La vera storia di mio figlio fantasma

Tutto cominciò, secondo la ricostruzione dei fatti, col mio improvviso trasloco a Torino, dovuto al fatto che [ClaudioLXXXI mi aveva dato quarantott’ore di tempo per decidere se sposarlo hic et nunc e trasferirmi in un’altra città / ClaudioLXXXI mi aveva mollata brutalmente ed io, straziata, avevo cercato quiete nella casa paterna / avrò forse avuto le mie ragioni, ma comunque si trattava di ragioni losche e misteriose].

Contemporaneamente, ho sospeso il blog per qualche mese, in una sconvolgente decisione certamente non dovuta al fatto che in quel periodo stavo impazzendo dietro alla mia tesi di laurea ed all’idea di trasferirmi in un’altra città. No di certo: la chiusura del mio blog era dovuta al fatto che la sottoscritta era rimasta incinta.
Non si sa bene di chi, non si sa bene come, non si sa il perché, ma chiaramente ero rimasta incinta – come, del resto, capirebbe anche un idiota, leggendo quel mio post in cui parlavo di un graffito in cui si annunciava come il Signore Gesù stesse per cambiare la mia famiglia.

E dunque eccomi a Torino, incinta e malandata, mentre il padre di mio figlio [viveva amorevolmente accanto a me in un matrimonio sacramentale / mi aveva mollata appena aveva saputo dell’imprevista gravidanza / mi mandava affettuose e-mail ma era disgraziatamente costretto a lavorare lontano, forse a Roma o forse a Londra (??), ragion per cui ero appunto stata costretta a tornare a Torino per farmi aiutare da mia mamma].

Questa gravidanza drammaticamente complicata procede, e io riguadagno un po’ di forze, tant’è vero che, verso Natale, riapro il blog; è però un benessere di lieve durata, perché di lì a poco finisco sotto i ferri. Infatti, a fine febbraio annuncio inequivocabilmente che sto per essere operata di parto cesareo (???), ed evidentemente il primo vagito del figlioletto riesce a far rinsavire quel gran maiale di ClaudioLXXXI. Egli torna infatti al mio fianco e si prende finalmente le sue responsabilità di padre, restandomi vicino in questo puerperio difficilissimo pieno di complicazioni post-operatorie. Tutto questo, chiaramente, lo capirebbe anche un idiota, notando che io – come scrissi online – sono stata operata il 25 febbraio, e ClaudioLXXXI ha smesso di bloggare esattamente quattro giorni dopo.
Eeeh, è la vita. Il bambino piange, la [moglie / concubina / povera illusa sedotta abbandonata] ha bisogno d’aiuto, serve correre in farmacia a comprare questo e quello, fare il pendolare Torino-[Roma / Londra / Honululu] è una cosa impegnativa… e/o, comunque, c’è sotto qualcosa di molto losco, in questa mia improvvisa serie di assenze che coincidono, guarda caso, con uno stand-by del blog del mio fidanzato [ / marito / concubino / adescatore].

***

Aehm.
Rare volte mi sono sentita così idiota come in questo momento, ma, a quanto pare, hanno cominciato a circolare online strane voci sul mio conto, che mi attribuiscono alternativamente gravidanze complicate, malattie mortali, gravi forme depressive, matrimoni segreti, dolorose rotture col mio fidanzato blogger, misteriosi intrallazzi di coppia tenuti nascosti perché c’è sotto qualcosa di strano, e chi più ne ha più ne metta.

A-ehm.

Con il presente post, vorrei semplicemente rassicurare il popolo: no, amici, non sono una neo-mamma, e non mi sto neanche preparando a ricevere l’Estrema Unzione!

***

Non so come sia nata ‘sta fissazione per la mia gravidanza.
Ci dev’essere per forza una qualche ragione socio-antropologica per cui, periodicamente, a intervalli regolari, se ne esce qualcuno dicendo che sono incinta, e tutti gli altri gli vanno dietro. Mi sento come Kate Middleton appena sposata, quando tutti la davano per incinta ogni volta che si soffiava il naso. In un caso memorabile (ma non è l’unico) era bastato che il mio ragazzo recensisse un libro sul suo blog scrivendo qualcosa tipo “è il classico libro che vorrei lasciare in eredità ai miei futuri figli”, perché partisse una girandola di auguri e “congratulazioni alla neo-mamma”, cui era seguita pronta smentita, cui erano seguiti commenti tipo “embeh? Cosa aspettate???”.
Non so cosa possa indurre delle persone sane di mente a fantasticare sulla gravidanza di una sconosciuta che oltretutto non è manco sposata, ma, apparentemente, così accade. Io seguo le vicende con una spiccata curiosità di natura antropologica, domandandomi se esista una spiegazione a questo delirio ricorrente.

