C’è qualche storico, nei paraggi? Appassionato di foklore? Conoscitore delle vecchie tradizioni? Cappellaio Matto? Anyone else? Nel caso ci fosse qualcuno capace di aiutarmi, sappia che mi sto arrovellando da anni sulla medesima domanda: come mai, di tanto in tanto, il sito della UAAR dice cose maledettamente vere?
Spiego.
Avete presente il sito della UAAR, l’Unione degli Atei Agnostici Razionalisti? Ecco: sulla home page del sito, fra le tante altre cose, c’è sempre un sondaggio d’opinione che vien proposto agli internauti. Quello di adesso, tanto per dirne una, riguarda le scuole statali e non-statali.
Bene: qualche anno fa, curiosando sul sito della UAAR, ero stata stupita da un sondaggio a tema pasquale.
L’osservazione, ahimé, era maledettamente condivisibile: “la Pasqua è la più importante festa del cristianesimo. Per la gran parte dei fedeli sembra invece che sia il Natale. Quale, tra quelli che ti proponiamo, ti sembra il motivo più plausibile alla base di questa mancanza di sintonia?”. (Se siete interessati ai risultati del sondaggio, li trovate qui).
Ora: la UAAR parla di “fedeli” e sbaglia, a mio modo di vedere: non credo affatto che un vero cristiano snobbi la Pasqua per concentrarsi sul Natale. O quantomeno: se lo fa, c’è qualcosina che non torna.
Ma la UAAR ha senz’altro ragione nel dire che l’atteggiamento di cui sopra è quello adottato dalla maggior parte della popolazione. Insomma: mi riferisco a quelle persone che sono nate in un ambiente imbevuto di cultura cristiana, sono cresciute a suon di tradizioni cattoliche, magari ritengono di esser essi stessi cristiani (anche se poi sono lontani anni luce dal vero cristianesimo)… e non si interessano un granché della Pasqua, obiettivamente. Semmai si interessano della gita di Pasquetta.
Perché?
Non ne faccio un discorso di religione: ne faccio un discorso di storia e di folklore, e non riesco a darmi spiegazione. Voglio dire: il Natale è una festa sentita, al giorno d’oggi. Puoi anche esser buddhista, ma se è Natale te ne accorgi. Ora, lasciamo perdere gli sprechi e il consumismo: fatto sta che a Natale c’è l’albero di pino, il calendario dell’Avvento, il candelabro illuminato, il presepio nel salotto, i decori alle finestre… insomma, l’attesa per il 25 di dicembre è corredata da tanti “rituali” ben precisi, che contribuiscono decisamente a immergerti nell’atmosfera.
A Pasqua no.
A Pasqua, non c’è nessun “calendario della Quaresima”. Non ci sono le statuette per rievocar l’ultima cena, non ci sono candele da accendere di settimana in settimana… c’è giusto la Via Crucis, toh. Di tanto in tanto si organizza una Via Crucis animata a mo’ di rievocazione storica… ma poi, non c’è nient’altro. C’è l’uovo di cioccolato da aprire a Pasqua, certamente: ma volete forse paragonarlo al pranzo di Natale, con i regali e le decorazioni e le aspettive varie che ci accompagnano per mesi?
No: storicamente, non si è imposta nessuna tradizione di questo genere; e a me stupisce un sacco.
Secondo ClaudioLXXXI, dipende dal fatto che la Pasqua è preceduta da una componente luttuosa, e quindi non si presta a grandi feste.
Mah. Onestamente, se nasce un bimbo son contenta; ma se un mio amico risorge da morte assicurandomi peraltro che avrò anch’io la vita eterna, sono molto più contenta.
Secondo il Cappellaio Matto, il Natale è sempre stato più malleabile della Pasqua, e quindi si è potuto via via adattare alle esigenze sempre nuove delle varie società.
Potrebbe anche essere vero.
Ma in ogni caso: secondo me, la festa della Pasqua non è (così) sentita perché non è sentita la Quaresima. Prendete il Natale, e toglietegli le decorazioni, il presepio, le luminarie in strada, gli spot in televisione, i regali nella calza, i vestiti bianchi e rossi, il pino decorato, e così via dicendo. Vi resta una festa, senz’altro bella… ma sparisce tutto quello spirito di attesa spasmodica; quello spirito natalizio che vi sprona a fare il conto alla rovescia fino al giorno di Natale.
