Di come la Grande Guerra cambiò il nostro modo di vivere il lutto

La Chiesa anglicana fu la prima ad esprimersi sul tema, dando il via nel 1880 a una Church of England Burial, Funeral e Mourning Reform Association che incoraggiava i fedeli a cercare “la semplicità, a discapito dello spettacolo” nell’organizzazione del triste giorno. Alla prova dei fatti, la maggior parte della popolazione restò attaccata alle tradizioni. Fu un singolo evento storico, dalla portata dirompente, a dare una netta accelerata a quel cambiamento di costume che si cominciava appena a intravvedere.

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L’abito non mente!

“L’abito non mente” di Gaia Vicenzi non è, di per sè, un libro dedicato alla modest fashion.
Eppure, l’agile saggio (dedicato a “Il ruolo dell’abbigliamento nel definire chi siamo, cosa facciamo e come pensiamo”) offre spunti di riflessione molto interessanti per chiunque si interessi al tema della modestia cristiana nel vestire

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Cinque vestiti killer e la loro terrificante Storia

E mica ce ne sono solamente cinque!
Stoffe che venivano tinte con sostanze poi rivelatesi tossiche; accessori che uccidevano gli artigiani causa dei processi chimici dannosi che avevano luogo durante la preparazione: la Storia della moda è tristemente piena di capi d’abbigliamento che – per così dire – si sono macchiati di sangue.

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