “serie” (e in base a criteri che onestamente non ho mai capito), costavano dai 170 ai 250 euro. Che è tantissimo, sì, (e infatti mi son sentita tremendamente in colpa e bla bla bla, vedi le considerazioni in apertura del post) ma è sempre meno di quelle cifre allucinanti che ti sparano sull’e-shop australiano 😛
        Quello che ho io era il più economico (ci tengo a precisare :-P).

        In effetti è tantissimo ma è un prezzo nella norma (anzi, anche abbastanza basso!) nel mercato del collezionismo. (Io non sono una collezionista, ma mi piacciono le bambole belle e quindi bene o male conosco anche i prezzi). Alcuni comprano questi prodotti intendendoli anche come un piccolo investimento, perché a tenerli bene e a rivenderli dopo un po’ di anni (o a lasciarli in eredità ai posteri), in effetti ci si guadagna pure visto che son pezzi in edizione limitatissima…
        (Ma non temere, Papa, non voglio rivenderti!).
        (Cioè. Più che “non temere”, non sperarci :-P)

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    1. Lucyette

      🙂

      Mi piace, “capacità di gioco”. Fa sembrare normale, quasi ammirevole, quell’atteggiamento che mia nonna avrebbe definito “mia nipote deve avere qualche rotella fuori posto, ma tutto sommato non è una persona cattiva” 😛

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  2. filia ecclesiae

    Finalmente!
    Ero in attesa di questo articolo e finalmente: c’è! Un parto felicissimo. *_*
    Ma quanto è bello…Non è facile trovare in Germania qualcuno, almeno quando ero bambina io, che non ami gli orsacchiotti e io non facevo eccezione, ma avevo due della Steiff. Forse anche li c’era la divisione fra protestanti e cattolici? Non so, lo butto li perché allora ero protestante, famiglia protestante, etc. Della Hermann non ne sapevo nulla.
    E’ bellissimo l’orsacchiotto del Papa emerito e spero che non gracchi più e si goda il questo tempo di riposo.
    Credo che l’amore (non è passione, secondo me, è amore) verso gli orsacchiotti non passa mai, ancora adesso mi sciolgo quando ne vedo uno e nonostante abbia passata i 50 anni abbondantemente, mi piace ancora giocare, do pienamente ragione a Papa Francesco. E’ forse ho trovato il motivo perché mi danno all’incirca 20 anni di meno… sono rimasta sempre giocosa.
    Vorrei tanto scaricare una delle immagini e metterla nel mio blog sulla destra, ma credo che non prenderebbero più sul serio i miei articoli. :O

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    1. Lucyette

      Ma sai che io non sapevo di questa passione per gli orsacchiotti… in Germania? Pensavo che quelli culturalmente “fissati” 😉 con gli orsacchiotti fossero gli Inglesi, non pensavo che in Germania ci fosse questa passione generalizzata (anche se in effetti le ditte di orsacchiotti più famose al mondo sono quasi tutte Tedesche)… in fondo, gli orsacchiotti sono nati in America!

      Hm… in compenso, mi sa che la cattolicissima famiglia Ratzinger era una cliente della Steiff, però 😉 Non lo so: non sono una grande esperta di orsacchiotti, ma a guardare questa foto, non diresti anche tu che quell’orso è della Steiff? Il “bigliettino” con la marca che sporge dall’orecchio sinistro non è un “marchio di fabbrica” della Steiff, in genere? (Non so, eh: chiedo a te che avevi degli orsacchiotti Steiff; io ho solo visto in foto quelli delle collezioni recenti 😉

      Comunque… l’orsacchiotto Papa continua a gracchiare ma crediamo che a questo punto continui a farlo perché ha capito che la cosa ci diverte. (Essendo noi un branco di rincretiniti), spesso gli facciamo richieste tipo “Santità, ci illumini con qualche saggia parola che sia per noi uno spunto di riflessione”, domanda alla quale il Papa risponde immancabilmente con un “GREEEEEEKKKK!”.
      Ciò è causa di molta ilarità in questa famiglia di squinternati ;-D
      In compenso ha fatto molta amicizia con gli altri peluche di questa casa, e dice di trovarsi molto bene. Sì.
      Vuole che io ti ringrazi per avermi segnalato questo orsacchiotto, perché tutto sommato è contento di esser finito in casa mia grazie a te 😉

      (P.S. Comunque, secondo a me, a giudicare dalle tue foto, ti danno sistematicamente vent’anni in meno perché… hai in effetti l’aspetto di una trentenne, orsacchiotti o no :-PP)

