Storia e Folklore
O meglio, ne esistono due parti. La prima è la chiesa di San Carlo al Lazzaretto, ovverosia quella che un tempo era la cappella dell’ospedale; la seconda è il convento greco-ortodosso dei Santi Nicola e Ambrogio al Lazzaretto, che sorge all’interno di una struttura che un tempo ospitava le stanzette dei malati.
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Di norma, trasportare a passo di corsa sul cucuzzolo di una montagna dei tronchi mastodontici dal peso di 4 quintali non è esattamente quel tipo di passatempo cui la gente ama dedicarsi in un giorno di festa. E allora, da dove caspita nasce la tradizionale corsa dei ceri di Gubbio?
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L’ennesima riconferma di come i bisogni umani siano, in fin dei conti, universali: e dopo il crollo dell’URSS, i cittadini sovietici hanno spontaneamente rielaborato il loro passato in un modo che sembrerebbe essere uscito paro paro da un libro di agiografie medievali
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Dai più noti ai più insospettabili (lo sapete che anche san Filippo Neri è un protettore niente male?), ecco qui una carrellata dei santi cui affidarsi quando la terra inizia a tremare!
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In cui si narra di un miracolo operato da santa Edvige; che però, paradossalmente, non è la parte più interessante di questa storia.
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Non vi sembri blasfema l’immagine di copertina: a Napoli, c’è per davvero una Madonna con le scarpe rotte.
Avete mai sentito parlare della Madonna delle Scarpette Consumate?
Fu Gregorio Magno l’inventore delle ghost stories a sfondo cristiano? Sotto un certo punto di vista, si potrebbe dire di sì: o quantomeno, fu lui il primo autore cristiano a fare uso intensivo di questo strumento per trasmettere ai fedeli concetti teologici complessi.
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Correva l’anno 1174 quando san Gerardo dei Tintori mise frutto le ricchezze accumulate in una vita di lavoro per fondare a Monza un ospedale. Fu il primo ente caritativo di questo tipo a essere fondato e gestito da soli laici: una vera e propria novità, per l’epoca!
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Non è colpa di nessuno, se i vestiti si sporcano quando vengono usati: è semplicemente nella natura delle cose. Ma se nessuno si vergognerebbe nel portare a lavare un abito che si è insozzato dopo una lunga giornata di lavoro, perché farsi problemi quando si tratta di portare a lavare la propria anima?
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Nel IV secolo, si chiamava “Hypapante”, e non era di per sé una festa strettamente mariana; lo divenne però nella Francia del VIII secolo (e, per qualche tempo, questo fece sì che la ricorrenza del 2 febbraio fosse vissuta come una sorta della festa della mamma ante litteram). Vi ho incuriositi?
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Una penna spuntata 