Ma perché gli autori di fantasy sono tutti così impostati e tendono a riproporre i soliti scenari triti e ritriti di elfi seriosi e mostri cattivissimi? Se ci si allontanasse un po’ dalle ambientazioni più mainstream e si andasse a prendere ispirazione dal folklore di altre culture, si troverebbero delle perle rare decisamente da sfruttare. Per esempio, se io mai dovessi scrivere un fantasy, saprei perfettamente quale soggetto utilizzare per portare alla storia un po’ di comic relief: il liderc, la versione ossessivo-compulsiva dell’elfo domestico harrypotteriano.
Lui, poraccio:
Il liderc (con l’accento sulla E) è una creatura domestica che nasce nel folklore ungherese (anche se, con qualche variante, lo ritroviamo anche nelle regioni confinanti di Romania e Slovacchia). Definirlo “spiritello” sarebbe ingeneroso, ma ricorrere al termine di “demone” sarebbe eccessivo: sì, a ben vedere si tratta davvero di un demonietto tentatore, che si asservisce alle streghe e sfrutta le debolezze dei peccatori per cercare di allontanarli da Dio… ma, come vedremo, lo fa con una tecnica molto più buffa rispetto a quella che probabilmente immagineremmo.
Come già sa chi ha letto il mio libro dedicato alla caccia alle streghe, il folklore dell’Europa orientale tendeva a immaginare i diavoli con caratteristiche molto meno ansiogene rispetto a quelle che normalmente furono loro attribuite nell’immaginario collettivo dell’Occidente. Come ben vedremo nel caso del liderc, i diavoli erano senza dubbio dei brutti ceffi da cui era bene star lontani; ma come vedremo nel caso del liderc, una frequentazione troppo disinvolta con questi tipacci aveva buone chance di portare conseguenze da tragicommedia… in cui “commedia” è la componente chiave della definizione.
***
Casomai qualcuno di voi volesse procurarsi un liderc (ma pensateci bene, prima di fare il grande passo) le tecniche per portare a casa il risultato non sono nulla di eccessivamente complicato, a patto d’essere personcine pazienti e non troppo goffe nei movimenti. Secondo il folklore ungherese, un liderc viene al mondo ogniqualvolta che una strega prende un uovo di gallina o anatra (meglio ancor se di colore scuro) e lo cova pazientemente tenendoselo sotto l’ascella. Come se i poteri magici della donna passassero all’interno dell’uovo attraverso le goccioline sudaticce (eccheschifo), giunto a piena maturazione il liderc viene al mondo, assumendo l’aspetto di un uccello (brutto) con poteri magici.
Tutto spennacchiato, ma con intelletto umano, il liderc è un mostruoso ibrido tra una strega e un animale da fattoria: una invidiabile combo che gli consente di mettersi al servizio della sua padrona, svolgendo però tutti quei tipi di mansioni domestiche che normalmente verrebbero deputate a un inserviente umano. Grazie ai suoi poteri magici, il liderc è in grado di ambiare aspetto, assumendo di volta in volta le sembianze che la strega vorrà ordinargli; insomma: quell’aitante bracciante appena giunto in cascina, quella cameriera che ha iniziato a prestare servizio nel palazzo affianco, quella badante insolitamente paziente che è stata assunta dal vicino di casa… potrebbero, in realtà, essere liderc sotto mentite spoglie.
Unico modo per essere certi di NON avere un liderc come vicino di casa?
Vedere il sospettato che batte la fiacca.
Il problema dei liderc è che adorano lavorare: in fin dei conti, sono stati creati con questa specifica motivazione e non sono ontologicamente in grado di starsene con le mani in mano. Sulla carta, la cosa potrebbe sembrare un grosso vantaggio, ma siamo arrivati al punto della cautionary tale in cui la storia volge in commedia: i liderc lavorano con ritmi preternaturalmente rapidi, non tollerano il pensiero di starsene a oziare, non concepiscono l’idea di poter prestare i loro servizi a qualcuno che non è il loro padrone e, non appena finiscono una delle loro mansioni, supplicano la strega di affidar loro un nuovo compito.
