Sembra ostia, ma non è. La vera storia dei Croxetti liguri

“Ehm… Lucia?”, esordisce lui con un certo orrore, guardandomi mentre scolo la pasta. “Non vorrei mai criticare le tue scelte culinarie, ma… sono particole, quelle che vuoi darmi da mangiare?”.

No, non sono particole: sono croxetti. Ovverosia, sono uno dei più buffi, caratteristici e inconsueti prodotti della cucina ligure – una di quelle cose che, se non avete mai assaggiato, dovete assolutamente cercare di procurarvi in un qualche negozio di gastronomia, anche solo per far sgranare gli occhi ai commensali che si vedono servire in tavola un gran piatto di ostie col ragù.

Talvolta, si sente dire che i croxetti sono nati proprio come omaggio all’ostia consacrata della Messa. La teoria sarebbe suggestiva… sennonché è completamente falsa.
I croxetti, a dirla tutta, affondano le loro radici nel tardo Medioevo, quando le grande casate nobiliari sentivano il desiderio, per non dire l’esigenza, di tentarle letteralmente tutte per consolidare il proprio potere. Si costruiscono alte torri, si creano stendardi e gonfaloni; ogni casato medievale doveva essere immediatamente riconoscibile grazie all’uso di arazzi, scudi, e stendardi di ogni tipo, creati apposta per mostrare al mondo lo stemma nobiliare della famiglia al potere.

Lo stemma veniva inciso sulla legna, ricamato sulla stoffa, lavorato sul metallo, disegnato sulla carta…
…quale altra superficie piana poteva prestarsi, a supportare un simile disegno?

Massì! La pasta!!

La pasta – la banale pasta da cucina – comincia ad essere stesa col mattarello, fino a formare un sottile velo. La sfoglia così ottenuta viene poi compressa in uno stampino di legno, contenente lo stemma del casato… e poi viene tagliata in tante forme rotonde, pronte per esser servite in tavola.
Questo piatto era solitamente riservato alle grandi feste dinastiche, o alle visite a corte di un qualche ospite importante. Era praticamente impossibile, in quel contesto, non stupirsi di fronte alla magnificenza del potente casato di cui si aveva l’onore di far parte, o di esser ospiti. Una magnificenza che, letteralmente, ci saltava all’occhio ad ogni boccone!

***

Caduti nel dimenticatoio per alcuni, lunghi secoli, i croxetti, al giorno d’oggi, sono stati fortunatamente riscoperti, e riportati in auge. Al posto dello stemma del casato, si imprime oggi sulla pasta lo stemma della Regione Liguria, o una qualche altra immagine… ad attinenza gastronomica.
E ne esce una pasta buona, ma buona per davvero, che vi consiglio davvero di assaggiare, se ne avete l’occasione. Senza dubbio, è molto inconsueta!

Mentirei, se vi dicessi che i croxetti prendono bene il sugo. E infatti, i veri Liguri non li condiscono col sugo… ma bensì col paté d’olive.
E detto ciò… buon appetito!!

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