“Ma come mi vesto?” / 2: la modestia sul bagnasciuga

Sarà almeno da una decina d’anni che ogni estate vado in vacanza al mare… senza mai mettere piede spiaggia e senza mai buttarmi in acqua.
Non lo faccio perché ho problemi coi costumi da bagno! Semplicemente, in questa fase della vita, preferisco dedicarmi ad altre attività (tipo passeggiate nell’entroterra, rigorosamente all’ombra, e possibilmente in bassa stagione). Non sono mai stata un “tipo da spiaggia”.
Purtuttavia, se in un domani dovessi decidere che ho di nuovo voglia di passare le giornate sul bagnasciuga, ammetto candidamente che procurarmi un costume da bagno potrebbe costituire un grosso, grosso problema.

Prosegue con questo post il discorso, che avevo avviato nei giorni scorsi, circa il pudore cristiano nel vestire. E qui veniamo alla vexata quaestio che, ogni estate, infiamma i gruppi dedicati alla purezza e alla castità: ma come ha da vestirsi, una donna cristiana in vacanza al mare?

Dal mio punto di vista, si vesta un po’ come le pare. Se ci tieni all’abbronzatura, amica mettiti il bikini e vai con Dio. Se ne facciamo un discorso di “copriti sennò la gente fa brutti pensieri”, io non credo proprio che, oggigiorno, i maschi si turbino per la vista di una donna in bikini in spiaggia (!). Peraltro, esistono sicuramente dei bikini molto “casti”, con mutandine sufficientemente alte e reggiseni sufficientemente coprenti, che non sono niente di troppo estroso o sexy.

Se proprio dovessi dire una cosa che trovo realmente poco “pudica”, è indossare il bikini in qualsiasi contesto che non si riduca agli stretti “fare il  bagno” e “prendere il sole”.
Ovverosia: se devi prendere un aperitivo al bar dello stabilimento, giocare a racchettoni, percorrere a piedi il lungomare nel tragitto albergo-spiaggia, allora sì: in quel caso, a mio modo di vedere, sarebbe decisamente opportuno coprirsi. Un pareo, un prendisole, un caftano, una maglietta, un paio di pantaloncini, qualsiasi cosa – ma l’immagine di una donna in mutande e reggiseno (perché di base, quello è) seduta al bancone di un bar intenta a sorseggiare il coktail… continua a “stridermi” e a sembrarmi abbastanza inopportuna.
Just my two cents, per carità.

Detto ciò: non sono di quelli per cui il bikini è il Male Incarnato… però, un bikini io non l’ho usato mai, né mai lo utilizzerei. Personalmente, mi sentirei fortemente a disagio nell’uscire da casa mia indossando solo quello che, di base, è un completino di biancheria intima – solo, un po’ più colorato del solito, e fatto di una stoffa diversa.
Na: nel momento in cui mi pungerà vaghezza di tornare a crogiolarmi al sole sulla spiaggia, sicuramente io opterò per un costume da bagno che sia un (bel po’) più coprente.
Ma allora, quali sono le alternative verso cui mi orienterei, e che, alla bisogna, potrei consigliare alle mie amiche?

1.      Un modesto tankini

“Modesto” nel senso di “modestia cristiana”, ma anche nel senso di “semplice, poco appariscente”.
Se non vi sentite a vostro agio in un bikini, ma vi tremano le vene e i polsi al pensiero di fare il “grande passo” comprando un costume intero, il tankini potrebbe davvero essere la soluzione che fa per voi.
Di base, un takini è un costume a due pezzi… in cui il pezzo di sopra, però, non ha la forma di un reggiseno, ma bensì di una canottiera (che può essere più o meno).

Personalmente, li trovo una grandissima innovazione.
Se un costume intero vi sembra troppo austero, potreste forse gradire un tankini come il n. 1, che copre, sì, ma senza strafare.
Se non avete problemi all’idea di coprirvi totalmente, ma trovate scomodo il costume intero perché vi costringe a strane acrobazie (per andare in bagno, ad esempio) un tankini come quelli proposti ai numeri 2, 3, 4 e 5 dovrebbe garantirvi il comfort che cercate.
Per non parlare poi di un tankini come quello illustrato al n. 6, che, con le forme morbide della canottiera, secondo me è perfetto per nascondere la pancetta e i rotolini di grasso che sono un cruccio per molte di noi.

