[Pillole di Storia] Vittoria alata

29 agosto 2008
di Lucia Graziano
Ora: voi siete perfettamente liberi di non crederci. Ma a Ciumesti, ameno centro della Romania nord-occidentale, c’è una antica necropoli, che gli storici ritengono essere stata usata, all’incirca, dal 240 al 130 a.C. In questa necropoli, abbiamo testimoniati due diversi tipi di riti funerari: tumulazione, e, con maggior frequenza, incinerazione. Ma grazie alle tombe di Ciumesti, principalmente, veniamo in possesso di una straordinaria quantità di resti dal passato: elmi, spade, schinieri, stoviglie, oggetti di uso domestico… la vera e propria manna dal cielo di un Archeologo. Con chicche, però, che fanno strabuzzar gli occhi anche a chi di Storia proprio non si interessa.

E’ il caso, eclatante, dell’elmo di Ciumesti.

Elmo di Ciumesti. Copyright di Arteceltica.it

Esposto a Bucarest, al Muzeul National de Istorie, è un bell’elmo in ferro risalente alla prima metà del III secolo a.C. E’ stato rivenuto nella Tomba del Capo, e, come tutti voi potete vedere, ha una caratteristica fondamentale.
E’ sormontato da un grosso rapace in bronzo.
Molto minaccioso.

Perché poi fosse ancor più minaccioso, questo rapace era stato reso il più realisticamente possibile. E visto che un realistico rapace si muove, gli scultori avevano fatto sì che si muovesse anche questo: in mezzo al tronco, gli avevano messo una cerniera, in modo tale che le ali fossero libere di alzarsi e abbassarsi quando il guerriero correva o galoppava a cavallo.

Insomma, secondo una ricostruzione l’elmo di Ciumesti avrebbe fatto, più o meno, questo effetto:

Molto minaccioso.

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