A lungo andare, la cosa diventa molesta: un po’, perché nessuno ha piacere di essere svegliato alle tre di notte da un collaboratore domestico in preda all’ansia che urla “ho appena finito di stendere il bucato, non ho più niente da fare, adesso di cosa mi occupo, mia signora?”; un po’, perché a un certo punto si rischia d’arrivare a un livello in cui iniziano a scarseggiare le idee. E confidare nel buonsenso del proprio demone domestico affidandogli compiti eccessivamente generici può diventare un’arma a doppio taglio: streghe imprudenti, che avevano ordinato ai loro liderc di dedicarsi ad attività remunerative che permettessero loro di portare soldi a casa, si trovarono a dover intrattenere imbarazzanti conversazioni con le autorità locali, a seguito delle denunce incredule dei compaesani che giuravano di essersi ritrovati col bracciante dei vicini che, come se nulla fosse, gli sfondava la porta all’ora di pranzo, svuotava casa portando via soldi e suppellettili e poi se ne usciva con tanti ringraziamenti.
Evidentemente sostenitori delle teorie keynesiane per uno Stato potrebbe risollevarsi dalla crisi pagando qualcuno per scavare buche e qualcun altro per ritapparle, i liderc, se abbandonati a se stessi, cercano di utilizzare il pensiero laterale per trovare nuove mansioni da svolgere. E quindi pensano bene di spaccare le finestre, sfondare i tetti e distruggere la mobilia della casa in cui abitano, entusiasti al pensiero di tutti i lavori di riparazione che si renderanno necessari da quel momento in poi. Nei casi più estremi, arrivano addirittura ad appiccare fuoco alla casa della padrona, rispondendo alle sue reprimende con un entusiastico e frizzante “occorreranno mesi di lavoro prima di renderla nuovamente abitabile!”.
Unica soluzione per porre fine a questa persecuzione?
Utilizzare un po’ di acume per trovare una mission impossible da affidare al collaboratore domestico ossessivo-compulsivo: per esempio, svuotare il mare utilizzando uno scolapasta e senza ricorrere alla magia. E non osare far ritorno prima d’aver portato a termine questo compito!
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Ma la variante più buffa del liderc è quella che si ritrova nella Romania occidentale: zona che è evidentemente popolata da un cumulo di streghe sciocche e con uno spasmodico bisogno d’affetto.
Sentendo le loro colleghe ungheresi cantare le lodi di quei volenterosi demonietti che acconsentivano a ogni loro voglia, le streghe rumene dovettero pensare che i liderc fossero le creature perfette a cui affidare mansioni di toy-boy.
Ragionevole, in fin dei conti: quale strega dissoluta non sarebbe sedotta dall’idea di poter avere una storiella con uno spirito intrigantemente mutaforma, che vive per rispondere a ogni desiderio della sua padrona ma senza volere nulla in cambio al di là della sua gratificazione? In effetti, persino Satana dev’essere consapevole del fatto che, almeno in Romania, quella composta dalle zitelle represse è una fetta di mercato interessante da attaccare: il folklore locale assicura che, in alcuni casi, liderc evidentemente inviati da un’agenzia di collocamento decidano spontaneamente di offrire i loro servigi a donne ancora giovani ma già rimaste vedove, o comunque costrette a lunghi periodi di solitudine a causa del lavoro del marito. Procurando, naturalmente, cascate di “sì” entusiastici!
Il problema è che, anche in questo caso, questo singolare tipo di prestazione inizia con i migliori auspici ma si trasforma presto in una relazione piuttosto servante, nella quale il servizievole liderc comincia a interrompere la committente nel bel mezzo di qualsiasi altra attività che la poveretta stia svolgendo, per procedere a una nuova e intensa sessione di lavoro.
Eventualmente anche in luogo pubblico.
Anche se lei insiste che, no grazie, molto gentile, ma in questo momento non c’è bisogno, magari stasera a casa.
C’è poi il problema aggiunto per cui molti di questi liderc mostrano strane forme di feticismo per cui, in breve tempo, i romantici baci sul collo si trasformano in morsi vampireschi (siamo pur sempre nella terra di Dracula, in fin dei conti) che finiscono per lasciare la strega conciata peggio che un Lazzaro (e tendenzialmente piuttosto irritata dall’intera situazione).
Unica soluzione per liberarsi del problema? In questo caso, neppure si può tentare di distrarre il liderc con mansioni fuori casa (il suo compito, in fin dei conti, è espressamente quello di donare piacere alla strega che l’ha creato!): in casi estremi, toccherà rivolgere a un sacerdote spiegandogli nel dettaglio la situazione e pregandolo di esorcizzare casa, con tutto l’imbarazzo del caso.