A seguito di un brainstorming tenutosi su Facebook, le teorie più accreditate sembrano essere due: morbosità di qualche individuo bizzarro che si esalta a leggere certi argomenti di cui tratto, o complotto ordito da un pazzo che si diverte a mettere in giro la voce che sono incinta perché “uuh, questi due fanno tanto i santerellini su Internet e invece vedi poi che fanno anche loro le cose zozze: questa volta gli è andata male”. Dal canto mio, io posso solo constatare che, da qualche a tempo a questa parte, il mio blog ha cominciato a girare in alcuni circuiti, uhm, non propriamente cattolici, dove c’è gente che si diverte a leggere i miei post sul sesto comandamento con intenzioni non coincidenti, auhm, col mettere in pratica gli insegnamenti evangelici. Ma, ad ogni buon conto, non riesco a immaginarmi questi signori mentre si inventano romantiche storielle su di me e sulla mia gravidanza fantasma… dunque, il mistero permane.

Ma insomma – tutto ciò è per chiarire una volta per tutte: no, amici, non sono incinta.
Non sono neanche sposata, se è per quello.
“Non conosco uomo”, per dirla biblicamente.
Di ragazzi alati di nome Gabriele non se ne son mai visti, da queste parti.

Non sto morendo di una grave malattia.
ClaudioLXXXI non sta morendo di una grave malattia.
Non mi ha mollata dopo avermi messa incinta.
Non mi ha mollata proprio, è lì su Skype che vi fa ciao-ciao con la manina.
Se ha smesso di aggiornare il suo blog, non guardate me ché non c’entro niente.
Non sta meditando di buttarsi giù da un ponte devastato dalla tragica fine della nostra unione, e non è nemmeno troppo impegnato per il dover restare qui al mio fianco a cambiare le pezzuole insanguinate della sottoscritta agonizzante.
Siete tanto gentili a preoccuparvi [ per me / per Claudio / per la nostra relazione / per nostro figlio fantasma], ma va tutto bene. Davvero.
Per quanto mi riguarda, ho solamente vissuto un momento impegnativo quest’estate, dopodiché ho traslocato in un’altra città, dopodiché ho avuto un periodo iellatissimo in cui mi son beccata una malattia dopo l’altra in rapida successione.
True story.
Nessun mistero misterioso.
ClaudioLXXXI ed io vi ringraziamo per l’interessamento e la preoccupazione, ma, obiettivamente, va tutto bene e non c’è ragione alcuna per cui allarmarsi.
Tranquilli! Davvero!

***

(O, in alternativa, questo post è palesemente una colossale montatura, io sono realmente rimasta incinta nel momento drammaticamente sbagliato, i medici obiettori brutti e cattivi mi hanno impedito di abortire, e adesso abbiamo un figlio malato e deforme che teniamo prigioniero nello scantinato perché ci vergogniamo a dirlo in giro. Chi volesse contribuire economicamente al sostentamento dello sgradito pargolo, può contattarci privatamente per farsi dare l’IBAN del conto in banca a cui far pervenire cospicue donazioni, altrimenti lo lasciamo lì in cantina a morir di fame. Grazie in anticipo. Fraternamente, cordiali saluti e grazie).

(… e che ne so, io. Magari funziona!!).

