‘a papera cugliuta

Ci ho provato, eh. Ci ho provato a mantenere toni seri su queste pagine. Ma l’universo mi va contro.

Oggi, ad esempio, volevo pubblicarvi un post bellissimo!
Era una cosa altamente culturale, sul significato del pozzo nel presepio di Natale.
Avete presente i presepi, no? C’è quasi sempre un pozzo.
Il pozzo non sta lì per caso (quasi niente sta lì per caso, all’interno di un presepe): il pozzo è un elemento altamente simbolico perché è il collegamento fra la superficie e le acque sotterranee; è il collegamento fra il mondo che vediamo e tutto quello che noi non conosciamo, insomma. Il pozzo è sempre un elemento simbolico, esoterico, su cui fioriscono leggende. E, fra tutte le altre cose, è anche un elemento di spicco nel presepio napoletano.
Pare che i Napoletani c’abbiano una fissazione proprio, per il pozzo. C’hanno pure la Madonna del Pozzo – decine e decine di chiese sparse per tutta la provincia, dedicata alla Vergine Maria e al suo pozzo benedetto – quindi, insomma, avevo di che scrivere. Ho aperto fiduciosamente Google, convinta di potervi riproporre contenuti di altissima valenza religioso-culturale…

Ho aperto Google, vi dicevo, e ho digitato le seguenti, nobilissime, parole. “Pozzo tradizioni natalizie Napoli”.
Mi ci ero messa d’impegno: lo vedete tutti. Ero spinta da ottime intenzioni.
Non è colpa mia se l’universo mi rema contro, e se Google mi ha restituito queste informazioni.

Google ci ha tenuto a dirmi – seguitemi, signori – che i pozzi di Napoli, secondo il foklore popolare, sono abitati da spiritelli e forze infere.
E visto che i pozzi sono un buco oscuro che sprofonda nella terra, mi sembrerebbe anche normale.

Google ci ha tenuto a dirmi – seguitemi, signori – che queste forze infere tornano sulla terra per spaventare i bambini cattivi, nella notte di Natale.
E anche quello va benissimo.

Ma voi lo sapete, quali sono queste tremende forze infere?
Voi lo sapete, cosa vaga per la città di Napoli, la notte di Natale?

No?
Ve lo dico io.
‘a papera cugliuta.

Sì, purtroppo avete letto bene. ‘a papera cugliuta.

È una grossa papera.
Cugliuta.

Ovverosia, è una papera dall’aria spaventosa, dotata di attributi maschili di dimensioni ragguardevoli e inconsuete. Nello specifico, le dimensioni degli attributi sono così tanto ragguardevoli da atterrire chiunque vi si imbatta; così, all’istante.
Insomma: nella notte di Natale, a mezzanotte, nasce Nostro Signore Gesù Cristo ‘a papera cugliuta appare sui ferri dei pozzi, come per magia, e si guarda attorno. Cugliuta e minacciosa.
Chiunque abbia la sventura di incontrarla si prende un colpo, anche perché la papera è per l’appunto malevola (oltre che cugliuta).
E insomma, se vedete una papera cugliuta fareste bene a darvela a gambe tenendo a portata di mano uno spray al peperoncino, e di quelli belli forti: perché non si sa mai cosa potrebbe succedervi, signori.

Io, per fortuna, passerò il Natale a Torino, e non di certo a Napoli.
E comunque, in casa mia mi manca il pozzo.
Ma adesso che so di questa cosa, cercherò di evitare anche i rubinetti, la notte di Natale. Così, per sicurezza.
Non vorrei mai, di ritorno dalla Messa di mezzanotte, aprire la porta di casa mia e trovarmi, impotente, di fronte a lei…
… la temibilissima: ‘a papera cugliuta.

