Pellegrino in visita alla Sindone? Ecco le mie dritte per te!

Salve a tutti.
Il post che state per leggere potrebbe intitolarsi “uso privato di blog pubblico”, nel senso che in origine avrebbe dovuto essere una mail mandata in copia conoscenza a un tot. di miei amici che stanno organizzando un pellegrinaggio alla Sindone arrivando da fuori Torino (e, in linea di massima, accompagnando un gruppo di fedeli).
Ovviamente il Comitato per l’Ostensione funziona a pieno regime e non c’è affatto bisogno di venire sul mio blog per ricevere indicazioni su come muoversi, ma questi miei amici hanno comprensibilmente deciso di usarmi come cavia: “vai tu a dare un’occhiata, e poi dacci tutte le informazioni utili”.
Ebbene: ho ubbidito, e quest’oggi mi sono avventurata verso il duomo per contemplar la Sindone. Mentre tornavo a casa, mi sono detta “beh: ma queste due informazioni utili che devo condividere coi miei amici, non faccio prima a scriverle direttamente sul blog?”.

Tutto questo, ovviamente, giusto per dire la mia. Il Comitato per l’Ostensione funziona meravigliosamente, ha un indirizzo e-mail e un call center a cui potete far riferimento; il centro città pullula di volontari a vostra disposizione per ogni tipo di richiesta, e io, sostanzialmente, sono una perfetta estranea. Non ho manco potuto mettermi a disposizione come volontaria (e me ne dispiaccio molto).
Comunque: chiarito che parlo “come privata cittadina”, queste sono le osservazioni che ho potuto fare io dopo la mia visita di stamattina. Le raccolgo tutte in un unico posto e poi le getto nella Rete, sperando che possano servire a qualcuno, chissà.

Voglio andare a vedere la Sindone: come procedo?
So di ripetere una cosa ovvia, ma per visitare la Sindone è indispensabile una prenotazione, che potete fare a questo indirizzo (o, eventualmente, anche per telefono, al numero che trovate qui). Dopo aver compilato il form, riceverete una mail che vi chiede di confermare la prenotazione. Confermata la prenotazione, riceverete una seconda mail con il “biglietto” in formato PDF, che dovrete stampare e portare con voi nel giorno della visita.
Occhio che ve lo chiedono, quindi stampatelo per davvero e controllate di averlo prima di uscire di casa.
L’orario indicato sul vostro biglietto si riferisce all’orario in cui dovete presentarvi al punto di accoglienza, non all’orario in cui si presume che entriate in duomo. Per ovvie ragioni, cercate di essere il più puntuali possibili: i monitor posti all’ingresso suggeriscono di arrivare con un anticipo di un quarto d’ora.

Attenzione: se state provando a prenotare la visita e non ricevete segni di vita da parte del sito Internet, provate a controllare che le e-mail automatiche di conferma non siano finite nella casella di spam. Il mio indirizzo di posta elettronica, simpaticamente, me le ficcava tutte lì.

Voglio andare a vedere la Sindone ma non ho prenotato: che faccio?
Idealmente, prenoti prima di uscire di casa (sperando di trovare ancora posti liberi all’orario che ti fa comodo, ovviamente). Ma se proprio sei a passeggio nel centro città, e improvvisamente vieni pervaso dal sacro fuoco della devozione sindonica, puoi comunque provare a ottenere un ingresso al volo facendo richiesta al centro prenotazioni in piazza Castello, nel Palazzo della Regione. Non ho indagato sul funzionamento, ma penso proprio che gli addetti cerchino il primo “buco” in cui è possibile effettuare la visita (anche a distanza di pochi minuti, idealmente), e facciano la prenotazione per conto tuo.
Chi si accontenta di vedere la Sindone da lontano può comunque entrare in duomo dal portone centrale e sedersi nei banchi in fondo alla chiesa; questo, in qualsiasi momento e senza bisogno di prenotazione.

È vero che quest’anno ci sono tanti controlli di sicurezza?
Sì, è vero: poco dopo aver oltrepassato il punto di accoglienza per i pellegrini, dovrete sottoporvi a un controllo. Vi verrà chiesto di sbottonare la giacca e svuotare le tasche (nel caso in cui teniate lì chiavi, portafogli, etc.), e dovrete far passare la vostra borsa attraverso un metal detector. Il metal detector non è enorme, quindi suggerirei se possibile di non portare borsoni troppo ingombranti (okay a una normale borsa da donna; io, a occhio, eviterei di scapicollarmi dietro grossi zaini pieni di roba).
Come accennavo, vi verrà chiesto di far passare sotto al metal detector anche eventuali oggetti che tenete in tasca. Se siete di quei maschi che sparpagliano in giro per le varie tasche portafoglio, cellulare, chiavi di casa, e-reader, e chi più ne ha più ne metta, il mio suggerimento spassionato è: cercate di ottimizzare i tempi ficcando tutto quanto dentro un borsello. Non tanto per voi, ma per evitare di rallentare il flusso della gente in coda dietro di voi.

