Khamié: un assaggio del Natale libanese

In Libano, Armenia e Siria, i festeggiamenti di Natale non cominciano necessariamente con la prima domenica di Avvento, e nemmeno con la festa di San Nicola. Incominciano domani, per la precisione, nella festa di Santa Barbara: e non vi piacerebbe, per un anno, provare a festeggiare in famiglia un Avvento… libanese?

***

Le feste di Natale, in Medio Oriente, iniziano con gran dolcezza. Ogni anno, il 4 di dicembre, le donne di casa preparano il khamié, dolce tradizionale per la festa della Santa. Mentre il dolce sta cuocendo, tutta la famiglia si raduna nel salotto, dove il capofamiglia racconta ai bimbi la leggenda della dolce Barbara.
Una tradizione caruccia, non è vero?
Vi andrebbe, di provare?

Il khamié è un dolce a prova di cretino: è impossibile sbagliarlo.
Facciamo così: io vi posto la ricetta. Così, stasera, uscendo dal lavoro, passate al supermarket a comprare gli ingredienti. Domani, con tutta calma, incominciate a farlo cuocere…
… e, se il vostro capofamiglia non è abbastanza pratico, ci penso io, a raccontarvela, la storia di Santa Barbara.


INGREDIENTI per 8/10 persone

  • 300 gr. di grano crudo ammollato (che poi va comunque fatto cuocere, quindi andranno benissimo anche 300 gr. di grano precotto per pastiera)
  • 2 l. di acqua bollente
  • 1 cucchiaino di sale
  • 100 gr. di uvetta
  • 100 gr. di pinoli
  • 100 gr. di nocciole sbriciolate
  • 100 gr. di mandorle sbriciolate
  • 100 gr. di canditi misti
  •  ½ cucchiaino di acqua di rose
  • 250 di zucchero (o, a seconda dei gusti, di miele e zucchero mescolati assieme).

DECORAZIONE

  • Cannella
  • Zucchero
  • Nocciole e/o pistacchi spezzettati
    Zucchero
    Nocciole e/o pistacchi spezzettati

Lavate ripetutamente il grano sotto l’acqua fredda. Fatelo asciugare bene e mettetelo in una casseruola con un coperchio che chiuda bene. In alternativa, potete anche usare uno slow cooker, se ce l’avete in casa (io non sapevo manco che esistessero, questi aggeggi, ma facciamo finta di essere una foodblogger seria e professionale). Aggiungete il sale e l’acqua bollente, chiudete col coperchio, e lasciate sobbollire a fuoco basso fino ad ottenere un composto morbido, ma non molliccio. Controllate di tanto in tanto: potrebbero volerci dalle 4 alle 6 ore. La consistenza finale, comunque, dev’essere simile a quella di un porridge: se dovesse esse troppo liquido, potete far colare l’acqua in eccesso con un colino.
(Per la serie ’a questo punto è chiaro che non sarò mai una foodblogger seria’, aggiungo che io non ci penso manco per scherzo, a prendermi tutto ‘sto badò. Quindi elimino alla radice tutta ’sta faticaccia immonda sostituendo il grano crudo con il grano precotto, di quelli che trovate in giro già pronti per pastiera: cosicché, salto direttamente al punto 2. E cioè…)

Continuando a far sobbollire il grano a buoco basso, aggiungete l’uvetta, i pinoli, le nocciole, le mandorle, i canditi, lo zucchero, e l’acqua di rose. Mescolate finché lo zucchero non si sarà sciolto completamente, e l’insieme non vi apparirà denso e umido. A quel punto, toglietelo da fuoco e impiattatelo in un’unica ciotola grande da portare in tavola, o in piccole ciotolette da servire direttamente ai commensali. Prima di servire, decorate il khamié con cannella, zucchero e nocciole o pistacchi.

Allora. Che ne dite?
Tenetevi pronti, per domani: mentre voi mangiate il vostro bel khamié… io vi racconto, come sono abituata a fare, la leggenda natalizia della dolce Santa Barbara!

25 risposte a "Khamié: un assaggio del Natale libanese"

  1. utente anonimo

    Non mi piaciono gli ingredienti: uvetta bleah! Per non parlare dei canditi 😛
    Slow cooker mi fa un po'impressione in realtà non so perchè 😛

    Abbiamo notato le frasi molto belle ma, alla fine ce le metti in un bel post?

