L'inferno è freddo, soffice, e pieno di fiocchi bianchi.

Quando in casa non hai più niente da mangiare e allora esci a fare la spesa, e nevica ininterrottamente da lunedì pomeriggio e non è passato lo spazzaneve e dunque arranchi per la strada ed hai letteralmente la neve al ginocchio, e ti supera un signore che fa sci di fondo (giuro).
Quando il negozio più vicino è chiuso, e anche il secondo e il terzo, e tu trovi rifugio solo in una minuscola bottega con gli scaffali semivuoti presi all’assalto da un nugolo di Pavesi affamati, ed è finito il pane e sono finiti i cracker e sono finite anche le fette biscottate, e allora compri un sacchetto di farina e un po’ di lievito per cucinarti il pane in casa. Quando è finito anche il lievito di birra e allora tu torni a casa arrancando in mezzo alla neve che ormai ti supera il ginocchio, e poi vai sul blog a chiedere ai tuoi contatti se è meno peggio il pane azzimo o il pane fatto col lievito per dolci.
Quando la neve continua a cadere checché ne dicano i telegiornali, e nessuno ha spalato il giardino condominiale cosicché ci sono sessanta centimetri abbondanti di nivea muraglia che ti bloccano la porta, e ancora la neve continua a cadere…

Allora, inizi a invocare l’effetto serra.

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