Il giorno di san Luca: quello in cui non farà poi male darsi alla follia

Nei secoli passati, questi momenti di Carnevale collettivo avevano probabilmente lo scopo di dare momentaneamente una valvola di sfogo a una popolazione che, per il resto dell’anno, viveva irregimentata in regole comportamentali severissime. E davvero si ha l’impressione che avessero questa funzione le licenziose feste popolari, all’inizio dell’autunno, si tenevano dal Nord al Sud dell’Europa…

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Il Medioevo e quei pani che non t’aspetti

Nell’Alto Medioevo, come si suol dire, era tutta un’altra Storia. Tante cose andavano male, ma dal punto di vista dell’alimentazione si stava ancora relativamente bene: grossomodo, ogni individuo aveva la possibilità di garantirsi con poca spesa una dieta decentemente varia.

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Le cerve di santa Withburga

Correva l’anno 654 e re Anna dell’East Anglia era appena caduto in battaglia.
La sua giovane figlia Witburga – ancora nubile, e adesso anche orfana – non ebbe nemmeno un attimo di esitazione: senza dubbio alcuno, avrebbe felicemente preso il velo facendosi monaca presso la città di Dereham.

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San Giovanni al Nord Europa: e finalmente arriva l’estate

Aaaahh, che bello il ritmo delle quattro stagioni e che belle le grandi festività d’un tempo che segnavano l’anno agrario seguendo l’avvicendarsi di solstizi ed equinozi e scandendo così il passare del tempo!

Belle a parole, beninteso; bellissime sulla carta. Ché, con buona pace delle “ruote dell’anno” che ambiscono a descrivere lo scorrere del tempo secondo il calendario tradizionale che sarebbe stato in uso nell’Europa pre-cristiana, una indagine un po’ più approfondita ci porterebbe a scoprire che, storicamente, le cose non stavano esattamente così.

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A Pentecoste, pane e formaggio!

A Roma, nella domenica di Pentecoste, una profumatissima cascata di petali di rosa scende lieve sul capo dei fedeli che sono convenuti per l’occasione all’interno della chiesa del Pantheon.
In Inghilterra, nel villaggio di St. Briavel nei Cotswolds, la straordinarietà del dì di festa è sottolineata da una cerimonia di tutt’altro tenore. Ché, ad abbattersi sulla crapa dei fedeli nella domenica di Pentecoste, non sono lingue di fuoco, né tantomeno una pioggia di delicatissime rose… bensì, una gragnuola di pane e formaggio.

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La cucina monastica: alla base della cucina d’Europa

“Ma noi non siamo mica monaci”, potrebbe dire qualcheduno. “Al di là della pura curiosità accademica, perché dovrebbe interessarci sapere in che modo mangiavano i monaci del passato?”.
Beh: perché la dieta monastica ha influenzato fortissimamente le norme alimentari che, nel corso dei secoli, Santa Madre Chiesa ha voluto prescrivere anche ai laici. E non solo! A un livello normativo, economico e socio culturale, il regime alimentare adottato dai monasteri ha plasmato assai profondamente il modo occidentale di mettersi a tavola.

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L’ambigua lotta tra il Carnevale e la Quaresima

Ambigua festa, quella del Carnevale. Da qualunque lato la si guardi, è evidente che si festeggia là dove non ci sarebbe un bel niente da festeggiare. Chi è lo stolto che si abbuffa senza sentirsi stringere la bocca dello stomaco al pensiero del digiuno di quaranta giorni che lo attende? Chi è così avventato da lanciarsi in una festa di fine inverno attorno a metà febbraio, quando il gelo è ancora dietro l’angolo?
Eppure, è secolare e piena di significato l’eterna, insensata lotta tra il Carnevale e la Quaresima.

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Il “male degli ardenti”: la malattia misteriosa che legò per sempre il maiale a sant’Antonio

C’era una volta una epidemia.
Che barba, eh? C’è sempre una qualche epidemia, nella Storia.

Questa, però, è una epidemia strana, una di quelle che piacciono tanto ai medici appassionati di Storia. In effetti, permette loro di giocare a fare il dottor House nella macchina del tempo: c’è un’accozzaglia di sintomi improbabili da analizzare, ma non c’è (ad oggi) una diagnosi nota.

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