41 risposte a "La vera storia di mio figlio fantasma"

  1. marinz

    ahahhahah grande Lucy!!!
    Però ora stai attenta che magari arriva qualche pazzoide vestito da angelo che si cala dal terrazzo sul balcone della tua camera per avvisarti che … ma questa potrebbe essere un’altra storia :o)

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    1. Lucia

      LOL! Il paragone con Belen l’avevi già fatto qualche gravidanza fa (vedi tu come sto messa -__- ) e, per tutto questo tempo, periodicamente ci ripensavo e ridacchiavo come una deficiente.
      😀

      Sigh. Capisco trepidare su Belen, ma perché trepidare su di meeeee? 😀 😀

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      1. Ilaria

        Eh eh, è vero, ma sono rimasta segnata dal fatto che a quella poveretta di Belen attribuivano una gravidanza alla settimana quindi nella mia mente lei è rimasta il prototipo della vittima di gravidanze inventate! 😛

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      2. Lucia

        😀 😀
        Siccome io sono una fanatica dei cappellini ed anche una appassionata di famiglie reali, punto più in alto e mi rassomiglio a Kate Middleton. Ché pure lei sta messa bene.
        Ma il paragone con Belen è così esilarante che rido tutte le volte che mi torna in mente… 😀

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  2. Naco

    AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH! Non riesco a smettere di ridere! XD
    Guarda, se ti può consolare, io tutti ‘sti film non me li sono mai fatti e sono rimasta un tantino sconvolta nel leggere di tutte ‘ste teorie folli. XD

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    1. Lucia

      Pensa e quanto sono rimasta sconvolta io… °__°

      Alle mie gravidanze isteriche (causa isteria altrui) sono relativamente abituata, ma stavolta tutto ciò stava assumendo proporzioni inquietanti e c’era gente che si preoccupava per davvero… :-\

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  3. vogliadichiacchiere

    Essendo mio padre orfano, a un certo punto hanno deciso di sposarsi (il più presto possibile = giusto il tempo delle pubblicazioni e che le suore di sua zia preparassero il corredo).
    La mia nonna materna ha comprato le stoffe per il corredo nelle “filande” della zona e le ha mandate a Roma (da dove sono tornate con le “cifre” di lui. Ma questa è un’altra storia).
    Nel frattempo mia madre ha dato le “dimissioni” da tutto quello che erano gli impegni parrocchiali e diocesani (ho dimenticato di dirti che era una mezza suora prima di conoscere mio padre. Ma questa è un’altra storia).
    Da quando hanno fatto sapere che si sposavano a quando si sono sposati sono passati 40 giorni circa, con mia nonna impegnatissima nei preparativi che dovevano essere stile “principesche”, perché mia nonna era così.
    Quando lei ha portato a conoscere il futuro marito dalle suore che gestivano l’istituto di bambini abbandonati o con genitori in prigione e/o con molteplici problemi dove lei faceva la volontaria (quasi a tempo pieno) la Madre Superiora li guarda e poi con tono mesto fa: “certo che da te non me la seri aspettata . . . fare le “cose” prima e poi “buttar via” anche il bambino . . . ” al che, mia mamma che era come te (biblicamente, intendo, non aveva conosciuto uomo), che tutte conoscevano come una calma e pacifica ragazza ha guardato la suora e le ha chiesto spiegazioni, ascoltando il racconto che gli “amici” dell’oratorio avevano messo in giro . . . dopo di che, ha detto alla Madre Superiora: “Non mi meraviglio che sia corse in giro le voci, mi meraviglio di lei che ha dato retta a queste voci senza nemmeno chiedere a me, che sa dove abito, come stavano le cose, adesso la saluto e vado a sistemare le cose!” (Mio padre, per una volta è stato zitto e l’ha seguita) . . . Dal Parroco sono venuti a sapere che anche lui aveva sentito queste voci, ma aspettava che lei si decidesse ad andare a confessarsi . . . anche lui si prese la sua dose di parole.
    Poi, ha affrontato (credo in uno degli incontri in parrocchia di questo gruppo che riuniva ragazzi e ragazze grandi) gli “untori” specificando che lei aveva capito che tutto questo era successo perché lei aveva rifiutato alcune proposte di matrimonio e, alla fine aveva deciso per mio padre che era di un’altra parrocchia . . . 🙂

    Insomma . . . ci potrebbe venire un bel post di “ricordi di famiglia” 🙂

    La gente (come i giornalisti) se non sa inventa, quando inventa non puoi sapere a che livelli di malignità arriva! 😉

    Ciao, Fior

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    1. Lucia

      :-\

      Mamma mia… in effetti, finché lo dicono sconosciuti su Internet, va bene… finché lo dicono conoscenti di oratorio, ancora ancora… ma in effetti, se io scoprissi che sta girando una voce simile sul mio conto, e che il mio parroco e le suore ci credono davvero, penso che il parroco e le suore si passerebbero un brutto, bruttissimo quarto d’ora… 😀