È vero che non si possono introdurre liquidi, come all’aeroporto?
Questa è una voce che ha cominciato a girare per Torino qualche settimana fa, gettando nel panico tutti quelli che desideravano portarsi dietro la classica bottiglietta d’acqua da mezzo litro.
Oggi ho chiesto espressamente delucidazioni a un carabiniere e a un volontario in servizio ai metal detector e mi sono state date risposte non esattamente univoche, ma (update) vengo a sapere che ad altre persone è stato chiesto espressamente di svuotare le bottigliette e di non introdurre liquidi. Indi per cui il mio consiglio è: sì, evitate di introdurre liquidi.
Se state già pensando al vostro pellegrinaggio nella canicola estiva, niente panico: subito dopo i metal detector, trovate sei o sette distributori automatici a cui potete comprare (a prezzi assolutamente normali) ogni ben di Dio: caffè, cracker, spuntini, dolcetti, bibite, acqua. È anche possibile comprare una borraccia (vuota), che potrete riempire gratis tutte le volte che volete ai distributori d’acqua posti lungo il percorso. Insomma: non morirete di sete.

Cosa succede, da quando oltrepassiamo i metal detector a quando entriamo in duomo?
Succede che dovete camminare lungo un percorso di avvicinamento lungo 850 metri, che, di base, serve a incanalare la folla. Nella prima parte del percorso, camminate e basta; nella seconda parte del percorso, potete soffermarvi a leggere alcuni cartelloni dedicati ai santi che, a vario titolo, sono legati a Torino.
In condizioni di traffico “scorrevole” (come può capitare alle 11:30 di un lunedì mattina, ‘nsomma), il percorso di avvicinamento al duomo dura circa una ventina di minuti. Non garantisco su cosa possa succedere in un sabato pomeriggio particolarmente affollato.
Poco prima di entrare in duomo, verrete fatti accomodare in un locale dove verrà proiettato un video di pre-lettura, giusto per spiegare cosa sono i segni che si vedono sul telo. Dopodiché, sarete accompagnati in chiesa.

850 metri di percorso di avvicinamento, sono tanti! Io vengo con nonna Adelina, che cammina a stento!
Credo proprio che le persone con difficoltà motorie (o, in generale, le persone un po’ avanti con gli anni e un po’ malferme) possano usufruire in ogni momento dell’assistenza dei volontari.
Dico ciò in base al fatto che mia mamma (che ha i capelli bianchi, okay, ma non è una decrepita che cade a pezzi!) stamattina è stata praticamente sequestrata dai un assai volenteroso volontario di nome Lorenzo, che ha preteso a tutti i costi di caricarla su una sedia a rotelle (!!!) e spingerla per un tratto (!!!), per risparmiarle qualche metro un po’ in salita.
Pochi minuti dopo, Lorenzo è stato avvistato mentre caricava giulivo sulla sedia a rotelle una suora dall’aria attonita. Un paio d’ore più tardi, Lorenzo proponeva la sua sedia a rotelle a una sconcertata signora di mezza età che continuava a ripetere “mannò, guardi che non c’è bisogno, cammino benissimo da sola!”.
Se continua così, secondo me Lorenzo prima o poi si becca ferite lacerocontuse da parte di una qualche vecchietta armata di bastone, ma – scherzi a parte – come vedete, i volontari sono molto organizzati. Posto che il percorso di avvicinamento è una passeggiata molto tranquilla in un bel giardino pubblico di Torino (quindi, davvero, non è niente di che), se venite in compagnia di persone con particolari problemi di mobilità contattate chi di dovere: sicuramente una soluzione si trova.
All’interno del percorso, sedie a rotelle e passeggini hanno una corsia dedicata. Attorno alla metà del percorso ci sono anche delle panche su cui sedersi se si sente il bisogno di riposare un attimo, volendo.
Ma comunque ripeto che non ce n’è bisogno, se non per chi ha particolari problemi. In condizioni normali, sono 850 metri di gradevole passeggiata in mezzo al verde, coperti da un telone che ripara dal sole e dalla pioggia.
Update: io non ci ho fatto caso, ma altri evidentemente sì – mi si dice che, in tre punti diversi del percorso, ci sono anche i servizi igienici.

