Back to School

Nel caso in cui qualcuno non se ne fosse accorto, vi informo che è ricominciata la scuola.
Se vi è sfuggita la notizia e adesso vi dispiace, l’anno prossimo, miei cari, (non) fate come me. Ovverosia, (non) dite (per nessuna ragione al mondo) al vostro capo che “ma no che non è un problema, certo che questo pomeriggio vado a comprare una cartuccia per stampante in cartoleria, dov’è il problema?”, avendo l’accortezza di presentarsi in cartoleria nel tardo pomeriggio del primo lunedì di scuola.
Quaranta minuti di coda, (e non sto scherzando), mentre di fronte a me orde di genitori disperati sventolavano il diario del pargoletto, ordinando “e poi c’è scritto: diciassette matite rosse HB-598 a sezione pentagonale da appaiarsi alla carta ruvida – ma – non – troppo – in – ventiquattro – tonalità – cromatiche dell’album di tal marca… Fabieeeettoooo, hai finito di sceglierti i quaderni?! Ammooooreeee di maaaammaaa? Non versare il Superattack in testa a tua sorella, stella del mio cuore amato!!”.
Un delirio.

È che – come ben sanno tutti i genitori – ogni studente alle prese con il nuovo anno scolastico abbisogna di un kit di sopravvivenza niente affatto trascurabile, e di importanza capitale.
Non lo so: sono solo io, l’unica pazza che ancora adesso, dovendo scegliere un quaderno, passa circa mezz’oretta a selezionar le copertine?
Insomma: anche nel caso di un nuovo anno scolastico, è importante partire col piede giusto. E anche scegliere uno zainetto può essere un aiuto, in certo senso.

E voi?
L’avete già comperato, tutto il materiale per il vostro nuovo anno scolastico?
O meglio ancora: per l’anno scolastico dei vostri figli?

Se avete già comprato tutto, chiudete pure questa pagina.
Se invece dovete ancora fare qualche spesuccia, continuate pure a leggere.
In diretta dall’America, (per la sezione: “i più improbabili gadget cattolici che qui in Italia farebbero solamente ridere, ma negli U.S.A. invece spopolano”), ecco a voi un nuovo imperdibile post della serie “must have”.
Ovverosia: ecco quello che non può assolutamente mancare nello zainetto di uno studente cattolico. A detta dei nostri amici d’Oltreoceano, ça va sans dire.

LO ZAINO

Beh.
Se dovete riempire lo zaino, evidentemente vi servirà uno zaino.
Dimenticate il vecchio cliché del secchione jellato che viene bullizzato da tutta la scuola: il Cattolico Moderno, signori e signori, ha tutte le carte in regola per diventare il divo del liceo!
Guardate che zainetto cool, assolutamente fashion, completamente gggiovane

C’è anche la versione femminile, che a me piace un sacco e che probabilmente avrei comprato per davvero, avendola avuta a disposizione…
…ma lo zainetto trendy meritava una menzione speciale! O no?

IL DIARIO

E, a proposito di look veramente gggiovane, vi segnalo immediatamente anche il Diario Scolastico del Giovane Cattolico.

Il diario funziona come un qualunque diario, non c’è molto da dire: il bonus è che, per ogni pagina, lo spazio per segnare i compiti si accompagna ad un box con una breve citazione biblica, e ad uno spazio per gli appunti personali (“cose su cui riflettere”).

Anche noi, al liceo, avevamo in dotazione un diario scolastico cattolico, con calendario dei Santi e riflessioni estemporanee.
Ma questo è mille volte più bello, oh.

IL QUADERNETTO (DI APPUNTI)

E questo, invece, è geniale.
Siete amanti della Terra?
Ecologisti sfegatati?
Non riuscite a dormir di notte, perché siete troppo inquietati dalla deforestazione dell’Amazzonia?
Embeh, non c’è problema.
Potete sempre usare dei quaderni di carta riciclata. O no?

Questo, poi, sfrutta uno slogan particolarmente geniale.

ANCHE DIO RICICLA.
Ha creato l’uomo dal fango!!


Fantastico.

IL SEGNALIBRO

Da nascondere fra le pagine del libro di algebra (occielo, che ricordi atroci!), per avere sempre sottomano quelle formule insensate che tanto non ti entreranno mai in testa. (Infatti).

Sotto questo punto di vista, la scritta sul segnalibro può essere quantomeno incoraggiante, nella cristiana speranza che prima o poi questa tortura finisca e che l’università ci apra le porte di un mondo migliore:

Posso farcela.
Perché Dio mi darà la forza
.


