In diretta da Diagon Alley…

Quello stand, alla fiera, si nota subito, fra tutti. Si nota perché ormai hai sviluppato l’occhio clinico, e si nota soprattutto per una serie di piccoli dettagli: ad esempio, il fatto che dal soffitto spenzolino elfi alati. O che, dagli espositori, centinaia di occhietti puntati ti scrutino con attenzione: ohibò, non hai visto male – sono davvero bestiole magiche, elfi, gnomi, folletti! Nel bel mezzo di una fiera babbana?
E’ più forte te: non ce la fai proprio a non entrare, tu che sei un strega che conversa con Piton, è amica di una campionessa di Quidditch, ignora platealmente la C.R.E.P.A.
E’ più forte di te: non resisti ed entri. E ti accolgono due commessi sorridenti: un mago e una strega felicissimi di aver finalmente un potenziale cliente. In una fiera babbana, poi…

“Buongiorno”, saluti cortesemente. “Volevo… beh, posso dare un’occhiata?”.
“Certamente, signorina!”, risponde il mago con un gran sorriso. “Di cosa ha bisogno?”.
“Ehm…”. Ti guardi intorno, sentendoti improvvisamente piuttosto scema. Va beh che fra fanatici di mondi incantati ci si capisce, ma ti risulta comunque difficile chiarire di cosa hai bisogno, in uno stand pieno di soprammobili fantasy assolutamente inutili. “Beh… guardavo… non vendete oggettistica?”.
“Santo cielo, no!”, si scandalizza il mago, che ha evitato di urlare Merlin’s beard solo perché siamo in un ambiente babbano. “Cioè, voglio dire… ovviamente sì, ma ognuno di questi oggetti ha le sue proprietà specifiche. Non è che può prendere del pelo di drago e usarlo al posto dello sputo di Squipf!”.
“Ehm… giusta osservazione”, mormori guardandoti intorno, con la consapevolezza che la faccenda sta cominciando a intrigarti. “Beh… quel barattolino trasparente, con un fungo verdolino sopra, ad esempio, a cosa serve?”.
“Quello? Oh, quello è il reparto di ingredienti per Pozioni Magiche, signorina. Quelle sono Spore di Spunf”.
“Di…?”.
“Spunf. Procurano ricchezza. Sparse su un foglio, fanno apparire i numeri vincenti, anche se non specificano per che cosa”.
“… ah. E il barattolo vicino, invece?”.
“Oh, quello è muco di orco. Utilissimo, in effetti: se ingerito, conferisce la capacità di parlare tutte le lingue. L’unico effetto collaterale è che trasforma in una blatta: però, una blatta poliglotta”.
“… ah. Non c’è – diciamo – qualcosa di più… utilizzabile?”.
“Beh, la bava di troll, ad esempio! E’ quella lì. Procura successo nel lavoro, fama e ricchezza. Molte delle nostre personalità devono tutto alla bava di troll: basta guardarli in faccia per rendersene conto”.
“Hm. E, invece, quel povero animaletto rotondo chiuso in quel barattolo di vetro?”.
“Lui? Oh, lui è un Luppong Tondiforme Nano. Animale da compagnia: molto dolce, ideale per coppie e famiglie. Custodisce la casa, e protegge dagli Jimpgull – sa, quegli spiritelli invisibili che fanno scivolare le cose dalle mani, o le nascondono dove lei non le avrebbe mai messe, nonostante il consorte la incolpi… Utile”.
“Quasi quasi… e quella creatura grassoccia lassù, invece?”.
“Uhm. Quello è un Buhrp. Troll dei monti di Noorghond. Magicamente molto potente: utile nei rapporti amorosi, legato soprattutto alla sfera intima”.
“E l’altro, quello lì accanto coi piedi grossi?”.
“Idem. E’ un Fun Fug Plug, gnomo dei funghi. Anche lui favorisce gli incontri amorosi. Però, ecco, lui non va tenuto in camera da letto, in certe occasioni: è molto riservato, si Smaterializzerebbe per l’imbarazzo”.
“Ah. Perché l’altro, invece…?”.
“Sissì. Il Buhrp è molto curioso”.
Ehm. Torniamo agli ingredienti per pozioni, vah. Quel barattolino di… aehm, aspetti ché leggo… ecco: di erba degli elfi?”.
“Sì. Sparsa sullo zerbino, allontana i creditori colpendoli con amnesia. Toccandola coi polpastrelli, quest’ultimi si caricano di potere: con un po’ di esercizio riuscirà a Materializzare cose semplici, come caramelle, monetine, eccetera…”.
“Naa, quelle sono le prime cose che si studiano a Trasfigurazione! Qualcosa di un po’ più utile?”.
“Beh… ci sarebbe il Bolfoth Smeraldino, draghetto da compagnia. Il suo padrone non si ammalerà di venerdì né nei giorni dispari, e vivrà fino a duecent’anni, se non muore prima”.

Alla fine, me ne sono andata con la statuetta della Strega Ramazza, arricchita con una lieve fattura a tutelare la carriera di studenti e lavoratori. C’era anche la polvere di Strizzurt, che “rende l’eloquio elegante e sicuro, potenzia la memoria, facilita l’apprendimento, e, in casi estremi, confonde le commissioni esaminatrici”, ma malauguratamente era già finita.


E, visto che qualcuno si domanda se tutte le cose che mi succedono siano reali o frutto di una sfrenata fantasia, questa volta vi porto le prove: qui, potrete immergervi anche voi nel meraviglioso mondo magico che mi ha stregata.

Se non riuscite a connettervi a quell’indirizzo, o se sul computer si visualizza il temibile Errore 404, non preoccupatevi: evidentemente siete Babbani. E, com’è ovvio, nulla di quanto ho scritto in questo post è vero.

Per tutti gli altri… chi mi regala un Luppong Tondiforme Nano?

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