Vabbeh: e una volta entrati in duomo, cosa succede?
Non si entra in duomo alla spicciolata, ma a piccoli gruppi (anche perché, prima di entrare in duomo, dovete vedere il video di pre-lettura nella sala antistante, e ovviamente si aspetta che si accumuli un po’ di gente prima di far partire il filmato).
Per ovvie ragioni non mi sono messa a cronometrare, ma ogni gruppo ha la possibilità di sostare davanti alla Sindone per alcuni minuti (direi, all’incirca… cinque minuti o giù di lì?).
Quest’anno, non si sosta davanti alla Sindone in un silenzio di tomba, ma si è accompagnati dalle parole di un volontario che brevissimamente ripete come leggere l’immagine e poi recita una preghiera, nella quale siamo invitati a soffermarci sul sacrificio di amore con cui Gesù è morto per i nostri peccati. Seguono alcuni istanti di silenzio dedicati alla preghiera personale, e poi il gruppo di pellegrini è esortato a uscire dal duomo per fare spazio agli altri visitatori.

Ganzo! Posso farmi il selfie con la Sindone?
NO, BRUTTO IDIOTA.
Sembra una barzelletta, ma giuro che è la drammatica verità: nell’Ostensione del 2010, tutte le volte che sono entrata in duomo ho potuto vedere coi miei vivi occhi decine e decine di persone che scattavano fotografie alla Sindone. Coi flash. E pure stamattina ne ho beccato uno che faceva la stessa cosa (senza flash, bontà sua).
Lasciamo perdere le tante considerazioni che si potrebbero fare circa l’opportunità di farsi un selfie con l’Uomo dei Dolori. A parte questo: i flash delle macchine fotografiche DANNEGGIANO la Sindone, quindi, PORCA LA MISERIA, tienti in tasca ‘sto cavolo di cellulare (possibilmente spento) e impiega il tuo tempo in maniera più proficua diversa.
Vuoi una foto ricordo della Sindone? Te ne vendono millemila milioni, appena esci dal duomo.
Ma PER PIACERE, in duomo lascia spenta la macchina fotografica, e soprattutto NON USARE FLASH, PORCACCIA LA MISERIA.
Se siete a capo di un pellegrinaggio parrocchiale/diocesano/etc., fatemi la cortesia di sottolineare questo aspetto ai vostri compagni di viaggio, perché… lo so che sembra una barzelletta, ma ahimè, la gente lo fa davvero. Pure gente di una certa età, eh, mica solo adolescenti.

Okay, ho visto la Sindone e sono appena uscito dal duomo. E mo’? Come impiego il resto della giornata?
In giro per Torino ci sono parecchie mostre pensate apposta per i pellegrini che hanno raggiunto la città per visitare la Sindone.
Partendo dai musei più vicini, e andando via via verso i musei più lontani dal duomo:
– appena usciti dal duomo vi trovate davanti al portone d’ingresso del Museo Diocesano, che, oltre ai normali reperti, in questo periodo ospita anche Il compianto sul Cristo Morto del Beato Angelico, nonché una mostra su Umberto Mastroianni;
– pochi metri più in là, il Palazzo Reale di Torino ospita una mostra intitolata La Sindone a Palazzo Reale: non l’ho ancora visitata, ma dovrebbe essere un’esposizione di oggetti / documenti / paramenti liturgici relativi alla devozione alla Sindone nella Storia, da parte di Casa Savoia. Leggo che sarà anche possibile affacciarsi sulla cappella della Sindone del Guarini, ancora in fase di restauro dopo l’incendio del 1998;
– non troppo distante dal duomo, anche il Museo della Sindone (relativamente piccino, ma comunque notevole) ha tante cose interessanti da raccontare (soprattutto a chi, sulla Sindone, sa relativamente poco, a onor del vero. Chi ha già una buona infarinatura di base potrebbe sentirsi ripetere cose che già sa);
– passando dal sacro al profano, non trascurate, sempre lì nei paraggi, il Museo del Cinema (bellissimo e sorprendente; ospitato nella Mole Antonelliana) e il Museo Egizio (completamente riorganizzato e ammodernato, in un nuovo allestimento che io non ho ancora visitato ma di cui dicono meraviglie). C’entrano niente con la Sindone, ma, oh… son belli!
– la Società Promotrice di Belle Arti (viale Crivelli 11) non è esattamente a due passi dal duomo (ci si arriva comunque con poche fermate d’autobus), ma (a partire dal 23 aprile), ospita una mostra di David Match, un artista contemporaneo scozzese che ha creato opere monumentali ispirate alla Bibbia;
– la Reggia di Venaria non è vicina al duomo (anzi: Venaria è un paese della cintura di Torino): per arrivarci, avete bisogno di una macchina o di un pullman privato (…o di un giorno libero da dedicare principalmente alla visita, spostandovi coi mezzi). Però è bellissima e ospita una mostra altrettanto bella, dedicata alla preghiera nelle varie culture del mondo.