A suo modo, anche questa è una catechesi con morale: fanciulle, state lontano dai demoni e dalla stregoneria. Ma fossero tutte così divertenti, le catechesi!
Per approfondire: Eva Pocs, Between the Living and the Dead (Central European University Press, 1999)
ilnoire
Meglio di un robot aspirapolvere 😀
ps.: WordPress mi sta consigliando articoli correlati ai disturbi compulsivi 😀
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noto qualche similitudine con i golem
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Whitewolf
Vero, ed è buffo notare come entrambi hanno dei difetti legati alla mancanza di controllo: il golem infatti se lasciato libero rischia di diventare troppo potente, il liderc di restare chiuso nella sua prigione mentale. E penso dipenda da due cose (anche se la seconda è un’ipotesi):
intanto il golem nasce dalla terra “innaturalmente” resa potente, e quindi continua a diventare potente perchè non è stato definito un ciclo di “fine”, mentre il liderc essendo nato con una forzatura naturale, eccolo diventare una persona con un “programma mentale” scritto forzatamente e innaturale.
Inoltre credo sia legato all’insieme di valori mentali e morali delle culture dell’est europa (anche se non essendo uno slavologo preferisco fermarmi all’ipotesi)
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penso ci sia di mezzo anche l’homunculus di Paracelso, così a naso
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Whitewolf
Secondo te sono tutte riflessioni connettibili all’ombra jungiana? Volendo aggiungerci una lettura psicologica
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Ho un opinione piuttosto eterodossa in merito a certe credenze radicate: credo che alla radice ci sia sempre l’esperienza di un fenomeno reale. Le proiezioni della psiche subentrano nel momento in cui bisogna razionarlo nel vissuto ordinario. Catalogare ogni cosa come “allucinatoria” mi sembra piuttosto riduttivo e puerile; e sono certo che Jung concorderebbe
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Whitewolf
Da studioso di antropologia (per ora dilettante) non oserei mai classificare un fenomeno culturale come allucinatorio.
Anche perchè una radice c’è anche nelle allucinazioni, magari spirituale e introspettiva, ma esiste.
D’altro canto l’ombra NASCE da una radice interiore.
In questo caso, Golem e Liderc (e credo anche l’Homunculus) rappresentano l’ombra dell’evocatore che non per nulla li destina ai compiti che egli (o ella) sente non suoi, che sente anzi di dover rimuovere o far tacere.
Non per nulla a evocare questi enti sono o uomini in cerca della conoscenza (e non tutti avevano la saggezza di Leonardo che anche se genio si occupava anche della concretezza) o massaie in cerca di un aiuto per potersi riposare.
Credo nel secondo caso ci fosse anche il discredito sociale per la pigrizia, che quindi faceva proiettare alla donna la propria pigrizia come un fattore oggettivo (“Non sono io pigra, sono tante le cose che devo fare”) e quindi creare un’entità che, creata con lo scopo di aiutarla, le consente di dedicarsi alla produzione del “surplus” (difficile produrre in surplus quando si sta a rammendare mutande, no?).
E anche nelle conseguenze cautionary si legge un effetto dell’ombra: se reprimiamo e non affrontiamo l’ombra, essa diventa sempre più forte. In questo senso il golem diventa più forte proprio perchè viene creato per affrontare la realtà, acquisendo quindi quel “potere” a cui il mago ha rinunciato (si, sto pensando anche alla teoria hegeliana), mentre il liderc, più modestamente, gira a vuoto dentro una compulsione a rappresentare (per sostituto) quella vita “abbrutita” da cui la strega vuole uscire, una vita che, portata all’estremo, si riduce all’ottusità e alla distruttività, al poco rispetto della resistenza altrui (presente quella vicina che passa il cencio nell’androne mentre stai scenendo le scale e sei di fretta? ecco).
