Maggio è un brutto periodo, per il mio blog.
Fra esami universitari, incombenze di fine anno, e impegni specifici che tengono occupata me, a maggio, va sempre a finire che mi manca il tempo per bloggare, e che mi perdo mail e commenti in giro.
Se vi sembro più assente del solito, non dipende dalla temibile crisi del settimo anno ma dipende perlopiù dalla temibilissima Mole Di Studio. Gasp.
Ad ogni modo.
Qual è la via d’uscita della blogger che c’ha un esame fra tre giorni e sta correndo come una pazza da Torino a Pavia all’ufficio e viceversa?
Molto facile, signori: il merchandising religioso!
(Sì: ancora. Sì: spero di piantarla, appena avrò un attimo di respiro).
Comunque.
La novità di questo imperdibile esempio di merchandising religioso è che, a differenza degli altri, non viene dall’America. Ha origini, a dire il vero, molto più vicine a noi: viene prodotto a Martkl am Inn.
Sì, esatto: il paesello bavarese che ha dato i natali a Joseph Ratzinger – ricordate bene.
L’idea è venuta in piena notte. Così. Nel sonno.
Vivessimo in altre epoche, diremmo probabilmente che è stata Dio ad ispirarla in sogno.
E dunque: l’idea è venuta in piena notte, così, nel sonno, mentre l’ignaro Frittz Weideneder se la ronfava della grossa. Stanco.
Perché non è mica facile, essere il responsabile della Weideneder: il birrificio che, nella campagna bavarese, produce ottima birra esportata in tutta Europa. Alla fine della giornata, sei distrutto. Ti ficchi a letto, e cerchi di buttarti alle spalle tutti gli affanni.
E dunque, Frittz dormiva.
Felice.
Rilassato.
Quand’ecco che, nel sonno, gli balena per la testa quest’idea rivoluzionaria…
…e la mattina dopo, Frittz è subito al lavoro.
Bisogna fare in fretta, bisogna lavorare in tutta lena: Joseph Ratzinger, il compaesano, è appena stato eletto a Papa… e bisogna darsi da fare, subito, se si vuole sfruttare l’onda mediatica.
E così, a tempo record, in meno di una giornata, la Weideneder produrrà il primo propotipo di quella che diventerà… la mitica Papst-Bier.
La Papa-Birra.
So che sembra uno scherzo, ma invece è drammaticamente vero: la Papa-Birra, cito dal sito, “è prodotta con materie prime di ottima qualità. Si tratta di una birra bionda a bassa fermentazione, prodotta rigorosamente secondo la Legge di Purezza del 1516: acqua, luppolo, lievito e malto d’orzo… e nient’altro!”.
Sembrerebbe trattarsi di una birra da festa, insomma: un degno omaggio a cotanto destinatario.
Le imperdibili bottiglie, in pieno stile bavarese, sono decorate con una gigantografia del nostro povero Benedetto (che osserva il bevitore con quella che a me sembra una maschera di perplessità e rassegnazione, a dire il vero). Sull’etichetta, campeggia gloriosa una ridente decorazione della casetta che diede i natali a Joseph Ratzinger, tanti anni fa.
E il successo della Papa-Birra, per chi se lo stesse domandando, è dirompente e planetario: arrivano richieste d’ordine dall’Australia, dal Giappone, dagli Stati Uniti… e da ogni dove.
Anzi, vi dirò di più: visto e considerato lo sconvolgente successo di questa birra, la fabbrica che la produce ha anche lanciato sul mercato un servizio di e-shop. Per meno di due euro, spese di spedizione escluse, potrete gustare un indimenticabile sorso della birra…. papalina.
E poi osiamo dire che gli Americani sono strani.
Emilia
Mi sa che l’avevo intravista alla GMG 2005…
E perché, vogliamo parlare degli Orsetti-Benedetto, uno realizzato dalla ditta Steiff nel 2005 (http://www.steiff.com/site/produktwelt/corporate-business/kooperationen/weitere-sonderanfertigungen/der-papst.html), l’altro dalla Herrmann nel 2011 (http://wdtprs.com/blog/2011/09/for-the-one-who-has-everything-now-this/), entrambi a tiratura limitata?
La Steiff ha anche realizzato Leuthold, la Guardia Svizzera più adorabile che abbia mai visto: http://www.steiff.com/site/produktwelt/corporate-business/kooperationen/weitere-sonderanfertigungen/leuthold-der-schweizer-gardist.html.
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Lucyette
*____*
Credo di essermi innamorata della guardia svizzera.
Credo seriamente di essermi innamorata della guardia svizzera.
*__*
Chissà se si trova, in commercio, in Italia! E’ bellissima!
