La Borsetta: un problema di critica testuale. Alcuni spunti di esegesi.

‘ché poi, Claudio si domandava, comprensibilmente: “ma che genere di ragazza capisce che il suo corteggiatore è un ladro di borsette e ci si mette assieme comunque?”.
Oh beh.
Ovviamente, non certo io.

Insomma: voi l’avete mai letto, il blog di ClaudioLXXXI?
Sembra un tipo intelligente, no?
Scrive post ad alto contenuto culturale.
Dà l’idea di essere una persona intellettualmente normodotata, quantomeno.
O sbaglio?

Non so voi, ma io non riuscivo proprio a immaginarmelo, un ClaudioLXXXI che si prepara scrupolosamente la sua dichiarazione d’amore e poi se ne esce ammettendo bel bello di essere un pregiudicato.
(Occielo: effettivamente, fatico a immaginarmi qualcosa di simile proprio in senso generale; ma ahimé…).

Voglio dire.
No!
Non poteva essere!
Ripeto: stiamo parlando di ClaudioLXXXI, quello che scrive post complicatissimi e intricati e teologicissimi in cui sembra che stia parlando di una cosa e invece sta parlando di tutt’altro e poi spiazza i suoi lettori e così via dicendo…
Insomma, no.
Decisamente non poteva essere.
Se ClaudioLXXXI aveva deciso di fare quell’accenno al furto della borsetta, evidentemente aveva le sue ragioni.

Probabilmente, la borsetta era una metafora.
Un simbolo.
Un’allegoria.

Un’allegoria così complessa che la mia mente limitata non era ancora riuscita a disverlarla, ma che senz’altro doveva avere un qualche senso.
Una roba tipo l’Apocalisse di San Giovanni, ma un po’ più complicata.
Ecco.

Come vi dicevo, ci son voluti due mesi prima che Claudio chiarisse che, ahimé, non trattavasi di San Giovanni ma bensì di Woody Alllen.
Nei due mesi precedenti, la sottoscritta aveva avuto modo di arrovellarsi alla disperata ricerca di una qualche spiegazione.
E – voglio dire – non è mica roba facile, trovare una qualche spiegazione a un tal delirio: provateci un po’ voi, e poi mi dite.

Per intanto, ecco a voi le teorie che sono state sviluppate da me medesima in quei due mesi cogitabondi.
Guardate un po’ come sto messa… e ditemi, onestamente, se avreste saputo far di meglio.

SPIEGAZIONE NUMERO UNO: Claudio è effettivamente un ladro.
Siccome la sincerità è alla base di ogni rapporto, ha pensato bene di chiarire fin da subito le sue tendenze.
Scelta apprezzabile, ma fin troppo coraggiosa.

Na.

Non è credibile.

SPIEGAZIONE NUMERO DUE: dichiarazione di umiltà.
Devoto figlio di San Francesco da Sales, ClaudioLXXXI infanga volontariamente il suo buon nome per non essere mai tentato nel peccato d’orgoglio.
In realtà è un uomo probo ed integerrimo; ma, a scopi penitenziali, vaga per il mondo dicendo d’essere un seviziatore pederasta.

Na.

Passi l’umiltà, ma il contesto era decisamente poco adatto.
Neanche questa par credibile.

SPIEGAZIONE NUMERO TRE: l’amor cortese.
Nel Medio Evo, quando un cavaliere corteggiava (cortigianamente) la sua bella, poteva capitare che la dama lo insignisse dei suoi colori.
In sostanza, gli donava un nastro o qualcos’altro, e il cavaliere se lo metteva indosso: portava, così, i colori della sua dama.
Disgraziatamente, io non posseggo molti nastri.
Però posseggo una borsetta!!
Forse, Claudio voleva inizialmente appropriarsi della mia borsetta per fare come gli antichi cavalieri, e portarla sempre con sé, sottobraccio, in ufficio e sul lavo…

Ehm.

Ma anche no.