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      1. filia ecclesiae

        E’ decisamente della Steiff, come hai notato anche tu dalla marca di fabbrica nell’orecchio. 😉
        La mia amica ha già ordinato il suo Papst-Teddybär, quello dell’elezione nel 2005 ed è già in viaggio verso la Puglia. 😀

        (P.S. Ti ringrazio, quanto fanno bene i complimenti… ^__^! Quelle foto di me sono di tre anni fa, il giorno del nostro 25° anniversario di matrimonio e mi sono particolarmente care. Quindi un triplo “Grazie!” *__*)

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      2. Lucyette

        Yeeee!!! Il Papa è compiaciuto, spera che il suo consimile stia facendo buon viaggio, ed è curiosissimo di sapere quando arriva, così gli manderà un saluto.
        :-DDD

        Quanto all’orso del Papa emerito in carne ed ossa: LOL, povera Steiff! Ratzinger si fa fotografare pubblicamente con uno dei suoi orsi, e poi arriva la Hermann a rubarle il “mercato” 😛
        Strano però che la Steiff non ne abbia approfittato, io al loro posto avrei quantomeno fatto una riedizione di questo orso (so che lo fanno, nel caso di orsi del passato particolarmente importanti per il loro valore storico). Ci sarebbe stata una ressa, per comprare la replica del vero orsacchiotto di Papa Ratzinger con cui Ratzinger giocava da bambino! :-O

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    1. Lucyette

      A costo di esser presa (ulteriormente) per pazza: io trovo che gli assomigli.
      Soprattutto quando lo guardo di tre quarti, trovo che abbia quell’espressione attenta, un po’ timida e un po’ sfuggente, che aveva in tante foto da bambino e da ragazzo:
      No?

      Pensavo di essere pazza io, ma se anche tu mi dici che ci vedi un’espressione simile, probabilmente vuol dire che è la Hermann a fare degli orsi fantastici 😀

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  3. Pingback: Questo è bellissimo! « filia ecclesiae - carpe gratiam

    1. Lucyette

      Guarda: io l’avevo comprato da Bärenboutique (un e-shop che peraltro consiglio a CHIUNQUE voglia fare acquisti del genere, perché il proprietario è una persona veramente squisita e deliziosa. Non avete idea di cosa voglia dire “assistenza al cliente” se prima non avete fatto acquisti col signor Froese. Giusto per dirne una: il Papa mi è arrivato a casa, con… un piccolo sacchetto di caramelline gommose Haribo a forma di orsacchiotto, a sorpresa. Il proprietario è una persona squisita e davvero consiglio il suo negozio a tutti. (Fa anche uno sconto a chi paga in anticipo, per la cronaca).

      Detto ciò… io però conosco (un po’) il Tedesco. Per chi non conosce il Tedesco ma conosce l’Inglese, si può mandare una e-mail all’indirizzo indicato nella pagina che ho linkato sopra, e prendere accordi per la vendita direttamente lì… però non so se si possano comprare anche in Italia. Sono talmente pochi che non so se la casa produttrice li spedisce anche a rivenditori italiani… non saprei proprio, ma a naso penso che gli orsacchiotti rimangano quasi tutti in Germania: sono solo duecento-e-qualcosa in tutto il mondo…

      Questione prezzi: mah, in termini assoluti 250 euro per un orsacchiotto sono tantissimi, sì (il Papa Emeritus in realtà era più economico e costava “solo” 170); per quanto mi riguarda, io ci ho pensato e ho deciso che per una volta potevo permettermi la “follia” visto che in genere sono sempre risparmiosissima e morigeratissima, e insomma: una volta tanto…
      Se comparato ai prezzi di altri orsacchiotti da collezione (perché questi chiaramente sono pezzi per collezionisti adulti, non certo giocattoli per bambini), bene o male il costo è quello. Ho visto orsacchiotti della Steiff che costavano anche 600 euro, per dire. Sono prezzi folli, di per sè, giustificati solo dal prestigio del marchio e/o dalla “tiratura” limitata, ma per quel tipo di “mercato”, comunque, sono prezzi nella norma. C’è di positivo che poi il valore di queste collezioni aumenta nel tempo, io conosco persone che si comprano adesso bambole da collezione con la prospettiva di lasciarle poi in eredità ai loro nipoti, che quando sarà ora potranno rivenderle a un prezzo molto più alto e guadagnarci… per dire.
      Diciamo: in termini assoluti, sì, è tanto, ma in base al mercato degli orsacchiotti da collezione è un prezzo “onesto”.