Sugli orsacchiotti “papali”… questi sono veramente bellissimi (chissà quanto costano, quelli della Steiff), ma una volta ne avevo visto uno (credo su un sito americano, ma non ricordo il link) che secondo me era ancor più carino…
Cioè: questi sono bellissimi e curatissimi, ma hanno un’aria giustamente molto “seria”. Papale, insomma 😛
Quello che avevo visto io era il classico orsetto della buona notte per bambini: cicciottello, da coccolare, di quelli con la faccia tenera… ma non lo trovo più! Uffa!
Chissà se qualcuno, in Baviera, s’è mai fatto venir l’idea di produrre peluche dell’orsetto di San Corbiniano (quello dello stemma papale, per capirci). Quella sì che sarebbe un’idea originale! E non necessariamente legata a questo pontefice qui, voglio dire: il culto di San Corbiniano, in quella zona, esiste ed esisterà indipendentemente da Benedetto XVI 🙂
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Emilia
Lo sapevo che ti sarebbero piaciuti al pari di Paddington!
Anch’io avevo visto un altro modello di Orsetto-Benedetto e ne avevo salvato l’immagine: lo cerco e te lo mando (il .jpeg, non l’orsetto, ahimé).
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Lucyette
Hm.
Non sono quelli a cui mi riferivo io, però ho trovato altri due orsacchiotti che si avvicinano già di più all’idea di “orsacchiotto papale della buona notte” 😛
La ditta che li produce è la stessa che ha prodotto l’orsetto che hai indicato nel secondo link; però questi hanno un aspetto un po’ più… giocoso.
Numero uno, molto compreso nel suo ruolo.
Numero due, semplicemente adorabile *__*
Peraltro, guardate anche gli altri orsacchiotti in vendita su Toy Shoppe: ma quanto sono fantastici, da uno a dieci?! 😀
(Ricevuta anche l’email, eh: stasera rispondo! 🙂
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ago86
Lucyette, si vede che sei impegnata con gli esami e hai la testa altrove: hai scritto producera’. ^_^
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Lucyette
LOL!
Grazie: ho corretto 😀
Si vede, eh?, che sono un tantinello fuori dal mondo, in questi giorni? 😀
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ediaco
Ehm… Confesso che, senza voler essere irriverente, letto il titolo ho pensato subito alla burro-birra…
Comunque la birra con il logo della Gmg che era nel kit del pellegrino, alla scorsa Giornata mondiale di Madrid, la conservo ancora… 🙂
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Diego
Io quella birra l’ho vista e bevuta veramente…
Succedeva nel paese che abitavo fino a sei anni fa, gemellato con uno in Baviera. Va da se che alla prima occasione buona, ed è stata molto presto, che loro sono venuti in Italia, non ci hanno fatto mancare la novità teutonica…
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Khayr-Al-Din
La birra della GMG è una NON birra, è analcolica…
Mi guarda dalla mensola, simpatica e carina, ma ormai dovrebbe aver capito che non ha speranze di essere stappata ne’ bevuta.
Vade retro, bevandaccia!
Quanto alla birra del Papa, vista e bevuta pure io.
Non ci facciamo mancare nulla quando si va in trasferta in terra teutonica.
E mi pare che la si trovi nei negozi pure in Polonia.
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Lucyette
:-O
Una non-birra, una birra analcolica??
MA ALLORA E’ COME LA BURROBIRRA DI HARRY POTTER!!!
:-DD
(Okay, scusate l’entusiasmo isterico di una Potteriana sfegatata :-P)
(Ma per curiosità: esistono comunemente, birre analcoliche? Non ne avevo mai sentito parlare! E come sono, buone?)
🙂
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Khayr-Al-Din
Esistono e sono comunemente in commercio.
Mai assaggiate. Suppongo di si però.
La burrobirra è analcolica? o.O
Mah… mah…
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ago86
Una mia amica dice che la birra analcolica sa di caramella sciolta. Ma non ho mai verificato.
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Lucyette
La burrobirra è analcolica, sì (mi scuso per il lieve ritardo nella risposta… evidentemente m’ero persa il commento e l’ho notato adesso mentre stavo rileggendo i vecchi post sul Papa :-P)
Comunque sì, la Burrobirra è analcolica, anche perché in Harry Potter la bevono tranquillamente bambini di “terza media”, laddove nel Regno Unito sono molto rigorosi nel vietare l’alcool ai minorenni. Quindi si tratta senz’altro di birra analcolica.
Mi ricordo anche una polemica che era nata a seguito del film. In un qualche film di Harry Potter (mi pare HP6), si vedeva Hermione che tornava a Hogwarts un po’ alticcia dopo aver bevuto troppi calici di Burrobirra al pup di Hogsmeade. Gli spettatori erano insorti: i fan si lamentavano perché “ma come! Nei burri, la Burrobirra non dà alla testa!”; i genitori si lamentavano perché Hermione avrebbe dovuto esser comunque troppo giovane per poter bere legalmente alcoolici (e comunque non trovavano opportuno farla vedere brilla, essendo Hermione una beniamina per tanti ragazzi).
Tutto ciò per dire che… sì: la Burrobirra è analcolica 😀
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