SPIEGAZIONE NUMERO QUATTRO: tu ne quaesieris.
Non è dato conoscere le ragioni per cui Claudio voglia impadronirsi della mia borsetta: ma sta di fatto che, evidentemente, vuole farlo.
Inizialmente, voleva rubarmela.
Ma poi ha cambiato idea.
Perché ha cambiato idea?

Forse, per il fatto che lui ha dei progetti seri per la nostra storia. Insomma, lui è disposto ad affrontare in una storia seria, che potenzialmente potrebbe anche sfociare, chissà, in un matrimonio; non è certo una storia da una bottarella e via, e poi tanti saluti e chi s’è visto s’è visto.
Se tutto va bene, e un giorno ci sposiamo, e scegliamo magari il regime di comunione dei beni, allora, la mia borsetta diventerà anche sua.
Se lui non me la ruba oggi, dunque, è perché spera in cuor suo di poterla acquisire, legalmente, in un domani.

Ehm.

La logica è stringente; però mi sembrava una tattica un po’ inconsueta, per rassicurare una ragazza.

SPIEGAZIONE NUMERO CINQUE: sii te stessa.
Se tu mi rubi la borsetta, apporti un cambiamento.
Prima ero una RagazzaConBorsetta, e adesso divento una RagazzaSenzaBorsetta.
Forse, a Claudio io piacevo così com’ero.
La metafora della borsetta era un modo per dirmi che io non dovevo cambiare; e che lui, innanzi tutto, non aveva intenzione di cambiarmi.

Uhm.

Possibile.

SPIEGAZIONE NUMERO SEI: la parità dei sessi.
Se tu mi rubi la borsetta, oltre ad apportarmi un cambiamento, mi apporti anche una sopraffazione.
Dichiarando di non volermi rubare la borsetta, Claudio intendeva rassicurarmi sulle sue buone intenzioni: non mi avrebbe picchiata, né segregata in casa, né sfigurata con l’acido, e cose di questo genere.

E grazie al cavolo.

SPIEGAZIONE NUMERO SETTE: la borsetta è simbolo della verginità.
Vi giuro che non sto scherzando.

Dunque, seguitemi attentamente.

Claudio, appena mi ha vista, è stato irresistibilmente attratto da me, cioè dalla borsetta, e ha desiderato di possederla. La borsetta.
Però poi si è reso conto che lui non poteva assolutamente appropriarsi in questo modo, quasi come un ladro ingannatore, di una cosa che è preziosa e mia; ha capito che sarebbe stata una azione semplicemente sbagliata, ingiustificata e ingiusta, gravemente dannosa e lesiva nei miei confronti e anche nei suoi. Come il furto di una borsetta.
Dunque ha rinunciato ad assecondare il suo iniziale istinto di rubarmi la borsetta, nella speranza che arrivi un giorno, se Dio vorrà, in cui quello che è suo sarà mio e quello che è mio sarà suo. Compresa la borsetta; cfr. appunto punto 4.

A rileggerlo così, sembra il delirio di una psicopatica.
Però vi giuro che mi era parsa la spiegazione più credibile, per svariate settimane; fino al giorno in cui è apparsa alla mia mente l’ultima, e definitiva,

SPIEGAZIONE NUMERO OTTO: comunione intellettuale.

Okay, seguitemi.
Claudio aveva appena detto di non aver mai incontrato nessuno che fosse così simile a lui, okay?
Bene.
Ma allora, se siamo così simili, abbiamo anche gusti in comune.
E dunque, se abbiamo gusti in comune, quello che piace a me piace anche lui.
Di conseguenza, presumibilmente, dentro alla mia borsetta c’erano cose che, piacendo a me, sarebbero piaciute anche a lui.
Indi, lui voleva appropriarsene, nella certezza che avrebbe trovato oggetti di suo gusto.
L’insopprimibile impulso a rubarmi la borsetta originava proprio da qui: dalla totalitaria consapevolezza di non aver mai incontrato, prima di allora, uno spirito che gli fosse così tanto affine.

Mi sembrava la spiegazione più logica, onestamente.
Mi pareva così lampante che mi domandavo, sconcertata, come avessi fatto a non arrivarci prima.