E io non faccio eccezione, eh. Se qualche anno fa mi aveste chiesto quale fosse la festa che aspettavo con più ansia, fra Natale e Pasqua… ovviamente avrei detto “Natale”, mi pare giusto. E che, scherziamo?
Ho cominciato a sentire veramente la Pasqua nel momento in cui ho cominciato a fare veramente (?) Quaresima. È un sacco utile, davvero.
Quaranta giorni di impaziente attesa, scanditi da riti pittoreschi, tappe predefinite, precetti ben precisi… la Quaresima è veramente un ottimo promemoria, per ricordarci che fra un po’, (finalmente!), arriva Pasqua. Chiunque prenda sotto gamba la Quaresima, non sa cosa si perde.
Se ognuno di noi potesse appendere in casa sua un “calendario della Quaresima”, aprendo una finestrella al giorno e facendo il conto alla rovescia dei giorni che mancano alla Pasqua, sono moderatamente certa che la Pasqua sarebbe una festa molto più sentita.
Non tanto dai fedeli praticanti, che sostanzialmente lo fanno già: sarebbe una festa molto più sentita da tutti gli altri, a mio modo di vedere.
E ce la si godrebbe molto di più, imparando a attendere.
Non so perché non si sia mai imposta una tradizione tipo il “calendario della Quaresima”, ma sono certa che sarebbe un sacco utile.
E poi, a me i calendari piacciono. Ne ho già fatti due, per l’Avvento.
La Storia ha voluto negarci questa tradizione?
S’attacchi al tram. Me la sto inventando io in questo momento.
Se l’ispirazione mi assiste, lo faccio io su questo blog, un mini-calendarietto “alla Lucyette” che ci accompagni fino a Pasqua.
(E questo sì che sarà un tormento (mio) (alla ricerca di qualcosa da dire senza annoiarvi troppo) e soprattutto una penitenza (vostra) (che dovete sorbirvi quaranta giorni di fregnacce)… insomma, lo vedete che questa roba serve?! Manco ho cominciato, e già non vediamo l’ora che arrivi finalmente Pasqua!)
A tutti voi,
buona Quaresima!
himou
a natale si nasce
a pasqua si rinasce
se vuoi puoi addirittura risorgere
se solo smetti di definirle fregnacce
un bacio contiene la stessa saliva di uno sputo
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himou
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StellaSenna
son proprio curiosa :))
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filippociak
Io entusiasta!
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utente anonimo
Perchè l'UAAR non si fa i fatti suoi?
Forse perchè anche noi ci facciamo i tuoi visitando il blog, ma lo facciamo perchè è bello e interessante…
Allora forse per l'UAAR è bello e interessante anche il cristianesimo?
Lo lascio così, come provocazione…
Non so dare una spiegazione diversa della differenza di attesa tra Natale e Pasqua diversa da quella che hai dato tu, per questo adesso mi godo questo calendario di quaresima… grazie mille! 🙂
Diego
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utente anonimo
Perchè l'UAAR non si fa i fatti suoi?
Forse perchè anche noi ci facciamo i tuoi visitando il blog, ma lo facciamo perchè è bello e interessante…
Allora forse per l'UAAR è bello e interessante anche il cristianesimo?
Lo lascio così, come provocazione…
Non so dare una spiegazione diversa della differenza di attesa tra Natale e Pasqua diversa da quella che hai dato tu, per questo adesso mi godo questo calendario di quaresima… grazie mille! 🙂
Diego
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ago86
Secondo me il Natale si è "imposto" perché lo scambio di regali è un qualcosa che fa fruttare l'economia, e poi è un periodo dove ognuno si finge buono per potersi sentire più buono dentro. A mio avviso sono queste due cose che hanno reso il natale una festa commerciale, mentre la Pasqua è stata scartata. Ci aggiungo anche il fatto che il Natale, per gli atei, può essere vero (è nato un bambino, sai che roba, ne nascono ogni giorno), mentre la Pasqua no (è risorto un uomo, figuriamoci se è vero!). Insomma, la pasqua solleva interrogativi, il natale fa fingere buoni sentimenti e scambi di regali. Tutto qui, secondo me.
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ago86
Secondo me il Natale si è "imposto" perché lo scambio di regali è un qualcosa che fa fruttare l'economia, e poi è un periodo dove ognuno si finge buono per potersi sentire più buono dentro. A mio avviso sono queste due cose che hanno reso il natale una festa commerciale, mentre la Pasqua è stata scartata. Ci aggiungo anche il fatto che il Natale, per gli atei, può essere vero (è nato un bambino, sai che roba, ne nascono ogni giorno), mentre la Pasqua no (è risorto un uomo, figuriamoci se è vero!). Insomma, la pasqua solleva interrogativi, il natale fa fingere buoni sentimenti e scambi di regali. Tutto qui, secondo me.