      (Io, personalmente, non avrei mai speso più di 170-180 euro, non solo per una questione “morale” o di buon senso ma anche proprio per il fatto che non ho mai capito il criterio per cui orsacchiotti molto simili abbiano prezzi così diversi. Per quanto riguarda gli orsacchiotti “ratzingeriani”, c’erano orsi pressoché identici (cambiava solo il vestito, a seconda delle serie) che venivano venduti alternativamente a 170 o a 250 euro… onestamente, non ho mai capito a cosa fossero dovuti ‘sti 80 euro di differenza e, nel dubbio, mi sarei rifiutata di pagarli.
      Però, detto questo… anche 250 euro sono un prezzo “onesto”, se comparato a quello di altri prodotti simili, da collezione, sul mercato…)

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  4. AlphaT

    Concordo con poveromabello sull’espressione.

    Ehm, avevo promesso una storia su di un orsacchiotto per Pasqua ed invece niente… Facciamo che la pubblico per il giorno dei Santi…

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    1. Lucyette

      😉
      Ma anche a Natale o quando hai tempo… 😉

      (Ma vero che ci assomiglia?! L’hanno fatto proprio bene… l’orsacchiotto-Bergoglio (vedi link più in alto) non mi sembra così “simile”, a giudicare dalle foto…)

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  5. Perfectioconversationis

    Ciao, ti scopro tramite il blog filia ecclesiae e sono rimasta folgorata! Ho passato buona parte della scorsa notte insonne a leggere il tuo blog e mi riprometto di continuare nelle prossime notti. Mi hai dato degli attimi di vero sollievo e sono già una tua devota lettrice 🙂 Mi chiamo Daniela, vivo a Torino, ho un marito veronese e cinque figli. La foto che hai scelto dimostra in maniera incontrovertibile la somiglianza, secondo me 😉

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    1. Lucyette

      Ehm, mi ero dimenticata di rispondere a questo commento, scusami… 🙂

      E dire che invece “meritava” proprio una risposta, perché… ehi!… ma io ti conosco!!
      Nel senso che, saltellando di link in link, tempo fa ero già capitata sul tuo blog, anche se non avevo mai lasciato un commento. Però mi ricordavo benissimo di te! A suo tempo, mi ero particolarmente goduta i post sulla scuola e anche sulla questione scuola pubblica / scuola privata.

      “Il mondo è piccolo”, ma il web lo è ancora di più… 😉

      Beh, che dire… grazie per le belle parole, e… “benvenuta”! :-))

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      1. Perfectioconversationis

        Ok, visto che mi conosci posso dirtelo: un esemplare di Papa emerito della Hermanm sta viaggiando per raggiungere la mia famiglia. Il commerciante austriaco ha assicurato mio marito di aver scelto quello con l’espressione più bella (ne aveva tre esemplari ma, essendo fatti a mano, ognuno ha un’espressione diversa). Dovremo gestire la situazione dei due Papi residenti a Torino, ma con un po’ di discrezione ce la possiamo fare, non credi? 😀

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      2. Lucyette

        Beh, a Roma stanno per trovarsi con due Papi a un giardino di distanza, vuoi che non ce la si faccia, noi, con due Papi nella stessa metropoli? 😀
        Peraltro, per un po’ di mesi ancora possiamo star tranquille, visto che il mio Papa mi ha raggiunta nella mia casetta universitaria di Pavia… quindi… 😉

        Detto ciò. Yeeeee!! A maggior ragione, il mio Papa è entusiasta nel sapere di questo suo “collega” che sta per arrivare a Torino! (E la Hermann dovrebbe darmi una percentuale sulle vendite, a questo punto… :-P)
        Facci sapere quando arriva e come si trova!!

        Ma… erano ancora in commercio? I Papa emeritus della Hermann? A me avevano detto che erano stati venduti tutti quanti, e anche l’amica di Karin di cui si parlava sotto aveva cercato un Papa emerito ma non l’aveva più trovato: tutto esaurito (infatti poi ha preso un orso-Papa, ma di un altro modello). Dove (e come, soprattutto!) sei riuscita a trovarli, tu? :-O

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  6. Carla Vanni

    “Dall’inizio della Settimana Santa, il Papa emerito dimora nella mia casa e io mi son ulteriormente rincretinita.
    Non che prima mi comportassi come una persona normale, eh, ma adesso son peggiorata.” Non conosco l’autrice del non pregevole pezzo, ma sulle frasi che riporto sopra sono sicuramente d’accordo.
    Vedere il Pallio su un orsacchiotto mi fa parecchio effetto, ed anche vederlo con una pseudo ostia da consacrare davanti…Poi ci lamentiamo di Don Gallo.

