
I Cavalieri di San Lazzaro: intrepidi crociati lebbrosi, a Gerusalemme
Incredibile ma vero, quello dei Lazzariti era un ordine militare a tutti gli effetti: interamente composto da lebbrosi, ma non per questo meno temibile. Anzi.
Read More…Storia e Folklore
Incredibile ma vero, quello dei Lazzariti era un ordine militare a tutti gli effetti: interamente composto da lebbrosi, ma non per questo meno temibile. Anzi.
Read More…Nell’Italia del Nord-Est, i contadini non aspettavano l’arrivo della Candelora per decretare la fine imminente dell’inverno; loro, impazienti, si rimettevano al lavoro il 25 gennaio, in occasione della festa della conversione di san Paolo.
E, come spesso capitava nelle feste che assurgevano al ruolo di Capodanno agrario, anche la data del 25 gennaio cominciò a velarsi di poteri soprannaturali, nell’immaginazione del popolino.
Read More…Ma è vero che la Chiesa consentiva di bere la cioccolata calda anche nei giorni di penitenza, forte dell’assunto per cui i liquidi non spezzano il digiuno?
Tecnicamente sì, ma la storia è più complessa: perché il cioccolato di una volta era ben diverso rispetto a quello che mangiamo oggi.
“Abbiamo tutti un’idea di come fosse una taverna medievale, ma solo il cielo sa da dove ci arrivi”, scrive Mark Forsyth nella sua Breve storia dell’ubriachezza; e gli basta questo incipit a conquistarmi in mezza riga.
Ma se la nostra idea è parziale e falsata, com’era fatta una vera taverna medievale?
È diventato virale sui social un tweet in cui si fa tale affermazione. Ma (fortunatamente) la cosa non corrisponde al vero (anche se c’è un fondo di verità dietro a questa storia) (forse).
Read More…La data giusta per scambiarsi gli auguri di buon anno? Indubbiamente il 21 marzo, secondo questo abate del X secolo.
Read More…Una veloce pennellata di folklore romano, a margine di un San Silvestro che non scorderò facilmente.
Read More…Chi ha letto il mio libro potrà forse ricordare di aver già incontrato il “Compost et kalendrier des bergers”, un almanacco cinquecentesco che, nella finzione letteraria, dichiarava di essere stato scritto sotto la dettatura di un pastore illetterato ma non per questo ignorante, anzi profondo conoscitore delle leggi della natura e della magia.
Sapeva anche fare oroscopi, questo mago-pastore? Beh, naturalmente, anche se (naturalmente!) li faceva a modo suo!
Con ogni probabilità, ripeterò cosa ormai nota nel dirvi che “Carol of the Bells”, il canto natalizio, altro non è che l’adattamento in lingua inglese di una canzone popolare ucraina.
Ma fidatevi, questo articolo non si chiude così: ci sono molte altre cose interessanti che possono essere dette riguardo questa canzone!
Le tre carole natalizie che probabilmente non conoscevi (e che comunque non avresti di certo voluto conoscere, mannaggia a me) ma che comunque potrebbero in ogni caso costituire una interessante variazione sul tema per il pranzo in famiglia di domani
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