      Ma LOL!
      Secondo me talvolta queste dicerie non nascono nemmeno con malignità, almeno all’inizio… secondo me in alcuni casi tutto parte da una battutina, un commento, una cosa detta per scherzo, che però viene creduta per vera e ingigantita man mano che passa di bocca in bocca…
      Il problema appunto è che poi la gente ci crede… O__o

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      1. vogliadichiacchiere

        Più che altro allora la “scintilla”, a parte la faccenda dell’invidia di quei due o tre giovanotti rifiutati, fu il poco tempo da che hanno deciso a quando si sono sposati, sai, di solito chi si sposa in fretta ha qualcosa da rimediare (capita anche al giorno d’oggi). 🙂

        Magari ci faccio davvero un post! 🙂

        Ciao, Fior

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      2. Lucia

        Beh, sì, certo. In quel caso specifico, è ovvio che un matrimonio organizzato un po’ all’improvviso può indurre la gente a farsi strani pensieri … 😉

        (P.S. Curiosità: lì dalle vostre parti (intendendo “lì dove abiti tu” ma anche “lì dove abitano le altre persone che leggeranno questa domanda”), davvero sono ancora così comuni i matrimoni riparatori? Qui nemmeno più questo: ormai fra le mie coetanee è diventato proprio di moda fare figli prima del matrimonio e poi organizzare matrimonio & battesimo assieme… ma non del tipo “evvabbeh, è successo, a ‘sto punto non affanniamoci per un matrimonio in fretta e furia e organizziamo tutto con più calma”. Nonnò, come precisa scelta di coppia perché trovavano più bello andare all’altare con un bambino già grandicello, “è più simbolico” :-O
        Ovviamente questo non vale per tutti, ma io conosco personalmente tre ragazze che hanno coscientemente e deliberatamente deciso di fare così perché gli piaceva di più… e, ripeto, è stata proprio una decisione a monte, non una scelta causata dal succedersi degli eventi.
        Mamma mia come cambiano (in fretta) i costumi…)

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  4. seavessi

    mi hai fatta morire citando l’alato Gabriele XD

    Quando aspettavo la tua omonima, una sera il marito è tornato a casa e io gli ho detto ah sai, oggi è passato l’Arcangelo (mbè? così si chiama) il giardiniere (dovevamo potare una siepe).
    E lui _tanto sei già incinta.

    Sta ancora ridendo adesso, credo…

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    1. Lucia

      Auhm, credo di no. Fatti due calcoli, se ero a inizio gravidanza a metà agosto (quando ho chiuso il blog), e se ho partorito il 25 febbraio, direi che il bambino è nato abbastanza prematuro. Il che in effetti giustifica anche l’improvvisa latitanta web di ambo i genitori: vedi, che tutto si tiene? 😀 😀
      Quindi, suppongo che mi servano pannolini più piccoli.

      Ma tu non mandare pannolini, mia cara: tu manda soldi in contanti, non preoccuparti della taglia. Tu manda soldi e basta, poi al resto vedrai che ci penso io… 😀 😀 😀

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    1. Emilia

      Nel mio caso, nessuno credeva che mi stessi per sposare, né l’ha fatto dopo la pubblicazione di quel post; era semplicemente un mio sfogo contro le scempiaggini liturgico-musicali cui sono stata costretta ad assistere, cantando a vari matrimoni. Oh, almeno il mio fatemelo celebrare come si deve, sempre se ci sarà!

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      1. Lucia

        😉
        Ti capisco benissimo: anche io ho dovuto assistere a tante, ma tante, ma tante tante scempiaggini “matrimoniali”… che pure io (pur non avendoci mai fatto sopra un post) ho già le idee abbastanza precise su quello che vorrei per il mio matrimonio. O meglio: su quello che NON vorrei per il mio matrimonio – ci son talmente tante cose che mi fanno venire l’orticaria, che ormai vado avanti per esclusione ;-D