Postilla per chi viene da fuori Torino e si ferma per la notte: per tutta la durata dell’ostensione, si terranno, periodicamente, alcuni concerti di musica sacra (con inizio alle ore 21, in genere). L’ingresso è libero, e la proposta sembra di qualità. Per scaricare il programma della rassegna musicale e vedere se c’è qualcosa che combacia coi vostri spostamenti, andate qua.

Arrivo a Torino per i fatti miei; non faccio parte di un viaggio organizzato. C’è qualcosa che dovrei sapere per risparmiare?
Per chi viaggia in treno, Trenitalia offre uno sconto del 20% su (quasi) tutti i viaggi andata e ritorno per Torino, durante il periodo dell’Ostensione. L’offerta è limitata, quindi affrettatevi a prenotare il vostro biglietto scontato prima che ve lo soffino gli altri: trovate tutte le informazioni direttamente sul sito di Trenitalia.
Se avete intenzione di fermarvi in città per il week-end (o per qualche giorno), così, oltre a vedere la Sindone, andate a fare i turisti in giro, segnalo l’esistenza di un pass chiamato Torino + Piemonte Card. È utile se avete in mente di visitare parecchi musei, perché, dietro pagamento di una cifra fissa, permette di entrare gratuitamente in (quasi) tutti i musei (mostre incluse), e vi consente di viaggiare gratis sui mezzi pubblici. In linea di massima, è conveniente: verificate che il pass copra le attività che interessano a voi, e fatevi due conti per vedere se fa al caso vostro.

Okay, adesso so come fare per arrivare e soggiornare a Torino spendendo poco, ma non ho la più pallida idea di come muovermi una volta entrato in città.
Per chi arriva in automobile e ha bisogno di informazioni su zone a traffico limitato, aree pedonali e mobilità in genere, si veda questa pagina approntata dal Comune di Torino. Per chi arriva in automobile ma ha intenzione di raggiungere il centro città coi mezzi (che secondo me è una buona idea), qui c’è una pagina dell’azienda di trasporti pubblici con tutte le informazioni utili.
Per chi arriva in città col camper e ha bisogno di parcheggiarlo in un’area attrezzata, vedasi sempre la pagina del Gruppo Torinese Trasporti.
Per chi arriva come gli pare e ha banalmente bisogno di usare i mezzi (e/o di scaricare una mappa della città), idem come sopra.
(In linea di massima, comunque, il duomo di Torino è abbastanza vicino alle due stazioni ferroviarie principali, Porta Nuova e Porta Susa. Se arrivate in treno in una delle due, potete anche pensare di farvela a piedi. Se arrivate in treno alla stazione Lingotto, invece, no).

Ho sentito dire che c’è un bookshop dell’ostensione. Vale la pena? È una bieca iniziativa commerciale?
Io trovo che valga la pena: è un bookshop nel senso più nobile del termine, ovverosia propone parecchi titoli ad argomento religioso (prevalentemente dedicati alla Sindone e/o ai vari santi piemontesi, ma non solo). Io stessa, oggi, ho adocchiato un paio di libri di editrici di nicchia, che non conoscevo e che mi sono sembrati molto validi.
Insomma: fossi in voi, ci darei un’occhiata – e, fossi mamma di figli piccoli (o catechista / educatore) darei un’occhiata molto attenta anche al settore giovani, che mi è sembrato stimolante assai.
Occhio che stamattina c’era una coda paurosa alle casse: spero che non sia sempre così, ma mettete in conto anche quello, se avete orari da rispettare.

Sarò nei pressi del duomo attorno all’ora di pranzo. Trovo posti in cui mangiare?
È pieno.
A parte il fatto che sarete nel centro storico di Torino (quindi, ristorantini, pizzerie e fast food abbondano già di loro): nei giardini da cui parte il percorso di avvicinamento al duomo, è stata allestita una ventina abbondante di chioschetti che offrono cibo di ogni tipo (dal panino a 2 euro, al piatto di agnolotti con tutti i crismi). L’area di ristoro è provvista di tavoli e panche per mangiare con calma, e financo di bagni (ma solo alla turca, mi si dice).

Sono un sacerdote: è vero che esiste una liturgia specifica dedicata alla Sindone?
Yep. Trovate tutto qua.
Segnalo anche, sul sito della diocesi di Torino, un sussidio di preghiera dedicato ai pellegrini che si preparano a visitare la Sindone (e ai pastori che li guidano). A parte alcune interessanti proposte per la preghiera comunitaria e per un rosario meditato, il sussidio contiene anche una formula di benedizione che il sacerdote può impartire ai fedeli che prendono parte al pellegrinaggio.