    Daniele

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  2. Lucyette

    I canditi non piacciono neanche a me, infatti li eminerei a cuor leggero (semmai ci metterei qualche ciliegia candita: quelle sono buone!), ma l'uvetta mi piace, invece… 🙂

    Sì, alla fine delle vacanze di Natale (o forse dell'Avvento, meglio dividerle in due parti) raduno in un post tutte le frasi e le trasmetto ai posteri, ci mancherebbe altro 😉

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  3. Lucyette

    Mah… sai cosa? Premettendo che io non perdo mai tempo ai fornelli, per il semplice fatto che preferisco dedicare il mio (poco) tempo ad altre cose piuttosto che agli intingoli (per la serie: se mi ci metto, riesco anche a cucinare bene, e ogni tanto, ad esempio per compleanni/feste/festività/eccetera mi fa anche piacere, mettermi lì con un ricettario a preparare qualcosa per quell'occasione)… premettendo che non mi ci vedo proprio a iscrivermi a un corso di cucina e a cercare nuove ricette per ogni fine-settimana, quindi sappi che ti ammiro molto ma non riuscirò MAI ad imitarti 😀
    … premesso questo, dicevo: sai cosa? Io non capisco come mai le ricette che prevedono molte ore di cottura facciano paura alla gente, in genere.
    Cioè: beh, sì, capisco che se smetti di lavorare alle 17:30 forse forse non è il massimo, preparare un dolce che ci mette sei ore a cuocere…
    … ma per il resto (ad esempio, per chi cucina nei week-end) io non riesco proprio a capire tutto questo timore delle ricette con lunghi tempi di cottura, davvero!
    Cioè, non è che devi stare per sei ore attaccata alla padella a mescolare: basta darci un'occhiata ogni tanto, mentre leggi un libro / chiacchieri con gli ospiti / ti fai un bagno / guardi un film / eccetera.

    C'è mio padre che ha questa filosofia di vita, per cui è immorale (:-P) cucinare qualcosa che richieda più di dieci minuti di lavoro. Beh, in linea di massima condivido, ma le cotture lunghe – davvero – non richiedono più di tanto impegno…
    Se al tuo corso di cucina ti propongono una ricetta del genere, non è il caso di scappar via urlando 😉

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  4. StellaSenna

    ahahhaha allora…partiamo dal presupposto che io ho fatto un corso di cucina BASE BASE,,,:)
    Cucinare nel week end lìè dura… che poi faccio sempre le stesse cose, chiaramente velocissime, perchè il tempo che passo con lì'interista io lo preferisco passare con lui (chesso, sdraiati sul divano?) che davanti ai fornelli 🙂
    E comunque…6 ore?
    Io in casa per 6 ore consecutive, di giorno, non ci sto mai…
    Figurati te se mi posso metter a far cose cosi lunghe…:)))

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  5. Lucyette

    Io in casa per 6 ore consecutive, di giorno, non ci sto mai…

    Ah… già, è vero, scusami. E' che oggi, in una brevissima interruzione a settimane e settimane di completa clausura casalinga in mezzo ai libri, mi è sembrato di avere una botta di vita assurda quando sono uscita di casa una mezz'oretta per farmi un regalo di Natale anticipato nella forma di alcuni santini e di una catenina col crocifisso, che peraltro ho poi appreso essere il crocifisso della buona morte, appositamente pensato per i malati terminali e gli agonizzanti (giuro, non sto scherzando). E purtroppo continuo ostinatamente a pensare che tutto il resto del mondo abbia il mio stesso stile di vita… 😛

    Detto ciò… ahò, ma vuoi scherzare?! Scaloppine al limone e vino, arrosto alla birra, primo-secondo-contorno&dolce ad ogni pranzo, eccetera eccetera (cito testualmente dal tuo blog)… ribadisco che ti ammiro molto, perché MAI un mio ipotetico fidanzato potrebbe aspettarsi da me, NEMMENO NEI SUOI SOGNI PIU' SPINTI, un simile menù ad ogni singolo week-end
    (Cioè, diciamo pure che un servizio del genere potrei farlo una-due volte all'anno, alle feste comandate, e basta :-P).
    Quindi hai tutta la mia ammirazione, giuro!