E poi, insomma, non sono carini?

Tankini estate casta 2016

1: Takini Monsoon (cioè Accessorize) (€ 34,00)
2: Tankini Bonprix (€ 29,99)
3: Bikini Sunseeker (€ 36,00 per la canotta + € 20,00 per gli slip)
4: Bikini Lascana (€55,00)
5: Bikini Esprit: (€ 30,00 per la canotta + € 20,00 per gli slip)
6: Costume da bagno Lascana (€ 36,00)

2.      Il sempreverde costume intero

Una delle mie ultime foto in spiaggia mi ritrae, adolescente, in piedi sul bagnasciuga, con un improbabile costume intero a fioroni che avrei tranquillamente potuto condividere con mia nonna ottantenne, tanto lo stile era, più o meno, quello.
Fino a qualche anno fa (o almeno: fino all’epoca in cui io stessa andavo a fare shopping concentrandomi sui costumi interi) sembrava che questi capi di abbigliamento fossero riservati solo alle signore avanti con gli anni (e grasse, soprattutto: vecchie e grasse e col seno cadente) e/o ad atletiche signorine che praticavano nuoto agonistico in tenute sportivamente austere.

Per fortuna, negli ultimi anni, le cose stanno cambiando, e giusto qualche giorno fa leggevo una fashion blogger “normale” (cioè: non una che si occupa di modest fashion) decantare la bellezza dei costumi interi, ormai diventati cool e sbarazzini. Rimandandovi all’articolo della fashion blogger per i suggerimenti modaioli per davvero, qui elencherò alcuni modelli che hanno colpito me, scorrendo i cataloghi delle principali case produttrici.
Come noterete, oggigiorno è relativamente facile trovare costumi interi sbarazzini e trendy (n. 4), modaioli (n. 5 e 6), femminilissimi-ma-con-giudizio (n. 2), deliziosamente retrò (n. 3)… per non parlare di tutti i capi di taglio classico, ma resi particolari dalle stampe più svariate (n. 1).

E francamente, io stento a credere che una ragazza con un costume tipo il n. 4 correrebbe il rischio di sembrare una bigotta repressa che si veste come mi’ nonna.
Insomma: se anche voi vi ponete il problema di come vestire “modestamente” in spiaggia, date una chance ai costumi interi, perché, a mio modo di vedere, c’è davvero tanta scelta!

Costume intero estate casta 2016

1: Costume da bagno Violeta by Mango (€ 34,99)
2: Costume da bagno H&M  (€ 14,99)
3: Costume a triangolo Oysho (€ 25,99)
4: Costume intero Diesel  (€ 81,25)
5: Costume intero con frange Bonprix  (€ 29,99)
6: Costume da bagno Michael Kors  (€ 105,00 – ehm, più che altro lo proponevo perché mi piaceva il modello)

3.     Un “audace” abito da bagno

L’ultima volta che ho fatto shopping di costumi, l’abito da bagno non esisteva ancora. Mannaggia.
Eppure, la prossima volta che andrò a fare shopping di costumi, l’abito da bagno sarà sicuramente la mia prima scelta: forse eccessivo per il gusto di molte, ma perfettamente rispondente al mio.

Dicasi “abito da bagno” un costume (perlopiù intero, ma se ne trovano anche formato tankini) in cui la parte di sopra ha il taglio di una canottiera… e la parte di sotto si conclude con una gonnellina o una coulotte.
Invece di prevedere i classici slip sgambati, l’abito da bagno ti garantisce insomma quei cinque-sei centrimetri di pelle coperta in più, proteggendo le cosce con una gonnellina morbida o un paio di pantaloncini che “scendono” di più rispetto, a un normale paio di mutande.
Come vedete, non stiamo parlando di burqini alla musulmana: si tratta di costumi del tutto discreti, che non “danno nell’occhio” più di tanto. Se andassi in spiaggia indossando un modello come il n. 6, penso che molti non si accorgerebbero nemmeno della differenza.