(P.S. Ora non vorrei dire: questo è un blog per famiglie, e non pubblico sulle mie pagine immagini zoofile. Quindi non vi dirò che, se cercate su GoogleImmagini ‘papera cugliuta’, vi viene fuori una foto segnaletica della bestiaccia, ritratta in tutto il suo, aehm, splendore. Io non ve lo dico, ecco: non l’ho detto!
E comunque secondo me ne verrebbe fuori un merchandising natalizio niente male, con questa storia della papera…).

19 risposte a "‘a papera cugliuta"

  1. Cappellai0Matto

    Per tutti i Leprecauni!
    Ghghghgh

    Cioè, d'accordo a cortei natalizi di morti, cani che si trasformano in sassi, mostruosi esseri metà uomini e metà animali, travestiti e pupazzi di neve parlanti… Ma la papera cugliuta no, eh! Non ne avevo mai sentito parlare! E' orripilmente fantastica, eh!
    Ho seguito il consiglio che non volevi dare (u.u) e l'ho trovata su google. Ora, vabbè che non oserei tanto, che al dispetto del Caganer non credo potrei mai metterla nel presepe, però la voglio °-°
    E' troppo folcloristica!

    P.S – Io il pozzo ce l'ho, si!
    Rimanendo in tema, avevo invece sentito di qualcosa di simile sulla pericolosità del pozzo durante la Notte di Natale; in grado di tirarti giù se non appena ti sporgi dentro… Ma la papera… La papera… Ancora non ci credo u.u

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  2. fiordicactus

    Questa storia del pozzo, mi ricorda che ho letto qualcosa sui pozzi sacri, la madre terra, Matilde di Toscana e un pozzo sotto la cattedrale di Chartres (credo) in un libro stile "Codice da Vinci" ma al femminile, mi pare si chiamasse "il libro dell'amore" o il . . .  (cercato con google, ecco qua tutto il sito . . . http://www.trilogiadellamaddalena.it/ ) a te sicuramente può ispirare tutta una serie di post, io l'ho letto e mi sono pentita di non aver studiato di più (o meglio, cioè, aver studiato la stessa materia che studi tu).

    E adesso, anch'io seguo il tuo non consiglio e vado a guardare la papera cugliuta . . .  perchè la curiosità è troppa . . .

    Io, riguardo gli animali e la Notte di Natale sapevo solo che era pericoloso entrare nelle stalle, perchè gli animali si mettevano a parlare come gli uomini . . .  Bho!

    Ciao, R

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  3. Lucyette

    Cappellaio, occielo: ho avuto una visione di te che metti la papera cugliuta nel presepio, assieme al bue e l'asinello e alle pecorelle dei pastori… argh 😀
    Comunque, riguardo al mio P.S., io non scherzavo mica: secondo me, ci verrebbe fuori un merchandising natalizio niente male per davvero, con questa storia della papera. E' troppo originale! Vuoi mettere?
    Mi stupisce che nessuno ci abbia ancora pensato… chissà se a Napoli è "diffusa", in qualche modo (statuette sulle bancarelle, ecc.).
    Napoletani in linea? 😛

    Fiordicactus, hai ragione: è vero, durante la notte di Natale gli animali parlano, e prevedono il futuro! Magari ci farò un post 🙂
    Grazie mille per il consiglio di lettura, sempre graditissimo! Uhm, però questo qui mi lascia un po' perplessa… cioè, com'è, il libro? Un'altra roba tipo Maddalena – sposa – di – Cristo – prima – Guida – della – Chiesa – abbasso – il – maschilismo – di – San – Pietro – eccetera, o cosa?
    Dai titoli si direbbe così; ma del resto il libro è edito dalla Piemme e t'è piaciuto… uhm, sono curiosa veramente!

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  4. shinykida

    Potevo esimermi dal cercarla?
    no, ovviamente.

    Però vorrei farti notare, cara Lucyette, che se cerchi su gugol "papera cugliuta" il primo link è il tuo bloggarello.

    😀

    ah, cmq, io non ne so neanche uan di storielle sul Natale, perciò mi sto facendo una cultura.

    Potrei metterle come segnaposto la vigilia!
    Sì, sì!