        Quanto alle musiche, io sono nelle mani dispotiche del mio Amico Organista, che, secoli fa (ma tipo al primo anno di università o giù di lì) aveva selezionato le musiche che avrebbe voluto suonare al mio matrimonio, e, ad ogni buon conto, anche al mio funerale (si sa mai). Me le aveva pure fatte ascoltare per approvazione… e non erano male, direi 😀

        Senti: a proposito di matrimoni in canto, vedo che non hai contemplato questa opzione, nel tuo post. Io la butto lì, poi dimmi che te ne pare. La sposa che, a un certo punto, nel bel mezzo della Messa, piglia, si alza, va sull’altare a recuperare un microfono, sale sull’ambone, e comincia a intonare (lei, la sposa) una pseudo canzone-di-Chiesa, mai sentita in vita mia, che secondo me era in realtà una nenia new-age, accogliendo poi gli applausi del pubblico festante al termine della performance. Il tutto, durante la Messa.
        True story.

        Non ti ispira? :-DD

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  5. Emilia

    O_O

    Più che a quello, avevo pensato a un duetto tra me e il futuro consorte, mentre parenti e amici si soffiano il naso commossi. Poi ho pensato che magari lui non sarà così intonato…

    No, matrimoni solo con l’organo e niente canti non ne ho visti finora. In compenso, proprio un anno fa, ho assistito a una processione offertoriale con una sfilza di doni mai visti, tra i quali:
    – dei cioccolatini, simbolo dell’accoglienza che gli sposini volevano riservare a tutti (bello, ma almeno abbiate il buon gusto di metterli in un cestino, non di lasciarli nel sacchetto!);
    – uno zaino, segno del cammino condiviso (e del fatto che gli sposi amavano un sacco la montagna).

    E non ti ho ancora detto delle fedi: le ha portate l’immancabile paggetto… su un MONOPATTINO che ha sfrecciato lungo la navata centrale! Ogni volta che ci ripenso sto malissimo!

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    1. Lucia

      -____-
      Oh cielo, ma perché i preti permettono cose del genere??
      No, dico sul serio: perché??. Capisco che magari in alcuni casi non sono informati prima di tutte le genialate che passano per il cervello dei nubendi (tipo appunto il paggetto con monopattino), ma, quando lo sanno prima, perché non intervengono??
      Capisco la paura di risultare troppo austeri e rigorosi, e per una volta che ti ritrovi con una pecorella smarrita che passa per caso dall’ovile eviti di far di tutto per farla scappare via di nuovo… ma certe cerimonie diventan proprio delle pagliacciate (e/o delle vere e proprie offese a Dio), a volte -__-

      Davvero, mai visto un matrimonio solo con organo??
      Ohibò! Se me lo dicesse un altro, giuro, non ci crederei :-O
      Il 99% dei matrimoni a cui ho assistito io, avevano solo l’accompagnamento musicale ma niente canti… anche perché – voglio dire – un conto è pagare un organista, e un conto è pagare una cantante solista o peggio ancora un intero coro. Certo, hai sempre l’opzione “faccio cantare l’organista e l’assemblea stonatissima”, ma, come dire… ma anche no, ad un matrimonio 😀
      No, guarda: la stragrande maggioranza dei matrimoni a cui ho assistito io, avevano solo l’accompagnamento musicale. Qui a Torino va molto anche l’accompagnamento organo + flauto traverso, che personalmente mi repelle oltre ogni dire (o prendi un’orchestra intera, nel qual caso siamo ovviamente su un altro livello, oppure non capisco il senso di un flauto traverso che suona assieme all’organo in una cerimonia religiosa… cioè, boh, non trovo nemmeno che siano due strumenti che si accompagnano particolarmente bene l’uno all’altro, ad essere sincera 😀 ).
      Però conosco sia degli organisti sia dei flautisti, e tutti quanti mi confermano che i flauti traversi sono richiestissimi per i matrimoni, ultimamente. Boh? :-O

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      1. seavessi

        io repello canti e musiche ai matrimoni – io però li repello anche DOPO, al ricevimento, perché sono sfigata e finisco sempre nel tavolo vicino alle casse.
        Però quello che repello di più è la schitarrata in chiesa. C’è qualcosa nell’abbinamento chiesa-chitarra che fa uscire il peggio di me.
        Al mio matrimonio ho concordato col parroco dei canti, lui ne ha fatti degli altri, non me ne sono neanche accorta. Ma DOPO a messa finita l’amico organista mi ha suonato l’inno del Toro XD

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      2. Lucia

        La schitarrata in chiesa scatena bassi istinti anche nel mio caso. Devo dire che una volta non ero così fissata, non ce l’avevo con le chitarre in chiesa a prescindere… poi, boh? Sarà che ho cominciato a frequentare degli organisti professioniti (bruutte persone ;-P), ma sono passata alla posizione per cui “in chiesa, solo e unicamente organo”. Ed eventualmente coro… ma meglio ancora l’organo da solo, per una celebrazione più solenne della solita Messa domenicale.