Però, la differenza la noterei io su di me.
Intanto, perché la gonnellina o i pantaloncini sarebbero per me una benedizione: dovrebbero dare la ragionevole certezza che lo slip rimane fermo al suo posto cascasse il modo, anche nel caso di movimenti improvvisi e/o giornate di svago sui giochi d’acqua.
Secondariamente, perché un costume tipo il n. 4 – pur essendo qualcosa che mi sentirei d’indossare senza paura di essere additata da mezza spiaggia – è già qualcosa di decisamente vicino a un vestito. Insomma: radicalmente lontano dal famoso concetto di “andare a spasso in mutande e reggiseno” che, come dicevo, è proprio la cosa che io voglio evitare.
Last but non least: una linea morbida come quella dei costumi n. 3 e n. 6 è davvero una manna dal cielo per nascondere inestetismi di ogni tipo: smagliature, cellulite, pancetta, rotolini di lardo. Non a caso, gli abiti da bagno sono molto presenti nelle collezioni di costumi da bagno per signore in gravidanza: coprono senza stringere, si adattano alle forme del corpo, possono essere riutilizzati anche dopo il parto perché tanto vanno portati “morbidi”…

Non fatico a immaginare che una scelta di questo tipo possa essere eccessiva per molte – e nemmeno io la ritengo l’unica opportuna! Sia chiaro!
Però, per quanto mi riguarda, credo di aver trovato il mio “costume” del cuore.

Abiti da bagno moda casta 2016

1: Abito da spiaggia “Bond Girl” Parah (il sito non indica il prezzo, ma si potrebbe andare a dare un’occhiata!)
2: Costume da bagno Speedo  (€ 55,00)
3: Costume con gonnellina Anne Weynbourn  (€ 50,00)
4: Abito da bagno Bonprix  (€ 39,99)
5: Costume intero Seafolly  (€ 130,00… ehm, anche qui “propongo” lo stile, più che l’acquisto a questi prezzi folli!)
6: Costume intero con gonnellina Tailissime (€ 55,00)

E voi, come vi vestite in spiaggia, se posso chiedere?
Vi siete mai poste il problema? Avete mai trovato soluzioni?
Siete del partito per cui “massì, chi vuoi che si turbi per un bikini” (osservazione sulla quale, in effetti, posso anche concordare), o fate parte di quel gruppo di ragazze che si sentono più a loro agio coprendosi un po’ di più?

Detto ciò, col prossimo post torniamo a parlare di Storia e di Santi, eh!
Ma una volta ogni tanto, una chiacchierata su questi temi mi pare divertente… e, forse, fa anche bene!

21 risposte a "“Ma come mi vesto?” / 2: la modestia sul bagnasciuga"

  1. ilcedroelarugiada

    Quanti bei costumi! Vado pochissimo al mare, quest’anno causa università ancora meno, ma l’anno prossimo mi farò ispirare! I miei preferiti sono: tankini n°3, interi 4 e 6 e abiti da bagno 3 e 6! 😀 (Quelli che costano di meno, insomma!) 😀

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    1. Lucia

      😛
      Sì, i prezzi sono un po’, aehm… Diciamo che alcuni costumi li ho scelti perché hanno prezzi accettabili e io eventualmente me li comprerei davvero, altri li ho scelti più che altro per dare un’idea dello stile… 😉

      Però, cose carine si trovano anche a poco prezzo! In questo momento ad esempio sono in vacanza al mare e sono rimasta incantata da un bikini che ho visto in un bazar, pochi euro, delizioso: pantaloncini a vita alta che arrivano a mezza coscia, reggiseno retrò, stampa gialla a fiorellini blu che ricorda un po’ le stampe di Naj Oleari, se hai presente (a me piacciono un sacco).
      Sarà costato dieci euro a dir tanto, ed era veramente de-li-zio-so!
      Per dire: non sempre serve spendere tanto per trovare cose “decenti” – per fortuna… 😉