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  6. fiordicactus

    Lucy, io sto a casa, ma 6 ore di gas, non le vorrei consumare! Sono del parere di tuo  padre (forse perchè siamo della stessa epoca, più o meno)  . . . si mangia per vivere, non per far ridere quelli del gas . . .!

    C'è un'alternativa? Io mi ci butto a pesce . . . Può darsi che passato questo momento che non mi vede particolarmente attratta dagli esploit culinari, farò questo dolce, ma non so . . . io sono montagnina (Orobica addirittura) e già mi sono dovuta adattare al Centro Italia, dovrei sentire l'Uomodellamiavita cosa ne pensa . . . lui dei due è il più conservatore e il meno portato a questi esperimenti di cucina etnica!

    Se volete, vi passo la ricetta del "fristingo" dolce natalizio che è una bomba calorica, si cuoce solo alla fine, ma (tradizione vuole) si prepara in più di una settimana, ogni giorno si aggiungono alcuni ingredienti, e si mischia bene, tre volte al dì! Adesso, anche per questo i tempi si sono accorciati, ma la Suocera lo faceva così!

    http://fiordicactus.splinder.com/post/15420505/quattro-chiacchiere-sul-lesso-spuma-di-prosciutto-e-fristingo

    Ciao, R

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  7. Lucyette

    Beh, d'accordo per le sei ore di gas, ma una volta ogni tanto… 🙂
    Ma più che altro, a me stupisce proprio questo terrore che la gente nutre nei confronti delle cotture lunghe: voglio dire, in genere non danno mica problemi particolari! Devi solo lasciare la padella sul fuoco piccolo e controllare una volta ogni tanto, non riesco a capire il dramma (a parte, ovviamente, la gente che sta poco in casa; e in effetti, a lungo andare, anche il costo del gas, sì).

    E comunque in questo caso le sei ore sono per far cuocere il grano: se comprate quello precotto, ve la cavate con molto meno 😛

    Wow, non conoscevo il fristingo: in effetti, ehm, sembra piuttosto carico
    Io sono rimasta traumatizzata, una volta, dal tortano, un dolce pasquale di non mi ricordo più quale regione del Sud Italia che mi era stato consigliato tempo da una ragazza che avevo conosciuto online.
    Buonissimo, eh! Ma pesaaaanteee… 😛

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  8. Daniel19

    Lucia però secondo me le cotture lunghe… comunque bisogna saperle fare, ci sono cose che possono bruciare per il minimo errore, o attaccarsi, per esempio poca acqua, fuoco troppo alto, varie cose. Mi ricordo per esempio i polpi (o totani?) in guazzetto col pomodoro, ci mettono una vita perchè il polpo (in realtà più il totano però) è duro. Se ci metti poco sugo però fai una strage, così come se metti il fuoco leggermente più alto, s'attacca tutto subito e devi buttarlo. Inoltre c'è il costo del gas (o l'elettricità che forse è anche peggio). Per risolvere il problema ci sono cose già precotte, ma spesso lasciano a desiderare inoltre se le devi mangiare tu ok, ma se sono da far mangiare ad altri poi o dai l'impressione che non sei capace, o che per te quella persona è un peso. Quindi cotture veloci e via 😛

    Per mia esperienza, posso dire che so fare proprio poche cose U_u mi piacerebbe imparare cose "complicate" ma ogni volta che mi viene in mente mi frenano e mi dicono che è inutile che imparo ste cose XD però almeno non sono mai ricorso a robe surgelate di dubbio gusto. I dolci proprio non li so fare, a me sembrano tanto facili in genere ma poi mi rendo conto che c'è come una ritualità alle volte, con il lievito, gli albumi, lo zucchero che boh, mi lasciano incerto O_O

    Daniele

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  9. Cappellai0Matto

    Sarà pure dolce a prova di cretino, ma per uno che, come me, riesce a bruciare una padella anche solo per un uovo fritto o una casseruola per un pugno di popkorn, beh, credimi… Nemmeno il Khamiè lo è!