Sono un laico: ci sono sussidi di preghiera anche per me?
Sì: nello stesso sussidio linkato sopra, si trovano proposte per la preghiera personale e familiare. Il sito dedicato all’ostensione propone anche approfondimenti biblici, commenti sui Vangeli, testi e immagini per meditare. A questo indirizzo trovate anche sussidi “scolastici”, utili per presentare la Sindone a bambini e giovani di diverse fasce d’età.
In linea di massima, trovate di tutto e di più anche nel bookshop dedicato (anche se, a quel punto, siete a pochi metri dalla Sindone, e in effetti non so quanto tempo vi resti per pregare prima di vederla…).

Sono un catechista: hai qualcosa da offrire?
Sì: oltre ai sussidi scolastici linkati sopra, la diocesi di Torino mette a disposizione alcuni percorsi di approfondimento dedicati alla catechesi dei più giovani, suddivisi per fasce d’età.

È vero che, durante l’ostensione della Sindone, i sacerdoti comuni potranno rimettere la scomunica relativa all’aborto procurato?
Ebbene sì!

Scomunica a parte, desidero confessarmi in occasione del pellegrinaggio. Si può?
Certamente sì: nei paraggi del duomo, e anche di fronte al duomo, sono presenti diversi confessionali (un po’ stile GMG) per tutti i fedeli che lo desiderassero. In una chiesa vicino al duomo (via Garibaldi angolo via XX Settembre, a un isolato dall’angolo via Garibaldi / piazza Castello) è anche possibile dedicarsi all’adorazione eucaristica.

Sono un sacerdote, e voglio celebrare una Messa durante il pellegrinaggio. Come faccio?
Il sito dedicato all’ostensione fornisce un indirizzo e-mail a cui scrivere, per richiedere la disponibilità di una delle chiese del centro storico all’orario che vi è più comodo.

Sono un laico e vorrei andare a Messa, ma non mi son portato dietro il sacerdote. ‘ndo vado?
In duomo, la Messa viene celebrata ogni mattina alle 7 e ogni sera alle 21; special guest star, la Sindone che si intravvede in lontananza.
Per chi ha desiderio di andare a Messa in una chiesa qualsiasi e in orario un po’ più umano, sul sito della diocesi di Torino è presente un motore di ricerca che elenca tutte le Messe previste in una certa fascia oraria, nelle vicinanze di un dato indirizzo che starà a voi indicare. Lo trovate direttamente sulla home, nella colonna di destra; in alternativa, qui potete scaricare un PDF con gli orari delle Messe in tutte le chiese del centro città, e con i recapiti delle cappellanie straniere.

Hai fatto uno sproloquio infinito rispondendo a domande di ogni tipo, ma non a quella che interessava a me. Che famo?
Ehm… in linea di massima, “contattare i responsabili” è sempre una buona soluzione. Ma se può servire qualche dritta logistica, qualche indicazione pratica, qualche consiglio dall’ultima arrivata, insomma, qualche informazione da poco che posso dare anch’io… proviamo a vedere se so rispondere!

E buon pellegrinaggio a tutti voi!

24 risposte a "Pellegrino in visita alla Sindone? Ecco le mie dritte per te!"

    1. Lucia

      Gira ai tuoi parrocchiani il mio “prego, ma vi pare?!”, e soprattutto avvertili che ho fatto un piccolo update. Oggi al lavoro parlavo con una persona che è andata a fare la sua visita ieri, proprio come me, e al suo gruppo hanno effettivamente detto che i liquidi NON possono essere introdotti all’interno del percorso.
      (Si salvano, come in aeroporto, i liquidi in confezioni molto piccole, tipo la bottiglietta di Amuchina Gel o cose del genere).

      Quindi, occhio: niente liquidi, avvisate prima tutto il gruppo.
      Ribadisco che, subito dopo i metal detector, si può comprare ogni ben di Dio ai distributori automatici 🙂

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    1. Lucia

      AHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!

      Giuro, sto ridendo come una cretina!!
      Grazie mille per la segnalazione!!
      LOL!!

      (Ma poi, come ti viene di portarti dietro un vibratore mentre vai a vedere la Sindone?? Cioè: in generale, come ti viene di custodire un vibratore in qualsiasi cosa che non sia il cassetto del tuo comodino e/o la valigia, al limite? Mica devi usarlo quando sei in giro, che te lo porti dietro a fare?)

      LOL!!
      Non riesco a smettere di ridere!