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  2. Pingback: Un abito da bagno incompatibile coi nostri valori | Una penna spuntata

  3. Anonimo

    Sono così felice di sapere che non sono sola! 🙂 quest’estate sono andata al mare con un audacissimo abito da bagno, e la gente mi guardava come fossi impazzita. Ho 23 anni e vengo additata anche dalle 80enni in bikini, che per passare il tempo si sono divertite a elaborare illazioni sui motivi per cui non volessi indossare un due pezzi. “Sarà mussulmana?” “Forse ha una cicatrice da nascondere…” “Bhè, è magra, quale motivo potrebbe avere? Forse hai ragione, ha qualche difetto fisico….”

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    1. Lucia

      LOL!
      Il “sarà mussulmana” me lo sono beccato anch’io, in realtà con una dinamica leggermente diversa: ero appena arrivata al mare, avevo il frigo vuoto, dovevo fare la spesa, e avevo tutti i vestiti stropicciati di valigia. L’unica cosa mettibile senza dover tirare fuori il ferro da stiro era una tunica che avevo lasciato nella casa del mare e che, obiettivamente, è un po’ strana persino per i miei standard: è di un materiale decisamente leggero ed estivo, ma, vai a capire perché, le hanno fatto le maniche lunghe (??). Di norma le arrotolo fino al gomito e via, ma diciamo che di norma non la uso nei giorni di piena estate afosissimi, in cui pure io mi vesto più leggera.
      Va beh: in quel giorno specifico era agosto e faceva un caldo boia, ma gli altri vestiti erano immettibili e non avevo nessuna voglia di stirarli, quindi mi infilo la bizzarra tunica a maniche lunghe, arrotolate al gomito, e via sul lungomare… ma sapessi quanti strani sguardi ho attirato, e quanti commenti tipo “povere donne ‘ste musulmane, ma i loro mariti non si rendono conto del caldo?”

      😛 😛 😛 😛

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  4. Arianna Capuani Sinclair

    Ciao, ho letto i tuoi post sull’abbigliamento, consigliata da un amico comune. Anche se mi copro le spalle in chiesa, mi sento a mio agio in bikini (quando sono magra, ovviamente ). Tuttavia devo dire che le scelte alternative che indichi mi sembrano per niente “da vecchia”, anzi. Alcuni dei costumi qui sopra vorrei mettermeli anche io, se solo sostenessero di più!

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    1. Lucia

      Ciao Arianna!
      In effetti è vero, adesso che me lo fai notare mi rendo conto che moltissimi costumi interi (quelli più giovanili, diciamo) offrono meno sostegno rispetto ai bikini. Io… non ho mai avuto motivo di considerare la cosa un problema, diciamo XD

      Però a cercare bene qualcosina si trova.
      Ad esempio questo

      https://www.yamamay.com/it_it/moda-mare/donna/costumi-interi/costume-intero-modellante-sculpt-fashion/?attribute_272=187

      o quest’altro

      https://www.yamamay.com/it_it/moda-mare/donna/costumi-interi/costume-intero-con-ferretto-essentials/?attribute_272=325

      di Yanamay, hanno proprio il ferretto. Se piacere il genere (che può piacere come no, io non ho ancora deciso dove mi situo) anche i costumi di Antica Sartoria di Giacomo Cinque, che quest’anno sono onnipresenti almeno dove sono andata in vacanza io, hanno un sostegno niente male, son proprio imbottiti, anche. Ma penso che se ne trovino, in giro!

      Detto ciò… massì, secondo me per il bikini è anche una questione di stile e di fisico (nel senso che un seno prosperoso lo si contiene meglio in un tankini o un intero, forse). Però è vero che ormai ci sono dei costumi interi così volutamente sexy che sono ancor peggio di un bikini, e ci sono dei bikini sportivi e accollati che tutto sommato sono meno peggio di certi costumi interi!