    Per il resto, son tipo che con la cucina (mangiata) non scherza, eh!
    Se solo potessi, proverei ogni genere di ricetta in grado di acciuffare. Ricette tradizionali, etniche ed anche sperimentali!
    Peccato che non possa, sigh.

    Certo, una soluzione ci sarebbe, eh! Ma ormai, col femminismo che corre, è pura utopia u.u

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  10. Lucyette

    Cappellaio: cioè, sposare una cuoca provetta e stare in panciolle mentre lei spignatta? 😛 😛

    Daniele: beh, sì, probabilmente dipende anche dal tipo di cottura e dagli ingredienti, certo. Io, in genere, per le cotture lunghe faccio così (ma faccio così anche solo per il risotto, per dire): abbondo esageratamente con l'acqua, in maniera che non si attacchi; poi, poco prima della fine della cottura, se c'è acqua in eccesso (c'è quasi sempre) alzo il fuoco al massimo, in modo da farla evaporare negli ultimi minuti. In genere funziona bene (certo, quando hai il fuoco al massimo devi star lì a controllare che non si attacchi, ma è questione di pochissimi minuti).

    Detto ciò… oh, non vorrei dare l'impressione di essere un asso dei fornelli, eh!! Ripeto: io so cucinare discretamente bene, se mi ci metto (e se ho un buon ricettario), ma il punto è che non cucino: io sono di stomaco piccolo e non ricerco cibi elaborati; i miei parenti anche; alcuni sono anche a dieta… insomma, il mio pranzo-tipo è un piatto di pastasciutta con il sugo Barilla, e amen. Teoricamente potrei anche far di meglio, ogni tanto, ma nessuno noterebbe la differenza (me compresa) 😛 Quindi in effetti anche io vado avanti a forza di cibi molto semplici, cibi precotti, e anche cibi surgelati (non sono male, sai?).
    In compenso, l'unica cosa che davvero mi piace fare sono per l'appunto i dolci: il problema è che io mi diverto proprio a prepararli (non so perché, ma impastare torte mi rilassa)… solo che poi io non li mangio e non se li mangia nessun altro: quindi non posso mai prepararli, ahimè!

    Beh, adesso però ho scoperto i biscotti. Preparare una torta intera se poi non te la mangi, è assurdo; ma i biscotti sono piccini, si conservano a lungo, e puoi farne anche delle piccole dosi. Ho recentemente scoperto che io vado matta per i miei biscotti: da quel giorno felice, l'universo mi sorride. E io vago nei negozi di casalinghi alla ricerca di quante più formine possibili .

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  11. StellaSenna

    ahahhahahahahah

    cominciamo col dire che il resto del mondo NON HA IL TUO STILE DI VITA (ad esempio mi chiedo quanti, come regalo anticipato di Natale, comprerebbero crocifissi… a proposito, io ne ho uno fatto da zaag, di crocifisso… lui diceva che una casa non è una vera casa senza crocifisso)

    Aggiungo: mai dire mai.
    Io non ho mai cucinato una cippa e, a dirla tutta, in settimana continuo a non cucinare una cippa… però è cosi bello vederlo contento (anche quando non se lo merita… tipo ieri: "vado a trovare mio cugino, quello che si è sposato, poi verso le 17 vengo via e arrivo da te…1745/18 al massimo sono da te, cmq ti chiamo"… certo, che se alle 18 ancora non hai notizie magari gli mandi un sms… se alle 1830 ancora silenzio cominci ad incazzarti, e lo chiami… insomma, è arrivato alle 1920…SENZA AVVISARE! volevo farlo fuori!!)

    In ogni caso ieri il menu era composto da lasagne fatte da mia mamma e torta, sempre della mamma :)))

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  12. StellaSenna

    io vivo con la nausea perenne e detesto mangiare

    ma come detesti mangiare?
    te sei un'altra che mangia solo per nutrirsi??

    io non amo cucinare…ma mangiare…tutta un'altra storia!!!!

