Customer care: l'ultima frontiera

Io sono lì, nel reparto profumeria del centro commerciale, e mi faccio i fatti miei cercando un bagnoschiuma.
La commessa è accanto a me, inginocchiata per terra, e sta sistemando nell’espositore le tinture per capelli.
L’altra cliente è una signora anzianotta e un po’ bruttina, che sta vagando per tutto il reparto con un’aria confusa e incerta. Arrivata alla mia altezza, scorge dietro di me la commessa: e, speranzosa, le si avvicina.
“Mi scusi, signorina. Saprebbe indicarmi dove sono le creme depilatorie per…”.
“Per il volto?”, la interrompe la commessa molto cordialmente, sorridendole. “Sì, ha ragione, sono assieme ai trucchi: le trova in fondo, ultimo scaffale a destra”.
La signora sgrana gli occhi, e fissa la commessa con educata sorpresa. “Per il volto?” ripete incerta, senza capire.
La commessa sorride, incoraggiante. “Ma sì, per il volto. Così si toglie quei baffetti”.
Baffetti?”, ripete la signora, incredula.
“Ma sì, i baffetti”, soggiunge la commessa, affettuosamente. “La uso anch’io, sa, è veramente efficace”.
La signora è attonita. Sbigottita. Stupefatta.
Lancia un’occhiata allo specchio, si guarda ansiosamente, e poi fissa la commessa. “Ma perché, signorina?”, chiede affannosamente, con voce tremula. “Io la volevo per le gambe: ma lei mi sta dicendo che ho i baffetti??”.

(Una blogger di nome Lucyette, a venti centimentri di distanza, afferrò forsennatamente una grossa spugna colorata per fare finta di annusarla. E soffocare in essa le sue risate isteriche).

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