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  5. vitaincasa il lato rosa della vita

    Ti dirò, io non mi sentirei più a mio agio in un costume intero e tantomeno in un tankini, li trovo nella loro rarità un po’ troppo appariscenti, mi sentirei troppo al centro dell’attenzione, pensa un po’! Il bikini, di per sé, non è il male assoluto, come dici anche tu. Dipende dal modello (tipo quelli a perizoma!) e da come li si indossa anche (molte signore indossano lo slip classico arricciandolo come un perizoma!). Mi sono spiegata? Poi concordo assolutamente con te: vedere signore in bikini al bar a mangiare e bere mi stride. Ritengo più opportuno vestirsi di più, una magliettina, un pantaloncino, un prendisole! Ma anche un costume intero mi striderebbe, almeno un pareo ci vuole.
    Ricordo che una volta, in una vacanza esotica, erano molte le turiste orientali che indossavano strani costumi ben coprenti, ma bizzarri. Il fatto è che per loro l’abbronzatura non è qualcosa di cui vantarsi! Però appunto risultavano un po’ bizzarre.

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  6. vale arci

    Ciao… io invece penso diversamente, se rifletto su tante cose che ho letto su questo delicato argomento del vestire… in realtà non è così semplice (“metti un bikini, tanto nessun uomo ormai ci fa più caso”). Prima pensavo pure io così, ma anno dopo anno, costume dopo costume, e leggendo vari manuali di cristianesimo antico dove era ancora integro, come per esempio il manuale “Istruzioni Morali Sopra la Dottrina Cristiana, del Padre Idelfonso Da Bressanvido”, o i vari volumi dei manuali Istruzioni del Cristianesimo universale sulla modestia cristiana, ho scoperto tanti inganni per i cristiani che vi sono ancora in questo mondo.. il mondo continua a cambiare, ma il punto è che la Legge di Dio non è cambiata giammai. La nostra percezione cambia ma Dio rimane Fermo. Anche se le mode cambiano, i peccati restano peccati. Lo dimostra anche le tante anime purganti che testimoniano nei libri antichi, sconosciuti per lo più oggi, in cui devono scontare ogni minimo peccato veniale e che il peccato veniale sia, sotto certi aspetti, quello che allunga di più i tempi di espiazione del purgatorio, essendo tanti e così poco avvertiti… specie oggi… infatti… Tankini o bikini, o costume intero sono tutti ugualmente immodesti.. e non sono da farci abbassare la guardia, perché agli inizi del 900 anche mettere un costume intero o un tankini, sarebbe stato lo stesso una grande Immodestia per una figlia di Dio indossarli. Come mai allora oggi sembra siano questi abiti modesti? . Lo stesso padre Pio, avvisava le donne, che di ogni centimetro di pelle scoperto in più, avrebbero da soffrire e ardere molto in purgatorio. Questo, nonostante la nostra percezione. Il primo bikini, nemmeno una prostituta spogliarellista voleva indossarlo, ve ne fu solo una che alla fine decise di farsi fotografare così per un servizio fotografico. Cosa è successo? Oggi abbiamo il senso del pudore al di sotto di una spogliarellista degli inizi del 900? Si, questo è. Il modernismo ci ha tolto la Grazia di Dio, che è la modestia, dono dello Spirito Santo. Cioè non sentiamo più la modestia. Non è la moda che cambia e cambiano i gusti e percezione. Il peccato rimane lo stesso. Una donna cattolica di una volta non li avrebbe mai messi. E come mai oggi li indossiamo senza vergogna? Non perché si commette meno peccato, ma perché abbiamo noi perso il senso del peccato. E sul discorso modestia non c è parvida materia. Al minimo sgarro già si commettono peccati. Sebbene ci può essere un maschio in spiaggia che non nota tanto il nostro Tankini che in ogni caso mostra le coscie e lo stesso é come una mini gonna, nessuna differenza, questo non accade a