L’ex voto della Palla Nautica

Se andate a Gangi, ameno borgo medievale a pochi chilometri da Palermo, troverete una antica chiesa intitolata al Santo Spirito.
Se andate a visitare la chiesa, troverete, da qualche parte, un ex-voto che raffigura… un sub, in un sottomarino fine ‘800.
Capite bene che un ex-voto che include un prototipo ottocentesco di sottomarino è un fatterello fatto apposta per finire su queste pagine… e quindi, ecco a voi la storia di Felice Balsamello e della sua fallimentare (…ma non troppo) “prima volta” con la Palla Nautica.

Felice Balsamello, classe 1854, era uno scienziato siciliano nativo di Gangi. Bisognerebbe anche aggiungere che era uno scienziato autodidatta: sorprendente pensare ai risultati raggiunti da colui che i giornali d’epoca definivano “ingegnere” e che invece aveva a malapena una licenza di quinta elementare. Oltre a quel livello di istruzione, all’epoca non si andava, a meno di non avere le disponibilità economiche per spostarsi dalla piccola Gangi e iscriversi a un collegio. Felice Balsamello evidentemente non ce le aveva, sicché, finita la scuola, s’era messo a lavorare come manovale. Da lì, con tanta osservazione e con una dose di genio non indifferente, aveva cominciato a progettare oggetti, macchinari, meccanismi via via più complessi… fino ad arrivare, nel 1889, alla progettazione di una grandiosa Palla Nautica.

Per citare la presentazione che ne faceva La civiltà cattolica,

la palla nautica è un battello sottomarino, che trae il nome appunto dalla forma che ha di un globo. Qui sta il punto più originale del ritrovato. […] La palla si può far salire fino a fior d’acqua e affondare a qualunque profondità, senza temere la pressione delle decine e centinaia d’atmosfere; ché a tutto resiste una sfera, supposta una conveniente omogeneità nella parete. […] Un altro vantaggio della forma sferica in un battello sommerso, è la facilità e la rapidità delle manovre, compresa quella del potere il battello girare sopra sè stesso. […] Intanto la Palla nautica colle prime prove eseguite nel porto di Civitavecchia ha mostrato come per essa si può visitare a tutt’agio, e troppo meglio che non si fa dai nostri palombari, il fondo marino.

Non so che fine abbia fatto la palla nautica e quale sia stata la fortuna di questo dispositivo dopo i primi tentativi di utilizzo. Però, posso assicurarvi sul fatto il primissimo test della Palla Nautica, nel giugno 1889, rischiò concretamente di trasformarsi in tragedia e di uccidere il povero Felice, che ci stava dentro.

A causa di un difetto di assemblaggio, le pareti della Palla non avevano retto alla pressione e, quando il sottomarino si trovava già a una certa profondità, avevano ceduto cominciando a imbarcare acqua. Brutta, bruttissima situazione per il sub che si trovava all’interno: anche perché, all’esterno, nessuno dei potenziali soccorritori vedeva nulla di strano… ma intanto il sottomarino si stava riempiendo d’acqua alla velocità della luce. C’era il rischio concreto che l’acqua, prima ancora di far morire annegato l’esploratore, sbilanciasse col suo peso l’imbarcazione, rendendola ingovernabile e facendola incagliare sul fondale.

Come scriverà Felice nelle sue memorie,

aspettavo da un momento all’altro la catastrofe, pregavo la Madonna, Gesù, lo Spirito Santo, ma l’acqua continuava ad entrare. E che fate, Gesù mio Sacramentato, che fate Divissimo Spirito Santo, io qua muoio da un momento all’altro. Voi lo sapete, non è paura fantastica, da nevrastenico, qui, se entra ancora, forse, un altro litro d’acqua, scenderò con la mia macchina nel profondo del mare. Sono vostro protetto, o Signore, non mi lasciate perire in questo modo…

E mentre la situazione sembrava ormai disperata, e mentre Felice aveva la drammatica sensazione che l’Onnipotente fosse deciso a condannarlo a una morte orribile nella sua palla… ecco che l’infiltrazione d’acqua all’interno dello scafo si interruppe all’improvviso, senza peraltro alcuna apparente ragione scientifica capace di spiegare il fenomeno. Felice Balsamello concluse il suo primo test della Palla Nautica con i piedi a mollo e una fastidiosa tachicardia… ma sopravvisse, riuscì a riprendere il controllo del macchinario e risalì fino alla superficie in piena sicurezza.

Di storie strane dietro agli ex voto ce ne sono parecchie, e anzi io ritengo che queste forme d’arte siano una vera miniera di curiosità e aneddoti tra i più impensati. Ma dovere riconoscere che l’ex voto del sub merita comunque un posto nella top ten delle storie più bizzarre mai legate a una grazia ricevuta!

8 risposte a "L’ex voto della Palla Nautica"

    1. marinz

      Potrebbe essere un problema di “pressione”… non sono un ing ma dagli studi mi sembra di ricordare che cmq anche al pressione interna della sfera potrebbe essere aumentata e quindi “bloccando” di fatto l’entrata di altra acqua… oppure è riuscito in qualche modo a risalire di qualche metro e la pressione esterna è diminuita e quindi anche l’acqua ha smesso di entrare… senza misurazioni però è difficile da dire … però non è detto che ci sia stato un intervento divino 🙂

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  1. Pingback: Gangi, Sicily – Any Excuse to Travel

  2. nihilalieno

    Penso io che l’acqua ha smesso di entrare perchè l’aria non poteva uscire e tutte e due non ci stavano, nella palla. Detto questo, lui ha pregato con molta fede e familiarità, laddove molte persone avrebbero soltanto detto l’ultima parola più inflazionata del mondo…

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    1. Lucia

      Per non capirci niente, ci ho pensato anch’io, ma dici che ci siamo arrivate io e te (e Marinz qui sopra a cui poverino non avevo mai risposto), e non l’aspirante ingegnere che a fine ‘800 aveva costruito la macchina? 🤔

      Occielo, questo in effetti potrebbe dare nuova luce all’insuccesso in fase di test 😂

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  3. Clercin Yves

    Je ne puis donner d’explication pour l’arrêt de l’eau, certainement dû à la pression intérieure de la boule et la pression de l’eau, je puis dire par contre que cette invention sera compilée dans la l’Histoire des Appareils Plongeurs toutes époques que je construis. Qui jusque-là avoisine plus de 1400 appareils plongeurs depuis Alexandre le Grand

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