    Però fam capi'… ti hanno insultata, alla fermata dell'autobus, perchè portavi un crocifisso al collo?
    Roba da matti…dove andremo a finire…

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  13. Lucyette

    Sai com'è, era giugno 2005… saremo stati circa a metà del mese
    Comunque, beh, non è poi così strano, sai? Cioè, non mi è mai capitato di essere stata insultata con quelle modalità (due sconosciuti che ti insultano solo perché porti al collo il crocifisso), ma ad esempio mi è capitato veramente tante volte, soprattutto durante l'adolescenza, di essere presa in giro, criticata, sbeffeggiata, insultata, diffamata, da parte di alcuni miei coetanei (e non solo) che non condividevano le mie idee.
    E a me sta benissimo: se mi insultano, vuol dire che do fastidio; e se do fastidio, vuol dire che forse forse sto facendo bene 😛

    Sì, io letteralmente mangio solo per nutrirmi: se inventassero la famosa pillolina che butti giù con un bicchier d'acqua, e che ti da in un colpo solo tutti gli elementi nutritivi di cui hai bisogno per la giornata, sarei la persona più entusiasta del pianeta. Anche perché spesso io ho proprio un senso di nausea latente: voglio dire, devo proprio costringermi a mangiare. E ovviamente, non amando il cibo, non perdo nemmeno tempo a cucinare chissà che.
    Per dire: il mio pranzo di oggi è stato un piatto di pasta bollita in acqua salata e tirata su, condita con una spolveratina (ina ina) di parmigiano. E andava benissimo così 😛

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  14. StellaSenna

    Allora, partiamo dal presupposto che io penso che gli adolescenti siano in grado di essere le persone più cattive che esistano…
    in genere io NON SOPPORTO gli adolescenti…!
    Gli adolescenti sbeffeggiano, prendono in giro, insultano, infamano…e chi più ne ha più ne metta cosi, a prescindere e senza un vero motivo…!!

    Detto questo… penso che comunque, per una cosa chiamata EDUCAZIONE, le idee degli altri, daccordo o meno, vadano comunque rispettate…ma tant'è 🙂

    Brrrrrr è cosi bello mangiare… non posso sentire certe cose… io lo considero uno dei migliori piaceri della vita (non IL migliore, sia chiaro :PP)

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  15. fiordicactus

    Lucy,
    questa storia che tu hai la nause a al pensiero di mangiare non va bene, per niente . . . concordo con la Stella (tra compaesane) è uno dei piaceri della vita, senza strafare . . .

    Vieni a trovarmi, dicono che il mare faccia venir fame . . . non è adesso la stagione adatta, infatti, oggi, c'era un aria calda calda e stasera tira un vento di bufera, ma se vieni in un periodo consono, vediamo di prepararti qualcosa di stuzzicante!

    Ciao, R

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  16. Lucyette

    Fiordicactus, non è che abbia la nausea al pensiero di mangiare: ho la nausea SEMPRE, che (comprensibilmente) si accresce quando mi tocca ingurgitar qualcosa 😛
    Beh, detta così è un po' inquietante (non è che stia sempre male), però, veramente, mi è capitato pochissime volte di pensare "uh che bello, adesso mi metto a tavola e mi mangio qualcosa di buono".
    E… il mare, sia che sia inverno che sia estate, a me fa ulteriormente calare l'appetito! 😛

    Stella, beh, ma non sono mica solo gli adolescenti, eh. Cioè: nello specifico, di gente proprio incarognita contro i cattolici ce n'è un bel gruppetto, sai?
    Anche solo in Rete: se vai a dare un'occhiata ai blog cattolici "seri" (non come il mio, dico, ché qui scrivo scemenze: intendo i blog più impegnati), ogni tanto ne trovi anche lì, di tipini niente male… :-S

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  17. StellaSenna

    fiordicactus,
    e che piacere… solo che qui son iniziate le cene/aperitivi/ritrovi di natale…
    hai voglia poi a smaltire 🙂

    lucyette,
    ma a me non pare troppo normale nemmeno avere la nausea semi perenne è…
    In ogni caso, che non siano mica solo gli adolescenti si sa, però gli adolescenti sanno essere davvero cattivi… ecco 🙂
    Per il resto, a ben guardare, ce l'hanno con i cattolici, con i musulmani, con i neri, i bianchi, i gialli, ecc.
    Ecco, questa cosa non l'ho mai capita…perchè bisogna sempre avercela con qualcuno…

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  18. Lucyette

    Per il resto, a ben guardare, ce l'hanno con i cattolici, con i musulmani, con i neri, i bianchi, i gialli, ecc.