tutti. Ci sarà sempre il maschio che guarda e pensa sulla nostra forma del corpo, pensieri impuri (piccoli o grandi, davanti a Dio ogni pensiero di desiderio carnale, su una donna che non sia nostra moglie, è già adulterio o fornicazione nel cuore, e in ogni caso, di quel pensiero di lussuria, piccolo o grande o di curiosità, Gesù ha sofferto le frustrate e dolori alla corona di spine… per riparare Ogni piccolo pensiero impuro. Ora, fosse pure che (dice il catechismo vero del cristiano) un uomo per sbaglio non facesse tanto caso ad un bikini, lo stesso si commette un peccato veniale, perché si ci mette in occasione di peccato. Non dobbiamo evitare solo i peccati, ma anche le Occasioni di peccato. E quando mi metto un costume, e devo ancora andare al mare, non posso sapere prima chi mi guarderà senza pensare niente o chi mi guarderà osservando le mie forme o attirando su di me l attenzione. E come ultimo motivo, possiamo anche riflettere sul fatto che Iddio, dopo il peccato originale, ci ha voluti coperti. Vestiti e non vestiti. Gesù e Maria camminavano Modesti. E questo il modo come dovremmo vestirci anche noi. Per questo, se Dio ci vuole coperti, ma la moda e i tempi hanno inventato i costumi corti, non significa che non si commetta peccato e si va in giro vestiti così. La verità è che al mare nemmeno dovremmo andarci o quanto meno, andarci vestiti e bagnare solo piedi o gambe. Per me è difficile che amo il mare e per ora, cerco di andare in spiagge poco affollate e per adesso ho optato per una sorta di maglietta sportiva dello stesso materiale dei costumi da bagno (tipo i costumi musulmani), e sotto un paio di Bermuda che arrivano sotto al ginocchio. Quando entro o esco dall acqua, ho subito vicino la spiaggia una tovaglia e mi copro ulteriormente appena vedo che in giro ci sono persone che possono guardare le mie forme. A dir la verità la maggior parte di tempo poi metto di sopra una gonna e maglietta. Non sto in costume esposta. Sudo, è vero ma meglio soffrire caldo qui che le fiamme del Purgatorio… non é un esagerazione, ma verità… e sempre più sto pensando di lasciare le spiagge e dedicarmi alla montagna… può sembrare esagerato ma non lo è perché è l andare in spiaggia a fare il bagno che è un altro segno del modernismo e che un tempo I primi cristiani non esisteva un usanza di fare i bagni e vacanze in spiaggia. Quindi sta a noi, cercare di non far commettere peccati anche ad altri e fuggire le occasioni e obbedire al Comando di Dio di vestire e non essere svestiti, pure se il mondo andasse tutto mezzo nudo, anche se non ci facessero caso più, noi non possiamo camminare come Dio non vuole che camminiamo… e c è ancora un altro motivo : quando vestiamo modesti, possiamo riparare per tutti quelli che vanno in giro immodesti… sono riparazioni… molto buone… il mondo va in giro mezzo nudo? Ed io, per contrario, per dimostrare a Iddio che c è ancora chi ascolta, vado in giro coperta. (non per superbia però, ma con spirito di amore alla Volontà di Dio). Ciao volevo condividere questo 🙂

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  7. klaudjia

    Riflettendo sul tema….ma vi rendete conto di quanti affari girano sul bikini? Non parlo degli stabilimenti, alberghi ecc ma solo del costume da bagno! E non mi riferisco al prezzo dell’andamento. Immaginate se per un qualsiasi motivo il bikini venisse considerato brutto e fosse considerato bello il costume intero con il gonnellino e le donne portassero solo quello. Avete idea del crollo delle vendite delle creme anticellulite/antismaliature, delle cerette brasiliane, delle palestre, trattamenti estetici vari fino ai piercing e tatuaggi addominali. Soffermandoci anche sul capitolo dieta e cibi light….. La prova costume è un business infinito.