Però ero anche orgogliosa di me stessa, a dirla tutta: ci avevo messo quasi un mese e mezzo, ma ero finalmente riuscita a capire l’Alta Logica di Claudio.

Oh wow.
Ce l’avevo fatta.
L’allegoria era stata disvelata.

È stato un lieve trauma – non lo nego – scoprire che non c’era un accidentaccio di allegoria, e che io avevo passato due mesi della mia vita a dedicarmi all’esegesi di una battuta di Woody Allen…

… ma questa, ormai, è un’altra storia.

20 risposte a "La Borsetta: un problema di critica testuale. Alcuni spunti di esegesi."

  1. utente anonimo

    ROTFL
    ROTFL
    ROTFL
    Mobbasta ROTFL perchè la mia schiena ultracinquantenne si sta chiedendo come farmela amaramente pagare.

    Lucy, nessun problema, un giorno forse ti racconterò che alla tua età mia madre mi ha beccata con una crosta di formaggio nella borsetta, accuratamente avvolta dapprima nell'alluminio e poi nel fazzoletto, ed a tutt'oggi non se ne dà una spiegazione. Ed io sono troppo presuntuosa per avere il coraggio di spiattellarle che il ragazzo di cui ero da un anno infatuata senza speranza mi aveva invitato a mangiare insieme un panino nell'intervallo del pranzo, e la sottoscritta aveva deciso di conservare la crosta del formaggio, portarla a casa, lavarla accuratamente e poi conservarla ad imperituro ricordo.
    Claudio, da buon napoletano, mi troverà un'attenuante, data la sua abituale signorilità. Il suo grande conterraneo Renato Carosone, in un suo brano di successo intitolato "A casciaforte", parla proprio di un tizio che per ricordo conserva una "corteccia di cacio vecchio".
    Come vedi, c'ho pure i precedenti culturalmente ineccepibili. Ma dubito che mia madre avrebbe capito, o capirebbe, o mai capirà, per cui sull'episodio è sceso da decenni un diplomatico silenzio.
    Scherzi a parte, c'è chi sulla dietrologia ci campa su alla grande. Ed il più delle volte con ragioni molto meno valide del tuo accurato e meditato interrogarsi sulla battuta woodyalleniana

    Comunque, lo ripeto, siete fantastici
    Sissi2002

    PS Questa specie di pc che mi ritrovo sta ripetendo tutte le parole due volte. Per cui, se nel commento salta fuori la stessa cosa, non è che mi sono improvvisamente rimbambita, voglio dire che il rimbambimento ci può anche stare, ma l'episodio delle parole che si ripetono è totalmente indipendente dalle mie intenzioni

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  2. ClaudioLXXXI

    E questo, signore e signori, è il motivo per cui bisogna quasi sempre diffidare delle dietrologie, delle interpretazioni esoteriche/iniziatiche e così via.

    Uno pensa che un qualche accidente apparentemente incomprensibile sia in realtà un enigma, un cifrario, un codice, un Segreto, un'allegoria di vattelapesca…
    magari ci si fondano su sette segrete, culti gnostici, Grandi Illuminati, riti teo/antropo/qualcosa-sofici…
    e invece era davvero un accidente incomprensibile, banale, casuale, insignificante.
    Proferito probabilmente da un deficiente reputato a torto un Maestro (ogni riferimento è puramente casuale).

    Ma adesso desidero dare voce a un quesito che molti commentatori si stanno presumibilmente ponendo, e cioè:
    ma perchè caspita, invece di cogitare tutte queste pip… ehm… queste elucubrazioni complicate, non mi hai mai semplimente chiesto cosa accidenti avevo voluto dire?
    Perchè?
    Se dopo due mesi non avessi per caso (ma a questo punto sospetto un intervento della Provvidenza impietosita) accennato a Woody Allen, quando mi avresti chiesto di svelare l'enigma?
    Quando?
    Al primo anniversario?
    Al primo regalo di borsette e pelletteria varia (che peraltro non farò mai: alle persone cui tengo, regalo quasi sempre e solo libri)?
    Al matrimonio, alla prima notte? (nel caso spero dopo la consumazione, prima avrebbe sicuramente avuto deleteri effetti anti-afrodisiaci)
    Alle nozze d'argento?
    In punto di mia e/o tua morte?
    Mai?