    😀

    Chiara

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  5. Cappellai0Matto

    Beh, allora magari come decorazione per l'albero, si.
    Almeno lì siamo più sul laico e spensierato.
    Vedersela pendere dal ramo più alto, a sfidare col suo sguardo chi arriva, avrebbe un suo malsano perchè, in effetti! :p

    Si, era pericoloso entrare nelle stalle perchè, stando ad alcune tradizioni, sentire gli animali parlare la Notte di Natale era un pò scavarsi la fossa, si.
    Brutto presagio. Si sarebbe morti entro l'anno u.u

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  6. utente anonimo

    Invece io la conoscevo, però ammetto che l'ho scoperta solo l'anno scorso, visitando nella Reggia di Caserta una mostra sul presepe napoletano; perchè normalmente nella Reggia è presente un bellissimo presepe, ma l'anno scorso l'hanno arricchito con una stanza con tutte queste statuine grottesche che venivano usate un tempo e che richiamano un folklore superstizioso.

    E così ho visto la papera cugliuta, più un sacco di altre statuine orripilanti O_O

    Non so se la rifaranno quest'anno, vi farò sapere, così potrete vedere la papera come statuina originale e non come immagine 😉

    Aerie

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  7. utente anonimo

    A proposito, non credo che sia ancora diffusa, non mi ricordo di averla mai vista , neppure a San Gregorio Armeno.
    L'ho vista per la prima volta in quella mostra, francamente sul presepe non la metterei!!

    Aerie

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  8. utente anonimo

    Lucia, sicura che non è una cosa tipo… urna del destino? 😛

    Vorrei sottolineare come hai insistito sulla parola cugliuta che compare 10 volte comprendendo anche il titolo XD

    Quant'è brutta comunque O_O cioè con quel coso… mamma mia!

    Madonna del Pozzo… molte Madonne sono abbinate a delle sorgenti d'acqua, un esempio su tutti è Lourdes… ma ne ho sentite parecchie anche meno popolari. Voglio dire, l'abbinamento non mi stupisce. La papera cugliuta mi stupisce si O_O cioè… cugliuta, oddi!

    Daniele

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  9. fiordicactus

    Il l ibro che ho letto io , il secondo della serie, mischia fatti storici con spiegazioni di fantasia . . . tipo la morte del marito francese di Matilde, spiegata con una vendetta delle sue "guardie del corpo" per il fatto che il marito l'ha picchiata (mi pare di ricordare, l'ho letto qualche mese fa)  . . . significati reconditi nelle lettere che Matilde scrisse al Papa (Gregorio ?) che, nel libro, dicono fosse suo marito/amante . . . per una come te, dovrebbe essere interessante, leggere e trovare i giusti riferimenti storici, io mi sono sovuta accontentare di Wikipedia!

    A me è piaciuto abbastanza, perchè non sempre si ha voglia di leggere cose "serie", ma bisogna partire dal presupposto che è un'opera di fantasia (anche se l'autrice si dice convinta di discendere da una linea di sangue femminile che la porta dritta dritta ben oltre la Maddalena, direttamente a Dio e non ti spiego altro, altrimenti è spoiler! ), forse si dovrebbe leggere anche gli altri due, ma non so!

    Ciao, R

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  10. ago86

    Questo è uno dei primi post che ho letto nel tuo blog, non riesco a credere che è passato un anno. Come vola il tempo. Invecchio sempre più velocemente.

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    1. Lucyette

      …mi fa piacere scoprire, in tutto ciò, che il primo impatto (o quasi) che hai avuto col mio blog è stata la papera cugliuta… LOL 😀

      (Ma vero? Io proprio questa sera ho pronunciato la fatidica frase “ma ti ricordi di quando i film iniziavano alle 20:40?”. Sto cominciando a ricordarmi di quando!!! Ti rendi conto?!)

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  11. Pingback: Il Natale che non ti aspetti – col micetto assassino | Una penna spuntata

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