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  1. Emilia

    La parte sulle vecchiette mi ha fatto venire in mente quello che mi era successo all’ostensione 2010, nelpellegrinaggio diocesano a cui mi ero unita con quelli della mia parrocchia di nascita. Nel nostro gruppo c’era una signora che non deambulava bene, per cui gli zelanti volontari l’hanno prontamente caricata suuna ccarrozzina.
    Visita alla Sindone ok, ma quando ci siamo trovati per il pranzo la signora era sparita; per giunta, aveva ilttelefono spento. Dopo un bel pezzo è arrivata al nostro ristorante, bella tranquilla, dicendo che l’arcivescovo l’aveva consolata. E noi a preoccuparci per lei!

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    1. Lucia

      LOL!
      Ma fammi capire: l’arcivescovo si era avvicinato alla signora e l’aveva confortata per il “solo” fatto di averla vista su una sedia a rotelle?
      Gentilissimo Poletto, innanzi tutto!, ma in effetti… 😀 😀 😀

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      1. Lucia

        AAAAHHH!
        Ecco!!
        Perché io mi ero immaginata Poletto che si aggira in duomo e, vedendo signore sulla carrozzella, le prende da parte e comincia a consolarle per la loro malattia, ottendendo però come risultato collaterale quello di trattenere troppo la signora e farla perdere dal resto del suo gruppo… e, ehm…

        LOL! 😀

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  2. patrizia

    grazie per le tue indicazioni molto simpatiche, precise e interessanti.
    Io e il mio compagno andremo in visita alla Sacra Sindone giovedì 7 maggio e sono certa che i tuoi consigli ci saranno molto utili!!
    Buona giornata.
    Pat

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    1. Lucia

      Secondo me (e anche secondo altri con cui ho parlato), quest’anno è meglio ancora. Sarà che quest’anno il tema dell’Ostensione è “L’amore più grande”, e sono state prese come testimoni di questo amore anche numerose figure di santi (e quindi, il bookshop propone tantissime agiografie). Sarà che il tema dell’amore più grande si decluna anche nell’assistenza ai bisognosi, ai malati, etc., e anche lì il bookshop è pieno di proposte interessanti.
      Sarà che quest’anno hanno deciso di ampliare la sezione ragazzi (proponendo anche una selezione di testi per gli educatori dei ragazzi)… sarà per tutto questo, ma quest’anno è davvero una chicca! 🙂

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  3. Katia

    Ciao,
    Volevo sapere se è fattibile la visita alla Sindone con due bimbi di 3 e 6 anni, abbastanza scatenati…. Ci sono tante famiglie che visitano la Sindone? Come fanno?? Katia

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    1. Lucia

      …domanda da cento milioni di dollari, Katia!

      In linea di massima, io eviterei, anche perché non so quanto possa effettivamente capire un bambino così piccolo, messo davanti a un lenzuolo bruciacchiato. Ma ovviamente non tutti possono permettersi logisticamente di lasciare il bimbo a casa.

      Dunque, io posso dire questo. Durante le mie visite alla Sindone, ho visto bambini di pochi anni annoiarsi disperatamente in mezzo alla coda (e fare capricci, e puntare i piedi, e dare il tormento a mamma e papà) e ho visto scolaresche di bambini piccolissimi camminare serene lungo tutto il percorso.
      Mi sa che dipende anche dall’indole del bambino.

      Tenete conto che, in condizioni normali, la “passeggiata” verso il duomo dura una mezz’oretta, ma, nei “momenti caldi”, si può anche fare una coda di un’ora, un’ora e mezza.
      I bambini piccoli che sono ancora sul passeggino percorrono la corsia preferenziale dedicata alle carrozzelle (e quindi, evitano buona parte delle code). I bambini più grandi dovrebbero camminare lungo il percorso normale (e sobbarcarsi relative code)… ma penso proprio che, se voi vi presentate in quattro, con un bimbo in passeggino e un altro un po’ più grande, vi consentiranno comunque di camminare lungo la corsia preferenziale. Mica smembrano una famiglia.

      Resta il fatto che un po’ di coda da fare c’è sempre (e che, una volta entrati nel percorso, non potete più uscire, salvo emergenze) (però potete fermarvi: di tanto in tanto ci sono delle “piazzole” per sedersi, e ci sono anche i bagni).
      L’unica cosa che mi sento di consigliare è quella di prenotare la visita (se possibile) in un giorno non “troppo caldo”. Idealmente io suggerirei una visita di mattina, in un giorno feriale, evitando come la morte i sabati e le domeniche. Ma ovviamente, tra il dire e il fare…

      Davvero: di famiglie in visita, ne ho viste tante. Alcune assolutamente serene, altre stressate e con bimbi annoiati e capricciosi. Mi sa che lì dipende tanto anche dal carattere del bimbo (e dalla vostra dose di fortuna per quel giorno…).