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    1. Lucia Graziano

      Effettivamente, un paio di mesi fa vedevo su IG il profilo di una influencer (una normalissima influencer, che non ha nulla a che vedere con i temi della modest fashion, del pudore, etc) che diceva: quest’anno ho deciso di non comprare più costumi interi troppo sgambati, e questo modello che ha i pantaloncini per me è stata una rivoluzione, perché mi permette di muovermi più liberamente senza l’angoscia che lo slip vada fuori posto o senza dovermi fare la brasiliana ossessivamente.

      Vabbeh, chiaramente lo diceva perché doveva sponsorizzare quello specifico modello del brand che la pagava per lo spot, ma ho trovato interessante la motivazione addotta. La praticità e la possibilità di affrancarsi dalla schiavitù dell’estetista ogni due settimane, lei la metteva sotto questo punto di vista.

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  8. vitaincasa il lato rosa della vita

    Torno su questo post per aggiornare il mio commento precedente: non mi sento più a disagio nel costume intero. 🙂 Sarà l’età? Sarà la maternità? Non lo so. E’ ormai la terza estate che alterno intero e bikini e ormai non ho più alcun senso di disagio, anzi, va benissimo. Purtroppo nel frattempo è esplosa la moda dei costumi a perizoma, che siano interi o a due pezzi sono una cosa disgustosa, non li ammetterei negli stabilimenti per famiglie.

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    1. Lucia Graziano

      🙂
      In compenso, io trovo che sia esplosa di converso la moda dei costumi interi che piacciono a me, quelli con un po’ di gonnellina. Che peraltro io trovo anche esteticamente molto più indulgenti per chi abbia piacere di mascherare un po’ di cosciotte o smagliature, per dire; li trovo carini a prescindere dalle questioni di pudore.

      Negli ultimi anni, ne ho visti parecchi – più nelle pubblicità online che sulle spiagge, a dire il vero, ma comunque adesso ci sono parecchi siti italiani in cui è possibile comprarli a poco prezzo, per chi volesse. Usciti dalla nicchia, direi che lo sono; chissà se col tempo diventeranno anche di moda?

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      1. vitaincasa il lato rosa della vita

        Magari tra qualche anno ripasserò di qui per dirti qualcosa disui nuovo sui mieimieicostumi rapporti con I costumi con la gonnellina 😅 al momento quelli mi sembrano ancora “troppo”. Tuttavia dovessi scegliere tra quelli e I perizoma non avrei dubbi, sicuramente meglio la gonnellina 😄

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        1. Lucia Graziano

          😂

          Massì, che poi io penso che si tratti in gran parte di una questione di moda. Dovessero diventare di moda i costumi fatti così, ce li metteremmo tutti senza il minimo problema.
          Adesso, per dire, vedo che vanno moltissimo (soprattutto sui bambini) i costumi che sono proprio composti da dei due pezzi fatti da pantaloncini e maglietta a maniche corte (roba che davvero sembra di vedere dei bambini vestiti per andare all’asilo); in questo caso, per proteggere i bambini dai raggi UV vista l’accresciuta sensibilità sul tema etc etc.

          Alla fine, è in gran parte una questione di moda.

          Però sì, ho l’impressione che ultimamente la moda-mare stia andando sempre più nella direzione di coprire, più che scoprire ulteriormente. Forse una reazione agli ultimi decenni dove il trend era l’esatto opposto, chissà?

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          1. vitaincasa il lato rosa della vita

            Nelle spiagge che frequento io (poco per la verità) da un paio d’anni ho notato al contrario un aumento spropositato di questi odiosi costumi a perizoma. Ma se tu hai notato una tendenza opposta, beh, spero davvero che arrivi anche qui! Durante le ultime ferie avevo quasi quasi volevo andare dal gestore dello stabilimento e ricordargli che si trattava di una spiaggia per famiglie, e suggerirgli di affiggere un cartello con l’invito a indossare costumi decorosi. Alla fine ho lasciato perdere… Ho pensato chissà agli inizi dei costumi da bagno quanti avranno avuto le mie stesse impressioni… per costumi che oggi sembrerebbero rigorosissimi! 🙂

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