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  3. fiordicactus

    Ecco perchè a me non piacciono le metafore e quelle altra cose complicate che piacciono a Claudio, Berlicche, e Anonimok (per dire i primi che mi vengono in mente) . . . Leggo, leggo e capisco sempre Roma per Toma (ricordo una volta dopo aver commentato un post sui calzini da Berlicche che mi è venuto il dubbio e ci ho aggiunto una frase del tipo " . . . sperando che si parlasse davvero di calzini . . ." 

    Però, anch'io volevo sapere, quando gli avresti chiesto spiegazioni??? Perchè, va bene, l'amore, uccellini, campane a festa ecc, ma io sto pensiero di uno che magari anche serio serio) mi dice che pensava di rubarmi la borsetta, non so se sarei stata due mesi senza chiedere spiegazioni!

    E meno male che conosco Claudio . . . e non solo quello che scrive (mai letto i post sui vampiri e roba simile???) !

    Ciao, R
     

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  4. StellaSenna

    Cara Lucyette,
    è bello scoprire che anche tu hai un nonsoche di normale (senza offesa è :).
    Insomma, anche tu pensi, ripensi e strapensi cercando di darti spiegazioni sui comportamenti di un uomo!!!!
    :PPPPPPPPPPP

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  5. Lucyette

    Sissi, ma questa cosa della crosta di formaggio è meravigliosa *__*
    Cioè: io sono una grande amante del formaggio, quindi questa idea di una crosta di cacio cavallo come pegno d'amore… wow… è proprio una cosa che mi colpisce al cuore!!
    Però a questo punto ho un dubbio.
    Tu e il ragazzo di cui eri infatuata senza speranza siete andati a mangiare assieme questo panino al formaggio.
    Dove??
    Cioè: siete andati in un bar e tu ti sei ritrovata con una crosta di formaggio nel panino (eccheschifo!), oppure cosa? °_°
    E soprattutto: con che scusa ti sei messa nella borsetta una crosta di formaggio, di fronte al ragazzo di cui eri disperatamente infatuata?!
    ROTFL

    Claudio, ecchevuoi da me?!
    L'ho scritto! Non avevo minimanente bisogno di chiarimenti, io. Ci avevo messo un mese e mezzo, ma alla fine avevo capito quello che tu volevi dire, indubitabilmente.
    Non c'era nessun enigma da svelare: l'avevo già svelato io, TSK!
    (Ehm…)

    Fiordicactus, beh, ma era abbastanza evidente che non poteva essere davvero un ladro, scusa… 😛
    (Peraltro, quelle robe tipo "uccellini, campane a festa ecc", ehm… non so manco cosa siano, a dire il vero 😛 Il topos che veramente non riesco a spiegarmi sono "le farfalle nello stomaco": e che è?! C'è gente che si sente le farfalle nello stomaco quando vede il tizio di cui è innamorato/a? Ma cosa vuol dire, che gli vien la nausea? Che schifo O.o)

    Stella, beh, io non cerco di darmi le spiegazioni sui comportamenti maschili in senso generale.
    Però sì: quando cercano di essere carini dichiarando di volermi borseggiare – lo ammetto – qualche perplessità mi viene 😛

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  6. fiordicactus

    Mia sorella, ha sentito le campane suonare . . . boh!
    Mia cugina, aha sentito un cinguettare di uccellini . . . boh!
    Mia zia, ha detto di aver sentito le farfalle allo stomaco (da non confondersi con la nausea), http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20110417052840AAfRc0n   . . . boh!