    Vero, non abbiamo l'esclusiva 😉
    Concordo, gli adolescenti sanno essere veramente tanto cattivi, ma peggio ancora secondo me sono i pre-adolescenti (età scuola media, insomma). Quelli, poverini, hanno anche la scusante di essere piccoli, quindi forse ancora un po' inconsapevoli della reale portata delle loro azioni. Tipo: io ho sentito coi miei occhi una tredicenne urlare alla professoressa di Matematica, malata terminale, "qui dentro tutti quanti non vediamo l'ora che tu muoia!" (e poi fare una festa quando è effettivamente morta); una cosa del genere, non credo che un sedicenne o giù la farebbe ancora a cuor leggero.
    A meno di non essere veramente un individuo spregevole, vabbeh.

    Avere la nausea semi-perenne, in effetti, non credo sia molto normale: infatti quand'ero piccola, e letteralmente mi RIFIUTAVO di mangiare, mi avevano anche fatto fare una lunga serie di esami medici, da cui è risultato che ero pimpante, sana, e fresca come una rosa. Semplicemente, non ho mai fame.
    Ché poi, la cosa assurda è che io mangio poco, ma non sono particolarmente magra! Cioè, per carità: in genere porto la 42, sto benissimo così e non mi giudico di certo grassa… ma, voglio dire, molta gente al posto mio sarebbe assai più deperita, calcolando che, all'incirca, faccio un unico pasto completo al giorno (a mezzogiorno, un modesto primo; di sera, un modesto secondo; per colazione, il caffè). E invece… 🙂

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  19. StellaSenna

    dopo questa…i pre adolescenti sono sicuramente peggio!!!

    Insomma, stai bene…felice, allegra, paciosa, sana, ecc.
    e non hai mai fame? wow…
    come una 42?
    va che una 42/44 la porto io…
    impossibile, secondo me sbagli……..!!!

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  20. Lucyette

    Guarda: mediamente ho una 42, con qualche casacchina taglia 40 (ma parlo di quelle casacchine ampie e svasate) e qualche pantalone taglia 44. Quindi, se facciamo una media… 🙂

    Ma infatti, è una cosa assurda! Cioè, io sto benissimo così, non ho nessuna intenzione di dimagrire, ma, col mio regime alimentare, penso che molti altri sarebbero decisamente più magri. La cosa veramente assurda è che adesso, okay, sono nella norma, ma quand'ero bambina ero addirittura cicciottella… calcolando che mangiavo poco o niente, e addirittura facevo danza, la cosa è veramente assurda 😀

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  21. Lucyette

    Ti odio, sappilo 😛
    Scherzo… che bello: ballato da qualche compagnia? Ti piacerà, è bellissimo… e poi è proprio un classico! 🙂

    Sissì, a me va benissimo così… l'unico problema è quando ti invitano a pranzo da qualche parte, e ovviamente la gente prepara un pranzo per ospiti normali, quindi con primo-secondo-dolce e magari anche antipasto… e tu sei lì imbarazzatissima, mentre ti dibatti fra l'ingozzarti (per i tuoi canoni) e poi sentirti piena per tutto il tempo, oppure mangiare molto poco col rischio di offendere gli ospiti (e/o far sorgere in loro strani dubbi sulla tua salute mentale: ossignore, ma questa ragazza è anoressica?).

    (Sembra una battuta, ma in realtà mi è successo sul serio: quando ero al liceo, c'era un ragazzo che stava con una ragazza tendente all'anoressia (ma sul serio, cioè era proprio in cura da uno psicologo). E lui, vedendo che io mangiavo sempre porzioni molto piccole, pensava che anche io lo facessi per dimagrire… ci sono stati momenti veramente comici, all'epoca, con lui che era convinto di dovermi salvare dal baratro dell'anoressia e io che stavo incominciando a prenderlo per idiota, perché non capivo quale caspita fosse il suo problema. LOL :-D)

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  22. Pingback: [4] Santa Barbara e il rametto « Una penna spuntata

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