Storia e Folklore
“Abbiamo tutti un’idea di come fosse una taverna medievale, ma solo il cielo sa da dove ci arrivi”, scrive Mark Forsyth nella sua Breve storia dell’ubriachezza; e gli basta questo incipit a conquistarmi in mezza riga.
Ma se la nostra idea è parziale e falsata, com’era fatta una vera taverna medievale?
Incredibile ma vero: furono i maschi degli anni ’20 i primi individui della Storia a sperimentare in tutta la sua potenza l’ansia di doversi guardare allo specchio in vista della temutissima prova costume.
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Una tradizione ormai dimenticata, quella che sto per descrivere: vi fu un tempo non lontano in cui era tassativo andare in spiaggia il 10 agosto, in occasione della festa di san Lorenzo, e fare in quel giorno sette bagni di mare.
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Nel Medioevo, non si viaggiava se non per cause di forza maggiore: pellegrinaggi, campagne militari, inderogabili viaggi di lavoro e poco altro.
Lo sanno anche i bambini, no? È quello che ci insegnano anche a scuola, no?
Beh ecco: in effetti no. Non proprio.
Cosa troveremmo di fronte a noi, uscendo dalla nostra macchina del tempo programmata a “cent’anni fa da oggi”?
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C’era una volta, tanto tempo fa, un eremita di nome Pelagio, che si stava facendo i fatti suoi nei boschi della Galizia quando notò, con sgomento, bagliori ultraterreni in cielo simili a tante stelle cadenti.
Inizia così la storia di Santiago di Compostela. E, in effetti, inizia così anche un progetto che mi sta molto a cuore, in compagnia di una foodblogger. Coraggio: andate a leggere di che si tratta!
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Cocco, sabbia dorata, palmizi ombrosi, surfisti che solcano le onde e, magari, anche qualche bella camicia Hawaiana.
Scommetto che è più o meno questa, la vostra idea mentale di estate.
Vi siete mai chiesti come mai sia così, per gente che vive in un posto in cui le palme da cocco non esistono e, spesso, la sabbia dorata bisogna comprarla a caro prezzo per mascherare coste sassose?
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Prima ancora che l’avanzata dei Mori in Europa fosse bloccata presso Poitiers, aveva iniziato a circolare in Spagna la leggenda dell’isola di Antilia.
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La domanda potrebbe lasciarvi perplessi. “E cosa vuoi che facesse? Le stesse cose che facevano tutti gli altri, no?”.
Ehm: veramente, no. Come per molti altri aspetti della vita quotidiana durante il Fascismo, nulla, nelle vacanze di un cittadino, poteva essere lasciato al caso. E dunque, la vacanza italiana doveva necessariamente essere una “Vera Vacanza Fascista”.
Noi uomini moderni tendiamo a non pensarci, ma: per la miseria! Ai tempi in cui non esistevano i pacchetti all inclusive, viaggiare era dannatamente complicato!
E quindi cosa inventarono gli uomini del Medioevo per semplificare la vita ai pellegrini?
Beh, ma giust’appunto. Inventano i pacchetti all inclusive.
Una penna spuntata 