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    1. Perfectioconversationis

      Carla: non è che sotto sotto lavori per la Mattel? 😉 un po’ di umorismo, di grazia! L’autrice del blog è una ragazza che con molta autoironia ci racconta vite di santi, episodi storici e passioni personali. Ha un orsacchiotto con un bicchierino davanti, ma sospetto che non CREDA davvero che il pupazzo sia il Papa. L’unico appunto: Benedetto XVI celebra preferenzialmente coram Deo, non coram populo. Bisognerebbe voltare l’orsacchiotto ;-)!

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    2. Lucyette

      Beh… i paramenti glieli ha messi direttamente la ditta, quindi lì bisognerebbe andare a protestare con la Hermann che ha creato la serie di orsacchiotti papali. Di “mio” ci ho aggiunto la foto dell’orso-Papa dietro all’altare giocattolo… e, beh: a me, sembrava piuttosto chiaro che si tratta di un gioco scherzoso con un pupazzo particolare, non certo un rito blasfemo 😀 o una Messa ereticale in cui faccio consacrare la pastasciutta agli orsi di peluche 😉 Insomma, è chiaramente un gioco… dal mio punto di vista, era molto evidente.
      Mi spiace se queste foto ti hanno turbata ma onestamente faccio fatica a immaginare in che modo: ‘nsomma, è un orso di peluche con un pezzo di pastasciutta e una tazzina del servizio da tè delle bambole, voglio dire… 😉

      Perfectioconversationis, LOL, hai ragione: bisognerebbe girare l’orsacchiotto! 😀
      Però, nonostante l’allestimento in stile “Messa campestre”, pare abbia molto apprezzato l’aver avuto in dotazione una mia lavetta da bagno che, per combinazione, era decorata con un motivo a grappoli d’uva. L’ha trovato un ammirevole segno di attenzione liturgica, dice :-PP

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    1. Lucyette

      Urgh!! No, una orscomuniscchiotta no, vi prego!!
      O___O

      Beh, uhm, ma perché dovrebbe orscomunicchiottarmi? Perché aiuto l’orso Papa emerito a dir Messa? Eh ma poveretto, presumo che anche quello “vero” 😛 la dica tutti i giorni, nella sua cappellina a Castel Gandolfo! 😀

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  7. perfectioconversationis

    È arrivato. È qui. Questa sera dirà il Rosario con noi. Dice che si trova benissimo, c’è solo un po’ troppa confusione per una persona anziana… ma in fondo è contento di stare in questa gabbia di matti. Ora dovremo tentare di essere almeno un po’ all’altezza del nostro illustre co-inquilino. Certo che è strano: sto leggendo alcuni suoi testi e mi verrebbe quasi voglia di discuterne con lui, anzi: sono certa che lo farò 😉

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    1. Lucyette

      Uh, ma io gli parlo, eh! Sia di cose spirituali che di cose “profane”! Discuto con lui sugli sviluppi della mia tesi di laurea (da buon professore, sembra molto interessato), giusto un paio di sere fa gli raccontavo di un movimento ecclesiastico che conosco… mi ha anche aiutata a preparare un paio di torte. Poco dopo il suo arrivo a casa mia ho inaugurato la macchina del pane, e lui ne è stato sommamente interessato: del resto sua mamma era pasticcera, ed è stato molto curioso di seguirmi passo passo mentre io provavo a preparare il mio primo plumcake con questo aggeggio.
      L’ho anche usato come cavia quando dovevo preparare un esame di Archivistica: dovevo parlare di Archivistica Ecclesiastica, ed ero lì che gli ripetevo il contenuto dei vari accordi fra CEI e Stato Italiano per essere certa di aver studiato bene… :-DDD

      (P.S. Il mio Papa, molto sollevato dal venire a sapere che il suo collega è finito in così brava famiglia, chiede di portargli i suoi saluti!)

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  8. Wiley M. Lyons

    voglio seguirlo secondo me è uno dei capi dell’imbroglio, non lo perderò di vista voglio proprio scoprire il trucco (dà un calcio al cane ovviamente di peluche) e tu dormi sacco di pulci!

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