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Lucyette
himou, ciao! 🙂
Bleargh, il fatto che il bacio contiene la stessa saliva di uno sputo è agghiacciantemente vero… che schifo, però! 😉 😉
Stella, devo ammettere che son curiosa anch'io. A differenza di quanto ho fatto per l'ultimo calendario dell'Avvento, stavolta non ho la più pallida idea di quello che scriverò…
Ma scriverò qualcosa! Suvvia! 😀
Filippo: beh, in effetti è una ottima penitenza quaresimale per tutti voi, poveretti… 😉
Diego: beh, dal suo punto di vista la UAAR fa anche il suo lavoro, se si propone come compito quello di screditar le religioni. In molte cose esagera o sbaglia proprio, ma stavolta ha effettivamente toccato un punto debole. Ha sbagliato a parlare di "fedeli" che ignorano la Pasqua, perché un vero fedele non la ignora proprio per niente; ma se avesse corretto il tiro e avesse provato a dire che la società occidentale si è scristianizzata, avrebbe fatto un'osservazione molto ragionevole. Stavolta 😛
Ago… uhm. Quello che dici è sicuramente vero per quanto riguarda l'epoca contemporanea, ma secondo me ci devono essere delle ragioni storiche più antiche.
Spiego. Per il Natale c'è il presepio, l'albero di pino, il calendario dell'Avvento, e così via dicendo: sono tutte tradizioni molto antiche, che affondano le radici in epoche in cui non c'era sicuramente il problema dell'ateismo.
La Pasqua non ha niente di tutto ciò: non c'è il "presepio" dell'Ultima Cena o l'albero pasquale o così via dicendo. A parte qualche rara eccezione, tipo gli agnellini di marzapane e cose simili, ci sono (poche) tradizioni simili, che però si fanno solo ed esclusivamente in chiesa (penso a quelle chiese che ricostruiscono la tavola dell'ultima cena o espongono il Crocifisso deposto, per dirne una). Ma sono tutte abitudini "di chiesa", che non si sono (quasi) mai imposte nella vita privata. Cioè: nessuno si è mai sognato di costruirsi un sepolcro vuoto con statuine annesse da mettersi in salotto; invece, il presepio esiste da secoli.
Boh?
Secondo me, potrebbe anche dipendere da una banalissima questione di ore di luce. Natale è in pieno inverno, dopo una certa ora non si può più lavorar nei campi, e quindi la gente è costretta a stare a casa al caldo e ha un sacco di tempo da perdere (e quindi può raccontarsi storie, costruire statue, decorare pini…).
Pasqua cade spesso in piena primavera, quando si lavora tutto il giorno… e quindi si torna a casa che è già tardi, non c'è tempo di far tutte 'ste cose.
Secondo me potrebbe essere una spiegazione, perché altrimenti è davvero strano. Figuriamoci: nel Medioevo e nell'età moderna, quando la Quaresima era presa molto seriamente con tutte le privazioni del caso, la domenica di Pasqua doveva essere un giorno veramente strepitoso: la voglia di festeggiare c'era per forza, non poteva non esserci!
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Lucyette
himou, ciao! 🙂
Bleargh, il fatto che il bacio contiene la stessa saliva di uno sputo è agghiacciantemente vero… che schifo, però! 😉 😉
Stella, devo ammettere che son curiosa anch'io. A differenza di quanto ho fatto per l'ultimo calendario dell'Avvento, stavolta non ho la più pallida idea di quello che scriverò…
Ma scriverò qualcosa! Suvvia! 😀
Filippo: beh, in effetti è una ottima penitenza quaresimale per tutti voi, poveretti… 😉
Diego: beh, dal suo punto di vista la UAAR fa anche il suo lavoro, se si propone come compito quello di screditar le religioni. In molte cose esagera o sbaglia proprio, ma stavolta ha effettivamente toccato un punto debole. Ha sbagliato a parlare di "fedeli" che ignorano la Pasqua, perché un vero fedele non la ignora proprio per niente; ma se avesse corretto il tiro e avesse provato a dire che la società occidentale si è scristianizzata, avrebbe fatto un'osservazione molto ragionevole. Stavolta 😛
Ago… uhm. Quello che dici è sicuramente vero per quanto riguarda l'epoca contemporanea, ma secondo me ci devono essere delle ragioni storiche più antiche.