    Io, quando l'Uomodellamiavita, ha fermato l'auto tra due palme del lungomare e ha bloccato tutte le sicure (auto francese faceva queste cose quando ancora quelle italiane no), e si è voltato verso di me, mi sono detta . . . " Ecco, adesso finiamo sui giornali!"  . . . quando dopo un po' mi ha detto: " È una settimana che non riesco a dormire, non mangio, vuoi essere la mia ragazza! Se mi dici di sì mi fai l'uomo più felice dela Terra!", ho pensato: "Questo è matto!" . . . non ho sentito uccellini, campane o farfalle allo stomaco . . eppure abbiamo appena superato la boa dei 32! .

    Altro non so! 

    Ciao a tutti e due! R

     

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  7. Lucyette

    Ha sentito le campane suonare?!
    E che è?! Siamo al livello di allucinazioni uditive gravi, qui… :-DD

    Sottoscrivo il tuo commento: boh!
    Sono lieta di sapere che ci sono coppie che resistono nel tempo anche se non hanno sentito cori angelici cantare l'Alleluja nel momento del loro primo incontro… fiùùù!

    (E comunque, insisto: quale dovrebbe essere la differenza pratica fra il senso di nausea e una farfalla nello stomaco? O.o Se io mi sento una farfalla dentro allo stomaco mi vien da vomitare, scusa! :-PP)

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  8. flalia

    Anch'io vorrei tanto sapere cosa si intende per "farfalle nello stomaco"… comunque anch'io non ho sentito campane, farfalle o uccellini quando mi sono innamorata… ma va tutto bene, quindi non mi preoccupo 😉
    Certo che tu sei tremenda!!! Io glielo avrei chiesto subito, sono troppo pigra per fare ipotesi! 😉

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  9. utente anonimo

    C'è chi ha il verme solitario
    Quando si hanno le farfalle allo stomaco, è perchè il verme solitario è diventato una bella farfallina che svolazza e sorride evviva evviva 😛

    Sono sicuro che la mia interpretazione vi piace! 😛

    Comunque siete molto teneri 😛

    Daniele

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  10. utente anonimo

    # 5
    Lo sapevo. Che figura di Emme davanti agli abituali lettori del blog. Eppure è tutto vero. D'altra parte, solo un'idiota si inventerebbe un episodio simile col ruolo del protagonista …
    Dunque, ero in vacanza nel paesino ligure di 250 abitanti compresi i quadrupedi che ho frequentato per decenni. Incrocio il Principe Azzurro nell'unico negozietto che vendeva di tutto nello spazio di pochi metri quadrati, più o meno a mezzogiorno. Nel paesucolo in questione, allora, non c'era nemmeno un bar.

    (Adesso che tutti hanno scoperto "l'entroterra ligure, via dalla pazza folla, il buen retiro e via farneticando, ci sono due ristoranti di lusso, altri due locali finto rustico, un agriturismo vip, una discoteca dove ho poi lavorato per anni per pagarmi autostrada e benzina poichè andavo giù tutti i weekend, ma queste sono tutte "altre storie" che voi umani non potete nemmeno immaginare)

    Lui sta lavorando, ed è andato a farsi fare un panino e a prendere qualcosa da bere. Ciao-ciao, due battute sul che-caldo-che-fa, la sottoscritta che si concentra nella contemplazione dei propri piedi. L'Amato Bene (che grazie al cielo non sa, e mai seppe nemmeno in futuro, di essere oggetto di cotanto amore) si informa se sono lì per comprare da mangiare

    (nooo, ma come puoi pensare ciò, sono qui all'ora di pranzo, nell'unico negozio che vende viveri nell'arco di 5 km, per vedere se gli è rimasta una copia dell'edizione di lusso, rilegata ed autografata in originale, della Bibbia di Gutemberg …)

    io bofonchio qualcosa in risposta e mi sento dire "dai, mangia un panino con me, così non ti tocca pranzare da sola".  La signora del negozio taglia a metà due pagnotte, ci scaraventa in mezzo il formaggio di cui sopra, allega due lattine di cocacola, e via in direzione dell'unica panchina sotto l'unica pianta che si trova nella "piazzetta" davanti al negozio. Ci stanno fino a tre macchine parcheggiate, a condizione che almeno una sia una Smart.

