Come viveva un cardinale in conclave?

Sorprendentemente male: in un’epoca in cui capitava di frequente che i conclavi si trascinassero per mesi, rendere disagevole la vita degli elettori era una strategia deliberata che aveva dichiaratamente lo scopo di accelerare i tempi.
E il Vaticano non scherzava mica, quanto a disagevolezza!

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Nsaku ne Vunda, il “re magio” congolese ambasciatore a Roma

Avrebbe dovuto arrivare a Roma accolto con onori di un Re Magio in gloria; all’atto pratico, quando sbarcò in Lazio era più morto che vivo, provato da un viaggio diplomatico che aveva assunto i contorni di un’odissea (o di un incubo). E ciò non di meno (o forse proprio per questo), il primo ambasciatore africano presso la Santa Sede seppe guadagnarsi un posto nella Storia. E nel cuore dei Romani – e anche dei nostri, lo scommetto.

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I fantasmi di Beatrice Cenci, Giordano Bruno e Alessandro VI vivono davvero, nel folklore della Città Eterna

In occasione dell’uscita del suo “Il principe di Roma”, il regista Edoardo Falcone spiegava che “fin dalla più tenera età (e questo testimonia evidentemente un’infanzia abbastanza discutibile) ero fissato con San Giovanni Decollato, di cui si parla nel film. Ed è vero che in questa chiesa venivano seppelliti i condannati a morte di Roma, e che c’è tutta una serie di leggende intorno”.

È vero eccome!

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“I cosacchi abbevereranno i cavalli nelle fontane di S. Pietro”

L’immagine dei cosacchi che abbeverano i cavalli nelle fontane di San Pietro è stata una dei punti forti della propaganda anticomunista del primo dopoguerra. Variamente identificate a seconda dell’uditorio come fontane di San Pietro o (più genericamente) della laica Roma, le polle d’acqua della Città Eterna sembravano in costante pericolo di esser profanate da orde di barbarici invasori.E diciamocelo: […]

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