Spiego. Per il Natale c'è il presepio, l'albero di pino, il calendario dell'Avvento, e così via dicendo: sono tutte tradizioni molto antiche, che affondano le radici in epoche in cui non c'era sicuramente il problema dell'ateismo.
La Pasqua non ha niente di tutto ciò: non c'è il "presepio" dell'Ultima Cena o l'albero pasquale o così via dicendo. A parte qualche rara eccezione, tipo gli agnellini di marzapane e cose simili, ci sono (poche) tradizioni simili, che però si fanno solo ed esclusivamente in chiesa (penso a quelle chiese che ricostruiscono la tavola dell'ultima cena o espongono il Crocifisso deposto, per dirne una). Ma sono tutte abitudini "di chiesa", che non si sono (quasi) mai imposte nella vita privata. Cioè: nessuno si è mai sognato di costruirsi un sepolcro vuoto con statuine annesse da mettersi in salotto; invece, il presepio esiste da secoli.
Boh?
Secondo me, potrebbe anche dipendere da una banalissima questione di ore di luce. Natale è in pieno inverno, dopo una certa ora non si può più lavorar nei campi, e quindi la gente è costretta a stare a casa al caldo e ha un sacco di tempo da perdere (e quindi può raccontarsi storie, costruire statue, decorare pini…).
Pasqua cade spesso in piena primavera, quando si lavora tutto il giorno… e quindi si torna a casa che è già tardi, non c'è tempo di far tutte 'ste cose.
Secondo me potrebbe essere una spiegazione, perché altrimenti è davvero strano. Figuriamoci: nel Medioevo e nell'età moderna, quando la Quaresima era presa molto seriamente con tutte le privazioni del caso, la domenica di Pasqua doveva essere un giorno veramente strepitoso: la voglia di festeggiare c'era per forza, non poteva non esserci!
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utente anonimo
Bello il calendario della Quaresima! 😛
Comunque mi hai tolto le parole di bocca, anche io pensavo alla storia delle ore di luce (ma ne avevamo già parlato forse).
La Pasqua ai tempi nostri non è accompagnata da grandi giorni di festa, le scuole riaprono subito, qualsiasi lavoro non ha alcuna pausa (Lunedi soltanto, perchè la Domenica già di suo si lavora meno), non c'è quel senso di "mamma mia devo essere più buono che è Natale, devo comprare i regali a Tizio, Caio e Sempronio, al cugino di Tizio, e alla sorella della nipote della figlia del cugino della zia dell'amica del Paese del padre di Tizio" e poi non c'è ritualità a parte la processione,magari qualche evento locale e in alcuni casi la lavanda dei piedi… Vorrei ricordare poi, in merito ai campi di cui parlavi tu Lucia, che il ciclo lunare che si usa per il calcolo della Pasqua, si usa(va) anche per il lavoro nei campi e nella raccolta, evidentemente il periodo coincide con tempo di grandi lavori quindi c'è tanto da fare, e poco da pensare a riposarsi e festeggiare come a Natale, quando è freddo e come dici tu il lavoro nei campi scarseggia 😛
Daniele
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utente anonimo
Bello il calendario della Quaresima! 😛
Comunque mi hai tolto le parole di bocca, anche io pensavo alla storia delle ore di luce (ma ne avevamo già parlato forse).
La Pasqua ai tempi nostri non è accompagnata da grandi giorni di festa, le scuole riaprono subito, qualsiasi lavoro non ha alcuna pausa (Lunedi soltanto, perchè la Domenica già di suo si lavora meno), non c'è quel senso di "mamma mia devo essere più buono che è Natale, devo comprare i regali a Tizio, Caio e Sempronio, al cugino di Tizio, e alla sorella della nipote della figlia del cugino della zia dell'amica del Paese del padre di Tizio" e poi non c'è ritualità a parte la processione,magari qualche evento locale e in alcuni casi la lavanda dei piedi… Vorrei ricordare poi, in merito ai campi di cui parlavi tu Lucia, che il ciclo lunare che si usa per il calcolo della Pasqua, si usa(va) anche per il lavoro nei campi e nella raccolta, evidentemente il periodo coincide con tempo di grandi lavori quindi c'è tanto da fare, e poco da pensare a riposarsi e festeggiare come a Natale, quando è freddo e come dici tu il lavoro nei campi scarseggia 😛
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