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  4. Katia

    Grazie mille, tengo presente! In effetti io eviterei, ma mi spiaceva fare una gita a Torino senza i bimbi (noi siamo di Como). Grazie ancora! Katia

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  5. Anonimo

    Ciao, io devo andare in pellegrinaggio alla Sindone mercoledì 27 p.v. e il nostro parroco ci ha terrorizzato dicendoci che non possiamo entrare neanche con le borse da donna (gli zaini ci eravamo arrivati anche noi che era meglio lasciarli sul pullman). Però leggendo il tuo post ho visto che la borsetta è permessa (non è che debba portarmi dietro la casa, ma portafoglio con documenti, cellulare, fazzoletti e occhiali da sole non mi sembrano irragionevoli), me lo confermi? Grazie, Marzia

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    1. Lucia

      Assolutamente sì! La borsetta è permessa, per carità! :-))
      L’unico consiglio che posso eventualmente darvi per accelerare i controlli, è quello di portare borsette di dimensioni contenute. Ma per quest’unica ragione: a un certo punto i volontari vi danno dei contenitori in cui depositare le borse, e poi questi contenitori vengono fatti passare sotto il metal detector: più borse riuscite a infilare in un singolo contenitore, prima ve la sbrigate con i controlli.
      Quindi io tutt’al più suggerirei borsette non enormi (ma proprio solo per questa banale ragione logistica)… ma la borsa si può portare, come no!

      Anzi: io (sempre per la questione di essere il più veloce possibile ai controlli) suggerirei un borsello/marsupio addirittura per gli uomini, così non devono perdere tempo a svuotarsi e riempirsi le tasche ai metal detector.

      Tranquille, confermo assolutissimamente! 🙂

      E… buon pellegrinaggio!

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  6. alessia

    Grazie mille per tutte le informazioni..ti chiedo un aiuto… io ho prenotato la visita per le 7,30 del mattino se tutto fila giusto quanto tempo ci metto ? alle 9 devo essere al lavoro ( lavoro in centro a Torino ) dici che ce la faccio o rischio di arrivare in ritardo ? grazie mille !!!

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    1. Lucia

      …ma guarda: alle 7:30 del mattino (di un giorno lavorativo, oltretutto), secondo me ci metti il tempo materiale che occorre per percorrere a passo svelto gli 850 metri del percorso 😉
      Nel senso: non penso proprio che ci saranno lunghe code, a quell’orario… Calcola 2 minuti al metal detector (ma probabilmente anche meno), 5 minuti nel salone col video di prelettura… per il resto, devi proprio solo calcolare il lasso di tempo che ci metti a fare la passeggiata da viale Partigiani fino al duomo.

      Secondo me, per le otto, otto e dieci al massimo, sei fuori 😉

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  7. Freya

    Ciao! Innanzitutto complimentissimi per il blog che sto pian piano scoprendo…
    Mio papà dopo che ci aveva quasi rinunciato si è fatto convincere e ci ha prenotati in tronco (5+la piccola di 3 anni) per una visita alla Sindone il 13 giugno con viaggio organizzato, e ha comunicato esultante che in questo caso c’era la prenotazione e quindi non avremmo fatto “coda”. Ora leggendo i tuoi preziosi consigli mi rendo conto che la prenotazione è “normale” e la coda ci sarà lo stesso, di sabato, a giugno e nel dopopranzo. Il che non è un problema per nessuno del nostro gruppo tranne che per papà ed eventualmente la piccoletta.
    Quindi mi chiedevo se facessi un’eccezione alle regole e mi portassi il passeggino mio papà potrebbe percorrere la via preferenziale con la nipotina e poi aspettarci nella sala antistante (eventualmente ci sono sedie lì?) oppure sarebbe costretto a “continuare il giro” e aspettarci dopo la visita?
    Grazie mille!