    Il mio prode cavaliere si accorge che dal mio panino sporge il formaggio a cui la gentildonna di cui sopra non ha tagliato via la crosta. Si profonde in scuse, "abbi pazienza ma qui in paese siamo tutti un po' così…"

    (n.b. se avete amici di nascita o residenza in provincia di Savona, date retta all'esperienza di chi ci è già passato: davanti all'espressione "siamo/sono un po' così" datevela a gambe alla massima velocità possibile.)
    Vabbè, altri tempi, quando era appena iniziata la battaglia contro coloranti e conservanti, si costruivano le case utilizzando amianto in piena legalità, eccetera.  Ma di regola la crosta al formaggio, nel preparare i panini, la levavano.

    … tira fuori un coltellino da lavoro dalla tasca, lo sciacqua nella fontanella, rifinisce artisticamente il formaggio di cui sopra, infila la crosta nel sacchetto del pane e cerca, naturalmente non trovandolo, un cestino dei rifiuti. Al che la sottoscritta intuisce come procurarsi un reperto storico che, nei secoli futuri, le garantisca che quel magico momento è davvero avvenuto, che non se lo è solo sognato, e generosamente proclama "non pensarci, lo butto via io andando a casa".
    Fine del panino e dell'evento, che ahimè non ebbe un seguito. L'eroina della vicenda si precipita a casa, lava accuratamente il reperto, lo avvolge amorevolmente nell'alluminio e quindi nel fazzoletto (di stoffa, quelli di carta erano di là da venire).
    Il resto è storia, o meglio l'assoluta mancanza di una qualsivoglia storia. Nell'inverno successivo vengo a sapere che l'amato bene si è fidanzato, non tento nemmeno il suicidio, non progetto nemmeno di uccidere la sua ragazza (due atteggiamenti che oggigiorno sembrano invece prendere sempre più piede).
    E vissero felici e contenti, sono a tutt'oggi sposati (un record, di questi tempi), sono diventati nonni circa tre anni fa.
    P.S. qualche mese dopo mia madre, a cui avevo chiesto di prendermi qualcosa dalla borsa, trovò il fagottino e si affrettò ad aprirlo. Temeva che ci fosse nascosto qualche spinello o roba del genere. Constatata la natura assolutamente innocua del reperto, si limitò ad osservare, abbastanza causticamente, che se avevo deciso di mettermi a dieta per poi mangiare di nascosto, avrei dovuto essere almeno furba a sufficienza da buttar via gli avanzi prima di rientrare in casa.
    Ho preferito lasciarle credere di aver colto nel segno. Una figlia grassa è già qualcosa di cui non andare particolarmente fieri, ma una figlia grassa ed irrimediabilmente cretina credo non sia esattamente il sogno di nessun genitore.

    Una di queste volte mi decido e scrivo la mia autobiografia.
    Sissi2002

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  11. marinz

    Dio li creò Uomo e Donna…. e questi racconti non fanno che confermare la diversità perfetta della scelta iniziale di Dio :o)

    Bellissimo il racconto di Sissi e le tue, permettimi il termine, "seghe mentali"… e mi domando anceh io perchè voi donne, quasi tutte dai, al posto che fare elucubrazioni strampalate, che neanche il super computer più potente del mondo riesce a risolvere, fate una semplice domanda alla persona davanti di sesso maschile :o)

    Un sorriso 🙂

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  12. Lucyette

    Flalia, ma io proprio mi domando da dove sia sbucato fuori questo topos… cioè, le campane, ancora ancora, posso capirle (suonano a festa), ma le farfalle nello stomaco?!
    A me sembra una sensazione oltremodo sgradevole, voglio dire… 😀

    Daniele: ooooohhh!