        La musica dopo il matrimonio invece non la concepisco proprio, onestamente non mi è ancora mai nemmeno capitato di vederla, ad essere sincera O_o
        Ma che è? Al pranzo di nozze?
        Ma mi sembra una roba da balera! Per fortuna, a tutti i rinfreschi a cui sono andata non c’è mai stato nessuno che c’è fatto venire in mente di far suonare musica e/o di ballare 😛

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  6. ClaudioLXXXI

    A-e-ehm.

    Come corresponsabile della sfortunata ancorchè ipotetica serie di eventi dipinti in questo post, mi sento in dovere di dire la mia.

    La prima teoria psicopseudosociovattelapesca che mi sento di avvalorare è quella della demitizzazione cattosessuale, “ah anvedi i due colombelli fanno robba pure loro”, già descritta.

    In alternativa però, ne ho una simile, solo che ha come oggetto un altro tipo di pudore.
    La buttò là, my two cents.
    Gli è che viviamo in un’epoca estremamente massmediatica, dove così tanta gente non solo mette in piazza virtuale tutti-tutti i fatti propri (sono qui, faccio cose, vedo gente, etc.) ma trova normale e anzi direi SOCIALMENTE DOVEROSO che tutti facciano altrettanto, e se sono una coppia è ancora peggio, con gli stati facebook che si rilinkano gli uni cogli altri e i diari più intrecciati che non i corpi in una posizione tantrica.
    Allora in quest’ottica proprio non è concepibile che due tizi fidanzati possano semplicemente farsi i fatti propri, per un periodo stare poco o niente su internet e star bene comunque, senza essere costretti da qualche immane tragedia es.
    aaaah, ho perso ambo le mani in un terribile incidente, la cosa peggiore è quanto caspio è difficile messaggiare su uozzapp co sti accidenti di moncherini, noooooooooooooo

    Per dire, mi è successo più di una volta di intrattenere il seguente scambio di battute
    X: caro Claudio, e dimmi… Lucia…
    C: sì.
    X: eh…
    C: …
    X: allora?
    C: … cosa?
    X: come state?
    C: Tutto bene, grazie.
    X: (visibilmente sollevato) allora state ancora assieme?!?
    C: Ehm. L’ultima volta che ho controllato, sì. Ma perché me lo chiedi?
    X: beh, ero preoccupato, è da un po’ di tempo che tu non parli di lei sul tuo blog e viceversa. Pensavo fosse successo qualcosa.

    Io penso che c’è gente che, ancora ancora, a fatica, crede che due fidanzati possano evitare di far sesso (al limite, saranno masochisti loro, tra adulti consenzienti vale tutto); ma che si possa evitare di riempire internet di tanti “faccio questo codesto e quello”, ecco, proprio no.

    Forse il maggiore “peccato agli occhi del mondo” mio e di Lucia, più ancora che la castità, è la riservatezza.

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    1. Lucia

      … oooohhh!

      [tossendo sangue mentre l’esile corpo cadaverico è scosso da un tremito mortale, lancia un’occhiata reverente a ClaudioLXXXI che blogga dalla sua metà del letto. E poi, con un fil di voce, geme] Dopo questo commento, ti meriti una notte tranquilla. Sanotte mi alzo io, per passare il coso sul gas finché non smette di piangere!

