Quelli che predicevano la morte del papa a suon di oroscopi
E talvolta, per questa colpa, ci lasciavano le penne: come accadde a due sacerdoti romani nel 1630.
Read More…Storia e Folklore
E talvolta, per questa colpa, ci lasciavano le penne: come accadde a due sacerdoti romani nel 1630.
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…ma a quanto pare non ci riuscì neanche troppo bene, visto che ‘sto noce continua a rispuntare magicamente tutte le volte che serve per ospitare un sabba.
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Il 6 gennaio 1431, un giovane Niccolò Cusano, futuro cardinale, pronunciò un’omelia sui re magi. Nella quale, incredibile ma vero, gliene disse di tutti i colori: accusandoli di aver commesso i peggiori peccati di occultismo. Naturalmente, prima d’aprire gli occhi, convertirsi e prostrarsi dinnanzi al Dio bambino.
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I Talebani ci fanno sapere di aver messo agli arresti duecento persone al termine di una letterale caccia alle streghe volta a punire i praticanti di arti magiche. La notizia ha comprensibilmente destato scalpore, ma non dovrebbe: purtroppo, l’Afghanistan non è l’unica zona del mondo in cui ancor oggi è in corso la caccia alle streghe
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I medici del tempo non avevano dubbi: quell’improvvisa ondata di mestizia che sembrava aver travolto l’Europa era sicuramente da attribuire alle condizioni meteorologiche avverse, che determinando un aumento degli umori freddi e umidi all’interno del corpo umano ingeneravano stati mentali tendenti alla depressione.
E, oggigiorno, gli storici si domandano: ma non è che, forse forse, avevano almeno un po’ di ragione?
E, a un certo punto, l’industria dell’entertainment si rese conto che le streghe sono un asset non da poco, soprattutto se si ha cura di presentarle al pubblico come icone femministe di donne di potere.
… ma è davvero con queste tinte che sono dipinti i ritratti delle streghe più famose nell’urban fantasy contemporaneo? In effetti, mica tanto.
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“Non lo so, John. Là fuori c’è un sacco di gente strana. Se sfrutto questo spunto per presentare il libro, se condivido coi miei lettori questa nostra conversazione, rischio pure che salti fuori qualche strambo che dice che questo non è un sogno. Che a forza di studiare all’università la storia della magia, sono stata io a richiamare in terra la tua anima per mezzo della nefanda arte della necromanzia”.
S’è girato a guardarmi con un sorriso divertito e lo sguardo complice di chi ha capito che l’altro ha capito. “Vedi pagina 40 di Ingannatori, malefici e sapienti, eh?”.
“Eh”.
In cui si racconta la storia di un bimbo tedesco che, a quanto pare, frequentava abitualmente il sabba; e in cui soprattutto si dà ai lettori un annuncio di rilievo
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Un bambino nato morto, una donna non brillante e una strega pasticciona, nell’Ucraina del 1753
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Di stregoni ce ne son molti, ma Aymonet è particolare: se non altro, perché è – di fatto – il primo a confessare d’aver partecipato a un sabba!
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