    Sissi, vedi? Avresti già due lettori! Che aspetti? 😀

    Marinz, io sospetto che dipenda dal fatto che noi donne abbiamo una mente evoluta. Cioè: che il nostro cervello funziona abbastanza bene. Quindi, (anche nel caso di elucubrazioni strampalate, se serve), siamo abituate a usarlo.
    Cosa che, a quanto pare, voi maschi non siete affatto abituati a fare…

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  13. utente anonimo

    In difesa delle farfalle nello stomaco: mai avvertita una sensazione piacevole di tepore e solletichio alla pancia? No, eh? 
    Almeno penso che si intenda quello, anche se non l'avrei mai descritta come "farfalle nello stomaco". Io le prime volte che vedevo l'amato bene provavo una sensazione del genere. E' lo stadio successivo all'imbarazzo, quando comincia a mischiarsi all'eccitazione e alla gioia.
    Poi, ma sono un caso a parte, credo di aver sentito una cosa come "highway to hell" o "shoot to thrill" o "linda linda" (mettete una canzone fracassona e tamarra a scelta) quando si è dichiarato, ma ognuno metabolizza il momento in un modo diverso.
    Lucyette, credo proprio che l'unico sistema sia quello della domanda diretta, sono troppo poco evoluti per apprezzare l'esegesi femminile 😛

    Chiara

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  14. utente anonimo

    #11 e #12
    Grazie per la stima e la fiducia, ma credo che ne uscirebbe qualcosa di impubblicabile, nel senso che almeno il 50% apparirebbe totalmente inventato, ed in modo decisamente idiota.
    Invece sarebbero proprio le parti idiote ad essere le più autentiche …
    Grazie Daniele per la fiducia "a scatola chiusa", ma davvero io sono un caso senza speranza
    Lucia, Claudio, quando avremo occasione di rivederci ve ne racconto un paio di quelle buone. Disposta a giurare su quanto esiste di più sacro che sono autentiche.
    MIguel Bosè cantava "tutti poeti noi del '56".  Può benissimo essere vero, non ne conosco neppure uno della leva '56. Quanto a quelli del '57, beh spero vivamente che NON mi assomiglino …

    #14
    Claudio, in perfetta coerenza con le righe riportate qui sopra, ti confermo che sì, ho lavorato in discoteca. A richiesta, ulteriori spiegazioni sono disponibili via mail, perchè qui credo di essermi già sput****ta a sufficienza.
    Ecchè ci facevo? Oh beh, credevo che fosse facilmente intuibile, ovviamente facevo la cubista …
    No, questa giustamente non ve la bevete. Facevo la cassiera e gestivo un database clienti (allora era una novità assoluta nel settore) in base al quale si rilasciavano tessere gratuite, sulle quali venivano caricati dei punti-presenza, che poi i ragazzi potevano "spendere" in ingressi e/o consumazioni. La banca dati in oggetto ci serviva poi per promuovere eventi a tema tipo compleanno, maggiore età, esami di maturità, onomastico, eccetera.
    "You know it's true, everything I do, I do it for you …" – Bryan Adams
    "Per amore, solo per amore, ho giocato sempre a strabiliare …" Roberto Vecchioni
    "Non mi pentirò mai di (o forse dice "non rimpiangerò mai") ciò che ho fatto per amore" – Traduzione mia, quindi alquanto imprecisa, del testo di una canzone tratta dalla colonna sonora del film "A chorus line".

    Certo che se proprio volevi adottare una zia, non sei cascato tanto bene …
    Sissi2002

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  15. berlic

    E' chiaro che il problema principale di Lucyette è che è una femmina.
    No, niente di male – piuttosto sarebbe grave l'altra possibilità – ma è tipicamente femminile questo fare esegesi sulle persone.
    Come è tipicamente maschile fare esegesi su tutto il resto.
    Di fronte invece ad una frase del genere, a ruoli invertiti il maschio tipico
    a-non se ne sarebbe accorto
    b-se se ne fosse accorto, avrebbe pensato di avere capit male e non ci avrebbe più pensato
    c-anche se avesse capito benissimo, non ci avrebbe più pensato dopo venti minuti (nei casi più gravi). Doh.

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  16. Pingback: Rolliferi 2.0 | Una penna spuntata

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