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    1. Lucia

      Ciao, Freya, e scusa se rispondo solo adesso! 🙂

      Ahimè, sì: devo confermarti che la prenotazione va fatta proprio di default, e che le code non ve le risparmia nessuno. E in effetti, mettetevi nell’ottica di doverla fare, una certa coda, in un sabato di giugno…
      Per carità: è una coda fluida (pian pianino, ma si cammina, non è che si stia tutti fermi immobili per ore), e camminerete rigorosamente all’ombra, e, se la cosa può in qualche modo consolarti, le previsioni meteo per la settimana prossima assicurano temperature clementi, qui a Torino.
      Però, sì, mi sa che un po’ di coda vi tocca…

      A livello logistico: con il passeggino, sicuramente è possibile percorrere la via preferenziale, ma non credo proprio che permettano di aspettare il resto del gruppo nella saletta per la pre-lettura. Non lo so per certo, ma non credo che si possa fare (per ragioni logistiche e di sicurezza, a naso: metti mai che per qualche ragione ci sia bisogno di evacuare la saletta di pre-lettura; se, oltre al normale numero di pellegrini, è piena di gente che sta sostando lì aspettando amici e parenti rimasti indietro, potrebbero proprio esserci problemi di sicurezza). Ma queste sono supposizioni mie: bisognerebbe chiedere, all’ingresso, ad uno degli addetti, che sicuramente sa dare risposte più sicure.

      …però, più che altro, visto che mi parli di viaggio organizzato, secondo me bisognerebbe chiedere innanzi tutto al responsabile del viaggio. Perché magari è proprio lui il primo a non volere che il gruppo si smembri…

      Comunque, ricapitolando:
      – se tuo padre va avanti col passeggino, sicuramente si risparmia la coda percorrendo la corsia preferenziale;
      – così facendo, secondo me non può aspettarvi, però, vabbeh… al limite vi reicontrate fuori…
      – in teoria io ho anche visto delle intere famigliole andare avanti col passeggino nella corsia preferenziale: gruppi di 6 persone nella corsia preferenziale non li ho mai visti, ma di 3-4 sicuramente sì… Magari, se impietosite l’addetto…
      – comunque, vabbeh: preparatevi mentalmente a fare un po’ di coda, ma (nonostante il giorno e l’orario non proprio felici) non dovrebbe comunque essere niente di trascendentale. Ripeto: sarete comunque al coperto, immersi nel verde, le previsioni meteo assicurano temperature miti… non so se la cosa può rassicurarti, ma… 🙂

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      1. Freya

        Grazie mille! Spiegazione dettagliatissima 🙂
        La preoccupazione per la coda è subordinata a quella per mio papà che non accetta tanto di buon grado di non farcela più a fare determinate cose, in primis stare in piedi/camminicchiare… soprattutto in alcuni momenti della giornata, di solito nel dopopranzo (‘na congiura proprio).
        Abbiamo sentito l’organizzatore e in pratica ci consegneranno i biglietti e ognuno è per sè, poi ci sarà l’appuntamento per rivedersi al pullman.
        Ci stavo un po’ ripensando e ho deciso che la nostra migliore possibilità è portare il passeggino e, visto che non possono aspettarci, mandiamo avanti nonno, nipotina e… anche la nonna a tenerli buoni; non esiste nessun universo in cui mio papà si faccia sedere su una sedia a rotelle quindi il passeggino è il modo intelligente per farlo passare sulla corsia preferenziale ed evitargli l’attacco di cuore, visto che parte da 110 pulsazioni a riposo. Poi ci reincontriamo fuori.

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      2. Lucia

        😉

        Faccio l’occhiolino perché ho ben presenti certi papà (o meglio, ho presente il mio papà… e avrebbe esattamente la stessa identica reazione, di fronte a questi acciacchi di salute).

        Sì, in effetti secondo me hai trovato una buona soluzione: bimba in passeggino + nonni al seguito, così se la cavano in fretta, e poi adulti a seguire. Ripeto: magari poi trovate gli addetti di buon cuore che vi fanno passare tutti quanti nella corsia preferenziale, ma mi sa che lì dipende dal buon cuore dell’addetto (e, soprattutto, dalle condizioni interne: se c’è tanta folla oppure no…).

        Cosa che forse non avevo detto: nei primissimi metri di percorso prima della zona controlli coi metal detector, mi pare che carrozzine/carrozzelle/etc. siano mescolate al resto dei pellegrini (se non ricordo male). Quindi potreste trovare un po’ di incolonnamento giusto lì (se avete la sfortuna di arrivare subito dopo un gruppo numeroso che si sta facendo ispezionare)… ma comunque niente panico, perché, subito dopo i metal detector, il percorso “si sdoppia” e compare la corsia preferenziale. Insomma, non lasciatevi spaventare da eventuali code nei primissimi metri 😉

        Sì, secondo me in effetti questa è la soluzione migliore, vista la situazione.
        Se posso, vi suggerirei, per quanto riguarda il ricontrarvi all’uscita, di non darvi appuntamento proprio davanti all’uscita (che è su una piazzetta piccolina, affollata, assolata, e senza panche). Suggerirei magari la vicina piazza Castello, così nel frattempo il trio può ingannare l’attesa guardando le vetrine, visitando il bookshop, mangiando un gelato… 😉

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