Guardando la cosa da un certo punto di vista, si potrebbe dire che l’idiota l’ha avuta vinta. Sì, insomma: le sue ex-allieve la insultano su un blog e non la salutano quando la incontrano per strada, ma suppongo che questi siano dettagli e che lei se ne vada ancora in giro tutta convinta di essere la professoressa migliore della Storia, amata da alunni e famiglie.
La mia famiglia, in effetti, la amava tantissimo, questa professoressa.
Tant’è vero che, due anni fa, in coda alla posta, mio padre la scorse fra le persone che aspettavano il loro turno, e la indicò a mia mamma a bassa voce. "Ehi, Paola! Quella lì non è la professoressa di Lucia?".
"Certo, Guido, è proprio lei!", eclamò mia mamma a voce alta e squillante, nel bel mezzo dell’ufficio postale: "quella che si lamenta con gli undicenni dell’uccello di suo marito!". E poi, sventolando la mano in segno di affettuoso saluto, sorrise alla deficiente: "Buongiorno, professoressa! Come va la vita coniugale, ora?".
Per l’appunto.
Andarsele a cercare.