Le Libertates Decembris e l’episcopello: quando la Chiesa sorrideva di se stessa
Per essere una carnevalata, veniva presa molto sul serio: persino il vescovo vero stava al gioco. Ma chi era esattamente l’episcopus puerorum, nel Medioevo?
Read More…Storia e Folklore
Per essere una carnevalata, veniva presa molto sul serio: persino il vescovo vero stava al gioco. Ma chi era esattamente l’episcopus puerorum, nel Medioevo?
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Sul Krampus, il mostro che accompagna san Nicola nella sua tradizionale distribuzione di doni, è stato detto tutto e il contrario di tutto. Ma a conti fatti, cosa c’è di vero?
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In sostanza, era la versione folkloristica dell’esperimento di scienze che ti fanno fare alle elementari quando la maestra ti chiede di far germogliare i fagioli lasciandoli all’umido sul termosifone.
Eppure, il grano di santa Barbara divenne un elemento imprescindibile del folklore natalizio in molte zone d’Europa. E per buone ragioni!
Se dovessimo raccontare il modo in cui nasce il Calendario dell’Avvento, dovremmo necessariamente ambientare la nostra storia nel salotto tirato a lucido di una casetta di Maulbronn, deliziosa cittadina tedesca della zona del Baden-Württemberg. Lì vivevano, con i loro i figli, il signor e la signora Lang.
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Come vogliamo definirlo, un nisse?
È uno gnomo? Un folletto? Uno spiritello casalingo, un nome tutelare?
A volte è difficile dare una traduzione italiana a personaggi come questi, che non sono presenti nel nostro folklore. Eppure sarebbe probabilmente il caso di scoprire qualcosa di più su questo esserino… visto che probabilmente ne avete uno in casa!
L’Avvento inizia oggi, ma noi siamo già in ritardo.
In ritardo con la cucina, quantomeno: se volessimo stare al passo con gli usi e i costumi di una volta, dovremmo già avere un Christmas pudding che stagiona nel brandy dentro la nostra dispensa.
Chiunque abbia un po’ di dimestichezza con il Natale inglese (cioè grossomodo chiunque in generale, grazie a questo nostro mondo globalizzato) avrà probabilmente notato che c’è un elemento ricorrente nelle decorazioni festive d’Oltremanica: il pettirosso.
Ma perché?
Affidare a Google questa domanda potrebbe far apparire sul vostro schermo una ridda di risposte (che, fra l’altro, si contraddicono l’un l’altra).
Ma una soluzione al quesito probabilmente c’è. E, credeteci o no, c’entrano Adamo ed Eva!
Mettiamo caso (così eh, per ipotesi!) che una serie di sfortunati eventi ci impedisca di festeggiare il Natale come abbiamo sempre fatto, spingendoci a vacanze più quiete e casalinghe.
Che famo?
Ipotesi A: ci struggiamo nel profondo perché quest’anno non possiamo replicare tante care tradizioni.
Ipotesi B: approfittiamo di questo inverno anomalo per scoprire altre tradizioni che erano care ai nostri trisavoli e che (metti mai) magari potrebbero conquistare anche noi.
C’era una volta il santo vescovo Nicola, che sotto Natale portava i doni ai bimbi buoni.
E la cosa andava molto bene a tutti quanti tranne che a un teologo tedesco che si chiamava Martin Lutero, il quale – messosi a capo di una chiesa riformata – non esitò affatto nel dire ciò che pensava sul tema.