(Amico mio che mi stai leggendo, e che vorresti fare un rogo col tuo libro di matematica: coraggio. Se ce l’ho fatta addirittura io (e stavo messa male, credimi…), puoi farcela anche tu).

IL RIGHELLO

…e se poi avverti il bisogno di snocciolare qualche preghiera durante il compito in classe di geometria analitica, ché non si può mai sapere, ecco a te la soluzione.
Da una parte, ci sono i centimetri (anzi: i pollici, suppongo; ma non stiam qui a sottilizzare).
Dall’altro lato, ordinatamente in fila lungo tutta la superficie, ci sono i libri della Bibbia…

…giusto per dare un po’ di conforto, durante le lunghe ore scolastiche!

Non ho idea di quali possano essere le applicazioni pratiche di questo coso, ma è simpatico!

LO SPUNTINO

Fortunatamente, a un certo punto, sopraggiunge l’intervallo.
E lì son dolori.
Non so come vi organizzaste voi, ma io avevo perennemente sete.
E non era mica tanto facile, fare approvvigionamenti d’acqua nel bel mezzo della scuola!

La macchinetta del caffè? Presa d’assalto.
Il distributore di bottiglie? Costosissimo.
L’acqua del rubinetto? Bagni intasati. (Di altre studentesse, dico. C’era la coda).

In definitiva, mi arrangiavo con un succo di frutta messo nello zaino la mattina: il più delle volte lo tiravo fuori con il cartoccio schiacciato e la cannuccia rotta; ‘na schifezza.
Se avessi avuto questo meraviglioso thermos, avrei risolto i miei problemi.
E soprattutto, non avrei mai dimenticato di ringraziare Dio per il cibo di ogni giorno (avete presente? ‘Signore, benedici questo cibo, ecc.’). A prova di smemorato, questo thermos è dotato di… preghiera incorporata!

LA BIRO

No, niente.
È che questa serie di penne-crocifisso sono talmente (ipnoticamente) kitsch che… non potevo non mostrarvele!


E dunque, con questa meravigliosa chicca io vi saluto e auguro a tutti voi un meraviglioso anno scolastico, nella speranza che…

…come dite?

Uh?

Ho dimenticato la cosa più importante?

Ah, già.

Da qualche parte, di tanto in tanto, c’è ancora qualcuno che ha la buffa convinzione che la parte più importante, più preziosa, più meravigliosa e insostituibile di una scuola sia composta dagli insegnanti. Cioè dai docenti, dai maestri di vita, dagli educatori: da quelle persone grazie alle quali ti svegli al mattino e sai che veramente val la pena di alzarsi e di andare a scuola – altrimenti basterebbe studiare il sussidiario e presentarsi a giugno per gli esami; e grazie tante.

Ma ci va qualcuno di speciale, per aiutarti a diventare adulto. O per prepararti alla vita, prima ancora che a un lavoro.
Ci va qualcuno di speciale, per trasmetterti valori, passioni, insegnamenti, (e poi, naturalmente, anche nozioni e abilità).

E in effetti, trovo dolcissimo e veritiero il set regalo che vedete qui sotto (e che, potendo, regalerei davvero a tutti i miei ex-professori, ché se lo meritano). Perché, nonostante tutte le fatiche e tutti i pesci in faccia che si prende quotidianamente, un (bravo) insegnante fa – davvero – il lavoro più fantastico del mondo.
E non credo realisticamente che gli possa capitare mai – ma mai al mondo – di ritrovarsi a dubitarlo.

Perché “il tempo passato ad insegnare non è mai (e dico MAI) perduto”.

Un post di “auguri” dedicato a tutti gli insegnanti, gli studenti, e i genitori.

Buon anno a tutti.

10 risposte a "Back to School"

  1. utente anonimo

    Il quaderno e il diario sono le cose di cui in effetti non avrei fatto a meno, trovo siano molto originali!