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    2. marinz

      Claudio mi trovi perfettamente d’accordo… su di me si possono trovare un sacco di informazioni “pubbliche” cosa faccio, per quale associazione sto facendo, stress del giorno… ma per quanto riguarda la vita privata ho sempre preferito la riservatezza :o)

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      1. Lucia

        Soprattutto, io trovo opportuno che certi aspetti della propria vita privata siano ammantati da un velo di riserbo e di pudore… proprio perché sennò si rischia di sfociare in un esibizionismo francamente inopportuno.
        Soprattutto per quanto riguarda la vita di coppia (che è una cosa estremamente intima e personale) io non vedo proprio lo scopo, e nemmeno l’opportunità, di spiattellare in faccia a tutto il mondo i dettagli della tua relazione sentimentale. Da qualche parte ho letto una volta il termine “pornografia emotiva”, e non lo trovo molto lontano dalla realtà. Pornografia è vedere due tizi che fanno sesso, okay, ma secondo me è una sottile forma di pornografia anche spiattellare in faccia alla gente la tua perfetta storia d’amore mediante pomiciamenti in luogo pubblico, costanti fotografie di corpi avviluppati in abbracci e baci a favor di camera, status pubblici su Facebook tipo “amore mio quanto ti amo”, e così via dicendo.
        La vita privata si chiama privata proprio perché è nata per esser privata. Se ti sbaciucchi in mezzo alla strada, pubblici foto melense di te e dell’amore tuo, condividi col mondo i dettagli della tua vita di coppia… beh: stai rendendo pubbliche delle cose che secondo me bisognerebbe invece custodire gelosamente come cosa preziosa, per pochi (o anche proprio: solo per voi due).

        Io tengo davvero in altissima considerazione il valore del riserbo, che era una santa virtù che in passato veniva prescritta con così tanta insistenza. Soprattutto per certi aspetti della propria vita privata, il riserbo è (dovrebbe essere) davvero doveroso. Ma non solo per sè… anche proprio per chi ti sta intorno, voglio dire!

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    3. Aerie

      Sono d’accordo con te, su entrambe le teorie.
      Le persone mettono in piazza praticamente ogni momento della loro vita, non ti dico quando hanno figli (e mettono in piazza la vita di qualcun altro, di un povero innocente che non può dire la sua opinione)
      Comunque, fatevi una bella risata e pensate che aiutate queste persone dalla vita vuota a riempire le loro giornate.

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      1. Lucia

        Sì, in effetti i mommyblog sono per me un grosso punto di domanda. Da un canto, (presupponendo ovviamente che la mamma sia una persona sana di mente che scrive online solamente cose innocue e simpatiche) è bellissimo avere un “diario” della tua crescita da rileggere quando sei grande eccetera eccetera. Da un altro punto di vista, però, non so se sarei contenta di sapere che mia mamma ha messo a disposizione del web, oggi e per sempre, un resoconto dettagliato (ancorché simpaticissimo) della mia infanzia.
        Calcolando soprattutto che niente di quello che scrivi online può essere davvero cancellato, io non so se sarei contenta di sapere che sul web ci sono informazioni, aneddoti, fotografie di me da piccola. Escludiamo il caso eclatante (ma pur sempre possibile) del bambino che da grande fa carriera, diventa un personaggio pubblico, e non ha piacere che tutto il mondo possa leggere una cronaca quotidiana della sua infanzia al paesello. Anche senza quel caso eclatante, boh… cioè, in effetti lui non ne sa niente, poverino…

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  7. Lidia

    A me le chitarre in chiesa piacciono! Da me abbiamo l’organo e il coro alla Messa delle 11.30, ma alle 19 e alle 10 ci siamo noi (il coro sfigato) che schitarriamo. E devo dire che in Germania dove sono ora alla messa normale c’è solo ed esclusivamente organo (pure nelle Messe feriali, infatti durano un pochetto…), ma alla messa degli studenti suonano anche il bongo e a me piace un sacco 🙂 Penso che Dio non si formalizzi su bongo e chitarre, finché si canta per far piacere a Lui.
    A me ai ricevimenti di matrimonio piace molto ballare, ma DOPO la cena (se è di sera). Sono stata di recente in Israele ad un matrimonio ebraico, e lì DOVEVANO ballare tutti, anche gli anziani (quelli che ce la facevano, ovvio): perché un matrimonio è gioia, e quando si è felici si balla e si canta. A me questa tradizione è piaciuta molto! (la scelta della musica meno, e il fatto che si ballasse durante la cena meno ancora, ma nei matrimoni nostrani, dove si balla dopo, mi piace davvero ballare con gli sposi!).