Poi naturalmente ammetto di essermela cantata e suonata da solo XD
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o, nel caso del liderc, si cercava semplicemente di mettere in cattiva luce lo stakanovista. Le vie dell’interpretazione sono infinite…
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Whitewolf
Se vuoi, uno tra i miei ultimi articoli tratta dell’ombra e del “daimon”, sarebbe interessante vedere cosa ne pensi 🙂
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se mi dai il link del tuo blog appena ho tempo ci butto l’occhio
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Whitewolf
https://ilmultibazar.wordpress.com/2023/03/22/daimon-luci-e-ombre/
Questo è il link. Poi sei libero di girare per il blog liberamente
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Lucia Graziano
Che discussione meravigliosa, mi spiace di non averla potuta seguire in tempo reale e di arrivare così in ritardo. Ma leggervi è stato bellissimo 😀
Al netto del fatto che tutte le vostre considerazioni sono interessatissime e che, ovviamente, come dice Arcadio Lume, ci sono infinite interpretazioni, ecco la mia personale: nella storia del liderc (e anche in quella del golem, se vogliamo), io personalmente leggo soprattutto uno scenario in stile Topolino apprendista stregone. Come a dire: una punizione “cosmica” che arriva a colpire la sfrontatezza di quelle streghe (o maghi) che hanno avuto la presunzione di poter effettivamente piegare a loro vantaggio le leggi di natura creandosi il servitore perfetto.
Che in effetti funziona davvero, e alla perfezione (fin troppo), ma funziona così bene da costringere presto ad aver avuto questa idea. Un po’ come a dire che puoi anche avere l’arroganza di atteggiarti a Dio e di piegare le leggi di natura, ma in qualche modo esse ti sfuggiranno comunque dalle mani perché tu, di fatto, non sei il creatore.
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Whitewolf
Questo probabilmente è perchè, a tutti gli effetti, essendo nati per uno scopo, la strega si trovava a prendersi la responsabilità delle sue azioni.
Personalmente lo trovo molto divertente e interessante, chissà se c’è una cosa simile anche nella cultura “ufficiale” (a parte il modo di dire “Troppa grazia sant’Antonio” XD)
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Lucia Graziano
E’ una risposta demenziale a una domanda interessantissima (a cui però non so dare risposta seria), ma: ti farò ridere. A me ha sempre messo addosso una certa inquietudine quel passo del profeta Isaia che viene letto a Messa nel periodo di Natale e che, parlando delle promesse di ricchezza che il Signore fa ai suoi figli, dice testualmente (cito la traduzione CEI): “Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Madian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore. Tutti i greggi di Kedàr si raduneranno da te”.
Sarò scema, ma a me questo passo fa spezzare dalle risate. E’ da quando sono bambina che mi immagino questo STUOLO DI CAMMELLI che INVADE casa mia, e non da solo, ma portandosi dietro pure i dromedari di Madian e di Efa e TUTTI I GREGGI di Kedar (mica uno solo eh, TUTTI).
E dove li metto? Ostruiranno pure il traffico, tutte ‘ste bestie che il Signore ha mandato a INVADERMI. Pongono pure problemi igienico-sanitari, voglio dire. I vigili urbani mi daranno una multa? Ansia 😨😨😂
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Whitewolf
Vedo che non sono il solo che da bambino si faceva i peggio viaggi mentali col linguaggio ecclesiastico XD
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Lucia Graziano
No, ma qui non è nemmeno questione di viaggi mentali, è che davvero c’è scritto che ‘sti cammelli mi INVADERANNO casa 😂 Ma è una traduzione letterale, Isaia parlava davvero di una invasione di stampo para-militaresco?
“Invaderanno” suona minaccioso oggettivamente, voglio dire 😂
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𝕬𝖗𝖈𝖆𝖉𝖎𝖔🌀𝕷𝖚𝖒𝖊
“Stai attento a ciò che pensi e ciò che dici, potrebbe diventare la profezia della tua vita” (Francesco da Assisi)
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Austin Dove
Mmh anca no
Io stanotte sto Liderc me lo sogno
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Lucia Graziano
😂
Pora bestia!
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Anonimo
Una leggenda valdese, racconta la sconfitta di un diavoletto inviato alla fonte con l’incarico di lavare ben bene un ciuffo di lana di pecora, fino a farla diventare bianca.
Purtroppo per lui, la lana proveniva dalla tosatura di una pecora NERA.
Annalisa.
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Lucia Graziano
E allora mi sa che anche qualche strega valdese aveva trovato la ricetta per creare un liderc e poi ha dovuto pentirsene amaramente 😨😨
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Ago86
Grazie alle indicazione del tuo post ho la certezza che in ufficio da me non ci sono liderc 😀
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Lucia Graziano
😂
Beh, è pur sempre consolante!
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