    La scuola… che nostalgia! Mi sembra proprio che la fine della scuola sia stato uno spartiacque tra la mia adolescenza e il mondo degli adulti. Qualche volta con amici dico che sarebbe bello tornare indietro, non dico all'inizio del liceo magari un paio di anni dopo. In genere mi dicono tutti che non potrebbero tollerare di nuovo di tornare a scuola, tra i banchi, tutti i giorni… ora i giorni mi paiono tutti uguali, ruotano tutti al grande dilemma di quale materia studiare quel pomeriggio, quante pagine fare per cercare di tenere il passo, dove diamine reperire quell'informazione che il professore si è fatto sfuggire, come risolvere gli esercizi che puntualmente non vengano quasi mai al primo colpo… altro che algebra XD

    Daniele

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  2. flalia

    Lo slogan del quaderno è fenomenale, mi piace! Il righello coi libri della Bibbia mi sembra un po'… ossessivo? La biro-crocifisso troppo angosciante mentre il segnalibro fa per me! Adoro questi post sulle "chicche" americane

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  3. Lucyette

    Aga… buon anno anche a te, ovviamente

    Daniele, io onestamente non tornerei al liceo, per quanto riguarda la routine scolastica. Cioè… sono stata tanto bene, sono stati gli anni più significativi della mia vita, amo la mia scuola e le persone che ci lavorano e che mi hanno fatta diventare la ragazza che sono… ma se parliamo di routine scolastica, assolutamente no. L'università mi sembra proprio un altro mondo: puoi organizzarti lo studio come preferisci, studi all'incirca solo materie che ti appassionano (almeno un poco); se un giorno hai mal di testa o non hai tempo/voglia di studiare troppo, tendenzialmente non casca il mondo. Il carico di lavoro sarà anche maggiore; ma per quanto riguarda il metodo e le materie di studio, io mi trovo mille volte meglio adesso.
    Al liceo tornerei ad occhi chiusi, (e infatti ci torno ogni volta che sono a Torino), per quanto riguarda l'aspetto umano: il rapporto coi professori, il debito di gratitudine nei loro confronti, l'affetto che mi lega a loro e a quella scuola.
    Anzi: ora che ci penso, devo mandare una mail a qualche mio ex-professore, per augurargli buon anno 😉

    Flalia: ma vi piacciono, allora, questi post sulle chicche americane? 🙂
    In genere riscuotono un certo successo, ma ho sempre paura di pubblicare una cosa troppo banale… ma voi non vi annoiate, vero?
    Il quaderno è geniale, è vero. Chi si è inventato quello slogan, è un mito 😀

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  4. martayensid

    ok allora zaino e segnalibro, mi hai convinto. E facciamo anceh uno di quei cosi con la fragola per l'insegnante che sembra carino.

    E sì, i tuoi post fashon mi piacciono anche perchè da uno come questi si possono trarre taaante idee per i gadget …tante che non hai idea!

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  5. Lucyette

    Ok, allora do anch'io le mie preferenze: io comprerei lo zainetto in versione femminile, perché è simpatico e carino, e il quaderno ecologico, perché ha un motto geniale. Il diario non mi entusiasma molto dal punto di vista grafico, ma comunque un diario/agenda a tema religioso è diventato un must irrinunciabile, ormai: al lceo mi hanno abituata bene 😉

    In definitiva, sì: direi che comprerei zaino e quaderno. Il set regalo lo regalarei veramente ad alcuni ex-professori: apprezzerebbero il pensiero, forse!

    (P.S. Tante idee per i gadget? Grazie al mio blog? Uh!
    Adesso son curiosa: fatemi sapere, se create qualche gadget! *_*)

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  6. Pepita80

     questo è il primo post che leggo del tuo blog, ma è talmente geniale che ti linko all'istante!
    Mi hai fatta morire dal ridere e nello stesso tempo mi sto chiedendo come ho fatto a finire la scuola senza aver mai posseduto uno di questi gadget…uff
    :o)

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  7. utente anonimo

    Mah… per il metodo è vero che ci si organizza meglio all'università, però per altre cose preferivo il tipo di routine della scuola 😛

    Parlo per me dicendo che mi pesa molto di più seguire le lezioni dell'università che della scuola, sarà che in genere ho meno giorni di lezione (è capitato di avere solo 3 giorni, così com'è successo di averne 5 però, quindi tante di meno no) ma vanno dalle 9 alle 18 con 1 o 2 ore di pausa. Insomma, è faticoso, e con orari così praticamente ti devi barricare in casa il sabato e la domenica a studiare per cercare di non perdersi, gli altri giorni è impossibile studiare. Ricordo che un assistente uno dei primi giorni in università disse di dimenticarci tutte le feste specie il Natale… beh un po'esagerato ma in effetti sono 3 anni che il 26 dicembre mi rimetto a studiare come un matto 😛

    Daniele

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