    Il figlio non lo commento, penso si commenti da sé, che ridere 🙂

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    1. Lidia

      vabbè, comunque va da sé che l’organo è il meglio di tutti. Solo che quando non hai organisti…io trovo che le chitarre siano un più che onesto sostituto 🙂

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    2. Lucia

      Neanch’io penso che Dio si formalizzi su bongo e chitarre: tutt’altro. E’ che io non riscuotono il mio gusto personale e quindi cerco di evitarle ;-P
      Probabilmente sono stata “scottata” dall’esperienza in una parrocchia dove c’era un coro molto giovane, molto bravo, molto preparato, a cui veniva dato così tanto “spazio” (in termini di rilievo, di minutaggio, ecc.) che praticamente finiva per… rubare lo show al sacerdote 😛
      Un po’ quello, un po’ la frequentazione di tanti organisti che mi hanno fatta appassionare alla musica sacra più “seria”… e, sotto questo punto di vista, sono diventata molto minimalista. Per quanto mi riguarda: l’organo da solo è perfetto, l’organo accompagnato da un discreto canto è il top; in assenza di organo, prediligo la tastiera, e la chitarra la ammetto come ultima spiaggia 😉

      Però neanch’io penso che Dio si formalizzi su bongo e chitarre in sè: tutt’altro. Peraltro, c’è modo e modo di suonarli (io sono allergica alla schitarrata fatta da quello che ha imparato due accordi in croce ;-).
      Mi è capitato di assistere a Messe con canti tradizionali africani e/o indiani, con melodie tipiche di quelle terre e con strumenti tipici di quelle terre, ed erano canti perfetti per una celebrazione liturgica: che accompagnavano la preghiera, che sottolineavano i momenti importanti, ecc.

      Io sono allergica al bongo e alla chitarra quando (vuoi per il modo in cui viene suonato, vuoi per il fatto che noi culturalmente siamo abituati all’organo e il bongo ci sembra una stranezza) rischiano di attirare l’attenzione su di sè, invece di aiutare il fedele a focalizzarsi su altro. Ecco 🙂

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    3. Lucia

      Circa il ballo, invece…

      Allora. Sul ballo sono una purista isterica 😉
      A parte il fatto che una festa nuziale con ballo io me la vedo bene solo per una festa molto formale e molto elegante che si protrae per molte ore fino al dopocena, e personalmente non è il tipo di festa nuziale che vorrei per me.
      Ma a parte questo: circa il ballo sono una purista isterica per una semplice ragione – che io ho studiato danza per tanti tanti anni. Se non mi fossi sfracellata irrimediabilmente un piede, penso che ballerei ancora adesso, in qualche modo.
      Ragion per cui io amo tantissimo il ballo, ma dev’essere il ballo che dico io (che sono appunto una purista isterica). Se mi dai da ballare un valzer, una polka, posso spingermi addirittura fino a un lento degno di essere chiamato con questo nome, e se mi garantisci che tutti quelli che entrano nella pista da ballo sanno ballare un valzer decente, io posso anche ballare gioiosamente per tutta la notte fino al sorgere del sole… ma è la condicio sine qua non per cui io possa prendere in considerazione l’idea di ballare 😀 😀

      Niente da fare: troppi anni alla scuola di danza, fin da quand’ero piccolissima, mi hanno lasciata tremendamente con la puzza sotto il naso, da questo punto di vista 😉
      Il lento ballato da chi non sa ballare il lento e si dondola sulla mattonella abbracciato alla sua dama, per me (spocchiosetta con la puzza sotto il naso) non è nemmeno condiderabile un vero ballo, LOL 😀

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  8. Lucia

    Salve a tutti, volevo riesumare questa raccolta fondi perché la retta per il nido è altissima, porca la miseria: o ci date soldi o lasciamo il pupo solo in casa tutto il giorno, così impara l’indipendenza.

    Aehm, no 😛
    Riesumo questo post perché oggi mi sono imbattuta in questo fantastico video su YouTube, e non potevo non citarlo qui, a coronamento della discussione che facevamo qualche mese fa. Circa la riservatezza per la propria vita privata (dote sempre più rara al giorno d’oggi) e la mania di spiattellare ogni minimo dettaglio online, e se non lo fai allora vuol dire che c’è sotto qualcosa di marcio 😉

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